Full immersion danese a Copenhagen.
Wonderful Copenhagen.
E' sempre un piacere ritornare a Copenhagen. Edoardo ci vive ormai da qualche anno, arrivato qui per studio e amore. Parla correntemente danese e inglese e questo gli ha permesso dal mese scorso di trovare anche un'occupazione stagionale come guida turistica presso la società che gestisce i tours nei canali. per mantenersi gli studi universitari, con la speranza di continuità in futuro. Vederlo all'opera descrivendo nelle tre lingue (anche l'italiano …) con aneddoti le bellezze della capitale di Danimarca è stato straordinario : sono fiero di lui.

Questo
viaggio è stato stupefacente. Le continue sorprese
preparateci da Edoardo hanno riempito allegramente le nostre
giornate. 24 ore vissute intensamente ogni giorno : in bicicletta a
piedi in barca e in kayak …

Copenhagen si presta a questo dinamismo
fisico e mentale. La Copenhagen di questi tempi è una capitale
creativa, tecnologica, accogliente ed ecologista, che combina talento
e diversità. Una piccola metropoli a misura d'uomo.

Uno scrittore
danese contemporaneo cita testualmente che Copenhagen
“ … affiora
gradualmente dalla campagna circostante, le sue dimensioni la rendono
facile come una piccola cittadina, ma senza negarle l'importanza
culturale di una metropoli”.
Insomma, come già detto, una città a misura d'uomo in tutte le
stagioni ma soprattutto con l'arrivo della primavera quando il gelo
invernale si scioglie sotto un sole tiepido e i cittadini si
riversano nelle strade fino a notte fonda abbandonando la loro dimora
domestica.
Una città giovane, perennemente in movimento, dove tutto
funziona a meraviglia e dove ci si stupisce per quanto noi non
raggiungeremo nemmeno con la prossima generazione. A esempio durante
il giro nei canali si possono intravedere lungo il litorale le pale
eoliche che sono sicuramente una scommessa vinta dalla Danimarca.

Il
nome Copenhagen significa, "porto dei mercanti" e si è
sempre distinta per mecenatismo artistico-culturale. Si va dal
quartiere del Nyhavn, il nuovo porto come dice Edoardo durante il
giro turistico, tutto case colorate affacciate sul canale dove sono
ormeggiate barche di stampo antico e da dove partono i nuovi battelli
per le visite turistiche della città attraverso i canali a quello
di Christiania, "la città hippy" sorta a inizio anni
Settanta, coi suoi murales, la sua folcloristica umanità, i suoi
mercatini particolari e locali ritrovi anche musicali. Ma tutto senza
aggressività, con discrezione. Direi alla danese.

Dal
punto di vista culturale Copenhagen offre molto. Noi ce la siamo
goduta in bicicletta partendo dalla visita al Rosemborg costruito da
Cristiano IV (C4 nelle effigi)
nel
XV secolo. Il castello è colmo di mobili stravaganti, tappeti e
ninnoli ed è circondato dal verde meticolosamente curato dei
Giardini Reali. Il Rosenborg Slot è stato originariamente costruito
come residenza estiva Nel seminterrato, dietro le porte di sicurezza
“pesantemente” sorvegliate, ci sono i Gioielli della Corona
Danese. Futuro, presente e passato,
interagiscono di continuo nella capitale danese.
Torniamo alle sorprese di Edoardo. Intanto immediata dotazione di una bicicletta personale. Questo ci ha permesso di stare quattro giorni all'aria aperta, di fare moto (ce ne è sempre bisogno) e di evitare traffico e parcheggi. Meraviglioso.




Ma il geniale colpo da teatro è stata la nostra iniziazione al kayak nei canali centrali di Copenhagen rivitalizzata dalle cadute in acqua istruttive (quella di Edoardo e quella mia) e quasi tragiche (quella di Vito raggelato dalla temperatura glaciale del canale.
Durante la vestizione sembravamo il Capitano e il Tenente di Star Trek … Acqua passata diremmo … e no invece.

Divertenti siparietti, in occasione dei passaggi sotto i ponti, con canzoni napoletane e d'opera lirica cantate da tutti e cinque con una buona dose di intonazione canora e un'altra di ilarità tipica italiana.
Dalle poche corone si può passare, per chi riesce a prenotare almeno con sei mesi di anticipo, ai più di duecentocinquanta euro (al cambio) per un pasto al Noma, ristorante che per il terzo anno consecutivo ha vinto il premio quale migliore del mondo. Prima o poi sento che farò una recensione. Edoardo tieniti pronto.
La giornata di sabato è stata allietata, accettando felicemente l'invito di Ulla e Jens a Naestved (vedi post del Natale in Danimarca) da un ottimo brunch familiare con racconti personali e di vacanze. E' sempre molto piacevole la loro compagnia.
Capatina anche al Museo del Design per noi un po' deludente vista l'ammirazione da sempre (vedi Bang & Olufsen da arredamento che ho nel soggiorno di casa) per il design minimalista, chiaro, innovativo dei danesi. Appuntamento a settembre per Betty e Vito e chissà se nella circostanza aggiunga la mia presenza all'ultimo momento.
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