"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

lundi, octobre 21, 2019

Meteora, the spell of the orthodox monasteries of Greece

La mattina del giorno di rientro da questo viaggio in terra greca, sul lungomare di Salonicco con quella velata nebbiolina che avrebbe annunciato una nuova giornata di sole, riflettevo sullo scambio di email con Anna, la mia amica del cuore. Si dibatteva sulle delusioni della vita dovute principalmente a familiari, ma anche sulle possibili svolte positive della stessa. I viaggi in solitario mi fanno avere sempre particolari percezioni, continue idee e nuovi traguardi. Un inconsueto e particolare viaggio in questa parte della Grecia a me sconosciuta che mi ha regalato emozioni indimenticabili. Sono andato oltre il mio immaginario delle aspettative.
Il luogo, oltre a essere il più suggestivo mai vissuto nei miei quindici anni filati di viaggi, é un paradiso per gli occhi e per la mente. Sto scrivendo della Meteora, nel bel mezzo della regione della Tessaglia, in quella parte della Grecia lontana dagli stereotipi delle meravigliose isole e del grande passato storico. Ci si arriva con un volo su Salonicco (Thessaloniki) e poi con un bus che ti trasporta letteralmente in un luogo incantato, magico, unico. Si parte all’alba da casa a Milano e si arriva qui al tramonto, i due momenti della giornata che vanno dritti al cuore.
Nei viaggi di quest’anno, con la spinta dell’ottima scia di quelli di fine 2018, ho cercato novità e ho trovato realtà sorprendenti, vedi gli itinerari in Georgia e in Marocco, e mi sono ritrovato sempre al centro di emozioni autentiche. Meteora, o le Meteore (monasteri), é il posto più incredibile per vivere situazioni rilassanti, in una quiete (almeno in questo periodo dell’anno) inusuale per chi vive il cittadino frenetico. L’autunno é una stagione di ripresa, é una stagione di colori speciali. Statisticamente scrivendo, l’autunno é il periodo nel quale faccio più viaggi, dal post compleanno alla vigilia delle festività natalizie e la Grecia si presta a rendere così godibile lo status del buon vivere.
Gioia pura con un’atmosfera di serenità e di imperturbabile lentezza dello scorrere della giornata. Basta dare un’occhiata a quello che succede nelle taverne e nei caffè di ogni luogo greco. C’é la voglia di relazionarsi, c’è la voglia del trascorrere e condividere con ritmo quasi pigro la giornata e lo scrive uno che ha deciso di effettuare viaggi in solitario per la maggior parte dell’anno. Non si cercano speciali situazioni, si sceglie di vivere con semplicità e con tranquillità. Sono convinto, seppur vengo definito come una persona elettrica e sempre in piena attività, che rallentare i ritmi della giornata allunghi la qualità della vita. Dovremmo fermarci un attimo e riflettere su ciò. Meteora rappresenta proprio questo. Meteora significa "sospeso in aria" e si caratterizza per la presenza di numerose torri naturali di roccia sulle quali si sono insediati i monasteri (altrimenti detti "meteore"), caratteristici per l'ardita costruzione in cima a pareti a picco.
L’aspetto del luogo ha avuto origine con l'erosione della roccia sedimentaria (arenaria) probabilmente iniziata a opera del delta di un fiume che sfociava nel mare che copriva l'attuale pianura della Tessaglia milioni di anni fa. Da quel momento, modellati dall'acqua e dal vento, si formarono quattro gruppi di torri alte fino quattrocento metri. Ed proprio qui che si trovano i ventiquattro monasteri, sei dei quali visitabili, abbarbicati su picchi di rocce con un panorama a dir poco entusiasmante. Io che ho vissuto tutto questo programmando con assoluta precisione lo svolgere delle giornate, non pensavo si potesse andar oltre quello che potevo immaginarmi. Sembrava una scenografia scritta in modo perfetto : l’arrivo al tramonto, la cena all’aperto in una taverna tipica, il pensiero sull’attesa del giorno che avevo scelto per vivere queste emozioni, il rientro in camera con vista sulle grandi rocce fino all’arrivo del piccolo bus navetta per il primo tour, quello della mattina.
