"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

lundi, novembre 13, 2017

Paris, je t'aime ...

Al rientro dal viaggio di settembre a Parigi, senza nemmeno passare un giorno Vito mi proponeva di ritornarci a novembre per assistere a uno spettacolo di Gérard Depardieu. Un Depardieu insolito nelle vesti di cantante accompagnato dal solo pianoforte in un contesto scenografico di indiscutibile impatto : le Cirque d’Hiver (circo d’inverno). Detto e fatto. Tornare a scrivere di Parigi anche solo per un weekend è per me l’ennesimo omaggio spassionato alla città che mi ha catturato e che non finisco mai di scoprire. Due giorni, sabato e domenica, e una notte. Una notte che abbiamo passato in un hotel storico di Parigi, l’Esmeralda, seguendo le orme di Serge Gainsbourg. Infatti l’albergo fu complice delle notti d’amore del vulcanico e affascinante Serge insieme alla bellissima Jane Birkin alla fine degli anni sessanta. Un hotel nato da un edificio risalente al XVII secolo e che ha anche dato alloggio tra gli altri, come dai racconti del gestore peruviano, a Hugo Pratt, a Claudia Cardinale e a Paolo Conte. Seguendo il cammino della nostra Gainsbourg-mania, come in pellegrinaggio sul lungo Senna, Vito, Betty e io avevamo prenotato, per il pranzo di sabato, un tavolo al Bistrot de Paris. Qui Gainsbourg aveva le sue abitudini e il suo tavolo proprio di fronte al bancone del bar. Dalla lavagnetta in sala abbiamo scelto il piatto del giorno (le plat du jour), una squisita tenera guancia di manzo brasata con purée di patate accompagnandola con un accattivante Beaujolais a temperatura fredda. Vito mi ha immortalato con una foto d’artista con il cameriere, copiando l’istantanea del giorno prima dello stesso con l’attore Keanu Reeves. Poche ore e già l’entusiasmo è alle stelle. Parigi è passione, è ammirazione, è esaltazione. E anche se il tempo è grigio e accompagnato da una tenue pioggerellina Parigi è sorprendente. Mi sono ripromesso di visitarla in futuro una volta al mese per tutto l’anno scoprendo il mondo dei colori delle stagioni e dei profumi della città. Il tempo corre e in serata ci sarà di nuovo l’incontro con Gérard Depardieu. Qualche fermata di metropolitana, le scale che portano in superficie e davanti a noi appare il Cinque d’Hiver per l’evento pretesto che ci ha portato in terra parigina. Il cirque è un poligono ovale in muratura, con una forma simile a un piccolo Colosseo, costituito da venti lati decorati con colonne corinzie sulle quali è poggiato un tetto spiovente; l’insieme regala la sensazione di un tendone da circo. Un edificio costruito nel 1852 in onore dell’imperatore Napoleone III e che ha ospitato negli anni moltissimi spettacoli circensi e che ha ispirato artisti francesi, nel  loro immaginario, come il grande pittore Henri de Toulouse-Lautrec. E’ qui che l’immenso Gérard Depardieu ci ha sorprendentemente deliziato omaggiando la cantante Barbara, nel ventennale della sua morte e con la quale aveva duettato negli anni ottanta. Voce e pianoforte in un recital che più francese di così non poteva essere. Alla fine dello spettacolo ho consegnato a un addetto del “circo” la mia Nutella personalizzata da far recapitare a Gérard. Una giornata intensa, una giornata a Parigi. L’indomani risvegliati dal rintocco delle campane della vicinissima Notre Dame abbiamo consumato il rito della prima colazione (petit dejeuner) alla francese con un café au lait (caffélatte) e un croissant classico. Una breve camminata sempre sulla riva sinistra (rive gauche) della Senna ci porterà, superato il Pont Neuf, sulla Place Dauphine, una piazza a forma triangolare circondata da palazzi a schiera destinati ad ospitare piccoli alloggi e tra i quali spicca, al numero civico 15, quello dove abitarono Simone Signoret ed Yves Montand, soprannominato dagli stessi “roulotte”. Piove su Parigi ma per fortuna i portici di Rue de Rivoli ci evitano di inzupparci. Ci dirigiamo verso il Grand Palais sugli Champs-Elysées dove avevamo prenotato per assistere alla mostra fotografica di Irving Penn, il grande fotografo statunitense. Istantanee dal dopoguerra in poi, tutte assolutamente in bianco e nero, con ritratti di artisti e scatti dal mondo della moda. Abbiamo scoperto anche in questo caso, tramite messaggi di Twitter, che Keanu Reeves ci aveva anticipato di un giorno come in un virtuale rincorrersi per le vie di Parigi. Sempre all’interno del Grand Palais, per il quale negli anni stiamo inseguendo la visione della grande copertura in vetro, abbiamo visitato una mostra allestita per celebrare il mondo dell’azienda francese di moda Hermès. All’uscita sprazzi di luce e di sole intervallati da piccoli granelli di grandine ci hanno accompagnato di nuovo verso l’incantevole Place Dauphine per il pranzo da consumare nel ristorante Bar du Caveau sorseggiando un bicchiere di Bordeaux da applausi ad abbinare i gustosi piatti di carne e di formaggi. L’adiacente storico ristorante Paul è chiuso la domenica, ma sarà la nostra prossima scoperta al primo ritorno a Parigi. E’ tempo di rientrare a casa, anche se per me sarà una piccola parentesi in attesa del viaggio in Marocco. Sono ufficialmente in tour. Quattro weekend, quattro destinazioni diverse. Ho splendidamente cominciato da Parigi, una Parigi che mi regala sempre sensazioni uniche, perle da scovare e gioie per tutti i cinque sensi che cerco in qualche modo di raccontare per ricordarmi le emozioni provate. Amo Parigi, non la tradirò mai e so che farà altrettanto. Il finale del film “Midnight in Paris”, capolavoro di Woody Allen, invita a godersi sempre il presente. Basta solo trovare il posto giusto, in cui sentirsi a proprio agio, e una persona con cui condividere più cose, a cominciare dal camminare sotto la pioggia nelle strade di Parigi, considerando che forse “è anche più bella quando piove”. Parigi per me è sempre bella e questo weekend autunnale colorato dalla gocce d’acqua piovute dal cielo me lo ha confermato. Je t’aime moi non plus… citava Serge Gainsbourg raccontando un amore fisico, esattamente come il mio amore viscerale verso Parigi.

Post's song : "Stepping out" performed by Joe Jackson
11/17




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