Nel nostro vecchio e caro continente, anche in pieno inverno, ci sono luoghi che ci offrono la certezza di un clima mite, soleggiato, dolce. Il sud della Spagna e le isole delle Canarie e delle Baleari ne sono un esempio. E dopo l’inizio dell’anno di due anni fa alle Canarie e quello dell’anno scorso a Malaga avevo bisogno della novità delle Baleari. E così, grazie alla comodità e buona frequenza dei passaggi aerei, la scelta della grande isola di Maiorca e del suo capoluogo Palma di Maiorca era quasi “obbligata”. Un’ora e un quarto di volo e si passa dalla frenesia di Milano alla deliziosa calma di un’isola del Mediterraneo.
Altri dieci minuti di taxi e dai finestrini con vista lungomare sei accolto dal fiore all’occhiello di Palma di Maiorca, la sua mastodontica cattedrale gotica illuminata con le luci della sera. Il mio hotel è praticamente a ridosso della cattedrale e il panorama dalla terrazza al quinto piano è impareggiabile : una piccola piscina, i tetti delle case confinanti e la maestosa facciata con tanto di rosone della “Seu” (così è detta comunemente la cattedrale). La mia nuova e immacolata Canon G9X in stile vintage immagazzina le prime istantanee del viaggio. Il ritmo di vita in Spagna è da sempre “rallentato” e gli orari per consumare i pasti sono di un paio d’ore più avanti dei nostri.
Me la prendo comoda e liberatomi dal caldo piumino invernale milanese mi dirigo verso il Mercato Gastronomico di San Juan aperto fino a notte fonda. Avevo letto su Internet della sua peculiarità in linea con i mercati gastronomici di altre grandi città europee, da me già testati, come Madrid, Barcellona, Londra o il “mio” di Rotterdam. E’ un luogo dove si vive la passione per la gastronomia ogni giorno dell’anno, una vera esperienza culinaria di piatti maiorchini, spagnoli e internazionali. Uno accanto all'altro, sono stati allestiti vari "stand" con specialità preparate al momento. La mia prima scelta è caduta su un buon bicchiere di rosso Rioja che ha accompagnato una selezione di calde deliziose crocchette miste a cui ho fatto seguire un pintxos (tapas) basco e un piatto di prosciutto iberico rigorosamente tagliato a mano.
Per fortuna l’edificio che ospita questo “ben di Dio” gastronomico è a un paio di chilometri di camminata dalla mia camera d’albergo e così le prime calorie in corpo le ho assimilate nel tragitto. In ascensore sono segnalate le previsioni del tempo per i giorni a seguire con il disegno del sole pieno che avrebbe accompagnato il mio soggiorno maiorchino. E così è stato. La mattina seguente mi sono diretto subito ai piedi della cattedrale e poi sul lungomare alla ricerca di un buon punto luce per realizzare, con l’aiuto di uno sfondo superbo, i miei primi appunti visivi di “Palma”. Avevo prefissato un piccolo programma domenicale e mi ero messo sulla direzione giusta per compierlo. E così, di buona lena, mi sono incamminato verso il porto. Lì mi sono fermato per provare una specialità dell’isola di Maiorca, la ensaimada. Il dolce tipico di Maiorca, con la sua forma a spirale è da provare a colazione e/o a merenda accompagnandolo con un cappuccino o una cioccolata calda.
La ensaimada, cosparsa di zucchero in polvere, è deliziosamente leggera e squisita. Dopo il break in zona porto sarà la volta della Fondazione Museo Pilar e Joan Miró. E’ un'istituzione “omaggio” culturale che permette di scoprire l'arte di Joan Miró e di studiare il corso creativo nel luogo in cui l'artista ha vissuto e lavorato per quasi trent’anni. L’edificio è posto sopra una collina dalla quale è possibile scrutare lo splendido panorama offerto dall’isola. Lo scopo della fondazione, voluta proprio dai coniugi Miró, è quello di mostrare le opere come se fossero all’interno di un’abitazione e non di un museo. Merita davvero una sosta questo museo.
A breve distanza si arriva al Castello di Bellver che domina con la sua posizione collinare tutta la zona ovest di Palma. Il castello “fortezza” é l’unico a forma circolare in Spagna ed è un vero punto di riferimento dell’architettura gotica catalana. Il castello è perfettamente conservato, con un fossato con ponte levatoio e torri. Il cortile circolare centrale è su due livelli dove quello inferiore è costituito da archi romanici catalani. La vista dalla cima è spettacolare e quindi la visita al Castello di Bellver di Palma è doverosa. Vola il tempo e il mio ritorno al porto sarà per “spendere” in tutti i sensi la pausa pranzo. Calamari fritti, tartare di tonno rosso e un San Pietro alla piastra il tutto accostato a un buon bicchiere di leggero vino bianco di Maiorca. Nei programmi dei grandi cataloghi dei viaggi c’è sempre il tempo libero a disposizione e così sarà il mio pomeriggio. Passeggiata lungo la “rambla” e sui “passeig" fino ad arrivare all’ora del tramonto che colora di rosa il centro storico.
