"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

vendredi, décembre 31, 2010

Le pigeon voyageur

Un altro anno è passato. Un altro anno di viaggi sicuramente. Un altro anno “tra le nuvole” dove ho polverizzato il mio personale record di voli annuali (24) stabilito nel 2009 portandolo a 31, per un totale in undici mesi di 20.500 miglia circa (33.000 km.). Tutto ciò nonostante la minaccia del vulcano islandese di nuovo in attività, degli scioperi dei controllori di volo europei, della neve e del ghiaccio di dicembre e qui ringrazio pubblicamente l’amico Bumby, my official personal flight controller, per aver monitorato i miei movimenti quando non avevo accesso a Internet (vulcano e scioperi controllori) e l’assistente in seconda Steffe nel viaggio di dicembre a Londra (maltempo). Ringraziamenti per ringraziamenti, uno particolare all'amico Lucio per la levataccia di agosto nell'accompagnarmi in piena notte verso il Malpensa Express per il volo di Varsavia e all'amica Anna per i suoi divertenti sms di invidia (ma quale invidia dico io ... è tutta fantasia e fotoritocco ! ). Ironia della sorte l’unico volo che mi hanno cancellato (Varsavia-Malpensa) è stato quello con una compagnia aerea solida e importante come la tedesca Lufthansa per un guasto al motore. Alle miglia di volo sono da aggiungere i km. effettuati in auto nelle trasferte di Vence, Friburgo & Colmar, Assisi & Gubbio, Bologna e quelli in treno verso Bruges oltre naturalmente a tutti quelli percorsi in auto, bus, treno, taxi per raggiungere gli aeroporti (e non sono pochi …). Il resoconto finale porta a questi numeri : 31 voli effettuati con 9 compagnie aeree diverse con scalo in 19 aeroporti, 2 continenti (Africa ed Europa), 14 nazioni (Belgio, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Marocco, Polonia, Portogallo, Russia, Spagna e le new entry Lettonia e Lituania), 26 città visitate vedi la sezione “Mich in tour“ (di cui 9 nuove Fes, Fatima, Mosca, Riga, Triberg, Valencia, Varsavia, Vence e Vilnius), 9 capitali (Copenhagen, Lisbona, Londra, Parigi, Tallinn e le nuove entrate Mosca, Riga, Vilnius e Varsavia), 49 notti nei miei viaggi dove ho dormito in hotel di tutte le stelle, su una nave rompighiaccio e in una villa con piscina. Di tutti i posti visitati ho un ricordo e un profumo particolare, sempre però all’insegna della curiosità e della novità. Le foto del post sono dei piccoli momenti negli aeroporti e in volo. Il rendiconto si riferisce ai soli viaggi per turismo … tutto il resto è un mio geloso segreto. Fiocco azzurro nel 2010 con la nascita di Leonardo, figlio di Florence e Stefano. Nato il 7 di luglio, per me data indimenticabile. Per il 2011 un augurio di buona salute a tutte le persone cui voglio bene.

Per me vale lo stesso, perché con la buona salute tutti i sogni e i progetti possono avere un futuro. Io confido sempre nella buona salute che, insieme all’amore, è il vero motore della vita. Non mi riprometto i viaggi di quest’anno però qualche piccola fuga ho intenzione di farla.

P.S. Di recente ho visto il film “Tra le nuvole” con George Clooney dove l’esistenza del protagonista gravita su una valigia, sugli aeroporti e sull’effimero scopo di guadagnare nella sua vita 10.000.000 miglia come assiduo viaggiatore. Sono proprio un dilettante al confronto ! Ricordando e rileggendo … anche quest’anno sono stato a Londra e Parigi, accoppiata vincente.

