Goethe, lo scrittore più importante tedesco, nacque a Francoforte sul Meno nel cuore della vecchia Europa. Nelle mie ultime ore del soggiorno nella capitale finanziaria del nostro continente, ho visitato la sua casa, tentando di trovare ispirazione di fronte alla scrivania dove scrisse il capolavoro “I dolori del giovane Werther“. Ed è proprio incuriosendomi sui suoi scritti che ho scovato una frase che inconsapevolmente nel corso di questi anni di viaggi e di racconti si identificava con la mia evoluzione di “ travel blog writer ”. La citazione in questione è … “Gli autori più originali dei nostri tempi non sono tali perché creano qualcosa di nuovo, ma solo perché sono capaci di dire cose del genere come se non fossero mai state dette prima. (Johann Wolfgang Goethe). Una spinta in più al mio entusiasmo. Sono arrivato a Francoforte sul Meno (Frankfurt am Main) dopo un primo tentativo fallito per le avverse previsioni meteorologiche che mi avevano fatto deviare la rotta verso Bergen in Norvegia agli inizi del mese di giugno.
Al secondo tentativo ho fatto centro nell’obiettivo di trascorrere tre giorni nella capitale europea della finanza, nella città dove si resta perfettamente in bilico tra antico e moderno; una città dalle due facce e dai due profili. Francoforte l’avevo incrociata fugacemente due volte in transito per altri voli e mi ero ripromesso un giorno di dedicarle tutte le dovute attenzioni visitandola con tranquillità. E così ho fatto. Sono rimasto felicemente sorpreso in quanto Francoforte non è una meta tipicamente turistica ed ero un po’ titubante sulle bellezze architettoniche locali che avrei trovato e sulla sua coesistenza del “passato-presente”. Mi sono dovuto ricredere. Il primo giorno ti ritrovi timidamente confuso da questa piacevole convivenza, il secondo giorno ne rimani affascinato e camminando, ti abitui a tenere lo sguardo verso l’alto con il naso all’insù, cercando l'alternanza tra il vecchio e il nuovo ammirando le torri ultramoderne fare da sfondo a monumenti dallo stile antico. Ed é proprio questa la bellezza di Francoforte che fa conciliare i grattacieli del quartiere finanziario con le case a graticcio del Römer, il centro storico. E proprio dal cuore storico e pulsante della Francoforte antica il Römerberg, la piazza più caratteristica, ho iniziato la mia visita. Nonostante pochi edifici si siano salvati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, la ricostruzione post bellica, che ha rispettato l’aspetto originario, ha permesso di dare vita a una città a misura d’uomo.
Il centro storico tradizionale è affascinante con gli edifici in stile medievale a ridosso del fiume Meno, il più grande affluente destro del Reno. Nell’immediata vicinanza alla piazza che custodisce le tre splendide facciate del Municipio, la Chiesa di San Nicola e le case a graticcio c’è il luogo di culto più rappresentativo di Francoforte, il Duomo. La sua torre alta quasi centro metri è il simbolo della grandezza cittadina di un tempo. Sono salito in cima al campanile, con il fiatone incluso nel biglietto, per ammirare dall’alto l’intera città. Bellissimi gli scorci sul Meno e sullo skyline moderno dei grattacieli della finanza. E proprio guardando il fiume, nella discesa di nuovo a terra, mi sono diretto verso il grosso ponte di ferro verde l’Eiserner Steg che collega le due rive. E’ un punto d’incontro cittadino, perché da lì si può scegliere quale sguardo dare alla città e in quale direzione dirigersi anche per una romantica passeggiata. Da qui partono i battelli che percorrono il corso d’acqua cittadino e potrete ammirare le scene di vita di Francoforte da un ulteriore punto di vista. Se scegliete la parte sud del fiume, oltre a godere a tutte le ore del panorama unico dello skyline della città, vi ritroverete sulla Via dei Musei che accontenta tutti i gusti culturali passando da quello contemporaneo del Cinema a quello superbo (Stadel) delle Arti pittoriche che spazia dai capolavori fiamminghi e italiani ai dipinti romantici tedeschi fino alle opere impressioniste e astratte come quelle, tra gli altri, di Monet, Manet, Matisse, Picasso, Renoir e Van Gogh.
