L’indomani, dopo il primo petit dejeuneur con cafè au lait e croissant, ci siamo diretti verso Cassis, un delizioso villaggio di pescatori, con le casette color pastello e la spiaggia dal mare turchese. Solito bagno per Betty Vito ed Edoardo, mentre io cercavo di fotografare il villaggio protetto dal promontorio sormontato dal castello. Il porto è un luogo incantevole con i suoi numerosi caffè, ristoranti e negozi dove c’è l’imbarazzo della scelta. Scelta per noi caduta all’ora di pranzo, sul tavolo all’aperto con vista sul porto del ristorante “La Poisonnerie Laurent”. Trancio di tonno alla griglia (Edo e io) e gamberoni flambé al pastis (Betty e Vito) il tutto accompagnato da vino bianco fresco locale. Inizio di viaggio spettacolare per bellezza e gusto. Nel pomeriggio abbiamo proseguito il viaggio sempre sulla costa mediterranea, scegliendo in corso d’opera il luogo per la serata e la notte. Narbonne Plage per dormire e Narbonne per la serata transitandoci con la visione della Cattedrale e del Palazzo degli Arcivescovi e cena a base di galettes bretoni e sidro. La conclusione della giornata l’abbiamo onorata con il doveroso omaggio a Charles Trenet famosissimo chansonnier francese che proprio a Narbonne era nato. Qui c’è la sua casa-museo e la sua statua nel piccolo giardino. In questi viaggi "on the road” non ci si ferma mai grazie alle bellezze dei posti.
Sveglia e via verso Carcassonne, una spettacolare cittadella fortificata medievale che sembra uscita da un libro di favole, con una doppia cinta muraria. In questo viaggio di favole ne vivremo ancora e camminando sulle strade acciottolate ricordavamo i trascorsi a Le Mont Saint Michel mai pensando che qualche giorno dopo, sconvolgendo i nostri programmi, l’avremmo vista nel suo splendore nell’orario che precede la notte. Ma torniamo a noi e dopo la visita di Carcassonne la decisione unanime è stata quella di proseguire verso i terreni vinicoli del bordolese (zona circostante la città di Bordeaux). Azzeccata la sosta a pranzo a Montauban, precisamente al Port Canal un'autentica oasi di pace e verde, che offre un completo cambiamento di scenario. Atmosfera particolare dove l'acqua e la terra si incontrano, luogo ideale per passeggiare o andare in bicicletta senza dimenticare il cesto da picnic. Il nostro cesto (in realtà pranzo al tavolo) lo abbiamo “comprato” nello spazio all’aperto del “Les cabanes du port” dove le scelte per un pasto sono varie. Fish & chips per tutti con birra di accompagnamento. Che meraviglia ! Dopo pranzo, il tempo di celebrare il posto con qualche divertente scatto, via verso Saint-Emilion, delizioso borgo medievale situato nel cuore dei famosi vigneti di Bordeaux. Saint-Emilion è unica nel suo genere per l'importanza delle sue proprietà vinicole, la qualità dei suoi vini e l’atmosfera splendida del villaggio. Un’autentica sorpresa, come altre che ne verranno di seguito. L’ora che precede il tramonto, in presenza di sole, regala una luce particolare e sedersi ai tavoli della bellissima piazzetta centrale per bere un buon bicchiere di vino rosso di Bordeaux è sempre la scelta giusta. Abbiamo voluto testare la differenza di un classico Bordeaux e di un Grand Cru, con giudizi contrastanti. La serata e la notte ci aspettavano a un’ora di distanza esattamente a Bergerac. L’impatto è stato incredibile. Sorpresa delle sorprese. Sarà stata l’ora della sera, sarà stata la cena a base di scaloppe di foie gras scottate e bottiglia di Monbazillac, ma il centro storico medievale di Bergerac ci ha incantato. Ovunque ti giri trovi qualcosa di bello con le splendide case a graticcio. Qui la vita deve essere decisamente buona, gastronomia docet. Siamo nel Perigord (patria del foie gras) sulle sponde del fiume Dordogna (con i vigneti circostanti) e aggiungo, come ciliegina sulla torta, il legame col Cyrano de Bergerac, famoso personaggio dell’opera di una intrigata e affascinante storia d’amore scritta da Edmund Rostand nel 1897. Nella città ci sono bellissime statue che ritraggono il leggendario spadaccino-poeta, una moderna, una in pietra bianca e quella più fedele vicino a Place Pelissiere.
