"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

samedi, septembre 20, 2008

Charming Krakow and the site of memory

Per questo viaggio di fine estate in terra polacca avevo sperato (e anche detto agli amici) in un tempo meteorologico brutto, coperto, nuvoloso, freddo per il periodo, insomma grigio : ebbene sono stato accontentato. Il tempo influenza i viaggi e l’umore delle persone; quando invece sono le persone stesse a influenzare decidere condizionare gli stati d’animo o addirittura determinare i destini di altri simili allora il discorso si fa più pesante (e questo in senso letteralmente generale). Di questo e di altro riflettevo guardando fuori dal finestrino annerito del pullman che mi riportava a Cracovia dopo aver visitato il memorial dei campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau nella città di Oświęcim. Il tramonto senza sole e il cielo plumbeo facilitano certi pensieri. E non riesci a fermarli, ti continuano a girare per la testa; è difficile descrivere le sensazioni e le emozioni provate come è altrettanto impossibile se non impensabile immaginare a quei crimini commessi e a tutte quelle vite stroncate di bambini adolescenti donne e uomini, vite spezzate nel fiore degli anni o talvolta ancora agli inizi.
L’ammasso di capelli umani (donne principalmente) e di tutti gli effetti personali confiscati all’arrivo al campo come occhiali, utensili vari, scarpe, protesi, bagagli con il nome scritto così come furono ritrovati dai Russi alla liberazione di Auschwitz sono immagini che ti porti dentro, sono scioccanti, così come il binario dove arrivavano i treni stipati di deportati a Birkenau, i forni crematori, il “muro della morte”, le camere a gas …
Da viaggi così si torna con dentro una forza d’animo maggiore, con buoni propositi e con la distinzione netta fra bene e male, fra il giusto e l’ingiusto. Certo non ho scoperto l’acqua calda ed ero preparato a questo. Sottolineo che tutto ciò vale in generale, per tutti i comportamenti degli esseri umani al mondo d’oggi, alle violenze su donne, bambini, uomini deboli e animali. Solo che allora si parlava di sterminio di massa senza giustificazione alcuna, inizialmente polacchi, poi ebrei polacchi, poi prigionieri di guerra russi, poi ebrei di tutta Europa. Un conto è leggere, vedere documentari e/o films sull’Olocausto un altro è vedere sul posto tutto questo.
Il mio viaggio era iniziato a Cracovia, con l'sms augurale in polacco inviatomi da Umberto (witajcie w Krakow). Cracovia da sempre è la vera capitale, culturale, universitaria della Polonia. E’ una città con un centro storico medioevale (Stare Miasto) molto ben conservato, pulitissimo, con un tripudio di stili architettonici e con vie piene di negozi e una moltitudine di chiese sparse qua e là ovunque (addirittura in Grodzka Ulica ce ne sono tre una in fila all’altra).
Tutto ruota intorno alla splendida vastissima piazza medioevale Rynek Glowny, detta anche del mercato con il Fondaco dei Tessuti (vecchio mercato) in bell’evidenza con la sua galleria ora piena di piccoli negozietti di ambulanti che vendono souvenir (soprattutto monili di ambra). Sempre affacciata alla piazza c’è la Chiesa di S.Maria (interni meravigliosi). Il centro storico è circondato per l’intero perimetro dai Planty, giardini sempreverdi gradevoli per rilassarsi passeggiando o sostando sulle panchine. Bellissima è l'università più vecchia della Polonia, il Collegium Maius.
A sud sorge il Wawel piccolo quartiere interamente costituito dalla collina sulla quale si elevano il Castello e la Cattedrale. Sempre più a sud c’è il Kazimierz (da Casimiro il Grande) centro delle comunità ebraiche di Cracovia con le sue quattro sinagoghe. Camminando in questo quartiere ti rendi conto del suo passato ai tempi del nazismo. Ho visitato anche il Museo Czartoryski dove c’è il famoso quadro del Da Vinci nazionale “La dama con l’ermellino”. Superata la Vistola (il fiume che passa a sud del centro storico) entri nel quartiere industriale dove si può vedere dall’esterno la Fabbrica di Oskar Schindler (reso noto dal film di Steven Spielberg). Ho trovato molto rispetto nelle persone di Cracovia, vivono con poco ma quel poco sembra lo facciano bastare.
Che altro ? La cucina … i luoghi e gli alimenti che in ogni viaggio mi fanno aumentar di peso. Monumento nazionale culinario sono i pierogi. I pierogi sono morbidissimi ravioli bolliti ripieni proposti in varie versioni, dalla gettonatissima “Ruskie” con patate e formaggio, a quelli di carne, a quelli di verdura, a quelli con funghi e cavoli rossi. Conditi con solo burro fuso (qualcuno con panna acida) sono una vera leccornia. E poi carne, maiale su tutte le altre. Ottima la birra locale e la Vodka Zubrowka (erba del bisonte).
