Autumn in Chicago.
Giulia ha arredato il suo “piccolo” arredamento di Chicago (ho virgolettato il piccolo in quanto è un gran bel appartamento) con gusto, armonia e con accorgimenti perfetti nei dettagli con un misto di etnico e moderno. E’ una casa molto calda. Ci si trova a proprio agio da subito.
E’ stata la vacanza più rilassante che io ricordi, mi sono sentito a casa e in effetti lo ero. Mi sono divertito ad ascoltare i colloqui familiari nei quali Giulia parla in italiano e i figli rispondono in inglese. Io cercavo ogni tanto di parlare con inflessione napoletana (nel sangue per via della nonna materna) ed era sorprendente sentire che Thomas quando parla in italiano ha la cadenza tipica dei ragazzi ischitani. Sono stato davvero bene, ho mangiato divinamente. Giulia cucina cibi unicamente biologici (organic) incredibilmente gustosi (come la cena con specialità greche preparata la sera prima della mia ripartenza). Per fare qualche cosa anche io, coccolato dall’intera famiglia per tutta la mia permanenza, ho sistemato organizzandole sul PC di Giulia tutte le foto rimaste “intrappolate” nella memory card della sua Nikon e insegnando qualche trucco informatico. A parte la nevicata mattutina del ThanksGiving le giornate che si sono succedute sono state all’insegna del sole tiepido che cercava di riscaldare le temperature di qualche grado appena sopra lo zero. Ho fatto ottimi acquisti di abbigliamento : qui tutto costa molto di meno che da noi. Sono stato davvero felice di poter respirare per qualche giorno l’aria di Chicago (nella foto a sinistra un tratto della Loop area).
Lo spirito e l’input di questa vacanza oltreoceano sono racchiusi nelle due email che ci siamo inviati agli inizi di novembre Giulia e io.
Io le scrivo : “… mi hanno consegnato il nuovo passaporto elettronico pertanto aspettami che prima o poi arrivo. Di sicuro nel 2008 ovviamente stando ai tuoi impegni a alla voglia di vedermi. Ti abbraccio. Lele” a cui è seguita la risposta di Giulia che mi scrive : “Perché 2008 ? Vieni adesso no ? Potresti venire per ThanksGiving (festa del ringraziamento) così fai esperienza della più grande festa in America, poiché non è una festa religiosa, è celebrata da tutti. ThanksGiving è alla fine di novembre … fatti un bel biglietto e vieni che mi fa piacere ! Ciao Giulia”.
Io le scrivo : “… mi hanno consegnato il nuovo passaporto elettronico pertanto aspettami che prima o poi arrivo. Di sicuro nel 2008 ovviamente stando ai tuoi impegni a alla voglia di vedermi. Ti abbraccio. Lele” a cui è seguita la risposta di Giulia che mi scrive : “Perché 2008 ? Vieni adesso no ? Potresti venire per ThanksGiving (festa del ringraziamento) così fai esperienza della più grande festa in America, poiché non è una festa religiosa, è celebrata da tutti. ThanksGiving è alla fine di novembre … fatti un bel biglietto e vieni che mi fa piacere ! Ciao Giulia”.
Detto e fatto, nel giro di pochi giorni ho prenotato on-line con la Swiss il volo per Chicago (via Zurigo) e sono partito arrivando il giorno prima del ThanksGiving (quest’anno il 22 novembre).
Giulia è stata una mia vera “passione” nell’estate ischitana del 1980. Ritrovarla dopo 27 anni è stata semplicemente e affettuosamente una cosa fantastica. Giulia vive a Chicago da 12 anni dopo aver vissuto anche nel Maine e a New York. Giulia è una persona straordinaria con una spiccata personalità tipica dei napoletani “buoni“ (lei lo chiama caratteraccio), molto elegante nel vestire e molto di classe come donna. Ho trascorso dei giorni bellissimi in sua compagnia e dei suoi adorabili figli Thomas (15) ed Elena Sofia (9). Avere una “suite” nel pieno ed elegante centro di Chicago non è cosa da tutti. Giulia abita sopra il ristorante franco-vietnamita “Le Colonial” del quale il marito è uno dei soci proprietari.
