"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

mercredi, décembre 31, 2014

2014, the year of record

L’anno che termina proprio oggi è stato per me quello dei record. Mi ero prefissato a inizio anno, e ne avevo fatto l’obiettivo primario, di fare come minimo un viaggio e di prendere almeno un paio di volte l’aereo ogni mese. Traguardo raggiunto. Con quello di ritorno dal Natale di Napoli sono arrivato a quota 32 voli (il mio ex primato era del 2010 con 31), ho viaggiato per 64 giorni, ho alloggiato fuori casa per 46 notti, ho calpestato il suolo di 13 nazioni diverse e ho soggiornato in 7 capitali. Tre nuove nazioni (Bulgaria, Slovenia e Serbia) e quattro nuove capitali (Rabat, Sofia, Lubiana e Belgrado). Ho timbrato con regolarità il cartellino di Londra e Parigi, ho testato due ristoranti elencati nei primi dieci al mondo. Ho dormito in un castello classe cinque stelle superior e nello stesso viaggio in un hotel a una stella con bagno in comune. Un anno che, oltre ai viaggi, mi ha regalato un incarico nuovo nel Poliambulatorio dove lavoro da quasi dieci anni e un anno dove mi sono tolto lo sfizio di acquistare l’auto dei miei sogni (seppur usata). Che altro dire ? La salute è stata dalla mia parte e questa la considero la mia autentica fortuna. La vita è bella quando si sta bene e quando tutto va per il verso giusto, ma non sempre questo avviene. Ci sono stati dei momenti quest’anno che avrei preferito rinunciare a qualche viaggio o addirittura scappare via per sempre, pur di risolvere mentalmente i miei problemi. Ma poi bastava una telefonata o una cena con gli amici e tutto passava o almeno lo ritardava o lo accantonava. E in quel momento che cercavo, e che cerco sempre, la carica giusta per ripartire. Ogni tanto avviene e ogni tanto purtroppo non succede. Ricordo con piacere tutti i viaggi dell’anno a parte forse quello di Belgrado, ma non per la città in sé che mi è piaciuta; era bastata una telefonata prima della partenza per rovinarmi l’andamento del viaggio e una amara sorpresa al ritorno, entrambe le cose vissute in modo tremendamente negativo. Ora mi sto riprendendo, ma non è stato un momento né facile né felice. I sentimenti giocano brutti scherzi ed è in quel momento che la forza di reagire è importante. Poi magari succedono eventi che scacciano quei cattivi pensieri. Mi era già capitato nel trittico di anni più brutto della mia vita 2002-2003-2004 e ne ero venuto fuori quasi senza accorgermene, senza sapere come avevo fatto. Era tutto dentro di me e così sta avvenendo adesso. I miei propositi per l’anno che verrà sono di tranquillità nei pensieri, di serenità, di armonia. di vedere la bellezza delle piccole cose. Magari viaggerò di meno o lo farò solo quando mi sentirò nel momento giusto per farlo. Quello che voglio ora, naturalmente accompagnato dalla buona salute, è di trovare il tempo per capire esattamente cosa volere da me stesso. Lo troverò ne sono convinto. Le risposte sono in un sì o in un no. Io sono sempre stato diplomatico con tutto e con tutti. Ho sempre messo davanti la felicità delle donne che stavano con me, trascurando la mia. Ora è arrivato il momento di riprendermi quanto ho dato. Devo riscuotere in parte quel credito. Trascurerò qualcosa, non sarò sempre presente, tralascerò quello che non sarà importante. Farò le cose solo se avrò voglia di farle e non per far felice gli altri. Devo pensare più a me stesso e questo lo faccio solo quando sono in viaggio da solo. Chi mi vuol bene, come i miei grandi amici e familiari, sarà ripagato nel modo giusto, chi non mi vuol bene sarà ripagato nel modo giusto. Non aspetterò che gli eventi avvengano per conseguenza di altri, sarò io a decidere il mio “presente”. Non permetterò a nessuno di farmi del male, di farmi soffrire, di dirmi cattiverie gratuite. Potranno pensare tutto quello che vogliono di me ci mancherebbe, tanto non sapranno mai la verità. La verità la sanno i miei veri amici. I migliori. Questa è la mia vita. Non è quella degli altri. Qualcosa da qualcuno avrò pur imparato in questi ultimi anni. E anche se sono ancora convinto che la felicità è lo stare insieme, farò tesoro di quanto in questi anni non ho ricevuto. Per tutti quelli che mi vogliono bene, e me ne vogliono davvero, auguro ogni cosa bella e tutta la felicità del mondo e che la salute li assista sempre. ‘A vit’è nu muorz, viratenn bene ! La vita è un morso, godetevela.
PS un consiglio per tutti : mollate i social network, dedicate meno tempo a certe applicazioni degli smartphone, vi condizionano, cercate la curiosità nelle cose non in quella delle persone. Perdete la testa o il cuore per le persone che vi piacciono, ma non perdete tempo. Il tempo passa troppo velocemente ... e se qualcuno parla male di voi affrontatelo subito, vi toglierete ogni pensiero. Affrontate gli eventi e i sentimenti senza farvi il film altrui. Pensate esclusivamente al vostro ... dovrà essere un capolavoro.

