18 settembre 2006.
Per la prima volta nella mia vita, e di primavere sono già arrivato a una discreta quota, sono partito in aereo proprio nel giorno del mio compleanno : destinazione Madrid.
Ero convinto che una coppa di champagne (offerta dalla compagnia aerea, in questo caso la Myair) e che il classico cesto di frutta all’arrivo in hotel erano cose dovute … ma niente di tutto questo. La scelta di Madrid a settembre è stata assolutamente azzeccata. Clima splendido, temperatura perfetta (25°) con sole caldo ma non afoso e cielo limpido: un tempo così bello l’avevo trovato solo a Stoccolma nel luglio del 2003. Fortunato anche nel "pescare" un ottimo hostal in una zona comoda (Opera-Plaza d’Oriente) per ritrovarmi in 5 minuti sia nella Plaza Mayor che sulla Gran Via; vicino sia al Palacio Real che alla Puerta del Sol.
Missione di Madrid ? Avevo fissato un colloquio di lavoro per il giorno 20 allo Stadio Santiago Bernabeu per una collaborazione come tramite traduttore barese/napoletano – italiano per i giocatori Antonio Cassano e Fabio Cannavaro. Le mie origini al 50% pugliesi (papà) e al 50% campane (mamma) mi avevano fatto ben sperare anche se poi la frase di commiato è stata : "le haremos saber" … le faremo sapere. D’altronde anche Julio Iglesias aveva iniziato come "portiere" …
In ogni caso ho visto Madrid per tre giorni completi e ho ritrovato una città meravigliosamente di classe : un po' Londra, un po' New York, un po’ Parigi, una grande città che si visita facilmente, quasi tutta a piedi, con quel tocco di stile classico spagnolo ben visibile sia nella parte vecchia che in quella moderna. Una città solare, una città viva, aperta sempre fino a notte inoltrata per via del mangiare tardi (almeno un paio d’ore rispetto al resto d’Europa), con quella tradizione di anticipare sempre i pasti principali con l’andare di tapas tipico del paese iberico.
Iberico come il loro gustoso jamon (prosciutto crudo) servito sia al piatto sia nel montadito (panino minuscolo), sia nel cichito (panino piccolo), sia nel bocadillo (panino classico), alla barra (economico) come alla mesa accompagnato da un buon bicchiere di vino tinto o in abbinamento a una birra fredda che ho scoperto incredibilmente a basso costo (da un euro come minimo ai due euro come massimo).
Il giorno del mio compleanno, da buon bambino, ho mangiato tutto quello che in genere le mamme proibirebbero, da una merenda con cioccolata e churros, dolci tipici fritti nella Chocolateria impareggiabile di San Gines a una scorpacciata di pollo fritto (il mio piatto preferito) nella catena KFC (Kentacky Fried Chicken) che per fortuna trovo sempre in tutte le grandi città che visito; per concludere la mattinata dopo con una classica colazione in un famoso bar pasteleria della Puerta del Sol (che apre alle 9 del mattino) con un cafè con leche accompagnato da una enseimada e da un croissant appena sfornati rigorosamente serviti al banco con coltello e forchetta.
Finita la parentesi cultural-gastronomica (in realtà non posso dimenticarmi di menzionare il pincho di tortilla di patate e del cochinillo asado ossia il maialino di latte al forno mangiato per l’occasione la sera prima del rientro in Italia) ho visto tutto quanto menzionato nella cartonville del Touring : la maestosa Plaza Mayor che la sera diventa un happening dove la gente addirittura può fare tranquillamente pic-nic, la Plaza Puerta del Sol, la Gran Via, il bianchissimo Palacio Real e la Plaza de Cibeles con la fontana simbolo della città.
E poi ancora la Plaza de España con i suoi grattacieli anni cinquanta, la Puerta de Alcalà, i palazzi moderni del Paseo della Castellana che culminano in Plaza de Castilla con le due torri pendenti e scintillanti del Kio che aprono alla Puerta de Europa; per concludere con la Estacion de Atocha (stazione ferroviaria con una hall trasformata in un gigantesco palmeto).