Giulia è stata una mia vera “passione” nell’estate ischitana del 1980. Ritrovarla dopo 27 anni è stata semplicemente e affettuosamente una cosa fantastica. Giulia vive a Chicago da 12 anni dopo aver vissuto anche nel Maine e a New York. Giulia è una persona straordinaria con una spiccata personalità tipica dei napoletani “buoni“ (lei lo chiama caratteraccio), molto elegante nel vestire e molto di classe come donna. Ho trascorso dei giorni bellissimi in sua compagnia e dei suoi adorabili figli Thomas (15) ed Elena Sofia (9). Avere una “suite” nel pieno ed elegante centro di Chicago non è cosa da tutti. Giulia abita sopra il ristorante franco-vietnamita “Le Colonial” del quale il marito è uno dei soci proprietari.
E’ un ristorante di alto livello con una cucina impeccabile per gusto e colori e con un arredamento davvero affascinante per bellezza e spirito d'atmosfera, quasi da film (mi ha raccontato Giulia che hanno cenato tra gli altri anche gli attori John Cusack che abita a un isolato da lì e Brad Pitt).
Le Colonial ha anche altre due sedi a New York e a San Francisco.
Le Colonial ha anche altre due sedi a New York e a San Francisco.
Tornando al nostro incontro, che la mia collega Cinzia ha coniato come una “carrambata”, Giulia mi aveva invitato per il ThanksGiving Day da trascorrere in famiglia e con amici e il cui piatto principale è il tacchino gigante (in questo caso era di 17 libbre). Ad accompagnare il tacchino vari contorni altrettanto tradizionali fra i quali il butternut squash (una specie di zucca fatta a puré) e il purè di patate. Giulia aveva anche preparato per noi italiani una speciale parmigiana di zucchini e una profumatissima peperonata per respirare un po’ di aria di Napoli. Eravamo in 13 più Lucky il “cucciolo” di famiglia. I presenti oltre a Giulia, il sottoscritto,Thomas ed Elena Sofia erano Joe, il marito di Giulia (che ha preparato alla grande il tacchino immortalato nella foto a sinistra), Ingrid, amica di NY con il figlio Travis, l’amica Anastasia da Chicago con le sue due figlie Lauren e Audrey e il suo boyfriend Jeff da Los Angeles, Barbara (qui a Chicago per lavoro) e Marcella entrambe endocrinologhe da Torino e Ivrea.
E’ stata una giornata veramente speciale, baciata con una spruzzata di neve mattutina. La tavola imbandita è stata preparata sulla “terrasse” del Le Colonial : una location fantastica ! Durante questo lungo pranzo ho potuto notare quanto gli americani amano il buon bere : continuavano amabilmente a gustare sorseggiando lentamente i vini rossi presenti in tavola provenienti dalla Francia e dalla Napa Valley Californiana … non ho potuto far altro che seguirli. Il giorno seguente Giulia mi ha portato a vedere i bellissimi sobborghi a nord di Chicago costeggiando il lungolago Michigan (dovrei scrivere lungamare viste le proporzioni). Ogni tanto Giulia, anche per via del freddo che dice di non sopportare ma al quale ormai si è abituata, mi dava ore libere nelle quali ho visitato dal basso prima e dall’alto dei 94 e 103 piani poi i due grattacieli simbolo di Chicago : il John Hancock e il Sears Tower (per anni il grattacielo più alto del mondo). Thomas la mattina del Thanksgiving (per la cronaca il pranzo è iniziato alle 4 PM) mi ha portato a vedere da vicino la “Loop” area con la sopraelevata circolare con i treni sospesi sopra la strada. Chicago mi è sembrata, almeno per quanto riguarda la parte centrale, non caotica e molto pulita sia nell’aria che negli angoli di strada; l’ho trovata di un livello sopra la media per eleganza. Tutto ruota e pulsa intorno al Magnificent Mile, letteralmente dal nome grandioso (“miglio magnifico”) della Michigan Avenue che inizia a nord di Lincoln Park. Questo tratto di strada è il paradiso dello shopping: c’è di tutto, dalle boutique di lusso alla moda alle catene di grandi magazzini, ai nuovissimi stores di alta tecnologia (cito quello della Apple dove per via del buon cambio dell‘euro ho fatto buoni affari e quello della Garmin famosa per i navigatori satellitari utilizzati nel mondo). Il punto di riferimento più famoso è la Tribune Tower, capolavoro neogotico che ospita il Chicago Tribune, il quotidiano vincitore del premio Pulitzer. L'eccentrico proprietario, il colonnello Robert McCormick, ha chiesto ai suoi superimpegnati reporter di portargli delle pietre tratte da famosi edifici e monumenti di tutto il mondo e le ha collocate alla base della Tower.