Dinamica, cosmopolita, inaspettatamente tradizionale e nel contempo magnificamente futurista Francoforte ti conquista anche per i suoi quartieri popolari dove ospitali e accoglienti taverne ti servono piatti della cucina regionale, dove l’immancabile würst (insaccato preparato con carni suine, bovine e ovine) e le sue deliziose varianti sono incontrastabili sovrane. Ho provato, leggendola su quasi tutti i menù, la Grüne Soße (salsa verde) tipica della città di Francoforte preparata con sette erbe obbligatorie : acetosa, borragine, cerfoglio, crescione, erba cipollina, pimpinella, e prezzemolo. La salsa si serve con piccole patate lesse, uova sode, carne o pesce. La bevanda che va per la maggiore a Francoforte è l’Apfelwein, un sidro di mele leggero e alcolico che viene prodotto nelle regioni attigue e naturalmente … fiumi di birra. Da provare, vista la stagione, anche un fresco bicchiere di Riesling della zona del Reno per accompagnare gli ottimi piatti di pesce preparati al Fish Franke un’istituzione a Francoforte. I contrasti di Francoforte da me citati a inizio “post” li potete tranquillamente verificare tastando con “piede” (camminando spensieratamente) passando sotto la giungla della City dove lungo il percorso dove troverete quattro dei più grandi grattacieli d’Europa : la Main Tower, alta 200 metri con una magnifica piattaforma di osservazione per godere della città dall’alto, la Commerzbank, l’edificio più alto d’Europa fino al 2005, l’Euro Tower famoso per la scultura del simbolo dell’Euro nel piccolo parco antistante e la Westend Tower che è sede di importanti imprese finanziarie.
Imprese per lo più bancarie (in città, come numero, siamo oltre le 250) che fanno di Francoforte uno dei centri finanziari e d’affari più importanti d’Europa, sede anche della Banca Centrale Europea, della Banca Federale Tedesca e della Borsa. E proprio davanti l’edificio che ospita la Borsa, l’orgoglio di Francoforte, si trova il famoso monumento del Toro e dell’Orso che simboleggiano l’andamento dell’economia. Stanchi del moderno ? Ci sono bellissime zone residenziali (vedi il Westend), parchi cittadini, giardini e sentieri lungo il fiume, il polmone verde che fa respirare questa moderna città. Non mancate di passare davanti alla Vecchia Opera che un tempo rivaleggiava con l’Opera Parigina per eleganza e prestigio. Cercate, nel periodo dei saldi, le occasioni shopping di grandi firme sulla Goethestraße, considerata dai cittadini la "Fifth Avenue" di Francoforte o dirigetevi verso lo “Zeil” lunga via pedonale con negozi alla portata delle tasche e con un centro commerciale dallo stile futuristico. Citando la “Fifth Avenue” si va diritti alla definizione che hanno dato alla città per la somiglianza del suo skyline con il distretto newyorkese di Manhattan : Mainhattan (dal fiume Main, Meno). Lascio per ultimo ma che nella realtà ho visto per primo l’aeroporto di Francoforte sul Meno (Flughafen Frankfurt am Main), il quarto aeroporto più grande d’Europa (secondo come traffico), dopo l’Heatrow di Londra, il Charles de Gaulle di Parigi e l’Atatürk di Istanbul. Ripensando ai romanzi, non si può fare a meno di nominare la piccola Heidi che sognava le sue predilette montagne da una grande finestra di un imponente edificio nel cuore di Francoforte. In fondo a Francoforte ci si ritrova proprio così, catapultati nella vita frenetica della City prima guardando con il naso all’insù questi altissimi alberi di acciaio ma poi con lo stesso naso appoggiato alle ampie vetrate degli ultimi piani si contempla la familiare quanto tranquilla piazza con le caratteristiche case a graticcio in prossimità del fiume Meno.
Al secondo tentativo ho fatto centro nell’obiettivo di trascorrere tre giorni nella capitale europea della finanza, nella città dove si resta perfettamente in bilico tra antico e moderno; una città dalle due facce e dai due profili. Francoforte l’avevo incrociata fugacemente due volte in transito per altri voli e mi ero ripromesso un giorno di dedicarle tutte le dovute attenzioni visitandola con tranquillità. E così ho fatto. Sono rimasto felicemente sorpreso in quanto Francoforte non è una meta tipicamente turistica ed ero un po’ titubante sulle bellezze architettoniche locali che avrei trovato e sulla sua coesistenza del “passato-presente”. Mi sono dovuto ricredere. Il primo giorno ti ritrovi timidamente confuso da questa piacevole convivenza, il secondo giorno ne rimani affascinato e camminando, ti abitui a tenere lo sguardo verso l’alto con il naso all’insù, cercando l'alternanza tra il vecchio e il nuovo ammirando le torri ultramoderne fare da sfondo a monumenti dallo stile antico. Ed é proprio questa la bellezza di Francoforte che fa conciliare i grattacieli del quartiere finanziario con le case a graticcio del Römer, il centro storico. E proprio dal cuore storico e pulsante della Francoforte antica il Römerberg, la piazza più caratteristica, ho iniziato la mia visita. Nonostante pochi edifici si siano salvati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, la ricostruzione post bellica, che ha rispettato l’aspetto originario, ha permesso di dare vita a una città a misura d’uomo.