Post's song : "What a wonderful world" performed by Louis Armstrong

samedi, décembre 27, 2014

SpaccaNapoli a Natale

Permettetemi di cominciare tornando indietro di un anno esatto quando vivemmo il nostro primo Natale a Napoli. In quella occasione tutto fu praticamente perfetto, dal tempo meteorologico a tutti gli eventi che si susseguirono in quei giorni. Quest’anno abbiamo (Nick, Vito, Betty, Edoardo e il sottoscritto) voluto replicare l’evento. Al ritorno se qualcuno avesse filmato all’interno della Lancia Musa, la macchina di Vito, il nostro intonare, dal parcheggio di Linate verso le rispettive case, il ritornello della canzone napoletana più coinvolgente al mondo ‘o surdato ‘nnamurato, avrebbe capito la gioia e l’entusiasmo che ancora una volta ci hanno trasmesso Napoli e i napoletani. Non si può comprendere, se non vivendolo sul posto, il Natale a Napoli. Io sono altresì convinto che tutto l’anno in questa meravigliosa città, che convive con il continuo contrasto della quotidianità, abiti  l’effetto magico della sua filosofia. A noi bastava solo guardare il panorama ogni mattina all’ora della prima colazione dalla grande terrazza del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo, che anche quest’anno ci ha fantasticamente ospitato. Lo scenario ai nostri occhi era come un dipinto vivente che cambiava nella luce e nei colori con la bellezza del cielo e del mare e il leggendario profilo del Vesuvio.

