"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

lundi, juin 23, 2008

Bratislava e Vienna : spirito mitteleuropeo

Altro giro, altro regalo.
Girando la mia personale ruota dei viaggi la freccia si è fermata nuovamente sul Danubio per concludere, in modo degno e importante con Bratislava e Vienna, il trittico delle tre capitali bagnate dal fiume blu iniziato il mese scorso con Budapest.
Bratislava capitale della Repubblica Slovacca e Vienna capitale dell’Austria distano l’una dall’altra circa un’ora di treno (65 km. circa)
Bratislava, scelta come base per un lungo weekend di fine primavera-inizio estate, è stata davvero una piacevole sosta e le "dritte" inviatemi da Umberto in primis, da Patty e dal Cappe si sono rivelate perfette : me l'avevano decantata e le aspettative sono diventate realtà.
Ho alloggiato all’Hotel Kyjev residuo del periodo comunista. Un casermone di 15 piani (io ero al 14°) con vista sulla città nuova (Nove Mesto). Pensavo sempre mi venisse a prelevare qualcuno del Kgb per chissà quale missione : in fondo io sono di estrema sinistra.
Il centro storico è un vero gioiello. Camminando per l'odierna Bratislava (la più giovane delle capitali europee) si sente comprensibilmente che le strade sono cariche di storia.
Il centro storico della città (Stare Mesto) offre diverse bellezze storiche: i numerosi palazzi in stile barocco e rococò donano a tutta la città un'aria particolarmente romantica; un'atmosfera che viene enfatizzata dalla musica che in ogni periodo dell'anno pervade la capitale. (queste ultime non sono righe mie ma definiscono bene Bratislava).
Passeggiando lungo le rive del Danubio si é attratti dalla maestosità del Castello di Bratislava.
Oltre all’imponenza del Duomo di San Martino molte sono le altre bellezze architettoniche in città: il Vecchio Municipio, il Palazzo Primaziale (il "palazzo rosa"), il Palazzo Grassalkovich oggi sede del Presidente della Repubblica Slovacca (foto a destra), il neorinascimentale Teatro Nazionale Slovacco e la Porta di S.Michele. Tantissime le chiese sparse nel centro storico, la più originale però è quella di Santa Elisabetta (vicina all'Hotel Kyjev), detta la Chiesa Blu per il color azzurro del suo intonaco all’esterno e all’interno della stessa.
E per chi vuole poi assaporare le specialità gastronomiche di questa splendida terra, le possibilità in città sono davvero molte: bar, enoteche, caffetterie e ristoranti sono pronti ad offrirvi il meglio della cucina slovacca. Il piatto slovacco più caratteristico è il "bryndzové halušky" gnocchi di patate con formaggio di pecora, lardini abbrustoliti e siero di latte di pecora. Tra le maggiori specialità della cultura culinaria di Bratislava ricordiamo le zuppe di verdure e i piatti a base di carne, che viene cucinata quasi sempre arrosto o in umido con un largo uso di spezie. Talvolta le carni sono avvolte in una palacinka (crepe) di patate. Pietanze che si alternano alla cucina internazionale. In particolar modo è proposta la cucina ungherese (goulash), ceca e austriaca (wiener schnitzel) che hanno influenzato la cucina originale slovacca. Vasta anche l’offerta di birre slovacche Zlaty bazant e Topvar su tutte. E non solo di quelle bionde è popolata la graziosa Bratislava …
Se siete amanti delle curiosità, non mancate di cercare le originalissime statue sparse nel centro storico della città, che vanno dall’osservatore che sbuca da un tombino, al soldato napoleonico appoggiato a una panchina (vedi foto sopra del post) , al paparazzo che “scatta” all’angolo di una via, all’uomo di strada (esistito veramente nei primi anni venti) che salutava i passanti e si inchinava alle signore.
Anche il Novi Most, ponte mono campata alto 80 m, merita una citazione.
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Un’ora di treno ed ecco che si respira un’imponente ed elegante aria imperiale… sono arrivato a Vienna. Vienna che ti accoglie in maniera maestosa, con lo sfarzo dei suoi palazzi bianchi e di tutta la storia che racchiude.
