Aperta la stagione di "caccia" alla ricerca dei posti nuovi da inserire nel mio palmares dei viaggi. Il ricordo dell'ultima "frizzante" fuga di meno di due settimane fa mi alita ancora gioiosamente sul collo, ma io non ho intenzione di fermarmi. Dall’oblò dell'hotel galleggiante di Rotterdam a quello dell'aereo della Wizzair che mi porterà a Poznań in Polonia, il passo è veloce, quasi un teletrasporto. I colori fuori dal finestrino sono fantastici, un vero e proprio arcobaleno del cielo. Lo leggo come un buon auspicio per esprimere un desiderio. Questo nuovo viaggio mi permetterà di fare un bilancio di questi ultimi 15 anni e perché no ... anche della mia vita. Il momento è quello giusto, tempismo perfetto.
La casa, grazie all'aiuto di Lucio detto il Migliore, è a buon punto e può stare da sola per qualche giorno. E quindi mi regalo tre giorni tre, tutti per me e per il mio entusiasmo per la vita. Io non sono un turista, sono un viaggiatore, oltre che sognatore. Proprio nel giorno che ha preceduto al mia partenza leggevo che cadeva il 160° anno della nascita di Sigmund Freud padre della psicoanalisi. Così mi siedo fantasticando sul suo divano. Ricordo che durante il viaggio di coppia Vienna di cinque anni fa ci eravamo imbattuti nell'androne del suo museo dove sul muro compariva una frase sul rinnovamento della vita. Quanti posti nuovi ho visitato negli ultimi tredici anni, quanti incontri nuovi tra cui le splendide muse per ispirarmi. Scorro velocemente sulla parte sinistra del mio blog e mi accorgo che in effetti la lista è lunghissima e i ricordi indimendicabili.
Ogni viaggio mi ha regalato emozioni uniche. Quando si arriva in un posto nuovo, anche per pochi giorni, ci si deve abituare agli spazi, agli angoli, ai panorami. Si deve segnare il territorio, si diventa quasi gelosi delle scoperte. Rileggendo i post mi ritrovo a vivere quei momenti. Assoluta gioia. Poznań era una delle mete che mi ero prefissato alla fine dello scorso anno nel programmare i nuovi posti da visitare. La Polonia è sempre una sorpresa per me. Poznań e Toruń si riveleranno dei piccoli gioielli in questa magica primavera polacca. Arrivo in tarda serata, la corsa in taxi verso l'hotel prescelto e relax immediato. Non voglio vedere subito il vecchio centro storico da classica cartolina con le luci della sera, voglio godermi tutti i colori del giorno che verrà. E sarà così. Armato della mia Lumix al suo ultimo (credo) viaggio e dell'indispensabile compagno di avventure Treppiede mi incammino per i trecento metri che dividono il modernissimo Puro Hotel (la mia base di design negli ultimi due viaggi in Polonia) dalla meraviglia colorata della vecchia piazza del mercato (Rynek).
Mi posiziono proprio al centro e lentamente ruoto di 360 gradi intorno a un autentico incanto. Qualcuno direbbe adorabile ma in genere lo riferisce a me. Dettagli. Nessun programma in particolare, nessuna guida, solo la mappa della città "rubata" gratis in hotel. Ultimamente metto giù qualche piccola bozza presa qua e là in Internet che poi viene quasi sempre stravolta dalle sensazioni di pelle che vivo, che respiro, dalle sorprese che mi attendono. Apro la valigia, tiro fuori il sole e mi lancio sull’onda dell’entusiasmo alla scoperta dei colori, dei suoni, degli abitanti di questa città polacca. Lo Stare Miasto è davvero ammaliante. Le casette colorate dei commercianti di un tempo, sotto l'ala protettiva del maestoso municipio, sono come modelle sotto i riflettori in passerella.
