"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

mardi, mai 08, 2018

Past and present in Lublin

Negli occhi della popolazione polacca c’é una luce diversa, che riporta al passato. É come per le immagini. Provate a scattare una fotografia, quindi convertitela in bianco e nero. Il risultato é un ritorno al passato. Ora chiudete gli occhi. Pensate di essere nel periodo imminente l’inizio della seconda guerra mondiale come avrete visto in qualche film o in qualche documentario d’epoca. Ora riaprite gli occhi e vedrete tutto in bianco e nero. Questo é l’effetto che certi posti scatenano nel nostro inconscio. Ogni viaggio che ho fatto in Polonia, questo è stato il sesto, non può prescindere dalla storia degli Ebrei e dell'Olocausto. Anche a Lublin (Lublino) meta del mio viaggio di maggio mi sono ritrovato a scontrarmi con le riflessioni su quei tempi e devo dire che tutti dovrebbero fare un ritorno al recente passato per capire meglio la nostra storia contemporanea. Dai tempi delle medie inferiori, mi ricordo di una ricerca fatta e scritta col mio amico compagno di scuola Luca Telloli, la storia dell’Olocausto ha sempre suscitato in me pensieri sconcertanti. E ogni volta che incrocio quel passato é sempre un pugno allo stomaco. E mi sono sempre chiesto : ma come é stato possibile ? La stessa domanda me l’ero posta nel viaggio dello scorso anno  a Sarajevo scioccato dalla descrizione del massacro di Srebrenica commesso con lo specifico intento di distruggere il gruppo etnico dei musulmani bosniaci. Lublino é stato il mio incontro con la storia di questo 2018. Siamo nella parte più orientale della Polonia, quasi al confine con Bielorussia e Ucraina. Le giornate, dal punto di vista meteorologico, sono state all’insegna del sole giallo primaverile e del cielo azzurro terso. Le giornate, dal punto di vista interiore, sono state un crescendo di pensieri contrastanti. Un viaggio che ti arricchisce, un viaggio dove il presente incontra il passato, dove le riflessioni diventano inevitabili e dove il mondo attuale deve fare sempre i conti con quello trascorso. Un viaggio per non dimenticare ... mai. Lublino è una meta affascinante che custodisce uno tra i borghi medievali meglio conservati d'Europa. La città di Lublino si presenta con un centro storico compatto e armonioso che diventa seducente di sera quando si accendono i lampioni che puntellano le strade avvolgendola con un colore caldo. Il mio hotel era proprio lì, in piena città vecchia (Old Town) che ruota intorno al vecchio Tribunale della Corona nella piazza del mercato (Rynek). Dalla finestra della mia camera, con la luce del risveglio e con quella della notte, il frontone del Tribunale e la Torre Trinitaria sono sempre state pronte per essere immortalate stile cartolina. E anche nei miei scatti diurni e notturni si riflette l’animo della città. Il centro storico, una grande isola totalmente visitabile a piedi, ha due porte di notevole interesse : la massiccia Porta di Cracovia, risalente al XIV secolo e la porta Grodzka, che segnava la divisione tra la zona ebraica e quella cristiana. Da qui superato l’arco vi ritroverete davanti alla maestosa massa chiara e compatta del bianco Castello Reale voluto da Casimiro III il Grande nel XII secolo all’interno del quale sono conservate due strutture architettoniche diverse e originali molto importanti, la grande torre rotonda (donjon) e la Cappella della Santa Trinità con i suoi affreschi che ritraggono le festività della Chiesa orientale. Il centro storico è anche molto elegante come è dimostrato dai bei palazzi che ornano la Piazza del Mercato Vecchio con stravaganti coronamenti, con ritratti a graffito sulle facciate e con accoglienti locali. Come detto Lublino è la città che più di altre può rappresentare il mondo e le vicende ebraiche in Europa e non può prescindere dalle stesse. Durante l’occupazione nazista divenne un centro di raccolta per lo sterminio di massa con il quartiere ebraico fu raso al suolo. La visita al campo di concentramento di Majdanek a soli quattro