Agli angoli delle strade di trovano due specialità locali da non perdere nel vostro soggiorno in Cracovia : gli oscypki e gli obwarzanki che non sono due famiglie polacche sia ben chiaro; i primi (venduti da anziane signore col cesto) sono piccoli formaggi affumicati di latte di pecora tradizionalmente prodotti da pastori di montagna, mentre i secondi sono anelli di pane morbido ricoperti da semi di papavero o sesamo o cristalli di sale e a proposito di sale merita una gran citazione la visita effettuata alla Miniera di Salgemma di Wieliczka. Con una discesa da capogiro si arriva fino a 135 metri di profondità dove esiste un mondo tutto fatto di sale con sculture, cappelle, saloni da concerto ecc.ecc. : davvero incredibile e salutare (viene usato come luogo per curare l’asma bronchiale e le allergie in genere). Per fortuna la guida Alexandra definendoci i “Tre Moschettieri” ha aiutato me e altri due italiani (di Lodi … il mondo è piccolo) Luca e Antonio a capire bene tutta la storia della miniera. Con i simpatici Luca e Antonio, amanti dei viaggi all’Est e della vita notturna, ho chiacchierato anche di altre cose come se fossimo amici da sempre. Colgo l’occasione per salutarli con queste righe.
Durante il soggiorno e con un bel viaggetto in treno di due ore e mezza ho visitato anche il Santuario di Jasna Gora di Czestochowa così caro a Papa Giovanni Paolo II nato in queste zone. Arrivato al Santuario sono andato subito alla ricerca del “quadro miracoloso” della Madonna Nera. Non trovandolo ho chiesto informazioni e mi hanno indicato la cappella a Lei intitolata. Guardando attentamente la cappella ancora non trovavo l’icona … in mezzo sopra all’altare c’era sì un quadro ma fatto completamente d’argento con dei rilievi sacri. Ho acquistato la guida che parlava del quadro ricoperto da questa cortina argentata, ma null’altro. Stavo quasi per andarmene quando, prima della celebrazione di una messa in spagnolo (alla quale ho assistito interamente), allo squillo di trombe è avvenuto lo scoprimento del quadro; la cortina argentata si leva e sotto compare il “quadro miracolo”. Mi sono emozionato come non mai … la Madonna e il bambino sono scuri proprio in contrasto con l’oro che sta attorno all’icona. Per i Polacchi il quadro miracoloso è la forza e il mistero che sprigiona, dall’aiuto chiesto in guerre o battaglie antiche e poi vinte. I pellegrini di tutto il mondo vanno per chiedere grazie o per esprimere la propria gratitudine per la loro vita, salute e fede. Ho scoperto poi che lo scoprimento e il ricoprimento del quadro avviene a orari definiti a seconda dell’afflusso dei pellegrini.
Tornando al discorso iniziale rido ma ci sarebbe da piangere leggendo le affermazioni di questi giorni di partiti di estrema destra, traghettati negli anni nella destra moderata parlare con forza e decisione proclamandosi con ideali antifascisti dimenticandosi di quello che avevano detto o fatto in passato. L’ipocrisia non ha limiti e definendosi pionieri della libertà non fanno nient’altro che deridere e screditare quelle persone che purtroppo quella libertà non l’hanno mai nemmeno potuta vedere proprio grazie alla loro ideologia.
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Tanto che ero lì a Cracovia ... ne ho approfittato anche per compiere gli anni.
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Ringrazio come sempre quelli che si sono ricordati (anche qualche giorno prima o qualcuno dopo) e cioè : Vito, Betty, Edoardo, Nick, Lucio (il primo a farmeli), Anna, Umberto, Patty, Daniele "Lele" (me li ha inviati in polacco "duzy zyczenie"), Cinzia, Steffe, Flo, Irene, Daniela "Cherie", Donatella, Cinzia (mia gemella), Sara (mia parrucchiera gemella), Roby e group, Cristina, Ivano, Tatiana, Vittoria, Gigliola, Deborah (altra gemella), Rita Russo, Melvin, Sarah (che quest'anno non è stata la prima ma aveva tutte le ragioni), Padre Mario, Lilly, Ettore, Claudio "Claude", Roberta, Luca Balan, Sara (due giorni prima), Momon e Milva (il giorno dopo)..


Ristorante da segnalare : “Pod Aniolami” restauracia in ulica Grodzka, Krakow.

Post’s song : “Up patriots to arms” performed by Franco Battiato.

9/8

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