Rotterdam, un'emozione
dietro l'altra. Una tappa fondamentale che mi ha regalato un
ulteriore stimolo nello spingermi alla scoperta di località
lontane dal turismo di massa. Una città dove l'architettura e il
design vanno oltre i normali canoni di urbanizzazione. Delle vere
opere d'arte a cielo aperto e, vedendo le centinaia di gru colorate
sparse per la città, una continua sfida in evoluzione. Rotterdam
vanta il più grande porto d'Europa, il terzo nel mondo dopo gli
asiatici Shangai e Singapore ed è forse anche questo che le regala
un entusiasmo per il futuro. La visita del porto di Rotterdam diventa
quindi imprescindibile per capire lo spirito che le dona tanta
vitalità e sembra che tutta l'energia creativa venga sprigionata dai
containers, moderne lampade di Aladino, che arrivano da tutto il
mondo. Un vero porto d'entrata di mercanzie, di culture e di persone.
Sono arrivato a Rotterdam in treno partendo da Schipol il fantastico
aeroporto di Amsterdam. Sono le prime ore del mattino. Il cielo, tra
l'azzurro limpido e il bianco candido delle nuvole in movimento, è
un delizioso dipinto. All'uscita dalla stazione di Rotterdam Blaak,
vicina all'hotel che avevo prenotato, sono le famose case cubiche
gialle a darmi il benvenuto. Il check-in è dopo le ore 14 e quindi
lascio il mio piccolo bagaglio alla conciergerie e mi faccio dare la
loro mappa della città. Punto immediatamente verso il fiume Maas per
godermi lo spettacolo dello Skyline dove spicca l'Erasmusbrug il
ponte moderno soprannominato il cigno per l'estetica caratteristica.
Vengo immediatamente rapito da tanta modernità ed è piacevole
passeggiare senza particolari mete. Ho appuntamento a pranzo al
“Parkhuevel”, due stelle Michelin che è immerso nel parco
(Parkhaven) che ospita anche la Torre Euromast. Me la prendo
gioiosamente comoda e costeggio il lungofiume. Nonostante la città
vanti una pista ciclabile continua io preferisco camminare per
respirare il suo profumo. Durante il tragitto incontro il Maastunnel
lunga galleria nella versione vietata alle auto e alle moto che porta
dall'altra parte del fiume. Le sensazioni olfattive mi portano in
America, sembra di essere in un quartiere di New York. I viaggi mi
regalano anche questo tipo di emozione. Ubiquità, sogno, ricordi. Mi
stanno aspettando al Ristorante Parkhuevel e non voglio farli
attendere. Come sempre puntuale come un orologio svizzero mi presento
al maitre che mi accompagna subito al mio tavolo. L'arredamento e la
struttura circolare in legno è veramente una gioia per gli occhi e
sarà così per il panorama e i piatti che mi porteranno. Ho scelto
il Menu Signature con l'abbinamento di vini. Cucina perfetta e
innovativa in un itinerario tra terra e mare accompagnata da 5 vini
che spaziano dalla Francia all'Austria con una deviazione anche in
Italia. Il bianco di Borgogna e il rosso della Languedoc invecchiati
da quasi dieci anni sono una delizia per il palato. Servizio
impeccabile dall'inizio alla fine, merita le stellette della grande
guida mondiale. All'uscita il mix di nettare di Bacco in circolo da
inizio pranzo mi suggerisce di rientrare in hotel a piedi. Mi infilo
le cuffie dell'iPhone, metto la mia playlist musicale di viaggio e
sogno felice. L'inizio è dei migliori in assoluto. Tanti bei
pensieri durante la camminata che porta alla mia base. La domotica è
la caratteristica dell'hotel che ho scelto. La stanza ha in dotazione
un tablet che permette di regolare luci, temperatura, tende e musica
d'ambiente. Wow. Canali satellitari, film gratis in streaming,
internet veloce. Quando è troppo è troppo, ma siamo in Olanda dove
tutto è permesso. Mi cambio d'abito e mi immergo nel cuore della
città. Cartina alla mano e via verso le prime attrazioni di
Rotterdam. Quando si parla di Rotterdam il primo accostamento è
diretto al famoso teologo, filosofo e umanista Erasmo e al suo Elogio
della Follia. Doveroso pertanto l'omaggio alla statua davanti al
piazzale antistante la chiesa Laurenskerche. Mi dirigo verso la parte
commerciale della città. Rotterdam è stata totalmente ricostruita
nel dopoguerra e rimangono pochi angoli del passato incastonati tra
le originali strutture simboli di incredibile modernità, come a
esempio la Centraal Station. (stazione centrale ferroviaria).