Inizio a camminare svoltando a ogni lato della quadrata piazza imbattendomi in meraviglie architettoniche dei palazzi tutte in perfetta armonia. Scattare continue fotografie diventa quasi un'ossessione e rivederle a fine giornata sarà come sfogliare la pagina di un diario segreto. E' davvero piacevole passeggiare per Poznań e a fine giornata saranno oltre venti i chilometri percorsi. I miei passi mi hanno portato a mezzogiorno al Concordia Taste, un ristorante con una brigata di giovani che hanno il dono del perfetto connubio fra gusto e design. Ottimi piatti preparati in maniera perfetta per l'occhio e per il palato rivisitando la tradizione culinaria polacca. (stuzzicante carpaccio di cervo e superbo confit d’anatra abbinati a un vino spagnolo). Nel dopo pranzo vedute di splendidi scorci dipinto della città che vanno dal bianco del Teatro Grande al rosa del Castello Reale e al giallo ocra del Castello Imperiale.
La sosta al Museo Nazionale si rivelerà sorprendente per la quantità di opere pittoriche polacche (su tutti la grande collezione di Jacek Malczewski) e di quelle del resto d'Europa dei secoli appena passati sui quali emerge in una sala personale il quadro "La plage de Pourville" del mio amato Monet. La tela è famosa per essere stata rubata nel 2000 e recuperata nel 2010, ma anche quella esposta è una copia visto che l'originale è a casa mia nel Museo Bottalico (MB). Nel primo giorno di visita riesco anche a passare in rassegna la statua del vecchio Marych in piedi con la sua bicicletta (toccare le ruote porta fortuna), quella dell'acquaiola Bamberka, il palazzo costruito negli anni venti Rotonda (Okrąglak) simbolo del modernismo e soprattutto sono puntuale alle ore 12 davanti dal Ratus (Municipio) per assistere allo "spettacolo" offerto da un grande carillon posto sopra il grosso orologio dove, all'apertura dei battenti, due caprette bianche per dodici volte mimano di incornarsi).
Spunto la lista delle attrazioni da non perdere di Poznań ed essendo già a buon punto decido l'indomani di prendere un Intercity regionale per traghettarmi a Toruń a centocinquanta km di distanza. Ero incuriosito dalla frase inserita in un sito di riferimento ai viaggi dove si cita “tra le attrazioni polacche almeno una volta nella vita dovete vedere le Miniere di Sale di Wieliczka, il castello di Malbork e il centro storico di Toruń”. Visto che le prime due le avevo viste nei miei precedenti viaggi polacchi (Cracovia e Danzica) perché non fare l’en-plein ? Ed eccomi dentro la fiaba di questa cittadina famosa per aver dato i natali a Niccolò Copernico. Grandioso spettacolo d'insieme nel centro storico medioevale dove il colore rosso mattone delle grandi chiese e dei palazzi municipali è davvero spropositato e dove curiose statue di animali ricordano leggende cittadine insieme ovviamente a quella del famoso astronomo Copernico.
Città che vanta anche una superba università naturalmente intitolata al loro più celebre cittadino. La pausa pranzo la "riempio" mangiando pierogi (ravioli polacchi) ripieni di spinaci, formaggio e cipolle) per poi smaltirla con una passeggiata sul lungofiume (la Vistola). Il rientro a Poznań nel tardo pomeriggio mi permetterà di trovare un buon tavolo nella piazza vecchia nel ristorante Ratuszova, istituzione locale. Arredo romantico e di classe con una buona cucina (tartare di manzo, anatra arrosto e mousse al cioccolato). Ottima la mia scelta sul bicchiere di rosso francese Châteauneuf-du-Pape AOC (St.Cosme vintage). A fine cena con i colori del tramonto rientro in hotel giusto in tempo per gustarmi un buon macchiato in tazza grande (il caffè negli hotel Puro è sempre gratuito a qualsiasi ora), per indossare il mio leggero giubbotto di renna e poi di nuovo a rituffarmi nella magia dell'Old Town questa volta con le luci della sera.
Ho ancora quasi tutto un giorno per completare la mia visita a Poznań. Mi alzo in orario di poliambulatorio, mi rigenero sotto il grande soffione della tecnologica doccia, mi dò una pettinata alla chioma sempre più brizzolata e mi regalo una abbondante prima colazione pronta per essere bruciata dall'energia della lunga camminata in programmazione. Salto il fiume Warta e mi ritrovo prima nel quartiere isola della Cattedrale (Ostrów Tumski) dove sono sepolti i primi monachi polacchi, poi in quello dei grande murale colorato che copre l’intera facciata di una casa di Srodka fino ad arrivare ai margini del lago artificiale Malta che sorge su antichi possedimenti dei Cavalieri (di Malta appunto).