Tra uno shopping e l'altro una pausa caffé e torta da Fox & Obel è la scelta migliore http://www.fox-obel.com/ (foto a sinistra).
Qua e là per la città gruppi che cantavano le Carole natalizie e in ogni negozio e grande magazzino di Chicago si sentiva la musica di Natale davvero suggestiva. Ho visto da fuori la House of Blues e ho cercato “inutilmente” scorci delle locations di ER (il mio telefilm preferito girato qui almeno in qualche esterno e ispirato al pronto soccorso del Cock County General Hospital di Chicago).
Dal Navy Pier, enorme molo situato sulla sponda del lago Michigan, si vede tutto lo skyline dei grattacieli di Chicago (foto a destra scattata dall'Hancock Observatory).In questa indimenticabile vacanza ho provato anche il tradizionale brunch domenicale americano al The Bongo Room con i favolosi pancakes e le uova alla Benedict molto gustose. Abbiamo anche pranzato al Rockit Bar & Grill http://www.rockitbarandgrill.com/ dove ho assaggiato il Black Angus Burger, un hamburger enorme cotto alla perfezione.
Dal Navy Pier, enorme molo situato sulla sponda del lago Michigan, si vede tutto lo skyline dei grattacieli di Chicago (foto a destra scattata dall'Hancock Observatory).In questa indimenticabile vacanza ho provato anche il tradizionale brunch domenicale americano al The Bongo Room con i favolosi pancakes e le uova alla Benedict molto gustose. Abbiamo anche pranzato al Rockit Bar & Grill http://www.rockitbarandgrill.com/ dove ho assaggiato il Black Angus Burger, un hamburger enorme cotto alla perfezione.
In compagnia di Giulia ho anche fatto altri lunch eccellenti all’Indian Garden http://www.indiangardenchicago.com/ e al citatissimo Le Colonial. Tutte le mattine Giulia e io, al momento della colazione, abbiamo cercato con conversazioni divertenti e interessanti di azzerare i 27 anni che ci avevano separato. Ci siamo trovati perfettamente d’accordo su moltissime cose soprattutto per quanto riguarda il gusto dell’arredare la casa e mi ha dato ottimi consigli per eventuali modifiche nei dettagli che vorrei fare nel mio appartamento di Milano.
Giulia ha arredato il suo “piccolo” arredamento di Chicago (ho virgolettato il piccolo in quanto è un gran bel appartamento) con gusto, armonia e con accorgimenti perfetti nei dettagli con un misto di etnico e moderno. E’ una casa molto calda. Ci si trova a proprio agio da subito.
E’ stata la vacanza più rilassante che io ricordi, mi sono sentito a casa e in effetti lo ero. Mi sono divertito ad ascoltare i colloqui familiari nei quali Giulia parla in italiano e i figli rispondono in inglese. Io cercavo ogni tanto di parlare con inflessione napoletana (nel sangue per via della nonna materna) ed era sorprendente sentire che Thomas quando parla in italiano ha la cadenza tipica dei ragazzi ischitani. Sono stato davvero bene, ho mangiato divinamente. Giulia cucina cibi unicamente biologici (organic) incredibilmente gustosi (come la cena con specialità greche preparata la sera prima della mia ripartenza). Per fare qualche cosa anche io, coccolato dall’intera famiglia per tutta la mia permanenza, ho sistemato organizzandole sul PC di Giulia tutte le foto rimaste “intrappolate” nella memory card della sua Nikon e insegnando qualche trucco informatico. A parte la nevicata mattutina del ThanksGiving le giornate che si sono succedute sono state all’insegna del sole tiepido che cercava di riscaldare le temperature di qualche grado appena sopra lo zero. Ho fatto ottimi acquisti di abbigliamento : qui tutto costa molto di meno che da noi. Sono stato davvero felice di poter respirare per qualche giorno l’aria di Chicago (nella foto a sinistra un tratto della Loop area).
E’ stata una vacanza davvero indimenticabile : Grazie Giulia.
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PS non escludo prima o poi il ritorno, magari d’estate, ed è per quello che mi sono tenuto come promessa : 1) una cena con Elena Sofia in uno dei più grandi Mc Donald del mondo; 2) la visita nel ghetto accompagnato da Thomas e 3) l’assaggio della guacamole di Giulia sempre rimandata al giorno dopo e mai provata. So che Giulia ora si metterà le mani nei capelli …
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Post’s song: “Red red wine” performed by UB 40
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11/7
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