A caccia di gnomi a Wroclaw. Un'autentica sorpresa la meta di questo viaggio di fine aprile. La città con i due nomi e … con gli oltre 250 gnomi. Siamo a Wroclaw (o Breslavia per il suo trascorso tedesco) fantastica città della civilissima Polonia, capitale della Slesia. Una città che, grazie a un frenetico polo universitario, ora ha un volto giovane allegro, vivo; un volto tratteggiato attraverso i molti cambiamenti, anche tragici, del suo passato millenario. Il suo nome e i suoi confini territoriali sono più volte modificati a seconda della dominazione : boema, austriaca, prussiana e tedesca fino al 1945. Dopo la fine della seconda guerra mondiale è ritornata polacca. Questa mescolanza culturale ha lasciato come tesoro le raffinate architetture in gran parte fedelmente ricostruite, i parchi, le strade del centro storico, un'aria mitteleuropea stimolante. E l'invasione gioiosa degli studenti le regala una vivacità frizzante fino a tarda sera. Una città pulita, tranquilla, all'avanguardia (vedi il wifi gratuito che copre praticamente tutta la zona centrale) e soprattutto economica per il turista. Il suggestivo centro storico è costruito su 12 isole collegate fra loro da oltre cento ponti e proprio passeggiando sui ciottoli della grande piazza del Mercato (Rynek), vero cuore pulsante 24 ore su 24, si inizia a incappare in sculture di bronzo raffiguranti piccoli gnomi. Alti non più di una spanna e mezza questi personaggi sono dislocati per le strade davanti ai negozi, alle chiese, negli angoli, sulle grate delle finestre, sui lampioni e sono ripresi nelle mansioni tipiche delle professioni più comuni; c’è il muratore, il prigioniero, il turista, il motociclista, il macellaio, l'attore di teatro, il proiezionista, la lavandaia, il postino, il turista, il prelevatore al bancomat e tanti altri ancora come gli innamorati. Una vera caccia al tesoro che inizia all'Ufficio del Turismo acquistando per pochissimi zloty, la moneta locale, la mappa ufficiale con una indicazione approssimativa tant'è che talvolta è difficile scovarli. Un modo originale per visitare simpaticamente la città. Degli oltre 250 (censimento del 2013) io ne ho fotografati “solo” 42. Anche questo è un motivo per ritornare no ? Sono il vero simbolo di Wroclaw. Ideati da un movimento di opposizione all'inizio degli anni '80 come protesta contro il regime comunista (sostituendo le scritte sui muri che venivano cancellate dalle autorità governative) ormai hanno perso questa prerogativa sostituita da quella turistica. Oltre a queste piccole sculture simbolo, alla confluenza delle strade Swidnicka e Pilsudski c'è un altro monumento scultoreo in bronzo molto particolare : sono le statue dedicate alla memoria delle persone scomparse durante la legge marziale in vigore nei primi anni ottanta. 14 statue, 7 per ogni lato di marciapiede, che sembrano sprofondare nel pavimento stradale, a ricordare normali cittadini imprigionati dal Regime. Il risultato visivo è incredibile nella bellezza oltre che nel suo simbolismo.
Come detto il cuore di Breslavia è il Rynek al centro del quale si trovano il Fondaco dei Tessuti e il Municipio (Ratusz) originale monumento di arte gotica e rinascimentale. Tutto il Rynek è circondato da palazzi borghesi di color pastello tra i quali anche quelli di Jaś e Małgosia (Hänsel e Gretel). La piccola piazza adiacente, Plac Solny, era famosa in quanto utilizzata per il commercio del sale per la conservazione degli alimenti. Attualmente vi si commerciano fiori, 24 ore su 24.
La parte più antica della città è Ostrów Tumski. Costituita dal vecchio borgo e circondata dalle acque dell'Odra, custodisce splendidi monumenti architettonici; tra essi spiccano quelli danneggiati solo parzialmente durante la guerra: la gotica Cattedrale di San Giovanni Battista e la Collegiata di Santa Croce. Sembra una dependance del Vaticano visti i prelati che passeggiano nelle vie dell'isolotto.
Da visitare assolutamente dentro il perimetro del centro storico è il Panorama Raclawicka unica rappresentazione della battaglia di Raclawice del 4 aprile 1794. La monumentale tela è stata dipinta su struttura circolare ed è opera di due pittori polacchi per la città di Leopoli. E' situata in una originale rotonda appositamente eretta per contenere le sue dimensioni 15 x 120 metri. E' una vera istituzione nazionale e grazie all'audioguida si può ascoltare la “radiocronaca” della battaglia. Altri monumenti importanti sono la biblioteca Ossolinski e naturalmente la gigantesca trecentenaria elegante Università che si specchia nel fiume Odra. E' il più grande complesso barocco della città. Spingendosi col tram oltre il centro storico in direzione nord-ovest si arriva al Parco Szczytnicki, il più grande e il più antico parco della città. La sua attrattiva principale è il Giardino Giapponese con il suo fascino orientale, originale nella struttura e nelle composizioni floreali che cambiano in ogni stagione. Una vera oasi di tranquillità che mi ha riportato indietro di un anno nel mio primo giorno a Tokyo. Appena un passo più in là si staglia nel panorama la grande cupola del Palazzo del Centenario unanimamente considerato una delle più grandi opere dell'architettura mondiale del ventesimo secolo. Progettato e costruito in occasione dell'Esposizione Internazionale contemporaneamente alla celebrazione del centesimo anniversario della vittoriosa battaglia di Lipsia, fa parte del Patrimonio dell'Unesco. Vogliamo non scrivere della gastronomia locale ? Ci mancherebbe altro. Intanto ci si nutre economicamente a tutte le ore della giornata grazie ai moltissimi locali diversificati internazionalmente per soddisfare il gusto del palato dei giovani universitari. Ristorazione greca, italiana, francese, giapponese, messicana, indiana, americana e ovviamente polacca. Ho provato i ravioli (pierogi) nelle due versioni principali (carne e verdure o patate e formaggio) che rimangono il piatto che contraddistingue la cucina locale : nei menù c'è proprio una sezione a parte. Ho assaggiato il bigos, altro simbolo della cucina polacca, specialità a base di crauti, carne stufata e spezie. Ottimi e gustosi anche l'hamburger di carne polacca con bacon e avocado e la tartare di manzo rigorosamente con tuorlo d'uovo a parte. Da provare le zuppe tipiche anche di impronta sovietica. Ho trascorso tre bellissime giornate (anche dal punto di vista meteorologico) e mi sono goduto una città che nel 2016 sarà la capitale europea della cultura e che attualmente non è ancora meta del turismo di massa : ahimè però lo diventerà ! La foto del post mi ritrae insieme a Wroclovek, lo gnomo con il cuore. Il mio cuore è sempre in viaggio … Nel viaggio di ritorno con volo SAS ho fatto scalo all'aeroporto di Copenhagen dove nel punto ristoro “Caviar House” ho avuto tempo di degustare un fantastico panino al foie gras con fettine di mele …
Post's song : “Just can’t get enough“ performed by Depeche Mode
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