La città ci è piaciuta tantissimo tant’è che l’abbiamo rivista con la luce del sole la mattina seguente. Dopo la “ripassata” di Bergerac ci siamo diretti per una breve sosta a Perigueux, il tempo di ammirare l’imponente Cattedrale di Saint-Front dalle cinque grandi cupole che le conferiscono un aspetto quasi orientaleggiante. Nei vicoli del centro storico abbiamo assaggiato, dividendocela, la coucounette (pallina) ripiena di foie gras e ricoperta di prosciutto d’anatra e nella piazzetta adiacente il mercato alimentare un buon bicchiere di vino rosso. La destinazione serale era in direzione dei castelli della Loira perché il giorno seguente saremmo passati dal "Chateau de Tignè" per assaggiare la produzione di vini del grande Gerard Depardieu, con la speranza di incontrarlo ancora. La scelta è caduta per un hotel pressoché attaccato al castello di Villandry. In questa zona abbiamo notato che ci sono macchinette automatiche 24h su 24h che dispensano baguette, formaggio, pizza e produzioni agricole. Incredibile. Vista la vicinanza siamo passati per Langeais per fotografare il castello in pieno centro storico. La maggioranza dei castelli della Loira è visibile solo a pagamento e quello di Langeais è una delle eccezioni e noi non ce la siamo fatta sfuggire. Siamo arrivati a giovedì e sembra di essere in viaggio da oltre un mese, una delle tante sensazioni che si provano durante un viaggio nel quale si vedono e si provano “mille” cose. Domani andremo a visitare e testare l’azienda vinicola di Gerard Depardieu nello show-room del Chateau de Tignè di sua proprietà, a metà strada tra Angers e Saumur, nel cuore dell’Anjou. Le viti hanno sempre circondato il castello ed è qui che Gerard nel 1989 lo acquistò.
La mattina seguente, arrivati praticamente a destinazione, la Micra si indirizza sulla via per entrare al parcheggio ed ecco che … proprio in quel momento … l’auto di Depardieu incrocia la nostra. L’emozione porta a uno scambio di due parole da finestrino a finestrino, il tempo di capire che Gerard stava uscendo per commissioni. Da questo momento è iniziato l’inseguimento sulla strada che porta a Saumur e dopo qualche minuto la macchina di Gerard si è fermata per andare a far compere dal macellaio. Non ci siamo fatti sfuggire l’occasione e grazie a Vito, Betty Edoardo e io ci siamo fatti immortalare da uno scatto sulla porta d’entrata del negozio. Coincidenza, fortuna, un minuto in più un minuto in meno ma il grande Gerard è sempre sulla nostra strada o noi sulla sua … Come fosse un dejà-vu, si ritorna nel momento di entrare nel parcheggio situato davanti al Castello e allo show-room di vini di Depardieu. Ci aspetta Isabelle e grazie al fatto di essere gli unici in quel momento all’interno ci ha fatto degustare con calma e con racconti vis-à-vis dieci vini della produzione della azienda vinicola gestita da Depardieu e dal responsabile del vigneto Philippe Polleau. Rosè, bianchi, rossi, liquorosi, vini di ottima qualità venduti a prezzi popolari nonostante il cognome importante del produttore Gerard. Alla fine Vito ha acquistato qualche bottiglia scegliendo tra quelle degustate. Per terminare al meglio la visita abbiamo scelto di autofotografarci davanti alle vigne non prima di visitare l’interno dell’azienda proprio in compagnia di chi la segue con amore, l’enologo Philippe di cui sopra. E’ arrivata l’ora di pranzo e dopo tanti