"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

lundi, janvier 15, 2024

Alla ricerca del tempo perduto

Un altro traguardo raggiunto. Un lungo viaggio durato oltre 43 anni. Premetto immediatamente che i posti di lavori cui ho prestato servizio mi hanno lasciato come splendida eredità amicizie destinate all’eternità e relazioni sentimentali altamente emozionanti in questo caso senza il dono della continuità. Era il 1979 quando entrai ufficialmente nel mondo del lavoro. Era il 9 di luglio, me lo ricordo bene. Mi assunse la Publietas, la concessionaria di pubblicità dell’Editoriale L’Espresso in Via Cino del Duca al numero 5 in pieno centro a Milano, dietro Piazza San Babila. Ho scritto ufficialmente per via dei famosi contributi che mi hanno permesso in questo gelido gennaio del 2024 di concludere una missione, seppur anche con disavventure non volute da me. Ufficiosamente iniziai con piccoli lavoretti sempre con la Publietas, in un pomeriggio del maggio del 1976, in quanto la mattina studiavo ancora ragioneria e dove tra gli altri conobbi Lucio che in seguito divenne e lo è tuttora è il mio migliore amico. Sempre in quel luglio del 1979 conobbi Anna destinata a diventare la mia unica amica del cuore. Anna e Lucio sono nati nel gennaio del 1962 e probabilmente questo è sicuramente un segno del destino. Tornando a quegli anni, mi occupai di tanti lavori. Dal 1976 al 1979 come “ragazzo di bottega” per commissioni varie tra banche, agenzie di pubblicità, posta, agenzia viaggi e anche come “cercatore di refusi” negli scritti per la nascente Guida de L’Espresso che si occupava, e credo ancora si occupi, di recensire i migliori ristoranti in tutta Italia. Fu il Nick, e lo ringrazierò per sempre, che lavorando presso un’agenzia di pubblicità sentì che cercavano un ragazzino per piccoli lavori di fattorinaggio in questa azienda che faceva parte di un grosso gruppo editoriale. Lui elogiò le mie doti comportamentali al fine di trovarmi un’occupazione post-studi. E così fu. Dal 1979 viste le mie eclettiche attitudini e per gli studi allora in corso il Direttore Amministrativo, la signora Marisa Savioli, mi mise subito in cassa dove la compianta Milena era la responsabile. Devo onestamente dire che lavorare sotto le grinfie della signora Savioli era decisamente gratificante per l’alta retribuzione dell’epoca (gli anni 80 furono tempi d’oro), mentre talvolta era davvero sconfortante il suo modo, che ci ha sicuramente temprato in seguito e del quale ne saremmo stati grati, di insegnarci con la massima severità possibile. Per dare un’idea basterebbe vedere Meryl Streep nei panni di Miranda Priestly, l'autoritaria direttrice della rivista di moda Runway, nel film “Il diavolo veste Prada”. I primi quindici minuti della pellicola sono esattamente quelli che noi abbiamo vissuto ogni giorno in Publietas. In quegli anni conobbi tra gli altri, anche Emilio Mascheroni, oggi splendido ottantenne di stanza in Lussemburgo, che diede una svolta alla mia crescita e a distanza potrei definirlo un mentore. Di quegli anni ricordo tantissimi aneddoti (vedi tra i tanti l’arrivo dei pacchi di Natale), l’incredibile vita vissuta nel quotidiano in un ambiente prettamente femminile e naturalmente i lauti guadagni che avevano un indiscusso peso sul piatto della bilancia delle decisioni. Dal 1989, anno della “querelle Mondadori/L’Espresso”, ho prestato servizio sempre come amministrativo alla SPER, la concessionaria di pubblicità delle radio del Gruppo. Lì si divisero le strade lavorative mie e di Anna che andò a presto servizio in Mondadori. Alla SPER lavorai fino al gennaio del 2003 dove raggiunsi, scalando i livelli professionali uno dopo l’altro, la figura di quadro, la qualifica appena sotto la Dirigenza. Quella esperienza ha maturato l’amicizia fraterna con Luca e Umberto che è ancora viva con messaggi quotidiani, cene bimestrali con annessi racconti e risate e quella con Milva, l’allora Direttore Amministrativo che ancora adesso è consolidata da una cena mensile in un locale fusion orientale per raccontarci le nostre piccole storie quotidiane attuali e i trascorsi lavorativi insieme. Dopo un intermezzo frustrante della mia vita per disavventure non volute da me, ripresi a lavorare nel maggio del 2005 nel Poliambulatorio dove ho prestato servizio fino al 12 gennaio 2024 ultimo giorno di occupazione prima della “strameritata” pensione. Qui mi sono rimesso in gioco, nonostante il basso stipendio, in un ambiente che non conoscevo affatto e mi sono fatto valere. Anche qui ho incontrato persone straordinarie, divenute poi mie amiche, sia come figure mediche, sia infermieristiche e naturalmente amministrative dove ho svolto il ruolo di Referente al CUP del Poliambulatorio di Via Andrea Doria. Non è facile descrivere gli oltre quarant’anni di attività lavorativa, di sicuro dentro il mio cuore oltre agli amici sopracitati, porto affettivamente anche le donne che hanno letteralmente sconvolto la mia vita sentimentale. Le mie grandi storie d’amore sotto tutte nate nei luoghi di lavoro dove ho prestato servizio. Anni incredibili in tutte le fasi della mia vita, dall’adolescenza (1976) alla giovinezza (1979), dalla maturità dagli anni 90 in poi fino alla “terza età” di adesso. Non rimpiango niente, sono stato fortunato e sfortunato alla stesso tempo, ho amato, ho sofferto, ho gioito, ho passato brutti momenti, mi sono rialzato e alla fine mi sono fatto apprezzare per quello che sono. Eclettico, disponibile, sveglio nel trovare soluzioni, visionario, pronto ad aiutare sempre gli altri in tutte le occasioni. Chi mi ha conosciuto in ambito lavorativo non può far altro che parlare bene di me, al contrario sarebbe in malafede. Finito questo lungo viaggio sono pronto a cercare di riprendermi quel tempo che negli anni ho perduto. Certo non mi sono fatto mancare nulla, ma è arrivato il momento giusto per dedicarmi di più a me stesso. Sarà una nuova avventura. Sulla questione tempo ne avevo già scritto in alcuni post, ora devo assolutamente riprendermelo. Primo step : eliminare il superfluo, sia per quello che mi circonda che interiormente. Paulo Coelho ha scritto : "Bisogna chiudere i cicli. Non per orgoglio, per incapacità o superbia. Semplicemente perché quella determinata cosa esula ormai dalla tua vita. Chiudi la porta, cambia musica, rimuovi la polvere. Smetti di essere chi eri e trasformati in chi sei.

Post's song : "Indiana Jones (theme from I Predatori dell'arca perduta) by John Williams

Aucun commentaire: