"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

mercredi, juin 30, 2010

Gold from the Baltic

Nella “conferenza stampa” di presentazione agli amici di sempre avevo definito questo viaggio presuntuosamente frenetico per i cinque voli in otto giorni e per le sette notti in quattro alberghi diversi. Alla fine il mio viaggio si è rivelato rilassante nel quale sono persino riuscito a riposarmi in maniera quasi innaturale per me.
Ben vengano di questi altri bellissimi viaggi.
Riga, Tallinn e Vilnius. Capitali di Lettonia, Estonia e Lituania (comunemente conosciute come Repubbliche Baltiche).
Tre città, tre nazioni, tre valute locali, tre influenze di stati confinanti diverse. Città diverse anche per la storia, per lo stile di vita e per quello architettonico nei centri storici, ma unite tutte dal passato ex-sovietico e soprattutto per l’ambra, preziosa resina estratta sulle rive del Mar Baltico, celebrata fin dal tempo dei Romani, che qui ha il suo centro europeo sia come produzione che come lavorazione, dove i rivenditori in un susseguirsi di bancarelle la propongono con un’offerta che supera ogni fantasia per la realizzazione di braccialetti, collane, anelli, orecchini, pendagli, spille e grossi pezzi sciolti tutti fatti con cura. E’ denominata universalmente anche l’oro del Baltico.
Arrivato a Riga, capitale della Lettonia, mi sono catapultato immediatamente nella piccola piazza del municipio dove fa bella mostra la Casa delle Teste Nere con l’impressionante frontone a gradini rinascimentale. Addentratomi nella visita degli interni con annessa degustazione di formaggi e birra locali, mi sono poi spostato nella grande sala dei concerti per assistere a una rappresentazione di canti e balli tradizionali lettoni. Qui trascinato dagli artisti ho “dovuto” danzare insieme ad altri turisti in un girotondo molto folkloristico. Accoglienza gradevolmente socievole e divertente. All’uscita in una piazzetta adiacente quasi compiaciuto dal proprio aspetto si slancia la figura del campanile con struttura in legno della Chiesa di San Pietro sulla cima del quale si gode uno splendido panorama della città.
Riga è molto “tedesca” nell’architettura e offre al visitatore bellissimi angoli con piazze che in estate si riempiono di turisti che prendono l’aperitivo all’aperto con boccali giganti di birra locale e con piccoli bastoncini di pane fritto all’aglio da intingere in una ciotolina di formaggio fuso. Armonica la piazza del gigantesco Duomo e incantevole il panorama della fila di edifici dei “Tre Fratelli” così definita per i tre stili architettonici e i tre colori diversi. Originalissima la Casa del Gatto, un edificio giallo Art Nouveau dove sul tetto negli angoli ci sono le statue di due gatti neri con la schiena arcuata e la coda dritta. E’ una delle immagini più popolari di Riga. Ancora da vedere il Castello (residenza ufficiale del Presidente della Lettonia), il Monumento alla Libertà alto 42 m., il Museo dell’Occupazione, la Chiesa Ortodossa, gli edifici Art Nouveau sparsi per la città, la Porta Svedese e naturalmente la Chiesa di San Pietro di cui sopra.
Il tempo di un paio di notti ed eccomi sul primo volo della Air Baltic (alla fine sponsor quasi naturale di questo soggiorno) direzione nord località Tallinn. Siamo sul mare in Estonia e di fronte c’è Helsinki (leggere il post del luglio del 2008). L’influenza finnica (finandese) è evidente e forse per la vicinanza a un paese dove vige l’euro anche il costo della vita risulterà più alto rispetto a Lettonia e Lituania. Il mio hotel è posto sul porto accanto al Terminal D (quello delle grandi navi). Quindici minuti di camminata e sono nella città vecchia. E' cinta da mura medioevali intervallate da torri, con case alte e strette dai frontoni appuntiti, con chiese monumentali, piazzette e con un centro storico nel quale passeggiare tranquillamente. Tra i luoghi di maggiore interesse sicuramente c’è la Raekoja Plats, la piazza del Municipio risalente al dodicesimo secolo con le case coloratissime in schiera. In questa piazza ci sono un’infinità di ristoranti tipici per godere mangiando all’aperto del bellissimo panorama d’insieme. Una piccola camminata in salita mi porta a Toompea o collina della Cattedrale, rocca circondata da parchi dove si può visitare la Cattedrale di Alexander Nevski (tipica ortodossa con i bulbi grigio scuro ) e il Castello. Meritano una citazione anche la Farmacia del Municipio, una delle più antiche d’Europa risalente al 1400 e il Ristorante Baltazar dove vengono proposte tutte portate a base di aglio, gelato compreso.
