"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

mardi, décembre 18, 2018

Tel Aviv-Jerusalem opposite poles

Aspettavo questo viaggio da tempo e volevo che il tutto filasse nella maniera più bella e tranquilla possibile ed è stato così. Il mio viaggio in Israele è stato entusiasmante, istruttivo, coinvolgente ed emozionante. Le due destinazioni (direi anche le due capitali) Gerusalemme e Tel Aviv mi hanno regalato dei giorni splendidi ed esaltanti. Superati brillantemente gli interrogatori pre-volo da parte degli addetti della sicurezza della compagnia di bandiera El-Al all’aeroporto della Malpensa ho raggiunto Tel Aviv in piena notte. Dai finestrini dell’aereo vedevo le luci dell’aeroporto e il clima mi ricordava quello del film drammatico “Fuga di mezzanotte” e invece poi, ai controlli, tutto si è svolto velocemente per la mia gioia e per quella del tassista che mi attendeva con tanto di simpatico cartello  scritto a mano col nome “Michele Lele Bottalico”.
Poche ore di sonno e una fugace colazione israel-style e davo inizio al mio soggiorno in Medio Oriente. Avevo appuntamento per le 9 in punto sotto il mio hotel in pieno centro di Tel Aviv con la mia guida italiana “personale” contattata, con un giro di email nelle settimane precedenti il viaggio, dopo aver visto il suo sito su Internet. Non smetterò mai di ringraziare Rebecca per il giorno trascorso insieme a Gerusalemme. E’ stata meravigliosamente utile, preparata, simpatica e dai vari discorsi fatti sulla vita, sulle religioni e sulla politica ho capito che eravamo sulla stessa lunghezza d’onda. Senza di lei non avrei mai potuto visitare Gerusalemme in maniera così esaustiva e toccante soprattutto percorrendo gli ultimi passi di Gesù Cristo, attraverso le quattordici Stazioni della Croce. Ho seguito, secondo la tradizione Cristiana della Via Dolorosa (o Via Crucis) tutta la sua passione, dal luogo dell’arresto fino alla sua crocefissione e sepoltura presso la collina del Golgota (Calvario) nella Chiesa del Santo Sepolcro.
Gerusalemme (nonostante il significato ebraico di “città della pace”), è la città più dibattuta al mondo. Gli israeliani la considerano la loro capitale legittima, ma le comunità internazionali riconoscono come tale Tel Aviv. Gerusalemme è la città santa allo stesso modo per gli ebrei, per i cristiani e per i musulmani; città del Tempio di Salomone, città della Passione di Gesù Cristo e città dell’ascesa di Maometto al cielo. La città è disseminata di sinagoghe, di chiese e di moschee ed è visitata ogni anno da milioni di pellegrini. La parte antica, chiamata Città Vecchia, all’interno delle sue mura lunghe quattro chilometri, contiene quattro quartieri distinti: quello ebraico, quello cristiano, quello musulmano e quello armeno. La capitale di Israele è il luogo santo per le tre più grandi religioni monoteiste (ebraismo, cattolicesimo e islamismo) e la si può ammirare in tutto il suo splendore in primis dal punto panoramico del Monte degli Ulivi da dove è incominciata proprio la mia visita insieme a Rebecca.
Il colpo d’occhio è stato emozionante e dove la cupola d’oro spicca su tutte le altre costruzioni. E’ il simbolo della città, la Cupola della Roccia (quella dorata), il principale luogo di culto islamico. Altro simbolo è la Basilica cristiana del Santo Sepolcro, costruita su una già esistente basilica a sua volta edificata sul luogo che, secondo la tradizione, è considerato la tomba di Cristo. Il luogo più affollato è il rappresentativo Muro Occidentale o Muro del Pianto (una parte rimasta del Tempio costruito dal Re di Giudea), sito sacro per eccellenza degli ebrei,, dove gli uomini da un lato (indossando obbligatoriamente la kippa) e le donne dall’altro, lasciano traccia della propria presenza inserendo tra le sue fessure dei larghi mattoni un bigliettino con una preghiera. La capitale di Israele è una città tutta da scoprire e approfondire, un luogo magico che traspira storia e misticismo con alle spalle un passato tormentato alternando occupazioni e devastazioni, glorificazioni e sciagure.