E’ facile così affrontare la giornata con allegria e piacere. Una giornata che sicuramente ci avrebbe poi riservato genuine sorprese per l’umanità della gente e le loro pillole di saggezza sulla vita. Certo noi  godiamo di Napoli in vacanza, non viviamo qui, ma ogni volta ritornarci è come essere a casa. Siamo a casa all’ora dei pasti nel ristorante Leon d’Oro di Piazza Dante, siamo a casa nella passeggiata che dall’hotel, proseguendo per l’affollatissima Via Toledo, ci porta nella zona di Spaccanapoli, siamo a casa quando arriviamo nel borgo marinaro a ridosso del Castel dell’Ovo nel locale Storie e Sapori (ex Oste Pazzo), siamo a casa guardando la sagoma di Capri e la silouette della penisola sorrentina dalle scalinate di Marechiaro, siamo a casa nelle conversazioni con i teatranti camerieri o i tassisti commedianti. Siamo a casa respirando l’aria della città e i profumi della sua cucina. Siamo a casa a Napoli. E sono diventati nostri cari amici tutte quelle persone che ci hanno rallegrato la giornata con il loro modo di raccontare la “vita”. E così sono entrati direttamente nel cuore della nostra famiglia Gaetano, affabile cameriere del Leon d’Oro, Ciro e suo nipote Bruno tassisti personali nelle scorribande per la città e ogni persona che si incontrava passeggiando e che ci dispensava gioielli di ordinaria esistenza. “Di qualsiasi cosa abbiate bisogno Gaetano e Ciro ci saranno sempre. E se avete problemi più grossi ci penserà il fratello di Bruno … “.
Onore al merito di questi napoletani straordinari filosofi della quotidianità. Sulla falsariga della rappresentazione del Natale scorso (Last Christmas) abbiamo ripercorso più volte il selciato delle strade intorno alla magia di Via San Gregorio Armeno con le sue innumerevoli botteghe artigiane dedicate all’arte presepiale. Strade che portano il nome di Via dei Tribunali e tutte quelle del Decumano Inferiore volgarmente chiamato Spaccanapoli, partendo dalla Piazza del Gesù Nuovo con il contiguo Monastero di Santa Chiara, proseguendo per Via Benedetto Croce, transitando dalla piazza di San Domenico Maggiore e avanzando sulla via San Biagio dei Librai. La nostra base strategica del Renaissance Hotel ci ha permesso con pochi passi di essere vicini alle attrazioni più vive della città. Quest’anno abbiamo visto una delle opere più note e suggestive al mondo, conservata al centro della navata della Cappella Sansevero. E’ il Cristo velato, una scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino, scolpita a grandezza naturale, rappresentante Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua. Un’opera di forte impatto anche per la meticolosità dei particolari.
Non è facile descrivere esattamente Napoli e la sua popolazione. Ognuno ne ricava una sua sensazione; nel nostro caso è stata di estrema gioia. Giorni felici condivisi con la famiglia. Noi stiamo bene a Napoli, come avrebbe detto Totò. Da Totò agli artisti della Napoli odierna … La sera di Natale, sulle ali del riposino pomeridiano conseguenza naturale del pranzo a la ‘A Fenestella a Marechiaro, siamo andati a vedere lo spettacolo di Biagio Izzo “Come un Cenerentolo" rivisitazione in chiave moderna della favola di Cenerentola al maschile come quello che fece Jerry Lewis in un film degli anni sessanta e forse proprio uno spunto per rendere omaggio a uno dei cosiddetti ”mostri sacri” del mondo dello spettacolo americano. Biagio Izzo sul palco del Teatro Cilea ha intrattenuto il pubblico con la sua verve e la sua veracità tipica napoletana. Pièce divertente e leggera. Al ritorno a casa rimettendo a posto il mio trench blu mi sono ritrovato nella tasca sinistra un mucchio di corni e cornetti simboli per eccellenza della scaramanzia napoletana. Li ho comprati per tutti i miei amici confidando nella fortuna che potranno loro diffondere. Io spero che avendone tenuti addosso così tanti per l’intero soggiorno a Napoli si sia sprigionata in qualche modo, anche se non ci credo, una polvere di buona sorte. Come diceva Eduardo De Filippo “essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male”. Tra sfogliatelle, babà, pastiere, graffe, parmigiane di melanzane, mozzarelle di bufala, pizze margherite, spaghetti ‘a vongole, fritti vari, pesci di giornata, pane e chi più ne ha più ne metta, sono ingrassato di due chili. Ero riuscito a mantenermi in linea tutto l’anno, ma è impossibile rimanere insensibili alla gastronomia partenopea. Ubi maior Napoli. Trascorrere le festività in questa città anche quest’anno è stato il mio vero regalo di Natale, anche grazie al Nick (… e io pago), a Vito, a Betty e al mio prediletto nipote Edoardo.

PS tre giorni prima di andare a Napoli anche quest’anno ci siamo presi un veloce weekend per recarci a Bologna a vedere lo spettacolo teatrale “Ogni martedì alle 18” dell’amico Stefano “Vito” Bicocchi insieme a Claudia Penoni, allestito al Teatro Duse. Nell’attesa della recita ci siamo immersi nel luccicante clima natalizio della città in fermento per la ricerca degli ultimi regali. Cena da “Tony” con i tradizionali tortellini in brodo con una perfetta preparazione del piatto, per gli ingredienti di prima qualità, per la cottura, per la temperatura e soprattutto per la bontà d’insieme. Dopo teatro insieme a Stefano e Claudia, ai quali si sono aggiunti Patrizio Roversi, Syusy Blady  (Turisti per caso) e la loro figlia Zoe per una quasi una reunion del gruppo di Gran Pavese Varietà di cui noi eravamo grandi estimatori negli anni ‘80. Serata divertente e surreale per festeggiare il Natale imminente.