vini … a digiuno … è doveroso riempire lo stomaco. Mai avremmo pensato che a poca distanza ci stava aspettando un tavolo, al ristorante Forever a Terranjou, a fianco dei lavoratori della zona e che il nostro stomaco sarebbe stato riempito con un menù da “faticatori" a soli 16 euro tutto compreso (antipasti a buffet, la scelta di un piatto principale tra carne e pesce, grande plateau de fromages, dessert, acqua, vino rosso in caraffa e caffè). Rapporto qualità-prezzo esagerato. A fine pranzo con tante riserve in corpo decidiamo di proseguire verso la città di Rennes, altra novità per tutti. Il tempo è grigio ma ci permette di vedere una parte del centro storico con le case a graticcio. La giornata sembra interminabile e tante le emozioni e quindi perché non esagerare. Decisione unanime. Via verso Saint-Malo sempre in Bretagna. Saint Malo emana un fascino davvero incredibile. L’atmosfera che si respira è spettacolare. Una città di granito che si affaccia sul mare con le massicce fortificazioni difensive protese verso l’oceano che le conferiscono un’aria orgogliosa e imponente e il tempo meteo (vento, pioggia, sole e fresco) accentua di più questa sensazione. Si entra nell’intramuros (interno mura) e si esce allo scoperto dalle porte che si aprono a spiraglio verso il panorama mozzafiato. Ha una silhouette unica Saint-Malo. Dopo qualche foto dell’immenso panorama a 360 gradi raggiungiamo a piedi, grazie alla bassa marea, l’isola di Grand-Bé dove, tra una flora e fauna, c’è anche la tomba dello scrittore Chateaubriand in una posizione suggestiva con vista sul mare. E’ arrivata l’ora di cena e noi la consumeremo presso l’hotel brasserie Les Chiens du Guet. Ostriche, cozze con patatine e l’immancabile sidro di questa zona. Non è ancora finita la giornata. Qui a nord il tramonto arriva tardi. Sincronizziamo gli orologi per quell’ora (22,10) e decidiamo di andarla a vivere a Le Mont Saint Michel una meraviglia della Francia sospesa fra terra, cielo e mare. Siamo in Normandia ora. Parcheggio, bus navetta e siamo lì davanti la maestosità di questo isolotto roccioso di quasi un km di circonferenza, sormontato da una grande Abbazia. Qui i nostri ricordi giovanili si spendono, quando per la prima volta arrivammo col camper preso a noleggio restando incantati dal fenomeno che la natura offre grazie alle grandi maree. E’ uno dei luoghi più interessanti ed affascinanti al mondo, una meraviglia d’occidente per la sua straordinaria bellezza. Un luogo incantato, che sembra uscito da un libro di fiabe, carico di storia millenaria e di leggende, pronto a regalare emozioni inaspettate. Grazie alla sua magnifica baia, al fascino del borgo medievale, alla grandiosità dell'Abbazia e al meraviglioso spettacolo delle maree Mont Saint-Michel è uno dei siti più visitati di tutta la Francia. Dal 2015 ci si arriva grazie a un ponte passerella percorribile a piedi o con il bus navetta. Negli anni ’80 eravamo arrivati col camper proprio sotto l’Abbazia e avevamo parcheggiato là dove la terra sarebbe poi ridiventata acqua. La notte che stava arrivando l’avremmo poi trascorsa in una bellissima casa prenotata a poca distanza. Peccato che il riscaldamento non funzionasse e la temperatura esterna nonostante fossimo a giugno fosse abbastanza rigida, ma l’emozione era talmente forte che abbiamo superato anche questo impasse anche grazie alle felpe al seguito.
