"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

jeudi, mai 29, 2008

Total relax in Budapest


I bagni turchi, la cucina, i ponti, i palazzi, le chiese, i musei, i parchi di Budapest.

E il Danubio …
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I bagni turchi o bagni termali sono una vera istituzione a Budapest. La capitale ungherese è ricca di sorgenti d’acqua termale e d’acqua medicinale, e abbonda di bagni termali. Conquistò il rango di "città delle terme" già tra le due guerre mondiali. I bagni turchi, costruiti nel Cinquecento, sono i loro tesori più custoditi. Disseminati in tutta la città i bagni turchi ti cullano per l’intero soggiorno. Ho avuto la fortuna (mia scelta) di alloggiare all’Hotel Gellert dove ci sono le terme più conosciute e frequentate della città. Avere l’accesso libero alle terme con discesa direttamente dai piani dell’Hotel è impagabile. Si viene letteralmente coccolati immergendosi nelle piscine d’acqua calda (36°/38° gradi) sotto i mosaici blu del complesso decorato in stile art nouveau crogiolandosi nel morbido accappatoio in spugna fornito dalla casa alberghiera. Tutto è rallentato nei movimenti e nei pensieri. Sembra che il tempo si fermi. E’ un vero godimento, un relax unico completo. Se a questa delizia si aggiunge un massaggio al viso, un massaggio ai piedi, un thai massage e una buona tazza di thé verde (il mio preferito è il Jasmine) allora si raggiunge davvero l’estasi. La mattina appena alzato, prima di fare l’abbondante colazione del Gellert, e così la sera al rientro dalle camminate turistiche, un’immersione nelle acque termali più esclusive di Budapest è stato un vero toccasana. I bagni turchi sono divisi in reparti uomo e donna ed è un peccato viste le bellezze locali. Da provare ovviamente anche le piscine esterne (una con onde artificiali e l’altra a calda temperatura) e il solarium. Sono volato a Budapest per consolarmi della recentissima sconfitta del mia squadra del cuore Chelsea nella finale di Champions League e non potevo scegliere soggiorno migliore.

La cucina di Budapest. E’ stata una vera sorpresa sapere che non c’è il solo gulash (spezzatino di manzo in salsa piccante). Sono rimasto incredulo alla scoperta che il foie gras o goose liver (uno dei miei cibi preferiti) è nei menù di tutti i ristoranti. Lo propongono in tutte le varianti possibili : al naturale, alla griglia, arrostito (per me il migliore) e fritto; il tutto viene accompagnato dall’ottimo Tokaji (stiamo parlando di un vino che si avvicina come gusto al Sauternes francese ma altrettanto delizioso). E poi tutte le carni (pollo, maiale, vitello) proposte con paprika e panna acida o l’ottimo filetto farcito di foie gras, oppure la wiener schnitzel (cotoletta di vitello fritta) di impronta austriaca o lo stinco al forno etc. etc. E poi le zuppe, i gnocchetti di pasta … e poi ancora i desserts, altra vera delizia per il palato : la torta dobos (5 strati di Pan di Spagna ripieni di crema al cioccolato), lo strudel, la palacinka (crepe). Indirizzo storico : Pasticceria Gerbeaud in piazza Vorosmarty ! Che bella vita ! Relax per lo spirito e delizie per il corpo.

I ponti di Budapest. Ne ho attraversati (avanti e/o indietro) in numero di sei e vista la grandezza del fiume notoriamente blu non è stata una passeggiata. Il più imponente, molto bello esteticamente e simbolo della città è il Ponte delle Catene (Széchenyi Lánchíd foto a sinistra) che ricorda quello di Brooklyn a NY e che separa esattamente la zona di Buda da quella di Pest; poi c’è il ponte Liberty (Szabadsag hid foto sopra a destra) di colore verde in stile art nouveau (attualmente in ristrutturazione) adiacente all’hotel Gellert; il ponte Elisabetta (Erzsèbet hìd) di stile liberty (foto a sinistra) ristrutturato completamente dopo la distruzione durante la seconda guerra mondiale di colore bianco e con una struttura minimalista molto apprezzata.

Gli altri sono i due ponti (Arpad hid e Margit hid) che collegano a nord e sud l’Isola Margherita e l’ultimo da me attraversato, il Ponte Petofi il più recente come costruzione eretto per servire ad alleggerirne il traffico.

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I palazzi, le chiese, i musei e i parchi di Budapest. I più importanti per bellezza e richiamo turistico sono nella zona di Buda il Palazzo Reale, la chiesa Mathias (bellissima negli interni) e i Bastioni dei Pescatori. Dalle “volte” di quest’ultimi si ha un’imperdibile vista su Pest dove il Parlamento fa bella mostra di sé a tutte le ore e la chiesa rinascimentale di Santo Stefano gli fa buona compagnia. Sempre nel distretto di Pest c’è la più grande sinagoga d’Europa e l‘Hosok Tere (il colonnato degli Eroi) e la particolare statua della piccola regina (foto a sinistra). I polmoni verdi della città sono dislocati all’isola Margherita (antica riserca reale di caccia ora popolata da piscine, prati tranquilli, roseti e curiosi bicicli a noleggio), al Varosliget e nella zona adiacente il Monte Gellert (Gellert sta per Gerardo patrono di Budapest). Ho visitato due “muzeum“. Il primo è quello di Victor Vasarely (uno dei miei artisti moderni preferiti) che con le illusioni ottiche i giochi di colore e i volumi geometrici delle sue opere ne hanno fatto un maestro della pop art. L’altro degno di nota è il Museo delle Belle Arti (Szepmureszeti Museum) dove ho trovato altri magnifici quadri (da quelli dei grandi impressionisti con Monet in testa come sempre per me a quelli di Raffaello).
E’ stata una vacanza al massimo della gradevolezza che unisce la storia con il relax.

Per non dimenticare : la visita (appena fuori Budapest) al Memento Park, un parco che raccoglie le statue imponenti costruite in città durante il periodo comunista e il ricordo particolare di un mio collega ungherese Pal Zima dei tempi Publietas/Sper scomparso prematuramente una decina di anni fa e che all’epoca del nostro lavorare insieme mi parlava sempre di Budapest e con il quale ero andato a mangiare in un ristorante ungherese a Milano (ora non esiste più) dove grazie alla sua mediazione col cuoco arrivavano portate meno piccanti rispetto alle originali.
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Quando siete a Budapest prendetevi tutto il tempo possibile per non rinunciare ai bagni termali; saltate su e giù dai tram che percorrono il Danubio da una parte e dall’altra (il n.2 e il 19); provate tutte le specialità culinarie locali nei ristoranti lungo il Danubio dove al tramonto la vista su Buda e sui ponti è spettacolare e fate la gita in crociera sul Danubio di sera per non perdervi la bellissima illuminazione dei monumenti. Il tutto risulterà estremamente rilassante proprio come il soggiorno da me trascorso a Budapest.

Post's song : "At times we do forget" performed by Steve Winwood

5/8