Let's go … si ricomincia. Let's go … si riparte. Dopo dieci anni di viaggi in quasi tutta Europa era quasi doveroso un city break in una delle città più belle del nostro continente. capitale della Svezia e della Scandinavia. Un posto per persone creative, aperte. Un posto dove anche in un solo giorno si può vivere la storia culturale, la natura e il fervore della vita urbana. Ero stato dieci anni fa con Vito Betty ed Edoardo e me la ricordavo incantevole, ritornarci è stato una felice riscontro. Costruita su 14 isole collegate da 57 ponti, Stoccolma è quasi un set cinematografico all'aria aperta. Avvincente come alcune scene girate proprio qui del film “Millenium. Uomini che odiano le donne” che avevo visto qualche mese fa su Sky, attraente come percorrere di sera le stradine sinuose del più antico quartiere Gamla Stan che avevo scelto come base per il mio hotel e intrigante come il passeggiare la mattina presto con la nebbia che oscura i campanili di ferro delle chiese. Esattamente tutto quello che ho provato dal mio arrivo a Stoccolma spingendo dolcemente sul ciottolato il piccolo trolley a quattro ruote nel percorrere il tratto che va dal terminal bus fuori dalla stazione centrale fino al quartiere della città vecchia. Quando si supera il ponte Riksgatan che collega la terra ferma a Gamla Stan si entra nella magia del centro storico medioevale, uno dei meglio conservati al mondo. Piacevole anche l'impatto con il Collector's Lord Nelson Hotel in una posizione favolosa per girare Stoccolma. La mia piccolissima stanza (col nome di una vecchia imbarcazione) sembra una cabina di una nave con arredamento e accessori in stile con tanto di oblò e scrivania da nostromo. E quasi fossi un componente dell'equipaggio al mio risveglio il mattino seguente sono andato a infilarmi nella nebbia mattutina sulla terrazza che domina il mare alla ricerca della statua di Evert Taube (vedi foto del post) cantautore poeta anche pittore vissuto a cavallo tra l'ottocento e il novecento. Il Municipio di Stoccolma (Stadhuset) è a breve distanza e sarò il primo a raggiungere, gradino dopo gradino, la cima della torre per godermi in splendida solitudine il meraviglioso panorama della città. Al ritorno è bello perdersi per le stradine della parte vecchia nella quale si susseguono negozi di artigianato, gallerie d'arte e di design, souvenir e café. Mi accorgo che molti turisti indossano magliette delle nazionali di hockey su ghiaccio (sport popolarissimo in Scandinavia) e me ne chiedo il motivo. La risposta è affissa sui molti manifesti e ornamenti per le strade : ci sono i campionati del mondo e nel weekend si disputano proprio a Stoccolma le semifinali e le finali. La Svezia è il paese organizzatore insieme alla Finlandia. Con Internet cerco i dettagli dell'evento ed è una felice sorpresa scoprire che proprio nel pomeriggio c'è la semifinale proprio tra Svezia e Finlandia. Decido di incamminarmi (alla fine tra andata e ritorno avrò coperto più di una dozzina di km.) verso la gigantesca (la più grande del mondo) struttura emisferica dell'Ericsson Globe o Globe Arena che ne ospita l'evento. Riesco ad acquistare in tempo un biglietto e mi fiondo all'interno dell'impianto mischiato fra i tifosi giallo-blu (della Svezia) e quelli bianco-blu (della Finlandia). Era la prima volta che assistevo a una partita di hockey su ghiaccio e quale migliore debutto se non questo ? La “mia” Svezia (decisamente superiore) vincerà per 3 reti a zero e il giorno seguente si laureerà campione del mondo battendo per 5 a 1 la Svizzera. In serata avevo prenotato un tavolo da “The Flying Elk” (l'alce volante) il nuovo indirizzo gourmet che si ispira alla tradizione gastronomica dei pub inglesi nato sotto la guida dei due chef del pluristellato Frantzén/Lindeberg (ventesimo miglior ristorante al mondo) a Gamla Stan. Cena di pesce con antipasto a base di capesante grigliate con uova tartufate, patate a nido e burro affumicato e piatto principale con reinterpretazione del fish & chips britannico (merluzzo con patatine cotte 3 volte, salsa tartara e salsa con guacamole e prezzemolo fritto). Siamo a nord Europa e all'uscita dal ristorante è quasi l'ora del tramonto con i colori che si tingono di giallo arancione, lo stesso delle case di Gamla Stan, nonostante il grigiore del tempo per tutta la mia prima