Nei locali e ristoranti
di questa parte del nord Europa dove ho deciso di trascorrere qualche
giorno prima del Ferragosto, si ascolta quasi solo musica anni '80,
ma il tempo non si è fermato. E nemmeno io. Sono nella
media della mia personale tabella viaggi prefissata a inizio anno;
ottavo mese, ottava trasferta, ottava nazione. Destinazione Belgio,
le Fiandre insolite. Base “star” : Leuven, “featuring”
Mechelen e “special guest” Gent. Le scritte sono tutte in
fiammingo e in poche indicazioni il francese mi riserva per le stesse
città i nomi di Louvain, Malines e Gand. Mi sono sempre chiesto del
perché non lasciare il nome originale alle città. London è London
e non Londra o Londres e così via … Posso capire la presenza di
etnie diverse ma il nome avrà una sua definizione unica, no ? Non è
ridicolo leggere i nomi delle città italiane come Venice, Florence,
Milan, Rome, Turin, Naples. ? Chiusa la parentesi lemmi, torno a
inizio post e proseguo nel mio viaggio insolito e affascinante in questa bellissima
parte del Belgio dove ho già visitato anni indietro le turistiche
Bruxelles (Brussel), Anversa (Antwerpen) e Bruges (Brugge).
Il centro storico di
Leuven è un vero gioiello architettonico, si resta incantati dalla
bellezza del suo Municipio. Mechelen è stata una sorpresa con il suo
campanile della cattedrale così imperioso. Gent l'ho ritrovata in
splendida forma dopo i miei tour in camper degli anni '90 e 2000 ed è
una certezza. Per me che adoro le bionde, qui mi sono preso una
sbandata con le “birre” locali. Una birra al giorno … una per
ogni città visitata. Soprattutto perchè a Leuven c'è anche, dal
1366, la Stella Artois la più antica fabbrica di birra della città ora di proprietà
della società InBev maggior produttore al mondo per quantità prodotte. Che dire ? Ci fosse stato Umberto al mio fianco avrei avuto
più delucidazioni sulle singole diversità, ma sicuramente mi darà
lezione nel weekend che ci porterà a Ulma (Ulm) in Germania nel
finale di questo mese. E mentre lui si idraterà a birra, io farò la
solita misera figura chiedendo una “piccola”.
Le Fiandre sono una vera
ricchezza culturale e moltissime delle loro “attrazioni” sono
sotto il Patrimonio dell'Unesco. Leuven mi ha stregato per nucleo
storico perfettamente diviso tra due piazze adiacenti, l'elegante
Grote Markt, con il Stadhuis (Municipio) e la
Chiesa di Sint-Pieterskerk
(la Collegiata di San Pietro), e la giovane studentesca
Oude Markt. Leuven è una città universitaria e la statua della Sapienza che apre il sipario delle due piazze è un omaggio ai giovani studenti. Il colpo d'occhio è notevole, luccicante raffinata
armoniosamente ornata la prima, quanto frizzante e vivace la seconda.
E anche i locali sono differenti. Nella Grote Markt si affacciano
eleganti brasseries, mentre nell'altra sembra di stare nel più lungo
bar d'estate, all'aperto. Un locale a fianco l'altro senza quasi
distinguerne il confine di proprietà. Intorno alle due piazze le
viuzze ospitano tantissimi ristoranti con gastronomia belga e
quella etnica. Non si può dir certo che non si trova da mangiare
… Da visitare a Leuven anche i due “beghinaggi” (il piccolo e
il grande), una
serie di piccoli edifici usati dalle beghine nel
tredicesimo secolo,
che erano sorellanze laiche di donne religiose, appartenenti alla
Chiesa Cattolica che cercavano di servire Dio senza ritirarsi dal
mondo.
Da non perdere, prenotando anticipatamente, il tour con assaggio allo stabilimento della birreria
storica della Stella Artois. Bellissimi anche la piazza e il Palazzo della Biblioteca dove in alto al campanile, come il protagonista innamorato di Giù al Nord, vengono suonate melodie caratteristiche. Il
mio hotel è proprio nella piazza
di fronte la stazione e quindi prendere un treno al volo è
facilissimo e così non mi sono lasciato sfuggire l'occasione per
andare a Gent, a Mechelen e … a Bruxelles, missione Tintin. Tutto
perfettamente in orario e con tante possibilità.