Oje vita, oje vita mia, oje core 'e chistu core, 
si’ stata 'o primmo ammore e 'o primmo e ll'urdemo sarraje pe' me!

Post’s song : “‘O surdato nnamurato” performed by Massimo Ranieri
12/14

dimanche, décembre 14, 2014

Add a little magic everyday in London

Appeso al muro, nella stanza dove lavoro a casa, c'è il calendario del 2014 della rivista Bell'Europa e ogni mese c'è una foto che ritrae una città come suggerimento di viaggio. Sfogliandolo durante l'anno non sono mai riuscito a far coincidere i miei viaggi con quelli proposti, ma ecco che all'ultimo mese appare un curioso skyline con il nuovo grattacielo progettato da Renzo Piano, lo Shard insieme alla vecchia Torre di Londra. Curioso perché le due attrazioni sono sulle due sponde differenti del Tamigi. Non potevo farmi sfuggire l'occasione. Quest'anno ho fatto almeno un viaggio per ogni mese dell'anno e mi mancava solo Londra. Una telefonata a Gary Staker del Chelsea per il biglietto dei Blues contro l'Hull City, l'acquisto successivo di un volo Easyjet, la prenotazione di un hotel nella mia zona preferita, quella di King's Cross-St.Pancras ed eccomi a Londra sotto le sfavillanti luci dell'imminente Natale. Londra é vestita a festa e la mia mente torna indietro a undici anni fa quando in periodo particolare della mia vita mi presi una settimana di “stacco” e in primavera scappai a Londra. Ricordo perfettamente lo scambio di messaggi con mia mamma, l'immensa Pupella, che "sentendo" il mio entusiasmo mi consigliava di cercare casa per stabilirmi nella capitale inglese. Avrebbe fatto di tutto pur di vedermi felice in quei giorni ... Quell'entusiasmo l'ho ritrovato in questo viaggio, forse davvero sono tornato indietro nel tempo o forse le novità di questo periodo della mia vita mi hanno ridato la voglia di ricominciare alla grande. Passeggiare per la grande metropoli anglosassone senza una meta precisa è impareggiabile, anche se sotto il periodo natalizio la folla oltre che numerosa è frenetica. Il camminare  fa sì che i cinque sensi si mettono in movimento. E l'olfatto lo fa da padrone. Riconoscerei Londra dagli odori sprigionati delle varie cucine dei ristoranti sparsi nei quartieri. Questo aroma e quello della fragranza di Burberry che utilizzo sulla mia pelle ogni volta che ci ritorno sono il mio profumo di Londra. L'olfatto é il senso che riporta immediatamente al posto dove già sei stato, innesca ricordi, stimola la gioia di vivere il momento. Ogni città ha il suo odore  o profumo caratteristico. La colazione all'inglese (english breakfast) dà la spinta giusta per una nuova giornata. Con la Day Travelcard alla mano, prendo la metropolitana (underground o tube come amichevolmente la chiamano qui) e volo di corsa all'apertura del grande magazzino che adoro, Selfridges, non prima di acquistare nello store Adidas di fronte la maglia del portiere (mi piaceva il colore arancione orientato verso il rosso) del Chelsea kit 2014/15. Eccomi all'interno di Selfridges e le indicazioni sparse ovunque mi portano direttamente al 4' piano dove hanno allestito il Christmas Emporium. Il 2014 é l'anno delle personalizzazioni e la Ferrero, col la Nutella in grande stile, ha fatto quello che io da 15 regolarmente produco : le etichette col nome. Un intero staff di giovani armati di computer alle casse le sforna col solo nome (io realizzo autentiche personalizzazioni nei minimi particolari). Ormai la mia storia è risaputa e ho dovuto elaborare una pagina nel blog per raccontarla ai neofiti. I miei amici e tutti quelli che hanno ricevuto