"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

vendredi, décembre 31, 2021

2021 ... un anno difficile.

Purtroppo la precaria salute con i conseguenti malanni e pensieri associati ad alcuni eventi tristi e altri negativamente ingenui hanno contraddistinto questo 2021 oltretutto ancora sballottati nel vortice del ciclone Covid. Ogni anno nel post finale mi auguro per l’anno che verrà la buona salute per me e per le persone che mi vogliono bene, ma quest’anno qualcosa non è andato proprio per il verso giusto. E’ stato anche l’anno dei vaccini, cinque per l’esattezza, tre per il Covid e due per l’influenza. Ho compiuto sessant’anni, senza alcun dubbio un bel traguardo e, cuore permettendo, vorrei fossero un buon trampolino di lancio per gli anni a venire. Sul fronte viaggi mi sono ritagliato alcune piccole chicche purtroppo frenate e influenzate dalla pandemia e dalle sorprese negative per la mia salute. Due grandi città italiane, Torino e Genova, l’atteso ritorno a Parigi e quello biennale in Abruzzo, la splendida novità di Ibiza, le emozioni francescane di Assisi, quelle gustative nel viaggio enogastronomico di Bottura e le tre sortite immerso nelle vigne francesi (zone del Luberon e del Beaujolais) e italiane (Bolgheri e dintorni). Non so proprio cosa augurarmi per il 2022, sicuramente al primo posto e mai come quest’anno, la mia salute. E’ troppo importante per orientare il mio futuro. I pensieri negativi che quest’anno hanno caratterizzato le mie notti, vorrei spazzarli via e farli diventare positivi e di stimolo per cose nuove, per le sorprese che la vita potrà ancora regalami. Non mi porrò limiti e dovrò vivere intensamente ogni momento della mia vita. Ho scritto poco in questo post anche perché vorrei liquidare sbrigativamente questo 2021 così terribilmente negativo. Le uniche note positive sono stati i miei punti fermi, la famiglia, gli amici veri e … top secret. La foto servirà a esorcizzare il nuovo anno ? Io lo spero proprio.