Grattacieli che si stagliano in tutta la città, ma anche tanti spazi
verdi o piccoli giardini. In uno di questi mi sono imbattuto nella
statua del più alto uomo d'Olanda, il gigante, a grandezza
naturalmente “naturale”. La prima giornata a Rotterdam è alla
conclusione, sono entusiasta. Sveglia quasi all'alba con il sole che
penetra tra le vetrate della mia stanza. Ho davanti una lunga
giornata che meteorologicamente si preannuncia fantastica. Indosso la
mia nuova Lacoste (mio sponsor principe) gialla, per confondermi con
le vicine case cubiche. Ha inizio la lunga camminata che mi porterà
ad attraversare il Ponte di Erasmo per raggiungere passo dopo passo
la vista della SS Rotterdam, la più grande nave passeggeri olandese
in servizio fino al 2000. Ora è possibile pernottare, fare una
visita guidata, godersi, magari sorseggiando una bibita, il diverso
panorama della città. Procedo con il percorso inverso, passando
davanti allo storico Hotel New York, riattraversando il fiume Maas,
verso l'antico quartiere di Delfshaven, con i suoi pittoreschi
canali e un mulino in bellavista. E' quasi ora di pranzo, torno nel
verde Parkhaven e prendo l'ascensore che mi porta in cima alla Torre
Euromast, dove dall'alto dei sui 185 metri si gode una straordinaria
visione di Rotterdam. Il pomeriggio è “culturale”. Vado a
ritemprarmi nel verde dell'altro parco il Museumpark, una sorta di
piccolo Central Park, che ospita vari musei tra i quali spicca il
Boijmans Van Beuningen ricco di collezioni d'arte. Ho scelto come
canzone del post “La Torre di Babele” di Edoardo Bennato in onore
della tela del Bruegel che ho ammirato all'interno. Quasi all'ora del
tramonto ho visitato gli interni di una casa cubica gialla. Le case
cubiche di Rotterdam fanno parte di un singolare progetto edilizio
degli anni 70. Collegate fra loro, con la facciata color
giallo-grigio, inclinate a 45 gradi, di forma esagonale, su più
livelli e con una superficie abitabile di 100 mq. A fianco l'originale Torre Matita, l'insieme un fumetto edilizio. Che
intensità nel secondo giorno a Rotterdam … e ho ancora altre 24
ore per godermela alla grande. Apro gli occhi sempre con la luce del
giorno che filtra dentro la mia stanza. Sembra quasi un film. Invio
fiori via online alla donna che mi ha sconvolto negli ultimi anni e mi incammino verso un altro tipo
di opera a cielo aperto : il copy-garden. Si tratta di una
gigantografia di una foto di un angolo di giardino riprodotta sul
muro di una casa a effetto trompe l'oeil su una piccolissima piazza.
L'inganno è notevole. L'ultima giornata sarà una giornata dedicata
all'acqua. Prima con il tour del porto con l'incredibile visione di
navi, gru, containers con merci provenienti da tutto il mondo, poi
con il divertente Splashtour dove un mezzo anfibio di colore giallo
manda in scena il più originale giro della città. Si parte dalla
terra ferma fino a raggiungere un piccolo molo vicino la SS Rotterdam
dove si immerge per diventare un piccolo traghetto che percorre il
fiume Maas. Merita una citazione anche la Witte de Withstraat, la via
degli artisti con gallerie d'arte, ristorantini e piccoli caffé,
anche coffee shop ... Rotterdam è una città che ci proietta nel
futuro, una città multiculturale, una città da amare, una città da
far conoscere e da vivere intensamente. Un laboratorio umano e
dinamico di idee, una vera città del nuovo millennio. Il rientro ha
generato in me una energia creativa che spero di poter trasportare in
nuovi viaggi e soprattutto nei miei sentimenti.
Post's song : "La torre di Babele" performed by Edoardo Bennato
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