Meravigliosa Varsavia sulle note di Chopin. Quale occasione migliore per visitare Varsavia se non nell’anno del bicentenario della nascita di Fryderik Chopin ?
Scelta più che azzeccata in questo weekend d’agosto.
Il ponte che attraversa la Vistola divide la riva destra (quartiere Praga) da quella di sinistra portandoti direttamente nella Città Vecchia (Stare Miasto).
Una fermata esatta di tram e sono nella storia.
Chiudo gli occhi. E’ il 1944 e qui è un’unica distesa di macerie.
Riapro gli occhi ed è magia. La città vecchia è stata ricostruita fedelmente ed ora è un piccolo gioiello tutelato dall’Unesco. Tutto si stringe attorno all’elegante Castello Reale di mattone rosso corallo e alla piazza vecchia del mercato (Rynek Stare Miasto) con le case color pastello, animata d’estate da piccoli caffè e ristoranti con tavolini all’aperto, da pittori e artisti di strada e dalla folla di visitatori a passeggio che si dirigono al centro per fotografare la statua della Sirena, uno degli emblemi della città. Intorno un insieme di passaggi (alcuni coperti), stradine, piazzette, facciate colorate. E’ difficile solo poter immaginare che questo quartiere era stato completamente raso al suolo durante la seconda guerra mondiale.
Uscendo dalla piazza del Castello (Plac Zamkowy) ci si lascia guidare dalla prestigiosa Strada Reale, antica strada che conduceva verso sud dalla città vecchia alla residenza reale di Wilanow. Durante il tragitto verso il parco Lazienky nel primo tratto è intervallata da sontuose chiese barocche alternate a palazzi eleganti, dal movimento continuo e incessante intorno al Palazzo sede della Presidenza della Repubblica e a quello, cuore delle proteste giovanili, dell’Università. Proseguendo ancora si incontra la Chiesa della Santa Croce dove appunto è presente all’esterno una grossa statua con Cristo e la Croce e che custodisce all’interno un’urna murata col il cuore di Chopin. Da qui breve deviazione con sosta al museo multimediale e interattivo di Chopin che mi permette di conoscere la storia del grande musicista compositore cittadino illustre di Varsavia con una ricca collezione di oggetti legati alla sua vita; il suono del suo pianoforte è stato la perfetta colonna sonora del mio viaggio nella capitale polacca.
Nel mese di agosto si sono susseguiti eventi musicali per la celebrazione del 200° anno della nascita di Chopin.
La mia scelta è caduta sul concerto di domenica a mezzogiorno nel Parco Laziensky intorno al colossale monumento che raffigura Chopin in cerca di ispirazione sotto un salice.
Qui ci si riunisce seduti su panchine, in piedi, sdraiati sull’erba (il mio caso) per ascoltare in un silenzio meraviglioso le musiche di Chopin per solo pianoforte. Impareggiabile !
E nel tragitto “reale” dalla piazza del Castello fino al parco dove c’è la statua in onore di Chopin hanno installato quindici panchine sonore in marmo grigio scuro : si preme “play” e parte la musica di una partitura del grande Fryderik. Incredibile. Io mi sono divertito passeggiando sul viale, quando le persone erano sedute beatamente sulla panchina, a schiacciare il tasto “play” e “scappare continuando a camminare”. La mamma di Flo nella sua e-mail di suggerimento per provare un ottimo ristorante (vedi recensione più avanti) mi aveva descritto Varsavia come una città piena di vita e dove c’è tanta musica … aveva proprio ragione. Varsavia ha molteplici facce : quella attraverso i secoli, quella culturale, quella di Chopin, quella ebrea, quella combattente, quella “rossa” comunista, quella verde dei parchi, quella moderna, quella artistica, quella vecchia patrimonio dell’Unesco. E nel mio soggiorno a Varsavia oltre a quanto descritto nella prima parte posso aggiungere e consigliare la vista del Palazzo della Cultura e della Scienza (Palac Kulturi i Nauki) un vero e proprio Empire State Building sovietico, il monumento agli eroi del Ghetto, la Cattedrale col frontone a gradoni e torrette, il "Barbican" porta d’aspetto medioevale ideale passaggio fra lo Stare e il Nove Miasto (parte vecchia e parte nuova) con un doppio muro di cinta, la piazza nuova del mercato, il maestoso teatro Wielki, il quartiere d’avanguardia Praga con i suoi centri culturali underground nei siti delle fabbriche dismesse, il già citato parco Lazienky vero polmone verde della città con il suo Palazzo sull’Acqua e il monumento al bambino soldato in ricordo dei bambini polacchi che purtroppo combatterono per difendere la loro città. Proprio domenica mattina presto, andando a visitare la città che si svegliava, mi sono imbattuto in una schiera di bambini vestiti d’epoca per celebrare appunto “la loro piccola resistenza”, sembrava il set del film “Schindler’s List” di Spielberg.
