Andalusia (Andalucia).
Questa parte della Spagna del Sud dove tutto scorre lentamente. Il ritmo di vita è diverso e le ore di sole scandiscono tranquillamente le giornate. Ci si sveglia e si fa colazione con calma magari seduti in una "pasteleria" all’aperto, si pranza tardi (dopo le ore 15) e si cena sempre tardi (almeno dopo le 22) andando di tapas bar fino a tirare la mezzanotte : un vero trionfo di sangrie, cervezas (birre) , vini tinti (rossi), tortillas di patata, queso manchego (formaggio), tostadas de tomates, habitos con jamon e soprattutto di jamon iberico (prosciutto crudo) dove quello di Trevelez (il posto più alto della Spagna) va per la maggiore.
Ma io ero qui principalmente per vedere le bellezze architetturali e artistiche di influenza araba : l’Alhambra di Granada e la Mezquita di Cordoba che sono le due attrazioni chiave dell’Andalusia.
La distanza tra le due città è coperta dal treno che in due ore e mezza mi porta a destinazione.
Cordoba dopo l‘invasione dei musulmani nell‘VIII secolo si è sviluppata e civilizzata in arte e cultura e raggiunse una magnificenza tale che può essere ritrovata nella famosa moschea (Mezquita) che domina il centro città. Il perimetro che circonda la Mezquita è pieno di aranceti che colorano la parte che preannuncia l'ingresso. Entrando si resta folgorati dall'architettura color rosa e beige. Impressionante è l’immensità della sala della preghiera il cui tetto è sostenuto da 800 archi (vedi foto grande all'inizio del post). Dopo la visita alla moschea si passeggia tranquillamente nella zona circostante la Juderia (vecchio quartiere ebreo), dove ci si imbatte in un susseguirsi di stradine strette e case bianche decorate con vasi di fiori.
Il ritorno in serata a Granada mi prepara alla visita del giorno seguente dell’Alhambra.
Alhambra significa la rossa, per via del colore della roccia impiegato per la costruzione esterna.
In Spagna non esiste un altro edificio che abbia un fascino equiparabile. L’Alhambra è un palazzo fortezza. Un vero capolavoro di arte orientale e architettura araba. E’ di una bellezza mozzafiato. Meglio prenotare in anticipo (io l’ho fatto un mese prima) i biglietti per la visita in quanto il numero di visitatori è rigidamente limitato.
Esternamente è di una semplicità unica, sembra quasi una grossa nave di colore rosso mattone arenata sulla collina; una volta entrati si capisce del perché è dovuta tutta questa fama (è una delle meraviglie moderne). L’interno è uno straordinario complesso di palazzi, fortezze, chiostri, sale per la preghiera : c’è sempre un giardino un patio un belvedere in questo luogo incantato. L’Alhambra fu costruita dalla dinastia Nasrid, dove i migliori architetti, artisti e artigiani musulmani dell’epoca crearono le magnifiche ed elaborate decorazioni degli interni. La parte più affascinante è quella relativa ai palazzi reali (Palacios Nazaries) dove raggiunge il massimo splendore nel grande patio de Los Arrayanes (giardino dei mirti) conosciuto anche come Palacio de Cornares. L’Alhambra è formata dall’Alcazaba, dai nominati Palazzi reali e dal Generalife (altra residenza lussuosa dove i sultani si rilassavano davanti alla fontana, ai laghetti, ai ruscelli e agli straordinari giardini adiacenti). E’ difficile spiegare tanta bellezza in poche parole. Basterà andarci e visitarla con calma e capire che forse il Paradiso non è poi così lontano.
A Granada si visitano anche la Cattedrale, la Cappella Reale e soprattutto il quartiere dell’Albacin situato sulla collina proprio di fronte a quella dell’Alhambra. E’ un quartiere moresco caratterizzato da stradine strette ripide e scoscese. Gironzolando tra queste si notano una multitudine di chiese bianche con i campanili che si ergono sopra gli altri edifici.
Dalla Plaza (o Mirador) San Nicolas si gode un’ottimo panorama sull’Alhambra a qualsiasi ora della giornata (si raggiunge facilmente con i piccoli bus (il 31 o il 32) che partono dalla Plaza Nueva (dove avevo il mio hotel). Un ottimo panorama dell’Alhambra si gode anche dalla collina del Sacromonte, vecchio quartiere zingaro della città noto per le sue grotte scavate nella roccia. C’è un centro (museo) che spiega le tradizioni e i metodi di vita nelle caverne (incluso la musica e la danza del famosissimo flamenco).
