Squadra che vince … non si cambia. Ed ecco quindi che il nostro gruppo capitanato dal Generale Nick, coadiuvato dal Colonello Vito, dai Tenenti Betty e Lele e dal sottotenente Edoardo è approdato e si è insediato in territorio tosco-emiliano alla volta di questo Natale 2011. Le incursioni in Danimarca e in Umbria degli anni precedenti sono ormai solo un piacevole ricordo e quindi eccoci pronti ad affrontare una nuova spedizione. Prima tappa d'obbligo la città di Bologna dove per festeggiare il compleanno dell'amico attore Stefano Bicocchi in arte Vito, in scena nel centralissimo Teatro Arena del Sole, avevamo prenotato per fargli una sorpresa i nostri cinque posti in platea per assistere alla piece “Al dutåur di mât“ trasposizione in dialetto bolognese di quella in napoletano de “Il medico dei pazzi” di Eduardo Scarpetta. Prima però, ma quanto prima ? (*)
...prima siamo andati a degustare i tortellini alla Trattoria da Tony sublimamente accompagnati da un Lambrusco D
oc. Tortellini come da tradizione in brodo per tre quinti della truppa e al ragù per i restanti. Alla fine dello spettacolo, invitati da Stefano “Vito” abbiamo brindato a queste feste insieme a tutta la troupe dello spettacolo, attori e regista compresi e dove abbiamo consegnato a Stefano “Vito” la Nutella da 750 gr. personalizzata dal sottoscritto. Omaggio molto gradito e io sempre più fiero dei miei lavori. Giro finale nella Bologna by night illuminatissima dagli addobbi luccicanti natalizi. Missione compiuta. Il giorno dopo, vigilia di Natale, partenza per la destinazione di Volterra dove avevamo prenotato tre camere all'Hotel La Locanda. Prima però, ma quanto prima ? ... prima meravigliosa fermata a San Gimignano, la New York del medioevo per le sue alte torri in pietra. Giro di perlustrazione del centro storico e poi la piacevolissima sosta al Ristorante Bel Soggiorno con pranzo in terrazza chiusa da ampie vetrate con un panorama sulle colline letteralmente da mozzare il fiato. Cucina eccellente dall'antipasto al dolce con scelte vincenti e abbinamenti perfetti di materie prime ed enoteca di alto livello dove abbiamo apprezzato un Sangiovese toscano del 2007 di incredibile retrogusto. Una sorpresa di alto gusto e congratulazioni allo chef chiamato al tavolo accostato nei complimenti al Gordon Ramsay britannico. Con un Montenegro in corpo via verso Volterra che si trova in altura (oltre i cinquecento metri) e si sente subito. Ci danno il benvenuto un vento gelido (che spazzerà le nubi per un Natale soleggiato) e la pioggia. Ricognizione e giro di esplorazione nel centro storico illuminato. Sembra di essere tornati indietro nel tempo. La piazza è incredibile con i suoi monumenti principali, il medievale Palazzo dei Priori, il Duomo e il Battistero. Sosta con tè caldo, ritorno in hotel per un breve riposino e di nuovo in pista per la cena della vigilia al Ristorante “Etruria” nella Piazza dei Priori. Il sole risveglia il giorno di Natale. Oggi sarà il giorno di Carducci. Ma prima, quanto prima ? … prima di andare a Bolgheri abbiamo fatto una bellissima passeggiata per il centro di Volterra, la città dell'alabastro, questa volta con le luci del giorno. Via dunque si riparte. Betty aveva prenotato all'enoteca Tognoni (già recensita nel post di aprile del 2007) dove in gran spolvero ci sono le bottiglie di vino italiano da noi preferite. Siamo a Bolgheri e qui c'è la produzione eccellente del “Sassicaia”, che ahinoi ha un prezzo troppo elevato. Ecco che quindi facciamo ricadere la nostra scelta sul “Guidalberto” da loro definito il primo cugino, prima con una bottiglia del 2009 e poi con una del 2007. Ci siamo ripromessi di provare in futuro anche il secondo cugino “Le Difese” per gustare la gamma di questa linea di vino di prim'ordine. Il menù alla carta ci ha fatto spaziare tra salumi e formaggi toscani e tartare di manzo Chianina come antipasti, zuppa di cipolle, ravioli di magro, gnocchetti di cannellini e mazzancolle come primi e di agnello al forno e fiorentina da un kg e mezzo come secondi. Spazio per il dolce ? Sempre. All'uscita Vito propone una “capatina” verso il mare che dista a una quindicina di minuti dai cipressi di Bolgheri. Il mare d'inverno citava una canzone … e noi a immortalarci con foto inconsuete sulla spiaggia di Marina di Bibbona. Rientriamo a Volterra e un riposo è dovuto per via del troppo desinare. Santo Stefano è alla porte e ci riuniamo attorno a una pizza per decidere come concludere in modo meritevole questa stupenda fuga di Natale (o dal Natale classico). La Toscana offre di tutto, alla fine abbiamo contato il passaggio di cinque province, dai monti al mare dalle colline alla cultura ecc.ecc. Il Colonnello Vito propone un omaggio a Puccini e la maggioranza (l'unanimità) sottoscrive. Un'oretta di macchina con paesaggi toscani indescrivibili per bellezza e colore (il verde in tutte le sue sfumature) e arriviamo a Torre del Lago (Massaciuccoli), per rendere onore al compositore che qui visse e compose molte delle sue celeberrime opere liriche. La sua residenza, Villa Puccini, sorge sul belvedere del lago di Massaciuccoli e ospita la tomba dell'artista. La villa è visitabile ed è meta di turisti e appassionati di lirica provenienti da tutto il mondo. Anche noi visitiamo la villa casa museo e al termine pranziamo in modo sopraffino nel ristorante “Chalet del Lago” con vista panoramica sul … lago. Anche qui, come detto, cucina di ottima fattura, rigorosamente di pesce. Il Natale è ormai alle spalle e nel ritorno verso i campi base lombardi, mentre spiluccavamo gli struffoli, le carteddate e altre delizie regalate al Generale, lo stesso ci raccontava dei suoi trascorsi di “guerra” (di lavoro in verità) e noi ad ascoltare in doveroso silenzio intervallandolo ogni tanto con domande di curiosità. Squadra che vince non si cambia e quindi il pensiero corre già al prossimo blitz e al sogno di un Natale, contornati e immersi dalla neve, magari all'estero. A cultural red Christmas, un Natale rosso culturale. Culturale per Carducci e Puccini. Rosso per Bologna e per la politica. Rosso per il meraviglioso vino toscano. Rosso colore del Natale. Nella lingua russa la parola "rosso" non è riferita solo al colore, ma significa anche "bello". Direi allora che è stato proprio un bel Natale !
(*) Ma prima, quanto prima ? Prima … è stato l'assillo verbale di tutto il viaggio in omaggio al vivente Enzo Jannacci e alla sua canzone “Se me lo dicevi prima”.
Post's song :”O mio babbino caro” performed by Kiri Te Kanava with the London Philharmonic Orchestra
from “Gianni Schicchi” - music by Giacomo Puccini
12/11
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