A Koufonissi ci si arriva quando si smette di avere fretta. È un’isola piccola, dove il tempo si allunga, si dilata, ti accoglie. Sapevamo bene da dove venivamo: Milano (Cinzia, Andrea e io) e Cortina (Paola). Questo briciolo d’estate di luglio non chiedeva altro di essere vissuto in questo piccolo paradiso delle Cicladi. Io non conoscevo Paola. Lei è una grande amica di Cinzia e si erano incontrate ai tempi dell’università, facoltà di architettura; a quanto ho capito da quel momento, tra loro, le risate e le confidenze non sono mai venute meno. Paola, di origini napoletane, arriva da Cortina, con la sua instancabile energia alpina. Cinzia e Andrea, veronesi trapiantati a Milano, sono i padroni di casa : ospitali, generosi, con quella grazia naturale di chi sa rendere qualsiasi luogo una casa. Io sono stato il tassello nuovo in questo puzzle estivo già ben rodato. Ma sono bastati pochi giorni, addirittura poche ore, perché tutto trovasse il suo posto. Io e Andrea eravamo partiti all’alba da Milano e siamo arrivati a Mykonos, dove abbiamo camminato nei vicoli della bellissima “chora” bianca in attesa della nave che ci portasse nel pomeriggio a Koufonissi. Siamo approdati sulla piccola isola, con il cuore già leggero e gli occhi che cercavano l’orizzonte. Il tempo delle mie presentazioni con Paola e nell’immediato Andrea e io ci siamo concessi un bagno rigenerante sulla piccola spiaggia di Ammos adiacente la loro casa. La casa di Cinzia e Andrea è un vero gioiello arredato con gusto da Cinzia, una vera comfort-zone, un nido bianco accogliente con le imposte azzurre provvisto di tutto il necessario. La vera regina della casa però è Luna, la loro gatta dal soffice manto bianco, detta affettuosamente Luly. Io, allergico ai gatti, non l’ho mai toccata, ma lei proprio per questo, mi sceglieva nel suo muoversi silenzioso nella notte; un piccolo miracolo che mi ricordava quanto la vita sappia sorprendere nei modi più inattesi. La “prima risata d’insieme” è arrivata a cena sulla terrazza della taverna di Captain Dimitris con piatti tipici greci e vino rosè. La sua taverna ha tutto ciò che serve per sentirsi in porto : una terrazza affacciata sul blu e un menù con la tradizione gastronomica greca. Il sole stava tramontando, tingendo di rosa l’aria, mentre ci servivano piatti che sembravano quadri : trionfo di salse tzatziki (yogurt greco e cetrioli) e melitzanosata (melanzane) e un quadrato di saganaki (formaggio greco fritto saltato in padella) che promettevano felicità. A seguire due pesci alla piastra sempre in condivisione. La terrazza si è trasformata nel nostro primo punto d’incontro, il nostro piccolo palcoscenico di complicità. Quella sera ho capito che bastano pochi ingredienti per cucinare un ricordo : amici, cibo sincero, brezza marina, tramonto e una risata che rompe il ghiaccio come un brindisi improvviso. Dal secondo giorno, dopo una colazione preparata con cura da Andrea sulla terrazza di casa e condivisa tutti insieme, io e lui iniziavamo la nostra lunga camminata verso il tratto di spiaggia dove ci davamo appuntamento con le ragazze. Chilometri percorsi chiacchierando di tutto, con leggerezza e intesa, mentre le ragazze ci raggiungevano sfrecciando sorridenti sulle biciclette elettriche. A quel punto Cinzia Paola e Andrea si tuffavano per lunghissime nuotate mentre io restavo a riva, con la mia maglietta termica a protezione 50, godendomi il dolce far nulla e il canto del mare. Quel momento semplice, quasi rituale, segnava l’inizio di una nuova giornata di esplorazioni, risate e piccoli attimi di felicità condivisa. Il primo giorno è stata la spiaggia di Fanos a ospitarci, con la sua struttura perfetta per mangiare, bere e rilassarsi. La serata, invece, è stata dedicata a una cena speciale, preparata da “Chef Fanto”, già menzionato lo scorso anno come il mio cuoco personale. Il menù era tutto a base di prodotti locali e vegetariani: una cotoletta di melanzane, resa croccante grazie alla friggitrice