A Vienna ci ero già stato più volte, in genere sotto il periodo di Natale o di Capodanno. L’ultima volta (1999) ci ero arrivato in bicicletta con Silvia (non da Milano …) partendo da Scharding girando a Passau, proseguendo per Linz lungo la ciclabile del Danubio. Volevamo raggiungere anche Bratislava ma 65 km al termine di una settimana in sella (350 km circa se non ricordo male) ci sembrarono davvero troppi per il nostro sellino …
In questi giorni Vienna è ricoperta di loghi, marchi e gadgets dell’Europeo di Calcio 2008 e in molti punti della città, il Rathaus per primo (foto sopra a sinistra) hanno impiantato vere cittadelle per i tifosi con megaschermi e stands culinari di altissima attrazione.
Non scriverò però della Vienna turistica con tutti i suoi bellissimi monumenti, chiese, musei, parchi, palazzi (Hofburg, Cattedrale di Santo Stefano, il Graben, il Rathas (municipio) , il Parlamento, il quartiere dei musei (bellissimi), il Belvedere, la “casa matta” coloratissima e particolare nella costruzione, il castello di Schonbrunn, il Prater, ecc.ecc.) ma vi racconterò della mia personalissima prova da cultore della Sachertorte, più comunemente chiamata Sacher.
Ho voluto provare la stessa porzione tradizionalmente accompagnata con panna montata (mit schlag) non dolce e una tazza di caffè macchiato (kleiner brauner) nelle due pasticcerie viennesi la Sacher (foto a sinistra) e la Demel (foto a destra) che con due ricette ufficiali si contesero la causa per stabilire a quale delle due fosse permesso di vendere la Sacher “originale“ (Sachertorte che consiste in due strati di pasta di cioccolata leggera con al centro un leggero strato di marmellata di albicocche mentre sopra e nei lati è ricoperta da una glassa di cioccolata nera. Vinse la pasticceria Sacher. Ancor oggi i segreti della torta Sacher sono gelosamente custoditi dalla pasticceria dell'Hotel Sacher di Vienna, che ne produce artigianalmente oltre 270.000 pezzi all'anno).
La Sacher torte originale è protetta da un marchio di fabbrica e non esistono al mondo licenze per la rivendita di questo prodotto. Esistono invece migliaia di imitazioni.
Ordunque siamo al dilemma : ho trovato quella della Demel più leggera e meno pastosa (secca) sia alla gola che al taglio con forchetta rispetto a quella della Sacher che di contro ha un inconfondibile sapore e profumo di eccellente cioccolato. Il caffè macchiato del Cafè Sacher e la panna montata sono risultate più buone per il mio palato. Che dire ? Provatele sempre tutte e due per una piacevole sosta a mezza mattinata o a metà pomeriggio; il costo è più o meno lo stesso.
Non si può lasciare Vienna senza nemmeno però aver assaggiato la Wiener Schnitzel (cotoletta impanata) rigorosamente di vitello (quella di maiale è meno costosa e per i palati alla buona va bene comunque). Come avrete capito in questa vacanza mitteleuropea ho preso un altro bel kg. che per uno che fa poco sport ultimamente questo aumento ha un certo peso ! Per lo spazio cultura ho visitato la mostra "da Monet a Picasso" all’Albertina Museum dove ho apprezzato non solo una una nuova versione di ninfee del mio prediletto Claude ma anche alcuni quadri di Paul Klee. Ho visitato al Mak la rassegna dei “recent Works” di Julian Opie (un artista contemporaneo della pop-art che mi piace molto) con opere in movimento davvero sorprendenti per semplicità e colore (immagine a destra).
Mentre ero a Vienna sul metrò linea 6 (U6) in direzione Schonbrunn alla fermata di Gumperdorfer Strasse tutto di un colpo mi è sembrato di essere a Parigi sulla linea 6 subito dopo aver passato la Tour Eiffel in direzione Nation. Tutte e due le linee in sopraelevata, tutte e due le linee col n. 6, tutte e due con lo stesso paesaggio intorno. Mi piacerebbe un giorno prendere un metrò in una città e ritrovarmi all’improvviso in un’altra. Ah il dono dell’ubiquità …
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Post’s song : “Dicono di me” performed by Cesare Cremonini
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6/8

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