"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

vendredi, juillet 21, 2006

Paris toujours (re)visité

Eccomi di ritorno da quella che ormai considero la mia seconda città : Parigi.
Una volta l’anno ci ritorno, in genere proprio in questo periodo, per staccare dalla mia quotidianità, per riflettere, per essere immerso nei miei pensieri, con il gradevole contorno di una delle più belle città al mondo.
Vado a Parigi per l’affetto che mi lega a questa città, per il passato che ha rappresentato, per essere la prima città estera che ho visitato.
Vado senza la frenesia tipica del turista, passeggio senza fretta, respiro la città. Cammino in mezzo alla folla (è la città turistica più visitata al mondo) e mi rivedo un po’ come Hugh Grant quando passeggia tra la gente di Notting Hill mentre le stagioni passano.
Cammino cammino cammino : Parigi è l’unica città che si presta a tutto ciò. In qualsiasi punto della città vedi in lontananza qualcosa di magico, monumenti, ponti, chiese, posti famosi ed è quasi inutile prendere con ossessione la metrò (14 linee che coprono interamente la città) o il bus. Camminando vedi che il bello si avvicina e quindi è divertente (e anche salutare) percorrere le vie di Parigi a inseguire un monumento, una chiesa, un ponte. Percorrere il lungosenna senza affrettare il passo, guardare la gente nei mille risvolti. E’ stato il libro di Corrado Augias "I segreti di Parigi" a darmi la voglia di tornare in questa splendida città e vederla sotto il punto di vista non turistico; vedere posti poco frequentati dalla massa, cercare quello che gli altri, parigini a parte, non vedono.
E nonostante sia solo, sto bene. Inseguo forse un’illusione, un sogno, un fantasma del passato : mi serve tutto ciò, mi è da aiuto o quantomeno cerco di darmi una risposta, che puntualmente non arriva ma almeno ci tento. Allora Parigi rimane sempre un bel pretesto, perché la città è straordinaria e per me molto rilassante. Mangio all’ora che voglio, mi alzo all’ora che voglio, faccio quello che voglio : è l’unico momento dell’anno che ritaglio spazi e tempi tutti per me.
Obiettivo del viaggio, come pretesto, era l’acquisto delle All Star Converse nere in pelle leggera modello "i-Robot" (vedere i primi minuti del film con Will Smith) : obiettivo raggiunto come si può vedere dalla foto.
Quest’anno di nuovo ho "rivisto" l’interno del Pantheon con le sue tombe "famose" (Voltaire, Zola, Dumas etc.etc.), l’interno dell’Opera, la Sainte Chapelle (una novità) e ho allegramente trascorso, abbronzandomi, un’ora sul bateau parisien percorrendo la Senna circondato da ponti e monumenti ascoltando il commento in spagnolo per lo più.
Parigi è anche il motivo di incontro con la mia professoressa di francese, Caroline, che lavora in un hotel nella zona di Saint Germain. Una conversazione di un paio d’ore chiedendole i più possibili trucchi sulla lingua francese. L’ultima lezione dal vivo fu nel 2004 ma secondo lei mi basterebbe un mese a Parigi in sua compagnia per impararlo abbastanza bene (il nostro ritmo di lezioni avviene attraverso estemporanee e-mail di ragguaglio).
Il tempo è stato splendido, il cielo terso e il sole che batteva sempre forte e quest’anno ha toccato i 36 gradi ma con meno umidità di Milano.
Faccio sempre un salto sulla Tour Montparnasse per ammirare dall’alto dei 210 metri tutta Parigi : il consiglio è di arrivarci un venti/trenta minuti prima del tramonto, la luce del sole si spegne e quella elettrica dei monumenti si accende; è uno spettacolo unico. E poi i mille ristoranti (non so mai quale scegliere per la varietà delle etnie), i mille negozi tipici, i parchi interni e perché no i cimiteri dove sono sepolte grandi celebrità.
E poi le crepes (la mia preferità è quella alla Nutella), i panini gyros dei greci e turchi nel Quartiere Latino. Ecc.ecc.ecc. La mia zona di riferimento è proprio Montparnasse; vado sempre al solito hotel, lì ritrovo i locali che animano da sempre il quartiere. E’ un incrocio di vie sempre colorate, sempre vive. Amo Parigi più di ogni altra città, sebbene ogni volta che vado a Londra mi vengono i dubbi e per fugarli ritorno a Parigi. Amo Parigi sebbene ogni anno diventa sempre più cara (quasi il doppio se non addirittura il triplo): per fortuna ho gli accorgimenti per tenerle testa. Paris ma cherie ou Paris ma chere. Paris est toujours Paris et je l’aime.