Cosa manca al finale del mio post ?
Scelta più che azzeccata in questo weekend d’agosto.
Il ponte che attraversa la Vistola divide la riva destra (quartiere Praga) da quella di sinistra portandoti direttamente nella Città Vecchia (Stare Miasto).
Una fermata esatta di tram e sono nella storia.
Chiudo gli occhi. E’ il 1944 e qui è un’unica distesa di macerie.
Riapro gli occhi ed è magia. La città vecchia è stata ricostruita fedelmente ed ora è un piccolo gioiello tutelato dall’Unesco. Tutto si stringe attorno all’elegante Castello Reale di mattone rosso corallo e alla piazza vecchia del mercato (Rynek Stare Miasto) con le case color pastello, animata d’estate da piccoli caffè e ristoranti con tavolini all’aperto, da pittori e artisti di strada e dalla folla di visitatori a passeggio che si dirigono al centro per fotografare la statua della Sirena, uno degli emblemi della città. Intorno un insieme di passaggi (alcuni coperti), stradine, piazzette, facciate colorate. E’ difficile solo poter immaginare che questo quartiere era stato completamente raso al suolo durante la seconda guerra mondiale.
Uscendo dalla piazza del Castello (Plac Zamkowy) ci si lascia guidare dalla prestigiosa Strada Reale, antica strada che conduceva verso sud dalla città vecchia alla residenza reale di Wilanow. Durante il tragitto verso il parco Lazienky nel primo tratto è intervallata da sontuose chiese barocche alternate a palazzi eleganti, dal movimento continuo e incessante intorno al Palazzo sede della Presidenza della Repubblica e a quello, cuore delle proteste giovanili, dell’Università. Proseguendo ancora si incontra la Chiesa della Santa Croce dove appunto è presente all’esterno una grossa statua con Cristo e la Croce e che custodisce all’interno un’urna murata col il cuore di Chopin. Da qui breve deviazione con sosta al museo multimediale e interattivo di Chopin che mi permette di conoscere la storia del grande musicista compositore cittadino illustre di Varsavia con una ricca collezione di oggetti legati alla sua vita; il suono del suo pianoforte è stato la perfetta colonna sonora del mio viaggio nella capitale polacca.
Nel mese di agosto si sono susseguiti eventi musicali per la celebrazione del 200° anno della nascita di Chopin.
La mia scelta è caduta sul concerto di domenica a mezzogiorno nel Parco Laziensky intorno al colossale monumento che raffigura Chopin in cerca di ispirazione sotto un salice.
Qui ci si riunisce seduti su panchine, in piedi, sdraiati sull’erba (il mio caso) per ascoltare in un silenzio meraviglioso le musiche di Chopin per solo pianoforte. Impareggiabile !
E nel tragitto “reale” dalla piazza del Castello fino al parco dove c’è la statua in onore di Chopin hanno installato quindici panchine sonore in marmo grigio scuro : si preme “play” e parte la musica di una partitura del grande Fryderik. Incredibile. Io mi sono divertito passeggiando sul viale, quando le persone erano sedute beatamente sulla panchina, a schiacciare il tasto “play” e “scappare continuando a camminare”. La mamma di Flo nella sua e-mail di suggerimento per provare un ottimo ristorante (vedi recensione più avanti) mi aveva descritto Varsavia come una città piena di vita e dove c’è tanta musica … aveva proprio ragione. Varsavia ha molteplici facce : quella attraverso i secoli, quella culturale, quella di Chopin, quella ebrea, quella combattente, quella “rossa” comunista, quella verde dei parchi, quella moderna, quella artistica, quella vecchia patrimonio dell’Unesco. E nel mio soggiorno a Varsavia oltre a quanto descritto nella prima parte posso aggiungere e consigliare la vista del Palazzo della Cultura e della Scienza (Palac Kulturi i Nauki) un vero e proprio Empire State Building sovietico, il monumento agli eroi del Ghetto, la Cattedrale col frontone a gradoni e torrette, il "Barbican" porta d’aspetto medioevale ideale passaggio fra lo Stare e il Nove Miasto (parte vecchia e parte nuova) con un doppio muro di cinta, la piazza nuova del mercato, il maestoso teatro Wielki, il quartiere d’avanguardia Praga con i suoi centri culturali underground nei siti delle fabbriche dismesse, il già citato parco Lazienky vero polmone verde della città con il suo Palazzo sull’Acqua e il monumento al bambino soldato in ricordo dei bambini polacchi che purtroppo combatterono per difendere la loro città. Proprio domenica mattina presto, andando a visitare la città che si svegliava, mi sono imbattuto in una schiera di bambini vestiti d’epoca per celebrare appunto “la loro piccola resistenza”, sembrava il set del film “Schindler’s List” di Spielberg.