Post's song : "Mondo" performed by Cesare Cremonini

mardi, décembre 21, 2010

Blue scarf for the days before Christmas in London

Vivere l'atmosfera di Londra nella settimana che precede il Natale è un'esperienza unica.
Aggiungete poi la spolverata di neve su tutta la città e avete raddoppiato l'emozione.
A dire il vero il mio “mordi e fuggi” londinese aveva come obiettivo primario l'assistere al match della premier league di football tra i miei Blues (Chelsea) e i Reds del Manchester United.
Il destino però era in agguato e mentre ero sul treno, che dall'aeroporto di Luton mi portava alla stazione St.Pancras di Londra, mi raggiungevano due sms del mio grande amico Steffe (producer di Sky Sport) che facevano crollare il “piano A” della mia trasferta. Il primo citava malinconicamente per me “Mik hanno rinviato adesso la partita di domani”, mentre il secondo era quello arrivato precedentemente a lui dai produttori inglesi che nel dettaglio spiegava il rinvio del match “PLP Alert : Chelsea v Man Utd tomorrow has now benn postponed due to weather”. Sì perchè quel weather “tempo meteorologico” lo vedevo attraverso i finestrini con la neve copiosa che si appoggiava sui binari e sulle stazioni in transito. A quel punto dovevo trovare velocemente un piano B per non perdermi nemmeno un istante che avrei passato a Londra. Il piano B lo avevo già pensato ancor prima della partenza parlandone con l'amico regista freelance televisivo Andrea Fantonelli incontrato casualmente in un grande store milanese entrambi alle prese con i regali di Natale. Scelta che ho reso concreta immediatamente appena arrivato nella city.
Un Internet point, una stampante e il piano B (la B sta per British Music Experience) prendeva forma e vita con l'acquisto del biglietto per il concerto serale all'O2 Arena dei Simply Red.
Il concerto che consacrava 25 anni di attività di Mick Hucknall e il resto dei Simply Red è stato bellissimo (conoscevo tutte le canzoni) e le considerazioni del buon “Fanto”, che aveva visto il concerto un paio di settimane prima, precise e sul pezzo : l'O2 Arena ha un'acustica perfetta, così come l'organizzazione e l'avveniristica struttura dell'impianto.
La fortuna, come scritto nelle prime righe del post, è anche quella di vivere i giorni che precedono il Natale in questa meravigliosa, colorata, pulsante, tradizional-chic, caotica, vitale metropoli inglese.
Ed ecco quindi che al piano B si è aggiunto con naturalezza e spensieratezza il piano C (la C che sta per Christmas Time). Un po' di shopping natalizio che non guasta mai cercando piccoli regali esclusivi per parenti e amici (un'unica cosa per me) puntando sempre sulla semplicità e sull'originalità. In un batter d'occhio eccomi al “floor -1” del grande magazzino di Selfdriges a ispezionare i banconi assortiti di novità di design oppure con il naso appoggiato alle vetrine dei piccolissimi negozietti dell'Oxo Tower nella parte Sud del Tamigi per scovare l'oggettistica più particolare.
Una sosta per un tè rigorosamente con una punta di latte freddo, un dolcetto natalizio, un mix ideale di carburazione per le altre incursioni di shopping commissionatemi da Vito e Steffe.
Alla fine, come spesso accade, ho acquistato oggetti che riempiranno e arricchiranno la mia casa. Casa che in questo periodo dell'anno è ancora più calda di atmosfera con le piccolissime luci lungo il perimetro del pavimento del mio parquet in puro acero canadese. Un po' me ne vanto.
Già estremamente felice per il raggiungimento del piano B e del piano C ho voluto suggellare il mio blitz a Londra con il piano D (la D sta per Delicatessen, gastronomia).
Qui la dritta era arrivata tra le righe della conversazione con il buon “Fanto” che mi ha caldamente consigliato questo nuovo trend culinario che ho verificato e certificato con un pranzo all'Inamo Restaurant in zona Soho.
Prenotato il mio tavolo online su Internet e gestione completa "touch screen" per tutta la durata del mio pranzo interagendo con il tavolo dotato di puntatore e schermo che ti permettono di visualizzare menù e piatti per poi ordinarli con un semplice click. Cucina fusion giapponese creativa, personale cordiale ed efficiente (colgo l'occasione per salutare l'abruzzese Giuseppe che mi ha aiutato nella scelta dei piatti) e gestione tecnologicamente all'avanguardia di questo locale fuori dagli schemi classici della ristorazione.
Carpaccio tartufato, costolette di maiale in salsa agrodolce e una sorprendente pannacotta al cocco con frutta tropicale. Queste alla fine sono state le mie scelte.
Il click finale con la richiesta del conto e via di nuovo per gli ultimi piccoli acquisti.
Tutto è bene quel che finisce bene e per fortuna trascorrerò il mio Natale in famiglia (con gli amici prima e con i parenti il 25). Fortuna perché quel maltempo, accennato per raccontarvi del rinvio della partita, ha causato ritardi e/o cancellazioni dei voli in tutta Europa per la chiusura parziale o totale in alternanza degli aeroporti londinesi. In città il tempo era tranquillo ma appena fuori ...
La partita ho saputo poi parlandone telefonicamente con Gary Staker, team manager del Chelsea che non è stata rinviata per la neve caduta sul manto erboso dello Stamford Brdge, ma per colpa della Royal Mail (poste britanniche) che non ha consegnato in tempo (causa il maltempo dei giorni precedenti) i biglietti per i tifosi avversari.
Il destino e il mio fiuto intuitivo mi hanno infine aiutato nel rientro in Italia e sempre via Internet ho cambiato il volo e l'aeroporto il giusto tempo per rientrare a casa calpestando la soffice e silenziosa neve notturna. La stessa neve che in partenza nell'alba milanese era ghiaccio allo stato puro.
Il titolo del post fa riferimento alla meravigliosa e calda sciarpa fatta a mano dalla signora Vittoria e regalatami dalla stessa. Sciarpa che ho sfoggiato per le vie di Londra donandomi quel tono di classe e signorilità di cui sono andato fiero per tutto il breve soggiorno. Ironia della sorte ha voluto che la mia sciarpa avesse lo stesso colore della Victoria Line (una delle 14 linee della metropolitana di Londra). Che sia il destino ? Grazie ancora Vittoria, resto in attesa del cappellino !
Un grazie particolare anche a Steffe per gli sms di avviso, assistenza, supporto e conforto nei miei spostamenti verso l'aeroporto. Ha sostituito egregiamente l'altro grande amico Umberto sempre impeccabile nel lavoro di mio official personal flight controller. Questa volta era anche lui in viaggio con la famiglia in uno splendido weekend a Bratislava. Una vacanza l'anno, oltre quella insieme, gliela concedo.

Post's song : "Blue" performed by Simply Red
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12/10

mardi, novembre 30, 2010

"In Bruges"

Due giorni prima di partire per questo nuovo viaggio ho rivisto, dalla mia collezione dei DVD, il film “In Bruges”, una “black comedy” girata interamente nella splendida cittadina medioevale, la più suggestiva del Belgio e la meglio conservata in tutta Europa.
La pellicola racconta le vicende di due killer Ray e Ken, interpretati da Colin Farrell (magistrale performance) e Brendan Gleeson, che dopo un assassinio non andato come programmato, vengono spediti dal loro capo Harry (Ralph Fiennes) nella tranquilla città di Bruges in attesa di disposizioni. Mentre Ken, per ingannare il tempo dell'attesa, decide di girare per le sue strade di Bruges e ammirare le opere d'arte che musei e chiese racchiudono, Ray senza nemmeno vederla la disprezza e si chiude in una specie di resistenza passiva. La pace del luogo è in contrasto con la coscienza dei tre uomini, che dovranno prendere decisioni molto importanti. Un movie del 2008 con dialoghi brillanti e originali e con la straordinaria visione sullo sfondo della città di Bruges con le sue luci, i suoi luoghi e le sue particolarità. Siamo nello stesso periodo dell'anno nel quale mi trovo e pertanto le locations e l'atmosfera sono veramente seducenti.
L'autobus che dalla stazione ferroviaria mi porta in “centrum” mi lascia proprio davanti al Belfort l'imponente torre emblema di Brugge (in lingua fiamminga). Da lì a piedi raggiungo il mio hotel e tra i vicoli acciottolati. che acquistano il sonoro con lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli sulle carrozze, mi sembra di vivere in un'altra epoca. L'atmosfera da fiaba già unica di per sé prende ancor più effetto con i colori del tramonto e con le luminarie del periodo pre-natalizio.
L'hotel scelto è all'altezza della situazione; la visione delle travi e del pavimento in legno della stanza hanno dato quel tocco magnifico all'inizio della mia permanenza “In Bruges”. La hall e la saletta di fronte hanno due splendidi camini e la sala della prima colazione si affaccia su un giardino all'italiana con pianta secolare, piccola fontana e statue. La struttura è già addobbata per il Natale e il calore dell'evento a venire riempie di gioia il mio cuore. Come prima cosa, nel tragitto verso l'hotel, non mi sono fatto mancare l'attrazione fotografica della città dal punto in assoluto più panoramico il Rozenhoedkaai (Quai du Rosaire), reso ancor più affascinante dalle perfette luci.
E' la fotografia del post.
Ho deciso di visitare Bruges seguendo il percorso dei suoi canali, la chiamano Venezia del nord (*) e la scelta è sicuramente la più piacevole si possa fare. Il consiglio l'ho trovato nella guida della Lonely Planet fedele compagna nei miei viaggi in Belgio.
E' domenica e l'abbondante colazione dell'hotel cerco di smaltirla dirigendomi prestissimo lungo il Dijver verso i giardini che circondano i modesti villini bianchi che sono stati un quieto rifugio per le beghine nel 1200. Siamo nell'incantevole Begijnhof. Le beghine erano donne nubili o vedove che in seguito alla morte degli uomini partiti per le Crociate si univano per sostenersi a vicenda e guadagnandosi da vivere con la produzione di tessuti.
A fianco di questi tranquilli giardini il canale porta al laghetto dell'amore il Minnewater con l'attrazione dei cigni che vivono in questo delizioso spazio e che di questi tempi, con il gelido clima che si sta muovendo in tutta Europa, si divertono nel cercare gli sprazzi di sole per scaldarsi.
Di ritorno mi sono fermato nella vivacissima piazza principale, il Markt (teatro quotidiano dei turisti in coda per salire sulle carrozze) dove mi aspettavano, seguendo l'ispirazione dal film, i 366 gradini dell'imponente campanile il Belfort o Beffroi o Belfry (in Belgio si parlano più lingue).
Stranamente ho fatto meno fatica rispetto alle scalate dei campanili di Copenhagen e Valencia e credo che la dieta dei giorni precedenti abbia avuto un ruolo fondamentale.