Photo à gauche : le petit dejeuner.Je suis là de retour de celle que je considère maintenant comme ma deuxième ville: Paris.J'y retourne, pour me détacher du quotidien, pour réfléchir, pour me plonger dans mes pensées,avec le contour agréable d'une des plus belles villes au monde.Je vais sans la frénésie du touriste, je me promène sans hâte, je respire la ville.Je marche au milieu de la foule (c'est la ville touristique la plus visitée au monde) et je me revois comme Hugh Grant quand il se promène dans la foule de Notting Hill pendant que les saisons passent.Je marche, marche, marche: Paris est la seule ville à laquelle on prête tout ceci.De n'importe quel point de la ville tu vois en éloignement quelque chose de magique, monuments, ponts, églises, endroits célèbres et il est presque inutile de prendre le métro ou le bus, (il y a 14 lignes qu'ils déservent entierement la ville) .En marchant tu vois la beauté des choses se rapprocher et il est amusant de parcourir les rues de Paris comùme poursuivant un monument, une église, un pont. Se promener le long de la Seine sans se hâter , regarder les gens sous toutes ses formes. C'etait comme dans le livre de Corrado Augias "Les secrets de Paris" à me donner l'envie de revenir dans cette splendide ville et la voir sous un regard de parisien.Paris est le motif de rencontre aussi avec mon professeur de Français, Caroline, Elle travaille dans un hôtel dans la zone de S.Germain. Elle est sympathique bonne intelligente toujours souriante. Une conversation d'environ deux heures d'heures qui dévoile les subtilités de la langue française. La dernière leçon fut en 2004 mais selon elle, un mois suffit en sa compagnie pour bien assimiler la langue (notre rythme de leçons arrive aux e-mail improvisés de renseignement.)Le temps a été splendide, le ciel limpide et le soleil qui battait toujours fort et cette année a touché les 36 degrés mais avec moins d'humidités que de Milan.Je fais toujours un saut sur la Tour Montparnasse pour admirer Paris du haut des 210 mètres : Pour une vur imprenable, il est conseillé d'arriver vingt/trente minutes avant du couché du soleil; le soleil se couche et la magie des lumières peut commencer, c'est un spectacle unique. Et puis les mille restaurants (je ne sais pas jamais quel choisir pour la variété des etnie, les mille magasins typiques, les parcs et pourquoi pas les cimetières où sont enterrées des plus grandes célébrité.Et puis les crêpes, ma preferé est celle au Nutella, les sandwichs gyros des Grecs et Turcs du Quartier Latin. ecc.ecc.ecc. Ma zone de référence est Montparnasse; je vais toujours à l'hôtel habituel, là rencontre les restaurant qui depuis toujours animent le quartier. C'est un chassé-croisé de voies vives et et colorées J'aime Paris plus que toute autre ville.
Paris est en fait dans mon coeur mais en compétition avec Londres, chaque fois que je vais à Londres,j'ai l’impression de la préférer mais de retour à Paris , là.....j'en suis certain, c'est Paris qui me tient.Paris à le désaventage d'être une ville de plus en plus cher chaque année si on la visite en touriste, tout coûte de double ou le triple d'ailleurs. Heureusement je sais comment ne pas trop dépenser!!
Paris ma cherie ou Paris ma chère. Paris est toujours Paris que j'aime.