Di ritorno faccio una dovuta sosta nel parco Cittadella per ammirare una moderna originale scultura di Magdalena Abakanowicz raffigurante una schiera di uomini in bronzo senza testa e senza braccia. E’ tempo di assaggiare una specialità di Poznań il tradizionale cornetto di San Martino (croissant ripieno di semi di papavero bianco, vaniglia, datteri schiacciati e fichi secchi, zucchero, crema, uvetta, burro e buccia d’arancia). Vado ad acquistarlo nel museo dedicato me lo faccio mettere in un sacchetto per poi scartarlo dopo averlo fotografato per assaggiarlo in beata solitudine su una panchina in piazza del mercato. Buon sapore nonostante la consistenza stile mattone. Ne ho mangiato un quarto; i croissants delle due pasticcerie vicino casa mia sono di un'altra categoria in fatto di leggerezza. Ho ancora tempo per andare in un altro delizioso piccolo parco che ospita all'interno una gloriosa imponente birreria, ora diventata un centro commerciale con negozi di grandi marche.
L'occasione è buona per dare un'occhiata a quello della Samsung, curioso per l'arrivo del mio nuovo 48" curvo e in quello della Apple dove acquisto la tastiera del mio iMac rottasi durante i lavori i casa. Intanto nel parco dove molto giovani studiano e prendono il sole su sdraio dai disegni artistici mi giunge il messaggio di Lucio il Migliore che da tempo mi monitorizza sull'applicazione “Trova Amici” dell’IPhone e mi chiede cosa sarà mai lo Stary Browar. Dico io ... ma e' l'antica birreria, facile no ? Proprio come la scritta Mediolan/Bergan nei monitors dell'aeroporto per farmi capire che e' arrivata l'ora del rientro (Orio al Serio). Dalle suggestive cartoline in bianco e nero di Danzica (ultimo viaggio in una località nuova dello scorso anno) a quelle altrettanto coinvolgenti a colori di Poznań e Toruń (primi nuovi luoghi di quest’anno) il passo è breve. Per fortuna le mie istantanee e i miei scritti d’autore possono animarle. Devo lavorare ancora suoi profumi e sui gusti che per il momento, buon per me, rimangono personali. La Polonia ancora una volta mi ha felicemente sorpreso.
La casa, grazie all'aiuto di Lucio detto il Migliore, è a buon punto e può stare da sola per qualche giorno. E quindi mi regalo tre giorni tre, tutti per me e per il mio entusiasmo per la vita. Io non sono un turista, sono un viaggiatore, oltre che sognatore. Proprio nel giorno che ha preceduto al mia partenza leggevo che cadeva il 160° anno della nascita di Sigmund Freud padre della psicoanalisi. Così mi siedo fantasticando sul suo divano. Ricordo che durante il viaggio di coppia Vienna di cinque anni fa ci eravamo imbattuti nell'androne del suo museo dove sul muro compariva una frase sul rinnovamento della vita. Quanti posti nuovi ho visitato negli ultimi tredici anni, quanti incontri nuovi tra cui le splendide muse per ispirarmi. Scorro velocemente sulla parte sinistra del mio blog e mi accorgo che in effetti la lista è lunghissima e i ricordi indimendicabili.
Ogni viaggio mi ha regalato emozioni uniche. Quando si arriva in un posto nuovo, anche per pochi giorni, ci si deve abituare agli spazi, agli angoli, ai panorami. Si deve segnare il territorio, si diventa quasi gelosi delle scoperte. Rileggendo i post mi ritrovo a vivere quei momenti. Assoluta gioia. Poznań era una delle mete che mi ero prefissato alla fine dello scorso anno nel programmare i nuovi posti da visitare. La Polonia è sempre una sorpresa per me. Poznań e Toruń si riveleranno dei piccoli gioielli in questa magica primavera polacca. Arrivo in tarda serata, la corsa in taxi verso l'hotel prescelto e relax immediato. Non voglio vedere subito il vecchio centro storico da classica cartolina con le luci della sera, voglio godermi tutti i colori del giorno che verrà. E sarà così. Armato della mia Lumix al suo ultimo (credo) viaggio e dell'indispensabile compagno di avventure Treppiede mi incammino per i trecento metri che dividono il modernissimo Puro Hotel (la mia base di design negli ultimi due viaggi in Polonia) dalla meraviglia colorata della vecchia piazza del mercato (Rynek).
