Un concerto come pretesto di un viaggio. Era già accaduto altre volte, da solo o in compagnia, ma il connubio viaggio-concerto è sempre un successo. La musica come colonna sonora, la musica per rinverdire i ricordi, in questo caso grazie alle note dei Tears for Fears. Quando erano uscite le tappe del tour dei Tears For Fears, uno dei gruppi più acclamati della scena musicale degli anni ottanta/novanta, cercavamo la location giusta per l’evento e alla fine si era deciso di puntare verso il Castello di Bruchsal nella verde Germania sud occidentale. A quel punto eravamo già in viaggio con Bumby (Umberto) alla guida della Twingo, per la sua grazia col pedale dell’acceleratore, verso il Nord d’Europa al confine tra Francia e Germania.
Si fugge dalla rovente Milano, si fugge per vivere un’esperienza speciale mischiando la scoperta di luoghi sconosciuti con melodie, parole e suoni. E poi che estate è senza un concerto ? E quindi via alle danze per creare la ricetta giusta per il viaggio perfetto; per renderlo tale e gustarselo a pieno è necessario scegliere gli ingredienti con cura, selezionare i migliori. Il pilota dal piede leggero, capace di guidare per ore e condurci a destinazione, l’esperto di viaggi con mille cose da raccontare e la elegante novità che ha alimentato quell’entusiasmo senza il quale non si compiono grandi cose, come da doverosa citazione. E sulle ali di quell’entusiasmo qualunque imprevisto si trasforma nel momento perfetto. Per esempio può accadere che i due collaudatissimi viaggiatori, pilota e navigatore, decidano di fare km in cerca di un rifornimento di benzina, in terra straniera, col rischio di rimanere senza … e con qualche minuto di panico, poi dissolto tra grandi risate e la cortesia di due belle signorine tedesche. Può accadere di ritrovarsi a cantare le canzoni dei Tears For Fears sotto una pioggia battente e non avere l’ombrello perché lo hai lasciato in macchina: “c’è il sole, ti sembra tempo da pioggia questo?” Le ultime parole famose (in effetti il sole c’era, appunto c’era). Ma che importa la musica era bellissima, la compagnia divertente e poi è bastato un poncho in plastica trasparente per ripararsi. Di questo incredibile viaggio ricorderemo ogni frammento, i colori della romantica Colmàr, la schnitzel gustata all’aperto a Baden-Baden e le birre, immancabili nelle nostre soste ristoro. Un’altra meravigliosa esperienza condivisa ! Ottima l’organizzazione e le istantanee scattate dall’esperto di viaggi, splendida la guida del pilota che ha condotto la “nostra” Twingo a destinazione, appassionanti le righe traccia scritte da una fresca penna e un grazie particolare a Kate, Silvia e Simona (le voci elettroniche del navigatore) senza le quali non saremmo mai finiti dove non volevamo. E naturalmente la musica dei Tears For Fears nel castello di Bruchsal. La band entra in scena, Roland Orzabal e Curt Smith si impossessano del palco e si inizia proprio con «Everybody wants to rule the world» la canzone che ha dato il nome al tour. Il concerto sposta le lancette sugli anni Ottanta, una sorta di omaggio a un’epoca. Un pop di pregio, dalla formidabile sonorità melodica, che è stato parte della colonna sonora di chi è cresciuto negli anni ’80.
Si fugge dalla rovente Milano, si fugge per vivere un’esperienza speciale mischiando la scoperta di luoghi sconosciuti con melodie, parole e suoni. E poi che estate è senza un concerto ? E quindi via alle danze per creare la ricetta giusta per il viaggio perfetto; per renderlo tale e gustarselo a pieno è necessario scegliere gli ingredienti con cura, selezionare i migliori. Il pilota dal piede leggero, capace di guidare per ore e condurci a destinazione, l’esperto di viaggi con mille cose da raccontare e la elegante novità che ha alimentato quell’entusiasmo senza il quale non si compiono grandi cose, come da doverosa citazione. E sulle ali di quell’entusiasmo qualunque imprevisto si trasforma nel momento perfetto. Per esempio può accadere che i due collaudatissimi viaggiatori, pilota e navigatore, decidano di fare km in cerca di un rifornimento di benzina, in terra straniera, col rischio di rimanere senza … e con qualche minuto di panico, poi dissolto tra grandi risate e la cortesia di due belle signorine tedesche. Può accadere di ritrovarsi a cantare le canzoni dei Tears For Fears sotto una pioggia battente e non avere l’ombrello perché lo hai lasciato in macchina: “c’è il sole, ti sembra tempo da pioggia questo?” Le ultime parole famose (in effetti il sole c’era, appunto c’era). Ma che importa la musica era bellissima, la compagnia divertente e poi è bastato un poncho in plastica trasparente per ripararsi. Di questo incredibile viaggio ricorderemo ogni frammento, i colori della romantica Colmàr, la schnitzel gustata all’aperto a Baden-Baden e le birre, immancabili nelle nostre soste ristoro. Un’altra meravigliosa esperienza condivisa ! Ottima l’organizzazione e le istantanee scattate dall’esperto di viaggi, splendida la guida del pilota che ha condotto la “nostra” Twingo a destinazione, appassionanti le righe traccia scritte da una fresca penna e un grazie particolare a Kate, Silvia e Simona (le voci elettroniche del navigatore) senza le quali non saremmo mai finiti dove non volevamo. E naturalmente la musica dei Tears For Fears nel castello di Bruchsal. La band entra in scena, Roland Orzabal e Curt Smith si impossessano del palco e si inizia proprio con «Everybody wants to rule the world» la canzone che ha dato il nome al tour. Il concerto sposta le lancette sugli anni Ottanta, una sorta di omaggio a un’epoca. Un pop di pregio, dalla formidabile sonorità melodica, che è stato parte della colonna sonora di chi è cresciuto negli anni ’80.
Post's song : "Everybody wants to rule the world" performed by Tears for Fears
7/19
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