Dopo la discesa mi sono diretto al Burg, elegante piazzetta a due minuti dal Markt, dove alle 11.30 mi attendeva la venerazione della reliquia del Sangue di Gesù (una delle poche al mondo). Momento toccante e spirituale al quale ho dedicato le mie preghiere e le mie protezioni quotidiane.
A questo punto, vista l'ora e il tempo ancora baciato dal sole ho ripreso il mio itinerario sui canali incamminandomi questa volta dalla parte opposta di quella del primo mattino.
Facciate di case in bellavista, ponti sui canali da fotografare, statue dedicate a personaggi celebri, viottoli con acciottolati in prossimità del ritorno al Markt. Da lì mi sono diretto al Groeningen Museum per la mostra dei pittori fiamminghi Van Eyek e Durer; peccato che per l'occasione hanno tolto l'intera collezione permanente dove confidavo di vedere il trittico di Bosch sul Giudizio Univerale (l'avevo visto nel film). “Mannaggia” mi sono detto : mi toccherà ritornare a Bruges, magari in dolce compagnia visto il luogo così romantico : ho già un'idea.
Sono quasi le due ed è arrivato il momento di cercare un ristorantino fuori dallo sciame di turisti e con mia fortuna ho trovato il Gruuthuse Hof dove ho provato lo spezzatino fiammingo a base di birra (in Belgio se ne producono oltre 600).
La giornata è volata velocemente e al rientro in hotel ho riprovato dopo anni la bellezza di un buon bagno caldo (a casa ho solo la doccia … bella esteticamente con le piastrelle nelle tonalità blu-mare di Bisazza ma sicuramente meno rilassante).
Bruges diventa meravigliosa dal tramonto in poi (in questo periodo accendono le luci alle 17) con un'illuminazione sublime dei palazzi e dei monumenti principali. Se poi aggiungiamo o la piccola coltre di neve o un accenno di nebbia il tutto risulta così preciso per una location da film …
Bruges in questo periodo ospita il festival mondiale delle sculture di ghiaccio e neve e la mia partecipazione era un atto dovuto. Il capannone di fronte la stazione ferroviaria, con meno sei gradi di temperatura interna, ha racchiuso la collezione che artisti del ghiaccio da tutto il mondo hanno dato vita con le loro opere rappresentando monumenti di tutto il mondo, statue di personaggi celebri e opere d'arte altrettanto illustri. Una mostra davvero particolare alla quale per il freddo bisogna essere perfettamente attrezzati nell'abbigliamento con tanto di guanti cappellini calze termiche e giacche a vento. Quando si arriva in Belgio e Bruges è la più visitata turisticamente di tutta la nazione non si può far a meno di notare gli innumerevoli negozi che vendono cioccolato grazie al cacao proveniente dal Congo ex colonia belga (credo che in nessuna città al mondo ce ne siano così tanti o comunque così tutti condensati in pochi isolati). Lo shopping prosegue con i negozi dei merletti e poi ancora con quelli della birra. Per non parlare dei ristoranti con menù a base di cozze (piatto nazionale) accompagnate dalle strepitose patatine fritte già da me esaltate nel post di Anversa e Bruxelles del 2009.
Altra istituzione culinaria sono le gaufres, cialde a forma di nido d'ape ormai conosciute in tutto il mondo nelle versioni lisce appena zuccherate o riempite di cioccolato caldo, crema o panna.
Vi segnalo un ottimo pranzo da De Koetse un ristorante recensito nella guida della Lonely Planet dove ho assaggiato delle ottime capesante saltate con salsa allo zafferano, le immancabili cozze nella versione “Bruges” (birra e panna) e un gelato alla vaniglia ricoperto di cioccolato caldo di produzione locale.
Ho trovato Bruges veramente incantevole. E' pur vero che anche questa volta sono stato fortunato sia per il clima sia per il periodo pre-natalizio che aiutano gli occhi e il cuore.
PS si arriva a Bruges in treno da Bruxelles. Nel tragitto di andata e di ritorno (un'ora a tratta) ho apprezzato il viaggio in treno; guardare fuori dai finestrini e fantasticare aiutato non poco dal paesaggio che era tutto spolverato di bianco per la neve.
(*) di Venezie del Nord ne ho già viste e lette tante, ma nessuna è come Venezia !

Post's song : “Reign of love” performed by Coldplay
11/10