in questi 15 anni (e saranno migliaia) il mio gadget in tutti i formati sono quasi tutti più arrabbiati del sottoscritto per la copiatura mentre io sono felicemente orgoglioso di quello che ha fatto e mi sento il papà di tutto ciò. Chiusa la "dolce" parentesi al cioccolato mi immergo nella folla, perfetto mix tra i londinesi e i turisti del momento. Arriva l'ora di pranzo e vado a testare un nuovo ristorante di fish & chips in una traversa di Oxford Street : non male il Golden Union ! Un breve riposo in hotel, anche per mettere via i pacchetti pacchettini i della mattinata, e mi dirigo a Covent Garden delizioso distretto in pieno centro di Londra ritrovo di artisti di strada, teatri e di negozietti meravigliosi nella piazza un tempo  sede del mercato ortofrutticolo. Ora il mercato coperto è una struttura con arcate in stile palladiano e stretti passaggi. Un cappuccino e una fetta di torta tatin con crema saranno la mia priorità del pomeriggio ... Inizia a far freddo, ma siamo a dicembre. Le previsioni danno bel tempo per domani e io dovrò godermelo dal momento del risveglio a quello del sonno notturno. Ho in mente un itinerario preciso ma sono convinto che lo stravolgerò. Riguardo su Flickr le foto di Londra di questi tredici anni di fila. Certo il colore dei capelli è ormai tendente al brizzolato ma i miei occhi sono quelli di sempre quando vengo qui : creativi, entusiasti, felici. É l'energia che trasmette Londra ! Londra non si ferma mai. Finalmente è arrivato il sabato, il giorno della partita della mia squadra, il Chelsea. Il tempo é splendido. Due uova fritte a colazione e via di buon passo verso Piccadilly Circus. La piazza, con l'Eros e i tabelloni pubblicitari luminosi e in movimento, alle otto della mattina é vuota e posso farmi gli autoscatti con la nuova Lumix in tutta tranquillità. L'itinerario prosegue verso il grattacielo più alto della comunità europea il The Shard citato all'inizio dello scritto. La zona é quella oltre il Tamigi a sud, la rive gauche per i francesi ... non so qui ! Cammino verso il Ponte di Londra con l'occhio verso la Torre che custodisce i Gioielli della Corona. Cambio il percorso programmato in quanto, incuriosito dalla pubblicità sotto la metropolitana di questi giorni, decido di far visita alla mostra particolare realizzata con i mattoncini della Lego dall'artista statunitense Nathan Sawaya. É allestita nella vecchia birreria Truman in piena zona indiana. Le "opere" sono spettacolari e poi in qualche modo dovrò pur omaggiare la patria di mio nipote Edoardo. Nel ritorno mi fermo in Trafalgar Square addobbata a festa e abbagliata dal sole e poi via verso Stamford Bridge dove mi aspetta il caro amico Gary col biglietto della partita dei Blues contro l'Hull City. Gary é sempre davvero gentile nei miei confronti, quando sono da solo il biglietto allo stadio é garantito. Il Chelsea vince due a zero con reti di Hazard e Diego Costa uno per tempo. Porto sempre fortuna alla mia squadra. Stasera si festeggia a base di carne e un calice di vino "blue" ! Vabbè rosso ... 

PS consigli di viaggio : andate a mangiare in orari inusuali, eviterete la coda. Ricordatevi di non buttare mai via il biglietto di viaggio in metropolitana, serve all'uscita. Andate nei grandi magazzini all'orario di apertura. Quando attraversate la strada fate attenzione, le macchine arrivano dalla parte che non vi aspettate (look left and look right). In attesa dell'autobus, davanti al Bancomat, all'entrata nei ristoranti ... mettetevi sempre in coda, non fate all'italiana. 

Post's song : "Last Christmas" performed by Wham
12/14

vendredi, décembre 05, 2014

La setta dei sei sensi

Dopo la prima portata “Foie gras in Campari” costituita da quattro invitanti artistiche miniature di gusto, Vincenzo, che aveva già “spazzolato” il piatto, ha esordito con un : “datemi cinque minuti e vi illustrerò …”. 
Seduti aI tavolo tondo armoniosamente illuminato gli altri cinque commensali ascoltavano la sua idea di ristorazione. In quel momento si era creata la “setta dei sei sensi” con un preciso ruolo per ognuno e tutti insieme stretti intorno alla creatività e alla sperimentazione dello chef Andrea “Fanto”. Cinzia introduceva, declamandoli, i piatti in successione durante la serata, Luca “il chimico” presentava e serviva al calice i vini in accostamento e il resto della setta, in veste di attenti critici gastronomici (il già citato Vincenzo, l’affascinante Benedetta e il sottoscritto), tesseva le lodi dei meravigliosi azzardi culinari studiati, preparati, creati, impiattati dall’incredibile mente del “nostro” Fanto. 
Per me, che, nemmeno  dieci giorni prima, avevo saggiato l’esperienza Mugaritz nei Paesi Baschi, si trattava di vivere, in un contesto felicemente amichevole, un altro entusiasmante evento. Accettare l’invito di Cinzia e Andrea per queste cene così incredibilmente “cool” è un piacere assoluto. Si trascorrono momenti di autentica “gioia di vivere” con racconti anche burleschi (Vincenzo, Luca e Andrea sono stati commilitoni) in un itinerario improvvisato di sapori, viaggi, musica, scambi di esperienze vinicole e come nel nostro caso … un progetto nascita di una setta segreta nel mondo gourmet. 
Una serata dove l’arte culinaria di Andrea, fatta di alta cucina caratterizzata da raffinate preparazioni con presentazioni dei piatti esteticamente equilibrate, risulta semplicemente unica. Notevole anche l’abbinamento dei vini della Cantina Bulgarini, proposto dai tre compagni d’armi. Un’escalation di sapori. Complimenti chef Fanto, la tua passione mischiata al gioco e all’estrema voglia di sorprendere il palato degli amici invitati è meravigliosa. I cinque minuti iniziali di Vincenzo sono stati vissuti come una splendida prefazione a una serata speciale e farne parte è stato ancora una volta un onore. Il tuo sofisticato menù con piatti dai gustosi sapori diversi e contrastanti, elaborati in maniera ineccepibile valgono il massimo delle stelle della Michelin, dei cappelli da cuoco di Gault & MIllau e delle forchette del Gambero Rosso. Chapeau Fanto, sei un grande ! 
Il sesto senso ? L’amore per i cinque sensi ovvero la capacità di prevedere, grazie agli stimoli che vanno dritti al nostro spirito e al nostro corpo dopo una cena così fantastica, la bellezza della vita. Si sogna e si attende il prossimo invito di Cinzia, la regina della casa e di Andrea il re della cucina. Siamo nel mese che punta a tutta velocità verso il Natale e il primo regalo è già arrivato !

I sette vizi capitali del menù :

1) Foie gras in Campari - Foie gras con aceto balsamico invecchiato in granella di pistacchi - Pan brioches - Lasagna gel al Campari - Prosciutto d’oca
2) Fish e Chips - Sushi napoletano - Polpo in patata viola su crema di rucola e pinoli - Astice in farina cocco su crema di papaya e lime - Baccalà mantecato con croccante di pomodori aria peperone rosso - Chips di polenta nera 
3) Campari in purezza Campari : il gelato
4) Profumo di scampi - Gamberi argentini al profumo di rum con spuma di mandorle - Nuvole e maionese di gamberi 
5) Cicladi - Moussaka di agnello in pasta fillo su crema di burrata con polvere melanzana 
6) Gold Coast - Filetto di maiale al curry con crema di porcini - Millefoglie di carciofi con pane carasau e spuma di bufala
7) Monte D’Alba - Semifreddo di Castagne con panna  - Marron glacé e Tartufo bianco

