ll giorno prima della partenza la mia amica Antonia, conoscendo le mie peripezie da esploratore viandante, mi aveva regalato una nuova tratta con un “viaggio all’interno” penetrando nei segreti dell’aura, alla ricerca dell’equilibrio tra la sensibilità e la forza. Il fine sarà quello di ridarmi l’energia per aprire tutti quei muri che col tempo ho chiuso e che ritrovo soltanto quando sono in “viaggio all’esterno” da solo. Un regalo molto gradito alla vigilia di una mia ennesima fuga dal quotidiano familiare e lavorativo. Fuga che fino a dodici ore prima della partenza non aveva una destinazione precisa. Poi, in una corsa contro il tempo, col portatile alla mano, verificando meteo e orari di volo, sono arrivato alla decisione definitiva : Tolosa, in Francia. E ora mi ritrovo in aeroporto in attesa del volo che mi riporterà a casa a raccontare di un viaggio stravagante nella scelta, in una città appartenente a un’area storico-geografica molto particolare : l’Occitania. Infatti la prima caratteristica di questa città la si incontra guardando la doppia segnaletica delle vie o delle piazze con un bilingue francese e occitano. Tolosa é la capitale anche culturale di questo grande territorio e la lingua occitana, altrimenti detta lingua d’òc, è una peculiarità importante che da oltre un millennio lega con un sottile filo gli abitanti di alcune aree del sud della Francia (in tutta la Provenza, la Guascogna, parte dell’Aquitania, dell’Alta Garonna, della Linguadoca, dell’Alvernia, del Delfinato) con piccole realtà locali che affondano le radici in Spagna e in Italia. Tolosa raccoglie sicuramente influenze e scambi culturali che provengono dall’esterno (soprattutto dalla Spagna) e tutto ciò, insieme al grande numero degli studenti residenti (seconda città universitaria della Francia dopo Parigi), la rendono vivace, cordiale e tollerante al primo impatto, come da mia sensazione. Tolosa nei libri di viaggio viene definita la “città rosa” per il colore dominante degli antichi edifici o “città della violetta” per l’utilizzo di questa pianta in molteplici produzioni. Questi due colori, in aggiunta a quelli naturali dell’autunno, sono stati una costante visiva in questo weekend di fine novembre. Grazie al cielo terso e a un sole luminoso ho goduto di stupende immagini della città che ho cercato in qualche modo di immortalare preziosamente nella memoria della mia piccola Canon Ixus. Dai tramonti stupendi visti dai ponti sulla Garonna, alle passeggiate spensierate di prima mattina sul lungofiume calciando, con le mani nelle tasche, mucchi di foglie. Ho camminato tanto, ho pedalato altrettanto e ho respirato anticipatamente l’aria del Natale curiosando tra le bancarelle del Mercatino che ha preso possesso dell’affascinante piazza principale di Tolosa, la Place du Capitole. Da qui si può partire per il viaggio alla scoperta della capitale dell’Occitania puntando, se arriverete nel pomeriggio, subito verso i ponti sulla Garonna (Neuf e Saint Michel) per gioire del fenomeno quotidiano del tramonto. In quel momento le facciate dei palazzi e delle chiese, costruite in mattoni rosso-rosato in terracotta, assumono un colore cangiante tendente all’arancione di grande effetto visivo. Tolosa è da esplorare e apprezzare passeggiando nelle strade del centro storico attraversando le piazze, i quartieri, i ponti, ammirando le Chiese e i palazzi rinascimentali. Ultimamente mi lascio trasportare dall’istinto aiutato dal navigatore sul cellulare, girovagando senza una meta precisa o meglio cercando, senza affanno, le mete turistiche essenziali. E così dopo l’approccio territoriale del primo giorno, nel secondo, grazie all’aiuto di una bicicletta presa a noleggio in uno dei tanti punti della città sullo stile “Velib” di Parigi, vado a mettere la mia “tacca” sul fulcro