Mi posiziono proprio al centro e lentamente ruoto di 360 gradi intorno a un autentico incanto. Qualcuno direbbe adorabile ma in genere lo riferisce a me. Dettagli. Nessun programma in particolare, nessuna guida, solo la mappa della città "rubata" gratis in hotel. Ultimamente metto giù qualche piccola bozza presa qua e là in Internet che poi viene quasi sempre stravolta dalle sensazioni di pelle che vivo, che respiro, dalle sorprese che mi attendono. Apro la valigia, tiro fuori il sole e mi lancio sull’onda dell’entusiasmo alla scoperta dei colori, dei suoni, degli abitanti di questa città polacca. Lo Stare Miasto è davvero ammaliante. Le casette colorate dei commercianti di un tempo, sotto l'ala protettiva del maestoso municipio, sono come modelle sotto i riflettori in passerella.
Inizio a camminare svoltando a ogni lato della quadrata piazza imbattendomi in meraviglie architettoniche dei palazzi tutte in perfetta armonia. Scattare continue fotografie diventa quasi un'ossessione e rivederle a fine giornata sarà come sfogliare la pagina di un diario segreto. E' davvero piacevole passeggiare per Poznań e a fine giornata saranno oltre venti i chilometri percorsi. I miei passi mi hanno portato a mezzogiorno al Concordia Taste, un ristorante con una brigata di giovani che hanno il dono del perfetto connubio fra gusto e design. Ottimi piatti preparati in maniera perfetta per l'occhio e per il palato rivisitando la tradizione culinaria polacca. (stuzzicante carpaccio di cervo e superbo confit d’anatra abbinati a un vino spagnolo). Nel dopo pranzo vedute di splendidi scorci dipinto della città che vanno dal bianco del Teatro Grande al rosa del Castello Reale e al giallo ocra del Castello Imperiale.
La sosta al Museo Nazionale si rivelerà sorprendente per la quantità di opere pittoriche polacche (su tutti la grande collezione di Jacek Malczewski) e di quelle del resto d'Europa dei secoli appena passati sui quali emerge in una sala personale il quadro "La plage de Pourville" del mio amato Monet. La tela è famosa per essere stata rubata nel 2000 e recuperata nel 2010, ma anche quella esposta è una copia visto che l'originale è a casa mia nel Museo Bottalico (MB). Nel primo giorno di visita riesco anche a passare in rassegna la statua del vecchio Marych in piedi con la sua bicicletta (toccare le ruote porta fortuna), quella dell'acquaiola Bamberka, il palazzo costruito negli anni venti Rotonda (Okrąglak) simbolo del modernismo e soprattutto sono puntuale alle ore 12 davanti dal Ratus (Municipio) per assistere allo "spettacolo" offerto da un grande carillon posto sopra il grosso orologio dove, all'apertura dei battenti, due caprette bianche per dodici volte mimano di incornarsi).
Spunto la lista delle attrazioni da non perdere di Poznań ed essendo già a buon punto decido l'indomani di prendere un Intercity regionale per traghettarmi a Toruń a centocinquanta km di distanza. Ero incuriosito dalla frase inserita in un sito di riferimento ai viaggi dove si cita “tra le attrazioni polacche almeno una volta nella vita dovete vedere le Miniere di Sale di Wieliczka, il castello di Malbork e il centro storico di Toruń”. Visto che le prime due le avevo viste nei miei precedenti viaggi polacchi (Cracovia e Danzica) perché non fare l’en-plein ? Ed eccomi dentro la fiaba di questa cittadina famosa per aver dato i natali a Niccolò Copernico. Grandioso spettacolo d'insieme nel centro storico medioevale dove il colore rosso mattone delle grandi chiese e dei palazzi municipali è davvero spropositato e dove curiose statue di animali ricordano leggende cittadine insieme ovviamente a quella del famoso astronomo Copernico.
4/16
Aucun commentaire:
Enregistrer un commentaire