Uno spritz e un paio di crocchette chiuderanno il mio piccolo buco allo stomaco e la mia intensa giornata a Palma di Maiorca. E intensa sarà anche la giornata seguente, quella di lunedì. Dopo la colazione in hotel mi sono diretto verso Plaza de Espana dove c’è la stazione degli autobus. Da qui ho proseguito verso Port de Soller (una trentina di chilometri di distanza) l’incantevole località balneare sulla costa occidentale di Maiorca. Port de Soller è un pittoresco paesino situato in una grande baia a ferro di cavallo circondato da un paesaggio collinare. Port de Soller è una delle poche città che vanta magnifici paesaggi di montagna che controbilanciano le viste mozzafiato sul mare dell’isola.
La baia è delimitata da una spiaggia sabbiosa ed è fiancheggiata da una passeggiata pedonale con tanto di meravigliose palme (vedi foto del post) e dove i visitatori si affollano per ammirare la bellezza vivace del porto. Port de Soller ha tutti gli ingredienti per essere una base perfetta per una vacanza sull’isola. Per me sarà un ottimo punto di partenza per vivere un’esperienza magica per il “ritorno” a Palma, grazie a un tram d’epoca che mi porterà a Soller e a il treno storico che mi guiderà fino a destinazione. Il centro storico di Soller ha un fascino particolare, con una raccolta e ombreggiata piazza centrale, Plaza de la Constitución, con una grande chiesa gotica.
L’esperienza “tram-treno” è come se fosse una gita dai cinque sensi. Un viaggio autentico attraverso la natura incontaminata di questa magica isola che trasporta i suoi passeggeri in un pittoresco itinerario tra agrumeti e uliveti. Si percorre la meravigliosa Sierra de Tramuntana e si godrà di una diversità di paesaggi e di scenari unici. Rientro a Palma in orario di pranzo e lo consumerò, come da incarico commissionatomi dall’amico collega Alessandro “Cipo”, in un locale italiano regno della mozzarella, il Mozz’art. Qui, dopo aver provato una gustosa “caprese sbagliata” (burrata, pane carasau e pomodorini), ho portato i saluti di “Cipo” al proprietario Johnny che è rimasto sorpreso e lusingato della mia missione. Ritornerò in hotel sempre di buon passo per “smaltire” la gastronomia nostrana e mi rilasserò su una sdraio della terrazza panoramica godendo dei raggi del magnifico sole caldo delle Baleari.
Nel pomeriggio inoltrato prenderò un autobus per dirigermi verso l’ex villaggio dei pescatori di Portixol alla periferia di Palma. Portixol è un punto strategico, lontano dal trambusto del centro città. Seduto in un tavolo all’aperto di uno dei tanti locali del meraviglioso scenario costiero, sorseggiando una coppa di Sangria, attenderò l’arrivo del tramonto. Il rientro a Palma lo effettuerò camminando attraverso la passeggiata pedonale. Mi ritroverò fianco a fianco con persone che pedalano, pattinano e monopattinano. E’ una bellissima passeggiata sul lungomare che mi riporterà alla visione della gigantesca e prestigiosa Cattedrale di Palma di Maiorca. La cena della sera la consumerò in un locale che propone tapas creative e piatti singolari e gustosi. La mia scelta è caduta su un classico piatto d’entrata di chorizo (salame iberico), su una tartare di manzo insolita nella preparazione e impiattamento e su un’ensaimada fritta alla crema. Vino rosso maiorchino in abbinamento. Anche la seconda giornata è al termine. Le ultime ore del giorno seguente a Palma di Maiorca mi permetteranno di visitare i Bagni Arabi, uno dei pochi monumenti che restano dell’epoca araba con un edificio formato da una cupola appoggiata su otto colonne che formano archi rialzati e con aperture che permettono il passaggio della luce. Davvero suggestivo. Come è altrettanto interessante la visita interna della Cattedrale con un gioco di luci proveniente dai mosaici dei rosoni. Prima del pranzo a base di paella vegetariana ho visitato il moderno museo “Es Baluard” con installazioni particolari e opere di artisti contemporanei. Il titolo del mio racconto riporta al clima mite metereologico al quale si aggiunge quello della qualità di vita di Palma di Maiorca. “Svernare” da queste parti è un ottimo consiglio per chi non ama le temperature fredde invernali del resto dell’Europa e per chi ama le bellissime attrattive culturali e i paesaggi contrastanti della natura. Mia mamma molti anni fa era passata da queste parti e in fondo ho visto anche con i suoi occhi questa isola che per la sua grandezza non lo sembra affatto.