Io ho visitato solo la Città Vecchia ma mi sono ripromesso un giorno, in futuro, di trascorrere qualche ora anche in quella moderna. La giornata intera a Gerusalemme aveva avuto il suo termine e Rebecca mi ha riportato a Tel Aviv nell’hotel dove avevo presso alloggio, in pieno centro, a ridosso della piazza Dizengoff (primo sindaco della città). La location dell’hotel è stata davvero strategica, nel cuore delle case bianche in stile Bauhaus, costruite negli anni ’30 dagli architetti fuggiti dalla Germania nazista, decisamente innovative in terra di Israele. Queste case bianche brillano per minimalismo, con un design ben distinguibile per la loro luminosità e peculiarità. Anche degli anni trenta è l'anno di fondazione
del Museo d'Arte di Tel Aviv che 
ospita una collezione permanente d'arte classica e contemporanea.
Nei miei giorni era allestita una mostra temporanea di meravigliosi quadri di pittori impressionisti proveniente da Philadelphia e io non ho perso l'occasione visitarla.
Sebbene la distanza che separa Gerusalemme da Tel Aviv sia veramente trascurabile (circa settanta chilometri) ci troviamo di fronte a due poli opposti. Si passa da una città millenaria a una giovane. A Tel Aviv l’aria profuma di mare. Il mare è la loro vita. E il luogo dove è più facile comprendere il modo di vivere degli abitanti è il suo lungomare, dove splende un sole estivo quasi tutto l’anno (nei miei giorni a dicembre la temperatura ha oscillato tra i 20 e i 23 gradi) e dove si respira il gusto della libertà. Tanti sono i sostantivi che ho letto in accostamento a Tel Aviv. Si passa dal benessere alla creatività, dalla trasgressione all’intraprendenza. Gerusalemme è spirituale, Tel Aviv è laica. La parola che forse più di ogni altra esprime il perfetto connubio con Tel Aviv è “cool”. E’ proprio così : Tel Aviv è di tendenza, è alla moda, è moderna, è giovane.
Il segreto di Tel Aviv è proprio quello di essere l’opposto di Gerusalemme, l’altra espressione del mondo israeliano. Si potrebbe azzardare che Gerusalemme abbia un’anima filosofica e Tel Aviv una concreta. Tel Aviv è multi-culturale mentre Gerusalemme è multi-religiosa. Tel Aviv è il presente, Gerusalemme è il passato. Tel Aviv è come un laboratorio nel quale ogni giorno viene sperimentato il futuro. A Tel Aviv non ci sono monumenti secolari da visitare. La sua esistenza è giovane, ha superato da poco i cento anni. Se volete trovare la Storia dovete solo incamminarvi sul lungomare dove spicca la rocca di Jaffa, con i suoi minareti e i suoi campanili e col suo piccolo porto che alcuni indicano come il più antico al mondo. Tel Aviv è diversa da tutte le capitali che ho visto in questi anni.
Basta passeggiare per le strade per rendersene conto. Oppure come ho fatto io prendere una bicicletta a noleggio nei tanti punti dislocati in città e viverla spensieratamente. Ho provato l’esperienza dello shabbat, il loro giorno di riposo (sabato). Tutto diventa un luogo d’incontro, dall’alberato ed elegante Boulevard Rothschild con percorsi pedonali e ciclabili al grande parco Yarcon, vero polmone verde della metropoli. E allora basta sedersi nei tavolini all’aperto dei caffè e guardare che tutto scorre tranquillamente. C’è un detto, sui ragazzi di Tel Aviv. Durante il mio soggiorno ho letto su una rivista e ne riprendo interamente le righe seguenti che, anche quando suonano le sirene che annunciano il pericolo dei razzi nel conflitto palestinese, loro rimangono impassibili, incollati alle sedie dei caffè sulla spiaggia, a sorseggiare vodka e mojitos. Perché la regola, per questa città dalle mille luci e dai profumi di spezie, è una sola : continuare a vivere nonostante tutto. Sempre. Sono stato bene a Gerusalemme e Tel Aviv, anche dal punto di visto culinario.
Ho fatto man bassa di hummus, il piatto tipico del Medio Orientale, la crema di ceci e pasta di semi di sesamo (tahina) aromatizzata con limone e cumino, ma ho provato anche una pietanza, sempre popolare, di origini nordafricane lo shakshuka servito in un pentolino bollente con uova sode, pomodoro, peperoni e paprika. Per entrambi i piatti è obbligatoria la “scarpetta” con la pita (pane caldo). Ho provato anche le loro falafel, costituite da polpette di legumi speziate e fritte e un piatto del quale sono rimasto incredibilmente stregato, le melanzane affumicate con tahina e pomodoro. Straordinario. Avrei potute scrivere e scrivere ancora di questa vacanza in Medio Oriente ma le emozioni che si provano talvolta sono impossibili da raccontare con una penna o una tastiera, ma per fortuna resteranno indelebili nei miei ricordi. Shalom Israele. 



Post's song : "I'm looking through you" performed by The Wallflowers
12/18

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