Secondo viaggio dell'anno sempre in compagnia della mia Twingo. Questa volta però a guidarla è stato il mio amico Umberto. Già … io ho il piede pesante, meglio risparmiare di questi tempi.
L'anteprima al nostro viaggio, che leggerete in seguito, è stata la mia prima volta di volo a bordo di un idrovolante. Invitato da Daniele, il figlio di Umberto e da Marco un pilota esperto eccomi all'Aero Club di Como sul lungolago. Il tempo di firmare il foglio di liberatoria al volo e con il Cessna 172 “hawk XP” (anfibio e idrovolante) siamo già sopra il lago di Como. E' emozionante decollare e atterrare sull'acqua, così come è assolutamente entusiasmante il privilegio di ammirare dall'alto, quasi fossi sospeso sulle nuvole, lo splendido panorama dei piccoli paesini che costeggiano il perimetro del Lario. Un'esperienza nuova, in fondo inaspettata.
Avevo preso contatti con l'Aero Club di Como un mese fa tramite Daniele per realizzare un abbozzo di progetto grafico per uso esclusivo dei piloti idro. Quel giorno la giornata era splendida ma il vento che spazzava non ci aveva permesso di volare. Ora tutto è filato via liscio, compresa la brillante chiacchierata degustando un té al bar dello Yacht Club di Como in compagnia dello stesso Marco e del capo istruttore del club Cereda. E' appassionante entrare a far parte, anche solo per un giorno, del mondo dell'aviazione idro nel club che proprio quest'anno compie i 100 anni di attività. Ringrazio di cuore Daniele per l'opportunità.
Il giorno dopo Daniele avrebbe dato l'esame per l'abilitazione al volo anfibio e idro (superato brillantemente) mentre Umberto e io eravamo in viaggio verso il lago Lemano (Ginevra) destinazione Yvoire (Francia) dove avevamo prenotato una stanza al Vieux Logis come base solo per una notte. Il viaggio è stato semplicemente piacevole con il panorama dei monti imbiancati e degli scorci verdi delle vallate della Val d'Aosta e dopo il transito dal tunnel del Monte Bianco della magnifica e luccicante veduta del ghiacciaio dovuta al bianco della neve e ai raggi del sole di alta quota.
All'arrivo nella piccola cittadina medioevale sulle rive francesi del lago Lemano, l'insegna fuori dall'arco di entrata ci avvisa che Yvoire si gira a piedi e noi non ci lasciamo sfuggire l'occasione camminando fra le piccole stradine insieme ad altri gitanti del turismo domenicale.
Il piccolo villaggio medioevale si visita facilmente e il tutto è estremamente rilassante, così come il tour pomeridiano in auto nei paesi limitrofi sempre sulle rive in territorio francese del lago Lemano: Evian e Thonon. Evian-les-Bains è famosa nel mondo per l'acqua minerale, mentre Thonon.les-Bains è una deliziosa cittadina termale.
Il rientro in serata a Yvoire ci ha permesso di scoprire uno dei caratteristici piatti locali della gastronomia dell'Alta Savoia, la fondue di formaggio, anzi dei tre formaggi (Comtè, Vacherin e Beaufort) sciolti nel tegame tipico con fondo di vino bianco secco insieme ad altri ingredienti, alcuni segreti, elencatici dal cameriere. Il ristorante scelto, la “Traboule” è caldo e d'atmosfera e si trova nel cuore del villaggio di Yvoire. Un piatto di charcuterie (salumi locali) e un “pichet” da mezzo litro di vino bianco di Savoia il “Chateau Ripaille” ad accompagnare il rito di inzuppare il pane di campagna nella casseruola mantenuta calda dal fornelletto sotto pentola. Gustoso.
Lo scopo del nostro viaggio era però la visita al celebrato Salone dell'Auto di Ginevra in Svizzera dove siamo arrivati la mattina seguente dopo “non” aver saltato, nonostante la mia dieta ferrea, il rito de “le petit dejeuner” francese con il croissant di rigore, tutto burro e sfoglia.
Il Salone dell'auto è in prossimità dell'aeroporto di Ginevra e quindi non ci stupiamo del continuo ed eccitante via vai di aerei in decollo e atterraggio.
Il Salone presenta l'anteprima europea di tutte le novità dell'industria automobilistica mondiale. Bolidi di prestigiosi marchi si affiancano a quelli delle vetture che generalmente incontriamo nella nostra quotidianità. Il pezzo forte di quest'anno è stato caratterizzato dalle macchine elettriche presentate da quasi tutti i marchi e per noi dal perfetto connubio “donne e motori”. Sempre per noi l'imbarazzante scelta della macchina più bella e più brutta dell'esposizione.
Per quanto riguarda “il meglio” la scelta è caduta sulla splendida linea della Porsche 901 blu dei bei tempi andati (anni '60 … i nostri), mentre la palma de “l'orribile” è andato al concept Disco Volante sul telaio dell'Alfa Romeo della Carrozzeria Touring Superleggera, vettura monca della parte posteriore … a dispetto del bellissimo frontale : una rivisitazione (ma non era meglio l'originale ?) di un modello avveniristico del 1952 in occasione del 60° anniversario. Bah.
Non mi sono fatto sfuggire però di essere immortalato al volante e accanto a una delle mie auto preferite, il coupè MX5 della Mazda, mentre Umberto cercava, senza riuscirci, di aprire il bagagliaio delle auto con l'ausilio del piede come da spot pubblicitario in voga di questi tempi.
La mia macchina ideale è quella che sta perfettamente all'interno del piccolo box di proprietà : peccato che ultimamente la produzione è alimentata da design anche futuribili ma ingombranti.
Questo viaggio è stata soprattutto l'occasione per cementare sempre più l'amicizia con Umberto ravvivata dai nostri racconti di vita sentimentale e professionale, conditi con i ricordi adolescenziali delle nostre “prime” col mondo dei motori a due (Ciao) e quattro ruote e non solo ...
Racconti ispirati fortemente dal rilassante fumare di una sigaretta Gitanes senza filtro (da veri francesi) sulla banchina in riva al lago nella parte francese a Publier-Amphion.
Fumando una Gitanes siamo entrati di diritto nel club dei fumatori celebri che ha annoverato fra gli altri Serge Gainsburg, Gerard Depardieu, Alain Delon, Coco Chanel, Arsenio Lupin, George Harrison e Jim Morrison. Un'altra celebrità, Freddy Mercury, scelse questa zona del lago nella parte svizzera, per gli ultimi mesi della sua vita e noi abbiamo insinuato il dubbio sull'autentica causa di morte, per noi “irriverentemente” dovuta anche alla depressione di certi luoghi lacustri nelle grigie giornate di inverno. La primavera è alle porte, anche se, a sentire il freddo di questi giorni, non sembrerebbe.
PS mi è capitato qualche volta, nello spazio finale di un post, di ringraziare o dedicare lo stesso a persone a me care. Oggi, mentre sto per pubblicare l'ultimo racconto di viaggio appena effettuato, la mia “amica” Cherie si è laureata a pieni voti con lode in Scienze Pedagogiche all'Università Bicocca dietro casa mia. Uno 0,00000001 di quella laurea lo sento tutto mio. Sono davvero felice per lei, fiero di lei. Glielo dedico di cuore. Le mie più grandi felicitazioni. Chapeau Dottoressa.
Post's song : “Drive my car” performed by The Beatles
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