La mattina seguente ci dirigiamo verso Etretat. Affacciato sul Canale della Manica, nella costa settentrionale della Francia, questo incantevole villaggio di pescatori è una delle meraviglie della famosa Costa di Alabastro. Étretat è incastonata fra le due scogliere più suggestive della costa, la Falaise d’Amont e la Falaise d’Aval con il suo paesaggio incantevole, ripreso anche dalle celebri pennellate di Monet, che vi lascerà senza parole. Qui le emozioni non hanno bisogno di essere scritte, vivono da sole in questo luogo la cui fama millenaria non ha sminuito la sua selvaggia bellezza. Oggi però abbiamo un’altra missione da portare in “porto”. Dobbiamo accompagnare Edoardo all’aeroporto Charles De Gaulle per il suo imminente viaggio verso il Perù. Festeggeremo insieme con una cena al Courtepaille vecchia nostra conoscenza ai tempi del camper “Nessie Hotel”. Il Courtepaille è un ristorante grill dove preparano la carne nel camino direttamente davanti ai clienti. I ristoranti Courtepaille sono facilmente riconoscibili dalla loro forma arrotondata e dai tetti conici a forma di cappello di paglia. L’hotel prenotato da Edoardo è in zona aeroporto e dopo esserci salutati augurandogli per l’indomani uno splendido viaggio peruviano ci siamo diretti in zona Reims per proseguire nel nostro itinerario finale.
Visita rapida in mattinata a Chalons en Champagne e pranzo a Nancy seduti al tavolo all’aperto con vista sulla meravigliosa ed elegante Place Stanislas con tanto di bicchiere di champagne che accompagnava la quiche lorraine tipica della zona. Nel pomeriggio la decisione per l’ultima località francese del viaggio. La scelta è caduta su Eguisheim, altra novità e altro sorprendente gioiello francese. Questo villaggio sulla strada dei vini d’Alsazia è un luogo fiabesco con le belle case antiche a graticcio, con finestre e balconi di legno abbelliti dai fiori colorati. Il villaggio è animato incredibilmente dalle cicogne e l’entusiasmo generato nel vederle sui nidi collocati sui tetti di case e chiese è stato incredibile e gli scatti fotografici si sono moltiplicati. La cena finale del nostro soggiorno francese, un vero e proprio Tour de France ricco di emozioni, di novità e di sorprese esaltanti, l’abbiamo consumata davanti a un piatto tipico alsaziano : l“enorme” baeckeoffe. E’ uno dei piatti forti della cucina alsaziana ed è composto principalmente da tre tipi di carni marinate e da patate e carote cotte con del Riesling, con aglio, cipolla e odori. Il tutto viene cotto nella tipica terrina alsaziana. Ultima notte in una bellissima casa a Wintzenheim vicino a Eguisheim.
L’ultimo giorno, con la tristezza del ritornare a casa, lo abbiamo speso visitando prima Basilea e poi Lucerna in Svizzera e la malinconia di aver visitato posti magnifici in Francia è salita alle stelle. Sebbene Lucerna sia decisamente più carina di Basilea, che è sempre un cantiere aperto da almeno quarant’anni, il tutto ci è sembrato così algido e distaccato e con prezzi davvero alle stelle. Come si rimpiangono subito i momenti trascorsi in Francia … la nostra nazione, quella che sentiamo più vicina ai nostri ideali. Ci ritorneremo sempre questo è un punto fermo del nostro vivere la vita.
PS per descrivere un viaggio di una settimana così intenso ho dovuto esagerare nelle righe ma nella realtà quello che si prova dentro è indescrivibile e solo i cinque sensi ne sono partecipi in pieno. Colgo l'occasione per ringraziare il mio amico dermatologo Frenk Accaria per la sua disponibilità e i suoi consigli "in corso d'opera" per il mio problema pluridecennale della pelle.
Post's song: "Y'a d'la joie" performed by Charles Trenet
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