Non mi sono perso nemmeno la visita ai tre musei più importanti del Paseo dell’Arte e a una sosta nel bellissimo parco cittadino del Retiro. Ho iniziato dal Museo del Prado uno dei più prestigiosi musei d’arte del mondo, vastissimo e bellissimo con più di seimila opere tra le quali le famosissime "Maya desnuda" e "Maya vestita" del Goya senza dimenticare le sale dedicate al Velazquez o ai dipinti di Rubens di Raffaello d Tiziano ecc.ecc. (mia cognata Cristina me ne aveva entusiasticamente parlato la sera prima dicendo che aveva passato l’intera giornata a visitarlo); nella stessa giornata ho visitato anche il Museo Thyssen una collezione privata con bellissime opere che spaziano da quelle dei migliori impressionisti (Van Gogh, Monet, Pisarro) a fianco di quelle del Picasso o del Kandisky. Per concludere il giorno dopo ho visitato il Centro de Arte Reina Sofia dove nella collezione permanente ci sono la famosa Guernica del Picasso, altre opere dello stesso autore oltre che di Salvador Dalì e di Mirò e di altri artisti contemporanei.
Sempre per la parte cultural creativa storica cito le visite "tour" allo Stadio Santiago Bernabeu (casa del Real Madrid) e alla Plaza de Toros de las Ventas (la seconda più grande al mondo come capienza dopo quella maestosa del Monumental de Mexico, ma la più importante per le magistrali "interpretazioni" e i "trionfi" dei più grandi toreri del mondo).
Madrid mi ha stupito per l’eleganza dei palazzi, per le luci della sera/notte, per gli importanti monumenti storici che spaziano dall’arabo all’asburgico al moderno senza per questo perderci nel gusto di insieme. Mi sono innamorato di Madrid per questa voglia di vivere gioiosa, per il suo clima meraviglioso, per la lingua spagnola che si capisce più delle altre lingue scolastiche che ci insegnano. Sogno di poter vestire in seconda vita, e in seconda maglia dopo quella dei miei Blues del Chelsea di Londra, anche la "camiseta blanca" del Real Madrid in quello stadio straordinario. Ah se fossi nato negli anni 80, oltre che avere vent’anni di meno, a quest’ora chissà …… visto che anche Antonio Cassano ha passato le visite mediche essendo leggermente fuori peso proprio come me.
Chiudo questo recensione personal vacanziera con un ringraziamento particolare ai miei familiari, a tutte le amiche e gli amici, ai nuovi e vecchi colleghi di lavoro che si sono ricordati del mio compleanno con telefonate, sms, squilli, e-mail lette al rientro, citandoli uno per uno a memoria sicuramente dimenticandone qualcuno (magari volutamente).
Grazie a : Nick, Edoardo, Vito, Betty, Roby, Rita, Padre Mario, Lucio con Lilly ed Ettore, Antonietta, Maurizio "Momon", Claudio "Claude", Salete "Sassa" dal Portogallo in anticipo di un giorno, Sarah allo scoccare della mezzanotte, Clara da Reggio C., Cinzia "Chica", Barbara, Angela "Jolie", Patty e Umby, Flo e Steffe, Cristina e Ivano (via San Francisco), Graziella e Michelino, Antonia e Bobo, Monica e famiglia, Michela e famiglia, Melvin e famiglia, Donatella, Ivana, Sara (la mia personale parrucchiera) e Cinzia le mie due compagne di compleanno, Anna, Irenina che abbraccio forte, Milva che finalmente si è ricordata il giorno esatto, Daniela dalla Grecia, Gigliola, Lucia, Vittoria, Tatiana, Rita R., Manuelina V., Helena dal Portogallo e Stefania con le loro email lette al rientro. Non posso e non potrò mai dimenticare invece il messaggio che ricevevo via sms dalla mia straordinaria mamma con una frase personalissima che resterà nel mio cuore e nella mia mente come l’augurio più bello e che ogni anno leggendolo mi faceva commuovere per dolcezza e vero amore. Mi mancano all'appello anche altri auguri ma non posso pretendere tutto dalla vita, no ?
Post's song : "Oh ! What a girl !" performed by Simply Red