Gent è a un'ora da Leuven ma ne vale la pena. Oscurata dal gioiello
di Bruges, Gent vive di riflesso proprio. Un giro nei canali è
doveroso per vedere in poco tempo tutte le attrazioni come il
Castello dei Conti di Friandra o lo skyline medioevale passeggiando
lungo le pittoresche Graslei e Korenlei e ritornando indietro nel tempo
quando in città c'era ancora un porto.
A pranzo ho provato la
birra locale Augustin e un piatto tipico come lo stufato di manzo
alla birra doverosamente accompagnato dalle meravigliose patatine
fritte cui ho dedicato il post di Bruxelles e Anversa dell'aprile del
2009. Rientrare di sera a Leuven è piacevole: Il tempo di una doccia
e via di nuovo per il centro per confondersi con i giovani che
festeggiano la fine della stagione di studio e con i turisti
abbagliati dalla cornice illuminata dei monumenti principali. La
mattina seguente raggiungo Mechelen che dista solo venti minuti di
treno da Leuven e che è considerata l'ultima dei tesori delle
Fiandre dopo Bruxelles, Bruges, Gent, Anversa e naturalmente Lovanio
(il nome italiano di Leuven). Mechelen è stata una rivelazione. La
piazza centrale è uno splendido quadro fiammingo dove spicca la Cattedrale di
San Rombaldo con il suo possente campanile-torre alto 98 metri che
ospita un carillon di 98 campane. Oltre al Municipio gotico sulla piazza della Cattedrale si può dare una splendida una occhiata spingendosi leggermente al cortile del Palazzo rinascimentale di Margherita d'Austria. A
pranzo, con il tavolo aperto sullo scenario rilassante della piazza,
ho provato il cock (pollo) arrosto con indivia assolutamente belga e
patate al rosmarino. Ho brindato con la loro birra locale, la Gouden
Carolus Triple. Mechelen, un'altra tappa fondamentale nel mio carnet
delle insolite e affascinanti Fiandre. E visto che in treno ci
vogliono soltanto altri venti minuti perché non trasferirsi per un
piccolo saluto nella capitale Bruxelles ? Non mi lascio sfuggire
l'occasione e il giorno seguente ci vado all'ora di pranzo, cerco e
trovo un buon ristorante sulla Grand Place, la Brasserie
dell'Ommegang, e scelgo un altro piatto tipico della gastronomia
belga il Waterzooi di pollo servito come zuppa con patate lesse e
verdure tagliate fini. Il gioco è fatto e la birra Primus sarà il
giusto complemento. Nella via che venendo dalla stazione di Brussel
Centraal vi porta alla Grand Place vi imbatterete prima nella
Boutique di Tintin e più avanti nella famosissima statua di Manneken
Pils. Nello store del mio personaggio dei fumetti preferito ho
deliberatamente acquistato due meravigliose statuine in ceramica che
mi assomigliano nei modi. Adoro TinTin e il suo amore per i viaggi.
Forse inconsciamente ho preso spunto da lui. Al posto di Milou io sto
cercando una biondina che mi seguirà nei viaggi a venire. Ci conto.
All'aeroporto di Bruxelles gli occhi del peluche gigante di Milou
sugli scaffali del duty-free mi guardava così intensamente che non
ho resistito a portarmelo a casa. Quando viaggio da solo vengo rapito
dai miei pensieri e mi piace giocare con loro. Alcuni talvolta cerco
di cancellarli, per altri trovo delle soluzioni, per i restanti mi
preparo per affrontarli meglio al rientro. Il viaggio di per sé mi
carica, sempre. Il più delle volte sono pensieri sentimentali.
L'incontro nel 2011 con la donna che mi ha stregato e ora sto
raccogliendo le ultime briciole di senno e poi la tavola sarà pulita
o di nuovo apparecchiata a lusso. Questione di stile. A proposito
di tavola, piatti e birre locali, a Leuven la prima sera e l'ultima
sera del viaggio ho cenato con le classiche moules (cozze)
nell'abbinamento perfetto con le patatine fritte e con una tartare da
condire al momento abbinata, come da suggerimento ricordo di Girona,
da un bicchiere di gin-tonic. Ma quante ne so ?
Post's song : “Heaven
in my hands” performed by Level 42
8/14
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