Post’s song : “You Shook Me All Night Long” performed by AC/DC
Cena del 5 dicembre 2014

lundi, décembre 01, 2014

L'Homme de Nice, de l’enfer au paradis

Il tempo giusto per vuotare il trolley di San Sebastian e riempire la piccola borsa che mi ritrovo sulla banchina del vecchio porto di Nizza quasi fossi sul set di "Ronin" in compagnia di Robert de Niro e Jean Reno. Questa parte della Francia del Sud è la mia preferita, è la Cote d'Azur-Provence. E proprio tra Nizza, Villefranche sur Mer, Eze Village e Saint Paul de Vence che é nato il personaggio autobiografico dell'Homme de Nice. Eclettico, romantico, sorprendente, forse irripetibile. Di sicuro unico. Si torna su quei passi e si rivivono le sensazioni. Superato il casello autostradale di confine di stato dalle frequenze dell'autoradio escono note, quasi in contemporanea, delle canzoni dell'artista che ho scelto di venire ad ascoltare dal vivo al Palais Nikaia di Nizza. É Lenny Kravitz col tour che segue l'uscita del suo nuovo lavoro. Lenny é un istrione del palco, molto curato nella persona, molto ricercato nella musica. É un rock per certi atteggiamenti molto sensuale e lui, vero sex simbol, é l'incarnazione di questo. Piccolo, muscoloso, elegante. Rockstar d'eccellenza, personaggio cool. Sul palco canta, suona, balla, si pavoneggia. Il suo ultimo album "Strut" che ha anticipato il tour parla proprio di questo, di mettersi in mostra, di far vedere chi si é. Concerto altamente spettacolare, suonato divinamente, con musica limpida ad alto volume, con ritmi incalzanti. Lenny padroneggia il palco che divide con una band nella quale la sezione ritmica (basso e batteria) é tutta al femminile. Personaggio che sa di piacere e gioca bene questa carta. Questa mattina leggendo a colazione le Nice Matin, quotidiano locale, tutto era incentrato su Inferno e Paradiso : "Concerto d'Inferno, in Paradiso con Lenny Kravitz" oppure "la croce di Cristo tatuata nel cuore, ma con l'Inferno in corpo" ... e così via. Anche l'Homme de Nice ha risalito la china, passando dall'Inferno al Paradiso, come già avvenuto in alte circostanze e si metterà in mostra. Ha le sue belle carte da giocare, non si tirerà indietro. Passeggiando sulla Promenade des Anglais nel pomeriggio i pensieri andavano a mille, con i ricordi che stimolavano la creatività. Ascoltavo le canzoni di Lenny Kravitz inserite nell'iPhone. I testi parlavano al posto mio. Mai un artista ha espresso con le canzoni situazioni sentimentali che si possono tranquillamente trasportare nella vita di molti, la mia sicuramente. Il resto della giornata dell'ultimo giorno di novembre è tutto nella descrizione del concerto. Il rientro in hotel è sotto un acquazzone quasi primaverile e in effetti la temperatura era sopra la norma. Giornata intensa, crollo sul letto e dormo meravigliosamente. Sveglia : è il primo giorno di dicembre, faccio colazione, salgo sulla Twingo, programmo il navigatore e mi dirigo verso la grande chiesa ortodossa di San Nicola. Ci arrivo proprio sotto e ... è completamente coperta dai giganteschi teloni per i lavori in corso : anche qui dovrò ritornarci. E' proprio destino. Cambio itinerario e vado al Museo Matisse il più visitato di Nizza. E' gratuito e anche molto bello per gli arredi interni e per le opere esposte del grande artista. Ciò mi riconcilia con i sentimenti. Questo novembre duemilaquattordici appena trascorso, iniziato tristemente sull'onda del finale triste di ottobre, é diventato per me il mese delle piacevoli novità in assoluto, viaggi compresi. Dall'inferno al paradiso ... c'est la vie.

Post's song : "The chamber" performed by Lenny Kravitz
Periodo del viaggio : 1112/4