Cosa manca al finale del mio post ?
Beh naturalmente la gastronomia locale. Primo posto assoluto ai “pierogi” ravioloni ripieni di carne o spinaci o formaggio conditi con burro fuso o salse al formaggio e con la cipolla gratinata. E poi il “bigos” una sorta di stufato di crauti e carni varie e ancora la superba “zurek” zuppa calda con uova sode e salsiccia.
Il ristorante consigliatomi come da indicazioni perfette da Madame Enrichetta (la mamma di Flo) è stata una vera rivelazione. Il “Fukier” (U Fukiera) stupenda casa del XV secolo distrutta durante la guerra ma splendidamente restaurata si stacca dagli altri per l’arredamento da fiaba, con tanto di parquet che scricchiola, con i mobili imbruniti dal tempo, con candele, merletti, fiori e un cinguettio di un canarino vero in gabbia. In tavola le ricette tradizionali rivisitate con uno straordinario tocco di creatività. Ho provato i veri “pierogi” con carne di vitello (un’autentica delizia, un gusto indimenticabile, una bontà infinita) e un secondo di carne di manzo perfettamente cotta a puntino con deliziose patate arrosto di contorno. Impeccabile. Da visitare anche il bellissimo chiostro e la cantina.
Mi è piaciuta molto Varsavia, sarà l’estate, sarà l’affascinante passato, sarà la mia continua voglia di vedere città nuove. Romantica, viva, musicale. Un autentica rivelazione.
PS in questo viaggio ho dovuto fare due levatacce per i voli al mattino presto. Alla partenza ringrazio l’amico fidato Lucio per avermi accompagnato alle quattro del mattino a prendere il Malpensa Express e al ritorno la Lufthansa per il messaggio alla una e mezza di notte sul cellulare che si scusava per il mio volo cancellato con tanto di flash notturno e telefonate in Germania alla ricerca di un volo nuovo (poi trovato con la LOT compagnia aerea polacca grazie al mio mini pc collegato wi-fi in stanza e soprattutto alla mia carta di credito compagna di tanti viaggi).
Non mi dispiaceva per aver dormito solo un’ora e mezza o per il taxi all’alba per le vie di Varsavia o per lo sconvolgimento notturno per il volo cancellato quanto per l’impossibilità di usufruire della colazione a buffet dell’Hotel Hetman dove ero alloggiato. Tutti sanno quanto adoro le colazioni a buffet dei paesi stranieri …
Il ristorante consigliatomi come da indicazioni perfette da Madame Enrichetta (la mamma di Flo) è stata una vera rivelazione. Il “Fukier” (U Fukiera) stupenda casa del XV secolo distrutta durante la guerra ma splendidamente restaurata si stacca dagli altri per l’arredamento da fiaba, con tanto di parquet che scricchiola, con i mobili imbruniti dal tempo, con candele, merletti, fiori e un cinguettio di un canarino vero in gabbia. In tavola le ricette tradizionali rivisitate con uno straordinario tocco di creatività. Ho provato i veri “pierogi” con carne di vitello (un’autentica delizia, un gusto indimenticabile, una bontà infinita) e un secondo di carne di manzo perfettamente cotta a puntino con deliziose patate arrosto di contorno. Impeccabile. Da visitare anche il bellissimo chiostro e la cantina.
Mi è piaciuta molto Varsavia, sarà l’estate, sarà l’affascinante passato, sarà la mia continua voglia di vedere città nuove. Romantica, viva, musicale. Un autentica rivelazione.
PS in questo viaggio ho dovuto fare due levatacce per i voli al mattino presto. Alla partenza ringrazio l’amico fidato Lucio per avermi accompagnato alle quattro del mattino a prendere il Malpensa Express e al ritorno la Lufthansa per il messaggio alla una e mezza di notte sul cellulare che si scusava per il mio volo cancellato con tanto di flash notturno e telefonate in Germania alla ricerca di un volo nuovo (poi trovato con la LOT compagnia aerea polacca grazie al mio mini pc collegato wi-fi in stanza e soprattutto alla mia carta di credito compagna di tanti viaggi).
Non mi dispiaceva per aver dormito solo un’ora e mezza o per il taxi all’alba per le vie di Varsavia o per lo sconvolgimento notturno per il volo cancellato quanto per l’impossibilità di usufruire della colazione a buffet dell’Hotel Hetman dove ero alloggiato. Tutti sanno quanto adoro le colazioni a buffet dei paesi stranieri …
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Post's song : "Military Polonaise" by Fryderik Chopin
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