ad aria (una new entry nella cucina di casa), un piatto di scordalia, una ricetta tipica greca di patate e aglio, un’insalata greca classica con pomodori, formaggio locale, cipolla e olive, e infine delle rondelle di zucchine al forno, semplici ma irresistibili. Il sole calava piano e l’atmosfera era quella giusta per assaporare la semplicità delle cose buone. Al termine della cena, la perfetta convivialità ha portato, tra le risate generali, i miei tre amici a insegnarmi il gioco del burraco, del quale conoscevo solo la nomea, ma non le regole. Con pazienza e qualche battuta, mi hanno guidato attraverso le prime mani, trasformando rapidamente la tavola in un piccolo campo di battaglia allegro e spensierato. Le giornate a seguire hanno mantenuto un ritmo tutto loro, fatto di camminate per noi maschi e pedalate per le femmine, con le lunghe nuotate dei miei tre amici e il mio dolce sollazzo in riva al mare, immerso nel nulla più piacevole. I pranzi si sono consumati nei bar/taverne affacciati sulla spiaggia, dove il profumo del mare si mescolava a quello del cibo, mentre per le cene abbiamo alternato le taverne locali a momenti più intimi tra le mura di casa, tra risate, aneddoti e ricette da condividere. Il terzo giorno siamo andati a cena da Aneplora, una taverna che si trova in fondo alla lunga passeggiata che dalla Chora di Koufonissi porta verso ovest, passando davanti a due vecchi mulini a vento, e abbiamo provato tanti piatti tradizionali da condividere. La cena del quarto giorno, invece, si è trasformata in una vera e propria sfida culinaria in casa. I due chef, Fanto e Paola, si sono sbizzarriti in creazioni diverse. Andrea con una deliziosa pasta integrale alla “Norma” e Paola con polpette di zucchine, aglio e formaggio. Il tutto condito dall’immancabile sfida a burraco, dove i ragazzi hanno “massacrato” le ragazze tra sberleffi e battute degni delle più accese rivalità sportive. Una serata di gusto, gioco e risate, che ha cementato ancora di più il legame tra di noi. Nei giorni trascorsi insieme ci siamo conosciuti più a fondo, scambiandoci racconti di vita, acciacchi, allergie e intimità. Quei momenti hanno alimentato la nostra affinità, trasformando la vacanza in un’esperienza di vero scambio umano. Tra un sorriso e una riflessione, abbiamo lanciato il nostro “j’accuse” verso il mondo contemporaneo : abbiamo celebrato i piccoli piaceri della vita, quei momenti di pace che il tempo moderno tenta di soffocare. Abbiamo sognato che se fossimo nati solo dieci anni prima, avremmo già potuto godere di altri dieci anni meravigliosi, sempre con la buona salute come compagna fedele. Per tutti i giorni, io e Fanto abbiamo guardato lo smartphone solo al mattino e alla sera, d’accordo nel voler vivere il presente senza distrazioni. Ci siamo ripromessi che, al ritorno nella metropoli milanese, avremmo rispolverato i nostri vecchi iPod, per restare lontani dal rumore incessante di messaggi, telefonate, email e notifiche varie, e respirare finalmente un po’ di pace lontano dal mondo del web. Koufonissi è una piccola gemma nascosta che non ha nulla da invidiare alle più famose Mykonos o Santorini, rivisitate di sfuggita solo nei due scali del viaggio. E per ora, nelle nostre recensioni, parleremo sempre male di Koufonissi solo per proteggerla, per tenere il suo segreto lontano dalla massa, quell’onda che potrebbe spezzare la fragile bellezza che Madre Natura ha plasmato con amore. E infine, il cuore di tutto: il mio grazie infinito a Cinzia e Andrea, per l’ospitalità e la cura, per avermi coccolato in un momento di fragilità dovuto alla salute e per aver creato un’isola dentro un’isola, un rifugio di allegria e spensieratezza. Per avermi fatto incontrare Paola, una persona bella e autentica, e per aver confermato l’insostituibile valore dell’amicizia, quella vera, che si costruisce con i gesti piccoli ma profondi.
Post's song : "Dancing Queen" performed by ABBA
7/25
Aucun commentaire:
Enregistrer un commentaire