Altri dieci minuti di taxi e dai finestrini con vista lungomare sei accolto dal fiore all’occhiello di Palma di Maiorca, la sua mastodontica cattedrale gotica illuminata con le luci della sera. Il mio hotel è praticamente a ridosso della cattedrale e il panorama dalla terrazza al quinto piano è impareggiabile : una piccola piscina, i tetti delle case confinanti e la maestosa facciata con tanto di rosone della “Seu” (così è detta comunemente la cattedrale). La mia nuova e immacolata Canon G9X in stile vintage immagazzina le prime istantanee del viaggio. Il ritmo di vita in Spagna è da sempre “rallentato” e gli orari per consumare i pasti sono di un paio d’ore più avanti dei nostri.
Me la prendo comoda e liberatomi dal caldo piumino invernale milanese mi dirigo verso il Mercato Gastronomico di San Juan aperto fino a notte fonda. Avevo letto su Internet della sua peculiarità in linea con i mercati gastronomici di altre grandi città europee, da me già testati, come Madrid, Barcellona, Londra o il “mio” di Rotterdam. E’ un luogo dove si vive la passione per la gastronomia ogni giorno dell’anno, una vera esperienza culinaria di piatti maiorchini, spagnoli e internazionali. Uno accanto all'altro, sono stati allestiti vari "stand" con specialità preparate al momento. La mia prima scelta è caduta su un buon bicchiere di rosso Rioja che ha accompagnato una selezione di calde deliziose crocchette miste a cui ho fatto seguire un pintxos (tapas) basco e un piatto di prosciutto iberico rigorosamente tagliato a mano.
Per fortuna l’edificio che ospita questo “ben di Dio” gastronomico è a un paio di chilometri di camminata dalla mia camera d’albergo e così le prime calorie in corpo le ho assimilate nel tragitto. In ascensore sono segnalate le previsioni del tempo per i giorni a seguire con il disegno del sole pieno che avrebbe accompagnato il mio soggiorno maiorchino. E così è stato. La mattina seguente mi sono diretto subito ai piedi della cattedrale e poi sul lungomare alla ricerca di un buon punto luce per realizzare, con l’aiuto di uno sfondo superbo, i miei primi appunti visivi di “Palma”. Avevo prefissato un piccolo programma domenicale e mi ero messo sulla direzione giusta per compierlo. E così, di buona lena, mi sono incamminato verso il porto. Lì mi sono fermato per provare una specialità dell’isola di Maiorca, la ensaimada. Il dolce tipico di Maiorca, con la sua forma a spirale è da provare a colazione e/o a merenda accompagnandolo con un cappuccino o una cioccolata calda.
La ensaimada, cosparsa di zucchero in polvere, è deliziosamente leggera e squisita. Dopo il break in zona porto sarà la volta della Fondazione Museo Pilar e Joan Miró. E’ un'istituzione “omaggio” culturale che permette di scoprire l'arte di Joan Miró e di studiare il corso creativo nel luogo in cui l'artista ha vissuto e lavorato per quasi trent’anni. L’edificio è posto sopra una collina dalla quale è possibile scrutare lo splendido panorama offerto dall’isola. Lo scopo della fondazione, voluta proprio dai coniugi Miró, è quello di mostrare le opere come se fossero all’interno di un’abitazione e non di un museo. Merita davvero una sosta questo museo.
A breve distanza si arriva al Castello di Bellver che domina con la sua posizione collinare tutta la zona ovest di Palma. Il castello “fortezza” é l’unico a forma circolare in Spagna ed è un vero punto di riferimento dell’architettura gotica catalana. Il castello è perfettamente conservato, con un fossato con ponte levatoio e torri. Il cortile circolare centrale è su due livelli dove quello inferiore è costituito da archi romanici catalani. La vista dalla cima è spettacolare e quindi la visita al Castello di Bellver di Palma è doverosa. Vola il tempo e il mio ritorno al porto sarà per “spendere” in tutti i sensi la pausa pranzo. Calamari fritti, tartare di tonno rosso e un San Pietro alla piastra il tutto accostato a un buon bicchiere di leggero vino bianco di Maiorca. Nei programmi dei grandi cataloghi dei viaggi c’è sempre il tempo libero a disposizione e così sarà il mio pomeriggio. Passeggiata lungo la “rambla” e sui “passeig" fino ad arrivare all’ora del tramonto che colora di rosa il centro storico.
