"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

lundi, mai 01, 2017

Au pays des merveilles en Côte d'Azur

Costa Azzurra 2017 : il ritorno. Stessi giorni di sei anni fa, stesso scenario. Nient’altro. Quando provo il tipo di sensazioni che ho ritrovato in questo weekend, che ha chiuso il mese di aprile e aperto quello di maggio, mi sembra quasi di non aver vissuto la realtà, tutto aveva l’apparenza di un sogno. Poi per fortuna al ritorno riguardando le fotografie che ho scattato e che hanno fermato indelebilmente il tempo, godo dei momenti di gioia che ho immortalato. Lei ha sempre scatenato in me l’esaltazione dei cinque sensi. E a distanza di sei anni esatti rimango ancora affascinato e per un certo verso sorpreso di questo mio trasporto nei suoi confronti, nonostante tutto, nonostante la corrente a intermittenza, nonostante i due caratteri agli antipodi. Sono in costante bilico tra sogno e realtà. Nel romanzo di Lewis Carrol nel paese delle meraviglie Alice chiede al Bianconiglio : “Per quanto tempo è per sempre?” E Bianconiglio risponde : “A volte, solo un secondo”. Forse è proprio così, voglio illudermi sia così, anche se fosse una bugia. Avevo creato lo spunto per questo viaggio qualche mese fa guardando la classifica dei 50 migliori ristoranti del mondo. Nella classifica dei primi dieci mi incuriosiva al sesto posto quello dello chef italo-argentino Mauro Colagreco con le piante dell’orto del suo ristorante Mirazur a Mentone. Il tempo di prenotare un tavolo vista mare per la domenica del nostro weekend in Costa Azzurra che arriva la recente investitura, un gradino sotto il podio, sulla scena mondiale della gastronomia. E come feci per il Vendome nel castello di Bensberg a mezz’ora da Colonia e per il Mugaritz vicino a San Sebastian nel cuore dei Paesi Baschi decido di preparare le mie due miniature di Nutella una col nome dello chef stellato e l’altra col nome del ristorante. Ora è tutto pronto. Possiamo ripartire per questa nuova avventura. La  nostra base segreta sarà proprio a Mentone con un terrazzo di fronte al mare. I nostri due “scrigni “ saranno un borsone di pelle (il mio) contenente l’essenziale e un trolley (il suo) pieno di sorprese fashion da giorno, da sera e da camera. Il sole bacia l’asfalto che copre il tratto di costa che ci porta subito a St.Jean Cap Ferrat e il mio pensiero va diretto al film Caccia al ladro degli anni ‘50 con Grace Kelly e Cary Grant. Gli scenari sono proprio questi. Siamo nel tardo pomeriggio e il personale della Villa Ephrussi de Rothschild è sulla porta quasi ad aspettarci. La Villa è una delle residenze più fastose della Costa Azzurra, circondata da splendidi giardini abbelliti da fontane e sculture, dai quali si possono godere splendidi panorami delle due baie (Villefranche-sur-mer e Beaulieu) della piccolissima penisola. Passeggiando all’interno colpiscono il rosa della facciata della villa, il bellissimo giardino alla francese attraversato da un corso d'acqua che ogni venti minuti è animato da una fontana musicale e il senso di tranquillità che l’insieme trasmette. Il profumo delle rose è irresistibile, esattamente come il profumo Le Femme di Prada sulla pelle di lei. Dal promontorio di Cap Ferrat al villaggio medievale di Eze la distanza è breve. Eze è una meraviglia a picco sul mare. Ripercorriamo l’acciottolato già calpestato sei anni prima e cerchiamo scorci per ripetere quasi maniacalmente gli scatti fotografici di allora. Il tempo vola davvero, sia quello degli anni trascorsi che quello del nostro pomeriggio. E’ arrivata l’ora di cena e senza accorgercene ci ritroviamo davanti all’insegna del ristorante “Le Mas Provençal" proprio appena fuori dal villaggio di Eze. Non guardiamo il menù esposto fuori. Ci addentriamo immediatamente per chiedere se c’è un tavolo tutto per noi. E proprio aprendo la porta del locale ci ritroviamo in un mondo che sembra in apparenza sotterraneo, un mondo che noi chiamiamo