Post's song : "Sulla terra e sulla luna" performer by Teresa De Sio

lundi, décembre 27, 2021

Natale alla livornese

Dai vigneti del Broully a quelli di Bolgheri è solo una questione di cultura e di gusto. Storia ed enogastronomia si intersecano tra loro ed è così straordinariamente entusiasmante poterle conoscere e con l’atmosfera del Natale tutto diventa più gioioso. Il titolo del post è un richiamo alla zona che abbiamo “respirato” in questo lungo weekend di festività. All’ultimo momento Edoardo ha dovuto dare forfait per colpa del Covid rimanendo in solitario  a Copenhagen, mentre Vito, Betty e io abbiamo dato vita a un piccolo tour di Natale. Prima tappa Livorno per omaggiare il famoso piatto cittadino : il cacciucco alla livornese. Appuntamento a pranzo alla Trattoria da Galileo, storico locale cittadino che si tramanda da generazioni. Il cacciucco è un piatto a base di pesce. C’è chi la considera una zuppa di pesce chi invece un piatto unico composto da diverse qualità di pesci anche di quelli considerati "poveri", messe a cucinare in umido con tempi diversi, con l’aggiunta di salsa di pomodoro e poi adagiati su fette di pane. Prima di ripartire verso la destinazione base del nostro viaggio, Castagneto Carducci, abbiamo dato un rapido sguardo a Livorno attraversando il quartiere di Venezia Nuova e soffermandoci sulla Terrazza Mascagni fronte mare. Da lì alla nostra base di Natale, il Casone Ugolino a Castagneto Carducci, è solo una breve corsa sul litorale toscano reso famoso dal “Sorpasso” di Dino Risi. Il Casone Ugolino e’ un’antica fattoria che risale al 1500 recentemente ristrutturata con una ricostruzione della struttura dell’epoca divenuta ora una vera e propria “farm”; è stato eccellente punto di partenza per le escursioni dei giorni a venire. Dopo aver lasciato i bagagli ci siamo diretti piacevolmente a Bolgheri, il borgo toscano da noi già testato ma sempre una meraviglia nel riviverlo. Per raggiungerlo abbiamo percorso il famosissimo “Viale dei Cipressi” che rimanda alla poesia del Carducci, una strada dritta e sinuosa costeggiata da questi alberi di alto fusto che lascia scorgere un paesaggio circostante dove regnano vigne  e olivi e che poco prima del borgo mostra il suo castello dal caratteristico color arancione dei mattoni. Una volta passati sotto l’arco che immette nel centro del villaggio, inizia l’emozione. Il giro del borgo è rilassante. Bolgheri si presenta ai nostri occhi con i colori tipici della campagna toscana. La passeggiata consente di ammirarne tutti gli angoli, anche quelli più nascosti dove troveremo negozi di artigianato locale, ristoranti e osterie, ed enoteche nelle quali fanno bella mostra i vini locali come il Sassicaia, l’Ornellaia e il Guidalberto. Ed è proprio all’Enoteca Tognoni che abbiamo preso un tavolo pre-serale per un assaggio di un ottimo Bolgheri Superiore, l’Alfeo, accompagnato da salumi e formaggi locali. Il primo giorno è stato decisamente interessante e di buon auspicio per i giorni di festa. La giornata della vigilia di Natale l’abbiamo iniziata andando a Populonia. Populonia è un’antichissima e importante città etrusca e le tracce del suo glorioso passato sono ancor oggi visibili in un piccolo centro che emana fascino senza tempo grazie alla sua posizione e alle splendida rocca situata in cima a una collina circondata dal mare azzurro. L’antico abitato si impone tra le vie lastricate in cui si alternano antiche botteghe, come quella dei “lieviti" dove viene sfornato il pane caldo da sposare al prosciutto crudo, e piccoli negozietti. Qui il tempo sembra essersi fermato e il panorama è davvero splendido e riporta anche al Golfo di Baratti. Via da Populonia eccoci a Piombino, un’autentica sorpresa quando le si scrolla di dosso il fatto di essere un polo importante per la siderurgia. Dalla Piazza Bovio, che ho letto essere la più grande piazza sul mare d’Europa, lo sguardo abbraccia la costa e le meravigliose isole dell’Arcipelago, con quella di Elba in bella evidenza. Siamo quasi all’ora di pranzo e Suvereto che sorge tra le colline e il mare splendente della Costa degli Etruschi sarà la nostra scelta. Il borgo medievale è ricco di arte e di storia, che si contraddistingue per la sua anima di luogo tranquillo e di rilassante. Fermarsi in qualche locale per il pranzo vuol dire immergersi con gusto nella tipica cucina locale e piatti come  la ribollita ne sono la perfetta conferma. Nel tardo pomeriggio, prima della cena serale della vigilia di Natale al Casone Ugolino con un altro piatto di una bontà infinita, le pappardelle al cinghiale, ci siamo distratti passeggiando per i vicoli acciottolati del centro storico di Castagneto Carducci. Così rinominata, in origine si chiamava Castagneto Marittimo, agli inizi del Novecento in onore del grande poeta Giosuè Carducci che qui trascorse parte della sua vita. La mattina del giorno di Natale, con una pioggerellina suggestiva e non invadente siamo ritornati con lo sguardo della luce a Bolgheri per poi proseguire sulle piccole strade adiacenti immersi nelle splendide vigne. Il lungo pranzo di Natale lo abbiamo goduto alla Locanda Menabuoi, storico casolare a Donoratico, con un menù delizioso annaffiato da un Bolgheri rosso Doc eccellente. Durante la strada del ritorno abbiamo fatto una sorprendente deviazione immersi nei vigneti della Tenuta Guado al Tasso di Antinori promettendoci di ritornare per degustare le meraviglie enogastronomiche della sua Osteria. In serata, per concludere il nostro Natale alla livornese, la delizia di una croccante leggera pizza nel “nostro” Casone Ugolino. Il giorno di Santo Stefano avevamo prenotato il pranzo alla Trattoria Tony di Bologna dove l’accoglienza del proprietario Stefano è sempre condita di aneddoti artistici e di vita. Per concludere in bellezza il nostro tour di Natale cosa c’è di meglio di un piatto di tortellini in brodo con un bicchiere di Lambrusco Grasparossa di Sorbara ? Queste sono le meravigliose piccole gioie della vita e in questo viaggio ne abbiamo collezionate molte.

Post's song : "Natale allo zenzero" performed by Elio e le Storie Tese

12/21