Questa parte della Spagna del Sud dove tutto scorre lentamente. Il ritmo di vita è diverso e le ore di sole scandiscono tranquillamente le giornate. Ci si sveglia e si fa colazione con calma magari seduti in una "pasteleria" all’aperto, si pranza tardi (dopo le ore 15) e si cena sempre tardi (almeno dopo le 22) andando di tapas bar fino a tirare la mezzanotte : un vero trionfo di sangrie, cervezas (birre) , vini tinti (rossi), tortillas di patata, queso manchego (formaggio), tostadas de tomates, habitos con jamon e soprattutto di jamon iberico (prosciutto crudo) dove quello di Trevelez (il posto più alto della Spagna) va per la maggiore.
Ma io ero qui principalmente per vedere le bellezze architetturali e artistiche di influenza araba : l’Alhambra di Granada e la Mezquita di Cordoba che sono le due attrazioni chiave dell’Andalusia.
La distanza tra le due città è coperta dal treno che in due ore e mezza mi porta a destinazione.
Cordoba dopo l‘invasione dei musulmani nell‘VIII secolo si è sviluppata e civilizzata in arte e cultura e raggiunse una magnificenza tale che può essere ritrovata nella famosa moschea (Mezquita) che domina il centro città. Il perimetro che circonda la Mezquita è pieno di aranceti che colorano la parte che preannuncia l'ingresso. Entrando si resta folgorati dall'architettura color rosa e beige. Impressionante è l’immensità della sala della preghiera il cui tetto è sostenuto da 800 archi (vedi foto grande all'inizio del post). Dopo la visita alla moschea si passeggia tranquillamente nella zona circostante la Juderia (vecchio quartiere ebreo), dove ci si imbatte in un susseguirsi di stradine strette e case bianche decorate con vasi di fiori.
Il ritorno in serata a Granada mi prepara alla visita del giorno seguente dell’Alhambra.
Alhambra significa la rossa, per via del colore della roccia impiegato per la costruzione esterna.
In Spagna non esiste un altro edificio che abbia un fascino equiparabile. L’Alhambra è un palazzo fortezza. Un vero capolavoro di arte orientale e architettura araba. E’ di una bellezza mozzafiato. Meglio prenotare in anticipo (io l’ho fatto un mese prima) i biglietti per la visita in quanto il numero di visitatori è rigidamente limitato.
Esternamente è di una semplicità unica, sembra quasi una grossa nave di colore rosso mattone arenata sulla collina; una volta entrati si capisce del perché è dovuta tutta questa fama (è una delle meraviglie moderne). L’interno è uno straordinario complesso di palazzi, fortezze, chiostri, sale per la preghiera : c’è sempre un giardino un patio un belvedere in questo luogo incantato. L’Alhambra fu costruita dalla dinastia Nasrid, dove i migliori architetti, artisti e artigiani musulmani dell’epoca crearono le magnifiche ed elaborate decorazioni degli interni. La parte più affascinante è quella relativa ai palazzi reali (Palacios Nazaries) dove raggiunge il massimo splendore nel grande patio de Los Arrayanes (giardino dei mirti) conosciuto anche come Palacio de Cornares. L’Alhambra è formata dall’Alcazaba, dai nominati Palazzi reali e dal Generalife (altra residenza lussuosa dove i sultani si rilassavano davanti alla fontana, ai laghetti, ai ruscelli e agli straordinari giardini adiacenti). E’ difficile spiegare tanta bellezza in poche parole. Basterà andarci e visitarla con calma e capire che forse il Paradiso non è poi così lontano.
A Granada si visitano anche la Cattedrale, la Cappella Reale e soprattutto il quartiere dell’Albacin situato sulla collina proprio di fronte a quella dell’Alhambra. E’ un quartiere moresco caratterizzato da stradine strette ripide e scoscese. Gironzolando tra queste si notano una multitudine di chiese bianche con i campanili che si ergono sopra gli altri edifici.
Dalla Plaza (o Mirador) San Nicolas si gode un’ottimo panorama sull’Alhambra a qualsiasi ora della giornata (si raggiunge facilmente con i piccoli bus (il 31 o il 32) che partono dalla Plaza Nueva (dove avevo il mio hotel). Un ottimo panorama dell’Alhambra si gode anche dalla collina del Sacromonte, vecchio quartiere zingaro della città noto per le sue grotte scavate nella roccia. C’è un centro (museo) che spiega le tradizioni e i metodi di vita nelle caverne (incluso la musica e la danza del famosissimo flamenco).
E poi ancora i vecchi bagni arabi. Della gastronomia ho parlato velocemente all’inizio, così come dello splendido clima e della tranquillità dello stile di vita andaluso : sono rimasto affascinato da tutto. Non mi ricordavo (c’ero stato 13 anni fa) di quanto bella fosse questa parte della Spagna che ora grazie alle foto digitali scattate non potrò dimenticare (andare nel mio link all’inizio dell’homepage).
Post's song : "Didi" performed by Cheb Khaled
11/8
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