subito “il paese delle meraviglie”. Si è quasi trasportati in una giungla veramente armoniosa e colorata. Si è circondati di fiori freschi e alberi esotici che decorano il tutto in stile effetto serra. Sopra i tavoli pendono vere orchidee bianche e pomodori ciliegini a grappolo. E’ tutto reale, fresco. L’arredamento è incredibile, si scopre un universo sontuoso con una vegetazione lussureggiante. Pochi piatti da scegliere in un menù di degustazione presentato su un’asta lavagna portata al tavolo dai camerieri. Un’ottima bottiglia di vino rosso di Bordeaux accompagnerà la nostra piacevole conversazione durante la quale nello stesso preciso momento ci ritroviamo a commentare una frase che entrambi avevamo letto di recente : “Tutto passa, ma non certe emozioni, non certi sogni, non certe intese. Tornano. Bussano. Insistono. Resistono. A tutto. Anche alla ragione.” Una frase che ha inquadrato perfettamente il tempo dal 29 aprile del 2011 al 29 aprile del 2017, con tutte le sue sfaccettature. A fine cena uscendo dal ristorante le luci dei lampioni sulla strada ci riportano al mondo reale ma quel paese delle meraviglie sarà il nostro leitmotiv del viaggio. La serata la concluderemo nel modo più inebriante possibile. Il giorno dopo purtroppo arriva presto. Dalla finestra vediamo il mare per decidere se affrontare il rito del bagno prima della colazione che ha caratterizzato le nostre mattine a Mykonos, Barbados e Corfù. Il leggero venticello ci consiglia invece di andare a fare una bella e ricca colazione e di dedicarci al piccolo programma prestabilito : la visita al borgo medievale di Tourrettes sul Loup. Il villaggio sorto sulla roccia è famoso per la coltura della violetta e la stessa viene poi utilizzata sia che in profumeria che in pasticceria. E’ affascinante passeggiare per le vie pittoresche di Tourrettes-sur-Loup, con gradinate di pietra a far da sfondo al book fotografico di lei, oggi vestita di bianco. E tra le piccole botteghe d’artigianato ci imbattiamo a mezzogiorno in un bistrot gourmand a una stella Michelin, il Clovis, dove abbiamo consumato il pranzo della domenica. Il rientro alla base nel pomeriggio, sempre in stile Caccia al Ladro, ci riserverà e ci delizierà con un altro elettrizzante “confronto”. Una passeggiata sul lungomare di Mentone sarà il preludio alla serata al ristorante Mirazur di Mauro Colagreco. Incastonato tra la montagna e a picco sul mare, il Mirazur si presenta come un edificio di ambientazione moderna anni ’30 che fa parte dell’universo Relais & Chateux. La vista dalla vetrata è spettacolare. E’ l’ora del tramonto, la mia preferita, e con il passare del tempo si vedranno accendersi le luci sul porto di Mentone. Il giardino terrazzo che si vede buttando gli occhi in basso è fonte di ispirazione per i piatti dello Chef Mauro Colagreco. In cucina le verdure rare e le piante del suo orto creeranno piatti per quel “viaggio culinario tra terra e mare” dell’originale menù che abbiamo scelto per la nostra esperienza gustativa, in questo angolo di paradiso culinario. Undici portate con il perfetto abbinamento di vini al bicchiere. Nel mezzo della cena un altro book fotografico per lei, per l’occasione fasciata in un elegante tubino nero. A fine cena il cameriere ci porterà come cadeau delle madeleinettes del ristorante insieme alla stampa del menù scelto. Io per non essere da meno ho regalato allo chef Mauro Colagreco in persona le mie miniature finger food di Nutella personalizzate con tanto di istantanea finale scattata dal suo “sous-chef” della brigata della cucina. E’ l’esatto suggellare di una serata speciale e di un nuovo viaggio esaltante, in compagnia della femmina che più di ogni altra in questi anni ha devastato il mio cuore e che mi continua a far vivere in bilico tra il sogno e la realtà, senza capirne veramente la differenza.

Post’s song : “Cloud 9” performed by Jamiroquai
45/17

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