giornata. Buon auspicio per il giorno seguente e sarà proprio così. E' domenica e decido di passeggiare attraversando due ponti, prima il Strömbron e in seguito il Skeppsholmsbron (decorato con le corone reali) per raggiungere l'isolotto di Skeppsholmen che si attraversa fino all'imbarcadero dove in meno di cinque minuti si oltrepassa il canale e si arriva sull'isola parco di Djurgården, famosa per due attrazioni turistiche di Stoccolma, il museo Vasa che ospita la nave del 1600 che si inabissò al largo durante il viaggio inaugurale e recuperata nel 1961 (wow … il mio anno) e lo Skansen il più grande museo all'aperto che offre l'opportunità di scoprire i segreti della tradizione popolare svedese. Io li “bigio” entrambi (visitati nel 2003) e mi concentro sull'adiacente appena inaugurato Abba Museum, il museo interattivo dedicato alla storica band di musica pop svedese, con mirabilia e pezzi unici. All'uscita prendo il tram café turistico con consumazione annessa che mi riporta in centro in tempo per assistere nel cortile esterno del Palazzo Reale alla cerimonia del cambio della Guardia con la banda militare, una vera attrazione di Stoccolma. In Svezia la qualità del salmone è buonissima e non mi lascio sfuggire l'occasione di mangiarlo crudo (sashimi) in un sushi restaurant sulla via principale. Che delizia. Un altro affascinante richiamo di Stoccolma è fare un giro in metropolitana : è un po’ come visitare un museo. Per fare un esempio la linea blu della stazione T-Centralen della capitale svedese, progettata nel 1975 da Per Olof Ultvedt, si presenta con un enorme murale colorato di blu e di bianco dipinto sulla caverna. Peccato per il carissimo costo del biglietto. D'altronde Stoccolma è una delle città più care d'Europa e forse del mondo. Di attrazione in attrazione si arriva all'Absolut Icebar, locale che negli anni è diventato una vera e propria istituzione. Si tratta del primo bar di ghiaccio realizzato nel mondo. Al suo interno la temperatura è stabilmente sui -7 ° C tutto l'anno. L'intero arredamento del locale, compresi i bicchieri, è realizzato in puro ghiaccio chiaro raccolto dal fiume Torne in Jukkasjärvi, nella regione della Lapponia svedese. Ricordatevi di prenotare prima della partenza. Siamo all'ultima parte di questo lungo weekend in terra svedese. Il sole è alto e quindi mi alzo presto per visitare un'altra parte importante del centro storico, quella intorno la Stortoget, la piazza più antica di Stoccolma.
È il punto centrale di questo quartiere con le casette colorate con i tetti a punta o con gli edifici ricurvi ma perfettamente conservati. Nella parte meridionale di Gamla Stan il giorno precedente avevo prenotato per pranzo un tavolo al Den Gyldene Freden il locale che contende con la Casa Botin di Madrid il primato del ristorante più antico del mondo. Si tratta di un'antica cantina allestita a locale pubblico sin dal 1722. Il menù del Den Gyldene Freden propone quasi tutti i più famosi piatti della cucina tradizionale svedese, arricchiti da alcune moderne varianti e integrazioni. Io ho provato le deliziose polpette di carne (köttbullar) accompagnate da purè di patate e dalla marmellata di lingon, un frutto di bosco locale, rosso, simile al mirtillo. Due stanze principali, illuminate da candele soffuse e arredamento che richiama l'atmosfera tipica di un'antica locanda. Il Den Gyldene Freden è di proprietà dell'Accademia Svedese, quella che assegna il Premio Nobel per la letteratura, e la leggenda vuole che proprio molti vincitori del premio sarebbero stati decisi intorno ai tavoli di questo ristorante. Degna conclusione di un perfetto city break, l'ideale per staccare dalla quotidianità. Nelle mie possibilità, sempre nella mente il detto di mamma Pupella non mi lascerò sfuggire l'occasione di altri city break per l'Europa. Le idee non mi mancano per i prossimi appuntamenti. A proposito di Stoccolma … se 14 isole non sono sufficienti … c'è un arcipelago meraviglioso con 30.000 fra isole e isolotti. PS non ho mai nascosto la mia preferenza per le donne con i capelli biondi, naturali o finti che siano e gli occhi chiari. Dieci anni fa mi ricordo che dissi a Vito che era come se fossimo in paradiso. Sono ancora della stessa opinione.
Post's song : “SOS“ performed by Abba
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