Quasi
fossimo una band in tour e la copertina del post ne è la conferma,
la data del 27 giugno ci ha riportato a Parigi per festeggiare
insieme i 50 anni di Betty. Siamo Betty, Vito, Edoardo e il
sottoscritto, quelli delle camice floreali di Jimmy Buffett e di
molti viaggi in Europa.
Ricalcando
le ultime sortite “settembrine” nella capitale d'Oltralpe la
prima tappa è un doveroso omaggio alla Creperie Bretonne di Rue
Montparnasse, la nostra preferita. Una galette salata e una crepe
dolce, una bottiglia di sidro secco e una di quello dolce ci servono
per caricarci di energia prima della nostra lunga camminata
pomeridiana.
Camminare per le vie di Parigi è straordinario e ogni
volta sorprendente. Il nostro itinerario per arrivare alla Senna è
sempre lo stesso ma nonostante ciò è sempre affascinante in quanto
si trovano sempre dei piccoli particolari che ci sono sfuggiti nelle
incursioni precedenti.
E quindi eccoci, senza la classica fretta dei
turisti che arrivano per la prima volta a Parigi con la smania di
vedere “tutto”, a passeggiare lungo la Rue de Rennes che ci porta
fino alla Chiesa di Saint Germain con una strizzatina d'occhio agli
storici caffè letterari Les Deux Magots e il Cafè de Flore.
Proseguiamo lungo Rue Bonaparte fermandoci prima in uno dei negozi di
antiquariato per un piccolissimo libro bianco di pensieri francesi da
regalare a una mia amica e poi in quello di Ladurée per una
confezione colorata e profumata di macarons (piccoli e deliziosi
dolcetti rotondi a base di meringhe e farciti con creme di tutti i
sapori possibili) per le colleghe d'ufficio.
Ci stiamo avvicinando
alla Senna e passeremo dalla “rive gauche” alla “rive droite”
attraversando la passerella in legno del Pont des Arts riservato
esclusivamente ai pedoni pensierosi, ai pittori con i loro cavalletti
e alle coppie che si fanno promesse d'eternità.
Un piccolo passo
e siamo al Cour
Carrée de Louvre. Davanti a noi la Piramide di Vetro inaugurata nel
1989 e l'Arc de Triomphe de Carrousel : in prospettiva perfetta e
perpendicolare si possono vedere anche il famoso Arc de Triompe e
quello moderno de la Defense. La nostra passeggiata continua sotto i
portici della lunga Rue de Rivoli fino ad arrivare a Place de la
Concorde.
Si svolta a destra e davanti a noi si staglia la Madeleine
chiesa a forma di tempio con due facciate identiche con frontoni
scolpiti sorretti da colonne corinzie mentre lateralmente prosegue
con altri pilastri. Le due tappe fondamentali intorno a quest'area
sono di carattere gastronomico : prima nel negozio di Maille, impero
de la “moutarde” (senape) e poi in quello di Fauchon con prodotti
di gran classe. Si cammina si cammina e non si sente la stanchezza
perché tutto sembra così vicino, a portata di “occhi, mani e
piedi”.
Ci stanno aspettando al Bistrot Victoires dietro il Palais
Royal per una cena innaffiata con lo champagne: E' un locale che
abbiamo scoperto lo scorso anno con un ottimo rapporto qualità
prezzo per un quartiere così elegantemente chic.
La stanchezza della
lunga camminata (Vito sostiene almeno per dieci km) e l'effetto
champagne prendono sopravvento nel dopocena e quindi ci abbandoniamo
al rientro in hotel con la metropolitana. E' il giorno del
festeggiamento per il compleanno di Betty con consegna all'ora de le
petit-dejeuner degli originali regali e come da programma
inappuntabile ci aspettano la visita del Giardino del Museo Rodin, il
panorama della Tour Eiffel lungo gli Champs de Mars e il cimitero di
Passy per rendere omaggio alle tombe di Fernandel, Debussy, Fauré e
Manet.
Era l'ultimo cimitero cittadino che ci mancava ed è proprio
in zona centrale dietro il Trocadero. Al ristorante L'Ecaille de la
Fontaine di proprietà di Gerard Depardieu in zona Opera avevamo
prenotato un tavolo per quattro per celebrare le “joyeux
anniversaire” di Betty.
Cucina di pesce, dessert impareggiabili e
vino bianco fresco d'Anjou dalle terre del Castello di Tigné del
buon Gerard nella Loira. La foto del post all'uscita del ristorante
ci immortala gioiosamente. Un piccolo strappo ed eccoci pronti a un
altro rito ormai diventato tradizione : la capatina al Ritz, lussuoso
hotel in Place Vendome. Qui Edoardo ci delizia al pianoforte con
pezzi di Neil Hannon e Yann Tiersen.
E' un momento di pace, il tempo
mentale si ferma. Ma non quello dell'orologio che prosegue e
scandisce le ore pomeridiane e allora via di nuovo verso il bacino
dell'Arsenale, porto turistico di Parigi in zona Bastille.
La
stanchezza delle gambe è di nuovo nostra compagna e quindi ci dirigiamo verso la vicinissima e incantevole Place des Vosges nel quartiere del Marais cuore della Parigi bohemien per rilassarci. Il prato della piazza quadrata è circondato dall'architettura elegante di 36 palazzi antichi. Ci stendiamo letteralmente per una piccola pennichella : che goduria.
Ritemprati proseguiamo verso il Canal
Saint-Martin un canale lungo quasi cinque km che corre all'interno
dei quartieri orientali di Parigi collegando la Senna con altri
bacini adiacenti.
E' arrivata l'ora dell'appuntamento serale al Teatro Grand Rex per il concerto di Tom Petty e i suoi “Heartbreakers”, giusto finale per i festeggiamenti di Betty.
E' arrivata l'ora dell'appuntamento serale al Teatro Grand Rex per il concerto di Tom Petty e i suoi “Heartbreakers”, giusto finale per i festeggiamenti di Betty.
Concerto di due ore straordinarie, con un'acustica perfetta dove il
leggendario Tom ha eseguito molti dei suoi pezzi classici cantati
talvolta dal pubblico esultante : erano più di vent'anni che non
ritornava a Parigi. Il viaggio celebrativo è quasi al termine.
L'ultimo blitz è quello della visita mattutina, dopo la
ristrutturazione del 59° piano tutto vetrata, della Tour di
Montparnasse.
Parigi è ai nostri piedi e il panorama è veramente
eccezionale ed emozionante.
La corsa in aeroporto in treno, una baguette per tutti, i saluti a Edoardo che prosegue verso la fresca Copenhagen e noi tre che ci dirigiamo verso la caldissima Milano resa ancor più bollente dall'entusiasmo (non nostro) dei tifosi per la partita di calcio degli Europei della Nazionale Italiana contro quella della Germania.
La corsa in aeroporto in treno, una baguette per tutti, i saluti a Edoardo che prosegue verso la fresca Copenhagen e noi tre che ci dirigiamo verso la caldissima Milano resa ancor più bollente dall'entusiasmo (non nostro) dei tifosi per la partita di calcio degli Europei della Nazionale Italiana contro quella della Germania.
Gli azzurri hanno poi vinto per due reti a una.
Vito e io amiamo il calcio ma non riusciamo a sentirci nazionalisti
in queste occasioni, per noi rimane un gioco.
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