dell’architettura sacra di Tolosa. Si viaggia nello splendido patrimonio, tra il romanico e il gotico, regalato dall’immensa Basilica di Saint Sernin (Saturnino), tappa fondamentale sul Cammino di Santiago, dalla Cattedrale di St.Etienne (Stefano) e dal Convento dei Giacobini, con il bellissimo chiostro. Faccio riposare le due ruote, o meglio le mie gambe, e vado a visitare il Museo delle Belle Arti (Musée des Augustines) con una collezione di incredibili sculture e quadri di pregio, come quelli del conterraneo Toulouse-Lautrec. Ritornando alla Place du Capitole, vero punto nevralgico della città, farete soltanto due passi e vi ritroverete di fronte al mitico Hotel le Grand Balcon dove era solito alloggiare lo scrittore-aviatore Antoine de Saint-Exupéry, autore del celebre romanzo “Il Piccolo Principe”. Cultura e curiosità, un bel connubio. La bicicletta mi servirà ancora per arrancare sulle strade in salita verso la CIté de l’Espace un parco a tema dedicato al mondo dello spazio; a Tolosa infatti ha sede una delle fabbriche aeronautiche più importanti del mondo: l’Airbus. Parlando dei tramonti sulla città ho nominato più volte la Garonna, il fiume che bagna Tolosa. Le sue acque sono una vera arteria di vita e sono attraversate anche dal Canal du Midi (patrimonio Unesco) che le collega al Mediterraneo. L’influenza che si traduce da tutto ciò è enorme così come quella della vicinanza iberica che si respira nello stile di vita degli abitanti. Tolosa in fondo è la grande “Porta di Ingresso” verso i Pirenei. Curiosità e cultura sostenevo prima. Città rosa e città della violetta. Il fiore dall’inconfondibile colore è il simbolo di Tolosa, ma è anche un ingrediente base impiegato per ogni tipo di prodotto, dalle saponette profumate alle confetture. Girando per Tolosa la violetta è riproposta dappertutto, dalle ceramiche ai gioielli, dai prodotti tessili alle caramelle, dagli infissi alla gastronomia. Mettendo man bassa nella tradizione locale, dai racconti dei negozianti, è tornata a essere il simbolo della città e una volta all’anno, nel mese di febbraio, viene celebrata con una festa e il colore lilla trasforma Tolosa in una romantica location. Io non ho provato la violetta nei piatti gourmet di Tolosa, (ho letto di preparazioni primaverili di grandi chef come decorazioni nelle insalate o in quelle dolciarie dove i maestri pasticceri si divertono nelle loro creazioni), ma sono stato attratto dal buon vivere che si riflette nella gastronomia locale con dei prodotti caratteristici della Francia Occitana come il foie gras, il fegato d’oca assaggiato come ingrediente top nelle galettes di grano saraceno. Ho notato, nelle lavagne o nei menù esposti dalla ristorazione tolosana, la presenza di un’altra specialità francese, l’anatra, preparata sia come filetto, il famoso “magret”, o nella versione “confit”, dove la carne viene conservata nel grasso della sua stessa cottura. Non ho provato Il piatto tipico della città di Tolosa, il “cassoulet”, a base di carni di maiale, anatra e salsiccia insaporite con dei fagioli bianchi e cotte a lungo in una casseruola di terracotta, da cui prende appunto il nome; mentre invece ho gustato, allettato come un bambino dal profumo e dalla pastosa consistenza filante, l’aligot, piatto caratteristico della vicina Alvernia. Si tratta di un saporito e sostanzioso purè di patate, arricchito da pezzi di toma e altri formaggi, con una nota leggera profumata d'aglio. Non c’è bisogno di dirlo. Amo la Francia. Se volete trascorre un weekend all’insegna della spensieratezza, anche scelto all’ultima ora, con tutte quelle caratteristiche della “gioia di vivere” Tolosa può entrare a pieno diritto come un’ottima destinazione.
Post's song : "Pure shores" performed by All Saints
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