"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

mardi, octobre 07, 2008

Come back to Stamford Bridge

L’sms dell’amico Steffe (producer a Sky Sport) parlava chiaro : “Ciao Mik, purtroppo domenica non facciamo vedere il Chelsea per la solita menata del contratto”. La mia risposta altrettanto eloquente e un po’ presuntuosa è stata : “Vorrà dire che andrò a Londra”. Il mio asso nella manica è la telefonata all’amico londinese Gary del Chelsea (per il biglietto del match) con un appuntamento di conferma il giorno prima dell’eventuale partenza, una prenotazione “al volo” dei biglietti aerei e della camera d’hotel sempre nella mia zona preferita “King’s Cross/St.Pancras” e in men che non si dica eccomi di nuovo catapultato a Stamford Bridge con annesso acquisto al megastore dello stadio della maglietta 2008/2009 per le partite in casa dei Blues. Seat 108 row 1 gate 3 nel settore Shed Upper sempre vicino al padre di Gary.
Londra è nel mio cuore proprio per l’appartenenza ormai radicata al tifo per la squadra del Chelsea dal 2002.
Londra sempre colorata, caotica, piena di vita e questo di tipo flash di 24 ore fa bene soprattutto se già si conosce la grande capitale d’oltremanica. 24 ore di shopping, di full immersion nella gastronomia londinese (fish & chips, il pollo fritto e gli ottimi china i miei preferiti), una spruzzatina di pioggia all’arrivo, le luci colorate di Piccadilly Circus e un po’ di relax a Covent Garden.
Proprio qui ho incontrato l’artista peruviano Josè Luis Herrera Gianino, uno scultore d’avanguardia che dopo un’applicazione al volto per 5 minuti di una maschera organica siliconata e una lavorazione di un’ora per la realizzazione ecco pronto il calco del mio viso immortalato per fermare nel tempo un momento felice. E poi gli stereotipi classici british dalla moquette al set di preparazione del caffé nella camera d’albergo, alla colazione tipica inglese con uova, bacon, salsicce e fagioli, al look right and look left stampati sulle strade per evitare ai turisti di essere investiti dalle macchine, alle code ai teatri, alle file tutti sulla destra nel salire e scendere le scale mobili dell’underground, alla straordinaria emozionante visione di una partita di calcio in uno stadio londinese (non ci si rende conto finchè non si è lì sul posto). Per questi viaggi (vedi anche l’altra mia amata Paris) non uso mappe della città e in sporadici casi vengo teleguidato via sms o telefono (questa volta alla ricerca di uno dei migliori posti dove si mangia il fish and chips suggeritomi da (B)Umby-Umberto e da lui stesso pilotato on-line).
In questo viaggio sono arrivato all’aeroporto di Gatwick e ripartito da quello di Luton (due novità per me). Per arrivare a Luton si prende il treno da St.Pancras che vi assicuro è una delle più belle stazioni che ho visto di recente : pulita, avveniristica, arredata con gusto e con negozi e ristoranti veramente al top.
Per la cronaca il Chelsea ha battuto l’Aston Villa per 2-0 con reti nel primo tempo e sotto la mia postazione di Joe Cole e Anelka. Porto sempre fortuna ai blues.
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A proposito di arte e artisti anche io ho fatto la mia bella figura esportando in Inghilterra il prodotto che da quasi dieci anni mi contraddistingue : il vasetto personalizzato della Nutella, in questo caso nella versione dei 400 gr., regalato per l’occasione all’amico Gary per la sua ormai proverbiale gentilezza nei miei confronti in queste personali escursioni per vedere il Chelsea dal vivo.

Fish & chips restaurant : "Golden Hind"

Post's song : "Love is noise" performed by The Verve

10/8

1 commentaire:

Anonyme a dit…

Calco fedelissimo: si vedono anche i punti neri!
Scherzo...è tutta invidia!