Uno spritz e un paio di crocchette chiuderanno il mio piccolo buco allo stomaco e la mia intensa giornata a Palma di Maiorca. E intensa sarà anche la giornata seguente, quella di lunedì. Dopo la colazione in hotel mi sono diretto verso Plaza de Espana dove c’è la stazione degli autobus. Da qui ho proseguito verso Port de Soller (una trentina di chilometri di distanza) l’incantevole località balneare sulla costa occidentale di Maiorca. Port de Soller è un pittoresco paesino situato in una grande baia a ferro di cavallo circondato da un paesaggio collinare. Port de Soller è una delle poche città che vanta magnifici paesaggi di montagna che controbilanciano le viste mozzafiato sul mare dell’isola.
La baia è delimitata da una spiaggia sabbiosa ed è fiancheggiata da una passeggiata pedonale con tanto di meravigliose palme (vedi foto del post) e dove i visitatori si affollano per ammirare la bellezza vivace del porto. Port de Soller ha tutti gli ingredienti per essere una base perfetta per una vacanza sull’isola. Per me sarà un ottimo punto di partenza per vivere un’esperienza magica per il “ritorno” a Palma, grazie a un tram d’epoca che mi porterà a Soller e a il treno storico che mi guiderà fino a destinazione. Il centro storico di Soller ha un fascino particolare, con una raccolta e ombreggiata piazza centrale, Plaza de la Constitución, con una grande chiesa gotica.
L’esperienza “tram-treno” è come se fosse una gita dai cinque sensi. Un viaggio autentico attraverso la natura incontaminata di questa magica isola che trasporta i suoi passeggeri in un pittoresco itinerario tra agrumeti e uliveti. Si percorre la meravigliosa Sierra de Tramuntana e si godrà di una diversità di paesaggi e di scenari unici. Rientro a Palma in orario di pranzo e lo consumerò, come da incarico commissionatomi dall’amico collega Alessandro “Cipo”, in un locale italiano regno della mozzarella, il Mozz’art. Qui, dopo aver provato una gustosa “caprese sbagliata” (burrata, pane carasau e pomodorini), ho portato i saluti di “Cipo” al proprietario Johnny che è rimasto sorpreso e lusingato della mia missione. Ritornerò in hotel sempre di buon passo per “smaltire” la gastronomia nostrana e mi rilasserò su una sdraio della terrazza panoramica godendo dei raggi del magnifico sole caldo delle Baleari.
Nel pomeriggio inoltrato prenderò un autobus per dirigermi verso l’ex villaggio dei pescatori di Portixol alla periferia di Palma. Portixol è un punto strategico, lontano dal trambusto del centro città. Seduto in un tavolo all’aperto di uno dei tanti locali del meraviglioso scenario costiero, sorseggiando una coppa di Sangria, attenderò l’arrivo del tramonto. Il rientro a Palma lo effettuerò camminando attraverso la passeggiata pedonale. Mi ritroverò fianco a fianco con persone che pedalano, pattinano e monopattinano. E’ una bellissima passeggiata sul lungomare che mi riporterà alla visione della gigantesca e prestigiosa Cattedrale di Palma di Maiorca. La cena della sera la consumerò in un locale che propone tapas creative e piatti singolari e gustosi. La mia scelta è caduta su un classico piatto d’entrata di chorizo (salame iberico), su una tartare di manzo insolita nella preparazione e impiattamento e su un’ensaimada fritta alla crema. Vino rosso maiorchino in abbinamento. Anche la seconda giornata è al termine. Le ultime ore del giorno seguente a Palma di Maiorca mi permetteranno di visitare i Bagni Arabi, uno dei pochi monumenti che restano dell’epoca araba con un edificio formato da una cupola appoggiata su otto colonne che formano archi rialzati e con aperture che permettono il passaggio della luce. Davvero suggestivo. Come è altrettanto interessante la visita interna della Cattedrale con un gioco di luci proveniente dai mosaici dei rosoni. Prima del pranzo a base di paella vegetariana ho visitato il moderno museo “Es Baluard” con installazioni particolari e opere di artisti contemporanei. Il titolo del mio racconto riporta al clima mite metereologico al quale si aggiunge quello della qualità di vita di Palma di Maiorca. “Svernare” da queste parti è un ottimo consiglio per chi non ama le temperature fredde invernali del resto dell’Europa e per chi ama le bellissime attrattive culturali e i paesaggi contrastanti della natura. Mia mamma molti anni fa era passata da queste parti e in fondo ho visto anche con i suoi occhi questa isola che per la sua grandezza non lo sembra affatto.
Post's song : "It's my life" performed by Talk Talk
2/19
Aucun commentaire:
Enregistrer un commentaire