Il centro storico tradizionale è affascinante con gli edifici in stile medievale a ridosso del fiume Meno, il più grande affluente destro del Reno. Nell’immediata vicinanza alla piazza che custodisce le tre splendide facciate del Municipio, la Chiesa di San Nicola e le case a graticcio c’è il luogo di culto più rappresentativo di Francoforte, il Duomo. La sua torre alta quasi centro metri è il simbolo della grandezza cittadina di un tempo. Sono salito in cima al campanile, con il fiatone incluso nel biglietto, per ammirare dall’alto l’intera città. Bellissimi gli scorci sul Meno e sullo skyline moderno dei grattacieli della finanza. E proprio guardando il fiume, nella discesa di nuovo a terra, mi sono diretto verso il grosso ponte di ferro verde l’Eiserner Steg che collega le due rive. E’ un punto d’incontro cittadino, perché da lì si può scegliere quale sguardo dare alla città e in quale direzione dirigersi anche per una romantica passeggiata. Da qui partono i battelli che percorrono il corso d’acqua cittadino e potrete ammirare le scene di vita di Francoforte da un ulteriore punto di vista. Se scegliete la parte sud del fiume, oltre a godere a tutte le ore del panorama unico dello skyline della città, vi ritroverete sulla Via dei Musei che accontenta tutti i gusti culturali passando da quello contemporaneo del Cinema a quello superbo (Stadel) delle Arti pittoriche che spazia dai capolavori fiamminghi e italiani ai dipinti romantici tedeschi fino alle opere impressioniste e astratte come quelle, tra gli altri, di Monet, Manet, Matisse, Picasso, Renoir e Van Gogh.
Dinamica, cosmopolita, inaspettatamente tradizionale e nel contempo magnificamente futurista Francoforte ti conquista anche per i suoi quartieri popolari dove ospitali e accoglienti taverne ti servono piatti della cucina regionale, dove l’immancabile würst (insaccato preparato con carni suine, bovine e ovine) e le sue deliziose varianti sono incontrastabili sovrane. Ho provato, leggendola su quasi tutti i menù, la Grüne Soße (salsa verde) tipica della città di Francoforte preparata con sette erbe obbligatorie : acetosa, borragine, cerfoglio, crescione, erba cipollina, pimpinella, e prezzemolo. La salsa si serve con piccole patate lesse, uova sode, carne o pesce. La bevanda che va per la maggiore a Francoforte è l’Apfelwein, un sidro di mele leggero e alcolico che viene prodotto nelle regioni attigue e naturalmente … fiumi di birra. Da provare, vista la stagione, anche un fresco bicchiere di Riesling della zona del Reno per accompagnare gli ottimi piatti di pesce preparati al Fish Franke un’istituzione a Francoforte. I contrasti di Francoforte da me citati a inizio “post” li potete tranquillamente verificare tastando con “piede” (camminando spensieratamente) passando sotto la giungla della City dove lungo il percorso dove troverete quattro dei più grandi grattacieli d’Europa : la Main Tower, alta 200 metri con una magnifica piattaforma di osservazione per godere della città dall’alto, la Commerzbank, l’edificio più alto d’Europa fino al 2005, l’Euro Tower famoso per la scultura del simbolo dell’Euro nel piccolo parco antistante e la Westend Tower che è sede di importanti imprese finanziarie.
Imprese per lo più bancarie (in città, come numero, siamo oltre le 250) che fanno di Francoforte uno dei centri finanziari e d’affari più importanti d’Europa, sede anche della Banca Centrale Europea, della Banca Federale Tedesca e della Borsa. E proprio davanti l’edificio che ospita la Borsa, l’orgoglio di Francoforte, si trova il famoso monumento del Toro e dell’Orso che simboleggiano l’andamento dell’economia. Stanchi del moderno ? Ci sono bellissime zone residenziali (vedi il Westend), parchi cittadini, giardini e sentieri lungo il fiume, il polmone verde che fa respirare questa moderna città. Non mancate di passare davanti alla Vecchia Opera che un tempo rivaleggiava con l’Opera Parigina per eleganza e prestigio. Cercate, nel periodo dei saldi, le occasioni shopping di grandi firme sulla Goethestraße, considerata dai cittadini la "Fifth Avenue" di Francoforte o dirigetevi verso lo “Zeil” lunga via pedonale con negozi alla portata delle tasche e con un centro commerciale dallo stile futuristico. Citando la “Fifth Avenue” si va diritti alla definizione che hanno dato alla città per la somiglianza del suo skyline con il distretto newyorkese di Manhattan : Mainhattan (dal fiume Main, Meno). Lascio per ultimo ma che nella realtà ho visto per primo l’aeroporto di Francoforte sul Meno (Flughafen Frankfurt am Main), il quarto aeroporto più grande d’Europa (secondo come traffico), dopo l’Heatrow di Londra, il Charles de Gaulle di Parigi e l’Atatürk di Istanbul. Ripensando ai romanzi, non si può fare a meno di nominare la piccola Heidi che sognava le sue predilette montagne da una grande finestra di un imponente edificio nel cuore di Francoforte. In fondo a Francoforte ci si ritrova proprio così, catapultati nella vita frenetica della City prima guardando con il naso all’insù questi altissimi alberi di acciaio ma poi con lo stesso naso appoggiato alle ampie vetrate degli ultimi piani si contempla la familiare quanto tranquilla piazza con le caratteristiche case a graticcio in prossimità del fiume Meno.
Post's song : "City of blinding lights" performed by U2
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