"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

samedi, décembre 31, 2016

2016 : The Platinum Year

Ogni tanto mi capita di imbattermi su Internet in quei siti sugli aforismi. Mentre scrivevo questo post di fine anno ne ho trovato uno che, in poche righe, racchiude il mio status di viaggiatore : “Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati.”. Addirittura nel finale mi fa entrare in quel mondo che in questi anni ho migliorato nella qualità appassionandomi nella ricerca. Si tratta del mondo enoico, parola che assolutamente non conoscevo e che illustra il mondo del vino. Quest’anno ho bevuto grandi vini (vedi il Pinot Noir 1993 a Lussemburgo) e ho participato a Rotterdam a due rassegne molto intriganti, in primavera sullo champagne e in autunno sui vini francesi presentati in grandi bottiglie. Ne sono passati di buoni vini sotto i ponti o meglio ancora di nuvole dai finestrini degli aerei. Con altri 30 voli annuali ho fatto crescere il taccuino delle mie miglia e il 2016, nonostante una partenza frenata, ha avuto una notevole escalation in dirittura d’arrivo. Entusiasmo, ottimismo, nuove scoperte e grande gioia : questi sono i   miei segreti. Londra e Parigi o Parigi e Londra sempre in testa alla classifica e poi buone nuove dal mondo europeo : Poznan, Salisburgo, Lille, Rouen, Lussemburgo, Bamberga e l’assaggio finale nelle terre familiari della Puglia nel Sud Italia. Tanti bei pensieri, tante belle aspettative, tanta voglia di ricominciare in tutti i sensi. Quest’anno in più di un’occasione mi sono detto di quanto è bello, durante un viaggio, uscire dagli schemi classici e lasciarsi andare al “cogli l’attimo”. Tante volte ho associato un viaggio a un film, ai ricordi, alle nuove idee, al vivere bene. Quanta bellezza c’è nel mondo, quanta apertura mentale c’è in un viaggio. Usi e costumi si dice in genere, per me è l’assoluta versatilità nell’adattarmi. Mi sono sempre considerato un eclettico della vita e in viaggio mi vesto di un abito che solo il grande Giorgio Armani potrebbe farmi indossare : è l’abito dello star bene. La salute, a parte qualche piccolo acciacco lombare o qualche risveglio cutaneo, ha giocato a favore e questo, come in tutte le sfere della vita, è veramente il primo punto sulla lista delle cose da portarsi dietro. Poi c’è l’amore. L’amore per una donna e per le cose che faccio e nel mio caso la prima è fonte di ispirazione per la seconda. Cosa augurarsi per il 2017 ? Esattamente quello che scrivo da anni e che anche in questo post viene esaltato. Lo star bene. Per me e per tutte le persone cui voglio un gran bene. Viaggi nuovi, nuove ispirazioni, nuovi coinvolgimenti, nuove emozioni. Il nuovo che avanza. Quest’anno vorrei una grande svolta e spero nell’assoluto turbamento della complicità. Potrebbe davvero essere l’anno giusto. Au revoir 2016, bienvenue 2017. Dedico il mio scritto di fine anno all’amico collega Gianni che da più di un mese è alle prese con problemi di salute e gli auguro, di cuore, pronta guarigione e al cantante George Michael che ci ha lasciato il giorno di Natale ma che mi ha riportato nei bei pensieri all’amica del cuore Anna e alla donna con la quale ho condiviso due viaggi tra il 2011 e il 2012 per andare ad ascoltarlo dal vivo. 

PS Due notizie del 2016, una cattiva e una buona, dal mondo ludico del gioco delle carte. La cattiva notizia è che nel 2016 si è conclusa la partita a scala 40 con Lucio “il migliore” che era iniziata nel 2008. Ha vinto Lucio e ho saldato il debito di cinquanta euro versandoglielo come fece la Samsung con la Apple (poi risultata una bufala elettronica) con monetine da 2 centesimi. La buona notizia è quella che abbiamo iniziato una nuova partita e al 31 dicembre 2016 siamo in parità. Se ciò significasse altri otto anni di partite e cene insieme ne inizieremmo poi un’altra ancora da “pensionati”. Perché no ? Grazie Lucio per la nostra intramontabile e bellissima amicizia.

Post's song : "Heroes" by David Bowie

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