km dal centro storico di Lublin, è stata, per me, un momento toccante per rendere omaggio alle migliaia di vittime della follia omicida dei nazisti. Majdanek è uno dei sei campi di sterminio costruiti dai nazisti in Polonia. Gli altri sono Auschwitz-Birkenau, Chelmo, Belzec, Sobibor e Treblinka,. Più volte mi sono chiesto del perché venissero perseguitati gli ebrei. Qualsiasi motivo potesse esserci e ne ho cercati molteplici nelle mie ricerche, da quello religioso a quello economico, da quello politico a quello razziale, chi può giustificare i soprusi di cui sono stati oggetto, culminate con il genocidio da parte dei tedeschi ? Più il tempo passa, più mi sono documentato sull’argomento che mi ha sempre toccato e più cerco di riflettere, più queste persecuzioni e il genocidio conseguente degli Ebrei mi appaiono senza  spiegazioni, indecifrabili, nonostante tutti gli sforzi per comprendere, spiegare, razionalizzare. Ma come si può razionalizzare quella follia omicida ? Non è umanamente tollerabile e perdonabile essere condannati a morte per dove e/o come si è nati, per una condizione che nessuno di noi può scegliere. Ormai possiamo solo continuare a fare memoria della tragedia che ha dato la scintilla alla seconda guerra mondiale con la speranza che non si ripeta più un massacro simile. Eppure anche ai nostri tempi per problemi di razze, religioni, diversità si sta alimentando la fiammella dei nazionalismi. Anche in pieno centro storico di Lublino, quasi a raccontarci le mille storie individuali passate, ci sono grandi foto in bianco e nero poste alle finestre, sui balconi, lungo i muri delle strade, raffiguranti persone. Il giorno della mia visita al campo di concentramento di Majdanek ho voluto “trascorrere” una domenica all’insegna dell’ebraismo e ho pranzato e cenato nel suggestivo Mandragora, lo storico ristorante ebreo dove i piatti e i vini sono rigorosamente kosher (*) in una calda atmosfera decisamente yiddish style con musiche di sottofondo e dal vivo e camerieri in abiti tipici. Un incredibile viaggio all'interno del mondo ebraico, questa è l’esperienza Mandragora, seguendo le usanze culinarie nella preparazione dei piatti e ispirandosi nell’arredamento interno alla ricca tradizione culturale della Lublino prebellica. Il piatto preferito nel mio soggiorno a Lublino sono stati i pierogi (ravioli grossi) provati nelle versioni con ripieno di carne, con ripieno di patate coperti da cipolle e con ripieno al formaggio in salsa d’aglio sempre accompagnati da birra locale. Nei dintorni di Lublino non perdete l’occasione di visitare la città di Zamość  (un’ora e mezza di tragitto in bus) dove il centro storico è iscritto nella lista Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco come esempio di "città ideale" rinascimentale perfettamente conservata. Tra le curiosità di Lublino ci sono il lampione, che non viene mai spento, come espressione della Lampada della Memoria e la statua della capra, simbolo della città, nell’atto magnanimo di nutrire i bambini in difficoltà col suo latte alludendo ad una antica tradizione di accoglienza. Lublino è una località perfetta per trascorrere un romantico weekend a colori, non dimenticando mai che a quattro km di distanza c’è sempre un mondo in bianco e nero per riflettere.

Post's song : "Flowers" performed by Giovanni Allevi & Orchestra Sinfonica Italiana

(*) dal sito bellacarne.it leggo : ”Un alimento kosher viene definito tale quando è conforme alle leggi della Torah, che il popolo ebreo segue fedelmente da oltre 3.000 anni e delle quali i Rabbini, ancor oggi, verificano il rigoroso rispetto. Alcune regole sono molto dettagliate e specificano anche le modalità di macellazione degli animali, oltre che definire delle vere e proprie linee guida per dieta quotidiana dei fedeli: infatti consumare cibo kosher seguendo i dettami della Torah significa, per tutti gli ebrei osservanti, non solo alimentarsi per il proprio sostentamento, ma anche alimentare la propria spiritualità.”
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