E lo si deve fare al tramonto durante il quale la forte presenza dell’ocra degli edifici della città si trasforma in dorato. La mattina di sabato, con il mio pensiero fisso all’appuntamento col tramonto e col panorama di Toledo, inaspettatamente si apriva con una fitta nebbia. Non mi sono perso d’animo e ho iniziato a godermi le bellezze conservate all’interno delle sue mura. Toledo è una delle città spagnole più ricche di monumenti, perché qui convissero per secoli cristiani, arabi ed ebrei. Ha un patrimonio artistico e culturale composto da chiese, palazzi, fortezze, moschee e sinagoghe e questa grande diversità di stili artistici ha trasformato il centro storico del capoluogo de Castiglia - La Mancia in un autentico museo all’aria aperta. Ho cominciato visitando il Museo del Greco che celebra il pittore manierista El Greco che trascorse gran parte della sua vita a Toledo, pur essendo nato a Creta. Un museo rilassante con un bel cortile, un bel giardino e naturalmente gli edifici che ospitano molte opere di El Greco, soprattutto del suo ultimo periodo. Il museo si trova nel quartiere ebraico di Toledo e da lì ho proseguito il mio itinerario “incalzando” le due Sinagoghe, prima quella grande chiamata “El Transito” e poi poco distante quella di Santa Maria La Blanca. Le due sinagoghe sono la testimonianza del periodo di tolleranza religiosa che si ebbe a Toledo durante la dominazione araba. Più si cammina e più diventa affascinante la visita di Toledo, che si trova nella regione ricordata per l’opera principale dello scrittore spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra, il Don Chisciotte della Mancia. E’ una città con alle spalle più di 2.000 anni di storia e tutto questo lo si respira, è nell’aria. Toledo occupa una posizione strategica, costruita lungo il corso del fiume Tago e domina la valle dall’alto del Colle dove si staglia l’imponente Alcazar, la fortezza ben visibile anche a molti chilometri di distanza. Cerco di non perdere tempo nella speranza che la nebbia alzi il sipario, come a teatro e mi dirigo alla ricerca della Moschea del Cristo della Luce, l’antica Mezquita, non prima di essermi deliziato con una calda cioccolata inzuppando un paio di churros. Questo edificio religioso era la moschea all’interno della Medina ai tempi dell’influenza araba che ha mantenuto lo stile mudéjar. E’ arrivata l’ora di pranzo e la utilizzo dividendomi tra un assaggio dei formaggi del Museo del Queso Manchego e lo splendido street food dove il prosciutto crudo iberico (Bellota sopra gli altri) è di una bontà infinita. La nebbia mi tiene ancora compagnia ma non mi scoraggio. Vedo il sole dietro la coltre e confido nella sua uscita al momento giusto.Mi incammino dal Ponte dell’Alcantara e dopo una mezz’ora di buon passo raggiungo, in anticipo, il magnifico Mirador del Valle il punto panoramico dove mi ero dato appuntamento. Mi siedo su una panchina e attendo. Attendo, attendo e attendo ancora. Passa una buona ora e mezza e finalmente come da desiderio si alza la “tela” della foschia e si gode della meraviglia della città accolta sul colle, protetta dalle possenti muraglie e dallo scorrere adiacente del fiume Tago. Il colpo d’occhio è davvero impareggiabile. E’ il mio premio alla perseveranza dell’evento. E’ una cartolina indimenticabile di Toledo e la luce al tramonto crea uno spettacolo unico. Scatto fotografie il più velocemente possibile perché la nebbia incombe di nuovo. Mi accorgo che sono riuscito a godere di una vista unica, speciale, senza uguali. Me ne compiaccio e riprendo il cammino per un’altra mezz’ora proseguendo lungo la strada che costeggia il fiume fino al Ponte di San Martin.
Post's song : "Coming up" performed by Paul MacCarney
12/18
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