Si prende posto e la giovane e preparata guida, in un inglese più che comprensibile, dava inizio allo spettacolo. Un’opera cinematografica, una goduria come ho scritto per la vista e per l’intelletto. La cultura ecclesiastica ortodossa é sorprendente. I monasteri sono belli esteriormente, grazie anche alla particolarità di dove sono stati costruiti, e all’interno racchiudono altrettanti tesori (chiese e musei). Le piccole chiese sono assolutamente ricche di pathos e anche se non si possono fotografare ti rimangono dentro per tanta bellezza e incanto.
Il percorso per arrivare ai monasteri non é nemmeno impervio e per accedervi al massimo ci sono piccole scale per una decina di minuti di percorrenza. Sembra tutto così facile, così semplice. É proprio questo il loro segreto, semplicità e tranquillità. Intorno non ci sono hôtel, non ci sono ristoranti. Tutto ciò lo ritroverete solo nelle due località di partenza, la più grande e ricettiva Kalambaka e la più piccola e distaccata Katraki (dove avevo scelto la mia base). Katraki è un piccolo villaggio posto proprio sul punto di partenza dell’itinerario.
Ci sono taverne tradizionali e alberghi tranquilli il tutto in un contesto di un’oasi meditativa. Il primo tour che ho effettuato, quello della mattina (dalle 9 alle 13), è dedicato ai monasteri ortodossi, mentre quello compiuto nel pomeriggio (dalle 15 fino al tramonto intorno alle 19), è rivolto ai panorami e all’emozione che ne suscita la visione. Per descrivere bene quelle sensazioni bisogna viverle e io mi ritengo una persona fortunata anche per l’aiuto del bel tempo meteorologico.
I sei monasteri funzionanti e visitabili sono la Gran Meteora, il Sacro Monastero di Varlaam, il Sacro Monastero di Roussanou-Santa Barbara, il Sacro Monastero di San Nicola, il Sacro Monastero di Santo Stéfano e il Monastero della Sacra Trinità, quello più scenografico, situato in cima a uno strapiombo e location di un film dell’agente 007 nei primi anni ottanta. I monasteri furono creati per monaci e suore che seguivano la dottrina della Chiesa Ortodossa Greca e permisero di difendersi dai Turchi nel XIV secolo. E’ basta un solo giorno per visitarli e per viverli, ma quel giorno lo ricorderò per sempre. Il mio volo aveva come destinazione la città con l’aeroporto più vicino per raggiungere la Meteora e quella città si chiama Salonicco, Thessaloniki in greco. Salonicco è la seconda città della Grecia, dopo Atene e ho voluta visitarla al rientro dall’esperienza Meteora.
Salonicco al primo impatto si presenta caotica, piena di macchine sia in movimento che parcheggiate a ogni angolo della città, marciapiedi compresi. Nella realtà è una città ricca di storia, con monumenti o resti dell’antica Grecia purtroppo talvolta ubicati in mezzo alle case e ai palazzi. E’ un mix visivo che disorienta. Poi scopri che ha un lungomare bellissimo, che ha una piazza centrale, cuore pulsante della città, dedicata ad Aristotele e che ha una Torre Bianca come simbolo della stessa. E’ una città di mare indubbiamente e il suo porto, dopo il Pireo di Atene, è il secondo scalo marittimo della Grecia. Io ho percorso con il bus turistico della città l’itinerario che mi ha portato a vedere l’Arco e la Tomba di Galerio (Rotonda), la Basilica di Santa Sofia e la Cattedrale di San Demetrio. 
Tornando a quel lungomare citato a inizio racconto, non posso non menzionare la bellissima installazione degli Ombrelli dello scultore e architetto greco George Zongolopoulos, dove si ha la sensazione di essere rapiti e sospinti dal vento. 
E poi ci sono le taverne, quelle taverne che sono il vero punto di incontro e di vita della città, quelle taverne che in tutta la Grecia sono simbolo di condivisione.
Io ne ho scovata una, Taverna Nostos, che mi ha regalato momenti culinari straordinari a prezzi irrisori. Ottima la tzatziki (salsa a base di yogurt greco), i souvlaki (spiedini), la moussaka (sformato con besciamella, melanzane e carne tritata), le keftedes (polpette al sugo), il gyros (versione greca del kebap) e naturalmente la feta (formaggio di capra molto salato) che ritroverete in molti piatti. E’ stato un viaggio ancora all’insegna dei cinque sensi. Sono i viaggi che ti rapiscono il cuore. sono viaggi da poter condividere con altri, esattamente come la cultura della taverna, dell’elogio della lentezza e della positività.

Post's song : "Memories" performed by Maroon 5
10/19

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