Anche qui il tempo di paio di notti e con volo mattutino delle 8.10 (che mi ha fatto perdere uno dei miei sport preferiti : la colazione a buffet) raggiungo Vilnius capitale della Lituania. Il volo è stato più che originale con un Fokker 50 con le eliche grosse (utilizzato per tutti i tre viaggi interni) nel quale ero uno dei due unici viaggiatori. Sono riuscito anche a immortalarmi con un autoscatto posto sul mio sedile insieme a una delle due hostess di bordo.
Appena arrivi all’aeroporto di Vilnius è evidente l’influenza russa ex-comunista. Oltretutto c’era anche un briciolo di nebbia che rendeva tutto più suggestivo. L’autobus che mi porta nel centro città percorre grossi viali. Capisci subito che la popolazione è povera. Agli angoli della strada vecchiette vendono per pochissime lite lituane la loro merce (fiori, latte, formaggi, ecc.ecc.). Il mio hotel è nella via principale del Senamiestis, nucleo antico della città vecchia nominato "Patrimonio Artistico Mondiale" dall'Unesco. Iniziando a respirare l’aria di Vilnius percorrendo le strade del centro ti accorgi subito della ricchissima esposizione di chiese barocche, fortemente cattoliche, dove stupiscono per l’originalità architettonica la Chiesa di Sant’Anna, quella dei Bernardini e quella della Santa Madre di Dio (tutte e tre diverse)
Altri luoghi di alto interesse sono la Piazza della Cattedrale (l'Arkikatedra), con il campanile bianco ben staccato dalla stessa di forma ottagonale, la Gedimio Kalnas, strada che conduce alla collina di Gediminas e lungo la quale si può visitare il Museo delle Vittime dei Genocidi e il monumento busto dedicato a Frank Zappa. Ho trovato anche il tempo di visitare il fiabesco Castello dell’Isola di Trakai a 27 km da Vilnius. Roccaforte impressionante sul lago Galvè (21 piccole isole) collegata alla spiaggia con una passerella in legno. Trakai ha un gradevole paesaggio colorato con il rosso dei mattoni del castello, con l'azzurro e il celeste delle acque del lago e del cielo e il verde delle foreste circostanti. Lungo il molo della terraferma si possono noleggiare barche a remi godendo di spettacolari vedute del castello oppure ci si può tranquillamente rimpinzare pranzando in uno dei ristoranti tipici sul lago gustando una delle specialità (i Kibinai panzerotti al forno ripieni di carne e/o verdure e/o formaggi) della cucina della ospitata piccola comunità di Karaimi, tribù di guerrieri turchi originari della Crimea che è riuscita a mantenere la propria religione e la propria cultura nei secoli.
Il rientro a Riga (dopo le due notti a Vilnius), con l’ultimo volo dell’Air Baltic, mi ha permesso di vederla sotto un’altra luce. All’arrivo il primo giorno il tempo era nuvoloso incerto grigio ora invece è meraviglioso con il sole pieno, il cielo senza nuvole e la temperatura gradevole. Prendendo spunto dai Kibinai della cittadina di Trakai apro un piccolo spazio alla cucina di questi tre paesi. Ho sempre assaggiato le specialità locali. In Lituania si spende pochissimo e si possono gustare piatti tipici quali la mia favorita Šaltibarščiai (zuppa tiepida a base di barbabietole con panna acida e uova e patate bollite, dall‘improponibile colore fucsia ma da un sapore buonissimo), i tradizionali didžkukuliai o cepelinai o zepelin (grandi gnocchi di patate grattugiate crude con ripieno di carne o formaggio fresco ) oltre all’invitante apertura di pasto con i bastoncini di pane nero di segale (duona) fritti nell’aglio da accompagnare alla crema di formaggio filante. In Estonia è d’uso il consumo di carne di maiale preferibilmente arrosto sovente accompagnata da contorno di patate e da saporitissimi crauti; deliziose anche le mandorle tostate dolci e salate (ottime quelle al gusto d’aglio e affumicate) offerte da ragazze vestite in costume medioevale. In Lettonia una portata abbastanza tipica consiste in fagioli neri bolliti con pezzi di bacon o piatti di carne per lo più suina con i crauti di influenza tedesca saltati in padella. Splendidi dolci, ottime birre locali per tutte e tre le capitali delle tre Repubbliche Baltiche.
Un viaggio interessante, vario, culturale e anche gastronomico, in paesi dove i servizi sono sempre all’altezza della situazione. In questo periodo dell’anno le giornate sono sempre lunghissime in quanto la notte non arriva mai. Ho sempre avuto la connessione wi-fi access gratuita in queste città, nei locali, negli hotels e in tutti gli aeroporti. Almeno su questo abbiamo molto da imparare.


Post's song : "At your side" performed by Corrs

PS. sta diventando difficile la scelta delle foto da inserire nei post del mio blog.
Una scelta di una trentina di fotografie all'interno di un book che può spaziare dalle 300 alle 600 a viaggio.
Accetto ogni consiglio per cancellazioni e/o nuovi inserimenti.

6/10

1 commentaire:

ci a dit…

belle belle belle