Post's song : "Serious" performed by Duran Duran
7/6

mardi, juillet 04, 2006

Mission to Munich


Un trionfo. Che dire? Un successo su tutti i fronti: organizzazione, viaggio, tempo, location, sorpresa, puntualità e soprattutto divertimento e soddisfazione.
L'amicizia è una gran cosa perchè ti permette di fare cose che altrimenti non avresti mai fatto.
La foto ci ritrae (da sinistra Umberto, al centro io, a destra Stefano) davanti alla birreria HB di Monaco.
Umberto (amico di vecchia data e insieme membri della Trafungia che in un post futuro ne dettaglierò l’attività e lo scopo) e io siamo partiti alla volta di Monaco di Baviera esclusivamente per ritrovarci solo per meno di due ore con Steffe (altro membro della Trafungia di cui sopra). L’intento della missione era di salutarlo, sorprenderlo, confortarlo, pranzare insieme e poi ripartire. La missione è stata felicemente conclusa.
Al buon Steffe "glielo dovevamo". E’ lì da più di un mese "segregato" in un prefabbricato nella zona ex aeroportuale della capitale della baviera, per lavorare per conto di Sky Sport per la world cup 2006 di calcio, praticamente sempre al freddo per l’aria condizionata sparata "a palla" negli edifici suddetti.
Ci siamo dati appuntamento per le ore 12.30 di domenica 2 luglio 2006 all’Hofbrauhaus di Monaco, in seguito denominata HB, storica birreria dal 1589 in pieno centro città dietro la Marienplatz. Se uno non ci va personalmente non può capire la grandezza e la tipicità di questo locale e nel caso visitate il sito www.hofbraeuhaus.de su Internet. 
Umberto e io abbiamo pernottato la sera precedente all’hotel Rid a Kaufering (sulla direttrice della "Romantiche Strasse") a 65 km a ovest di Monaco.
Cena splendida a base di schnitzel e birra locale e visione in TV del quarto di finale Brasile-Francia. Io tifoso del calcio brasiliano da sempre ho seguito la sconfitta conversando amabilmente con Umberto, gustando le prelibatezze del ristorante (questo significa essere veri tifosi interessati).
Tornati nella stanza di questo ottimo hotel nel giro di pochi minuti, non dopo aver cercato, e non trovato, con zapping frenetico un canale di film porno tedeschi, siamo crollati sotto i nostri singoli piumini tipici della zona.
La temperatura esterna era più che gradevole (19 gradi) soprattutto da chi proviene da temperature intorno ai 35 gradi con umidità a livelli quasi dell’estate del 2003.
La mattina di domenica dopo aver giovialmente fatto la prima colazione (frühstück) a buffet ci siamo fiondati alla volta di Monaco, vestiti di tutto punto alla tedesca indossando sotto le polo color fucsia (io) e color senape (Umberto) le t-shirt nere personalizzate Trafungia per commemorare l’evento. Dopo aver visitato il centro storico con inclusa la visione alle ore 12 del simpatico siparietto del carillon del Rathaus (municipio) di Marienplatz e l’acquisto di gadgets turistici Umberto e io ci siamo "storicamente" incontrati col buon Steffe all’interno dell’HB.
La sorpresa di Steffe nel vedere Umberto, mai menzionato da me nel preparare e organizzare il viaggio lampo a Monaco e col quale non si vedeva da tempo, è stata molto forte.
Abbiamo temuto per il suo cuore ballerino, ma le lacrime per fortuna non sono scese in quel momento. Umberto e io siamo sicuri che il buon Steffe al rientro in albergo e alla visione del suo personale badge preparato per l’occasione con la foto tessera di quando frequentava le elementari, abbia singhiozzato per l’emozione. Come dicevo …. glielo dovevamo, noi della Trafungia siamo fatti così. Un’ora e mezzo trascorsa insieme con i wurstel, la schnitzel, i crauti, il purè e i boccali di birra da un litro cadauno, a più di 500 km. dal nostro paese natio, valgono l’intero viaggio durato quasi 31 ore, delle quali 14 passate sulla Zafira, 12 in hotel compresa la cena il pernottamento e la prima colazione, 3 per la visita di Monaco (la restante 1 ora e mezza proprio con Steffe all’HB). Una full immersion a 360° nel mondo bavarese, tutto compreso. C'è da essere orgogliosi quando si ha il coraggio di fare queste cose. Siamo contenti di noi e siamo contenti di aver fatto felice il nostro amico Steffe. Basta così poco: un Trafungia kit (maglietta commemorativa, pallone mundial in miniatura, pass ufficiali), una Zafira, un albergo a 65 km da Monaco, 2 magliette dal colore "tedesco", la voglia di stare in macchina per tante ore, qualche musicassetta anni 70/80, una vignetta austriaca inutile, un sole grosso così, un sacco di cose da raccontarsi, un amico disperso in Germania. E noi avevamo tutto, tutto nello stesso momento!!!!!!!! Un caso??????? Arrivederci Steffe …. Ti aspettiamo a casa. Fra quattro anni i mondiali di calcio saranno disputati in Sudafrica. Pronti per una nuova missione ?

Post's song : "Walking on the moon" performed by The Police
7/6