Ho sempre pensato, e l'ho anche in
parte scritto nel mio viaggio in Provenza nella primavera del 2012,
che nel mio DNA ci sono informazioni genetiche che portano
direttamente oltralpe. Sono fiero della mia caratteristica fonetica,
nota col termine rotacismo o erre alla francese e sono morbosamente
affascinato dal francesismo, che trovo elegante, adorabilmente snob e
semplicemente unico. La gioia di vivere (joie de vivre) dei francesi
non la ritrovi in nessun'altra cultura. Seduce, ti prende e ti
sorprende. Tutti gli stereotipi o frasi fatte sulla Francia o sui
francesi sono, secondo la mia modesta ma altrettanto continua
presenza a Parigi, un passaparola generato da persone che non ci sono
mai state o che amano questo tipo di etichette esattamente come per
il nostro “pizza, mafia e mandolino”. Da oltre dieci anni timbro
con puntualità il cartellino tricolore a bande verticali di colore
blu bianco e rosso. Sogno Parigi e fra dieci anni mi vedo lì,
camminare in mezzo ai parigini e ai turisti del mondo, mangiare
prelibatezze francesi e bere altrettanto, scrivere di viaggi e di
sentimenti, andare al cinema, giocare a bocce ai Giardini di
Luxembourg e fare l'amore con la donna della mia vita. Chiedo troppo
? Questo ennesimo viaggio a Parigi a settembre è stata la
consacrazione della città che considero più di ogni altra come la
mia. Il bellissimo pretesto del concerto di Jimmy Buffett a La Cigale
mi ha dato la possibilità di riassaporare e di respirare nuovamente
l'atmosfera unica, eccitante, fantastica di Parigi. La tradizionale
passeggiata che da Montparnasse porta alla Senna attraverso Rue de
Rennes e Rue Bonaparte, le scorribande in bicicletta alla ricerca di
posti nuovi o insoliti, la cena al Bistrot Victoires, la sosta
rigenerante ai Jardins des Tuileries e tanto altro ancora. Il ritrovo
è per tutti all'Hotel Istria in Boulevard Raspail. Il cielo è terso
e il sole è caldo al punto giusto. Avevamo riservato un tavolo per
cena a Le Bien Decidé di proprietà di Gerard Depardieu ma
passandoci davanti all'ora di pranzo abbiamo invertito la
prenotazione ed è stata una mossa vincente perché gustare un
bicchiere di Anjou rosso, blend di Cabernet-Sauvignon, come brindisi
d'inizio di una piccola vacanza è da emozione pura. A seguire il
siparietto delle mie foto di rito con Prescillia Andreani attrice
cantante che gestisce il locale prima di addentare le deliziose carni
di sogliola e di agnello. Il pomeriggio è poi proseguito in
bicicletta passando dalla parte sinistra a quella destra della Senna
fino a raggiungere all'ora del tramonto per cena il “nostro”
bistrot Victoires dove accompagnati da una bottiglia di champagne si
degustano i loro classici piatti dall'incredibile rapporto qualità
prezzo. La passeggiata finale a tarda sera ci fa ripassare dalla
parte destra a quella sinistra del fiume che bagna Parigi con lo
scenario dei monumenti illuminati a far da contorno. L'indomani
inizia meravigliosamente con l'inzuppare i croissants tutto burro nel
café au lait nel bar di fronte l'hotel.
Siamo già vestiti in stile
caraibico per il concerto in serata del grande Jimmy Buffett. Il
programma mattutino prevede il passaggio con “le velo” davanti
Notre Dame, l'incursione nelle vie caratteristiche delle due isole
fluviali (L'Ile de la Citè e l'Ile Saint-Louis) e il ritorno nella
nostra Montparnasse per il tradizionale pranzo a base di galettes e
crepes bretoni. Nel pomeriggio di nuovo in sella direzione Tour
Eiffel, passando davanti all'Hotel des Invalides. L'autoscatto in
stile Marrakech Express col mio arrivo esattamente al decimo secondo
… e poi via verso les Champs-Elysées a mischiarci passeggiando tra
la folla del sabato pomeriggio. E' ora di pensare al concerto festoso
della serata e quindi inforchiamo di nuove le biciclette per
indirizzarci verso la collina di Montmartre. Piccolo antefatto : dal
momento del nostro incontro del giorno precedente all'Hotel Istria
Edoardo ha con sé l'ukulele che suona splendidamente e ogni
occasione sarà buona per cantare qualche pezzo che spazierà dalle
note di Jimmy Buffett a quelle di Edoardo Bennato da pezzi storici
napoletani a quelli a “richiesta”. Arriviamo in prossimità de La
Cigale in zona Pigalle. Nella via laterale il teatro c'è una piccola
folla ma gli artisti non sono ancora arrivati. Essere al posto giusto
nel momento giusto ed ecco l'arrivo di Jimmy Buffett. Edoardo lo
abbraccia, gli fa firmare il retro dell'ukulele e Vito riesce a
scattare l'istantanea che immortala l'evento. Tutto intorno il teatro
è già una festa. Nelle brasseries, nei cafés, lungo le vie c'è
già il consueto carnevale caraibico dei fans, noi compresi. Camicie
a fiori, cappelli stravaganti, travestimenti da pirati, da
pappagalli, un campionario di gioia e felicità. Il concerto come
negli anni precedenti è stato un evento unico, una festa di musica a
ritmo del mare caraibico. Due ore e mezza di spettacolo come fosse un
party danzante. Per festeggiare l'evento a fine concerto di corsa
verso il nostro Bistrot Victoires per una replica delle serata
precedente questa volta accompagnando i piatti con un fresco Broully
della casa. Intermezzo divertente nel finale di cena, quando una
ragazza inglese, vedendoci vestiti “artisticamente” e con tanto
di ukulele, scambiandoci per musicisti in tour e ci ha richiesto un
“happy birthday to you” per l'amica che festeggiava i suoi
quarant'anni. Sorprendente esibizione di Edoardo e del sottoscritto
con ripresa audio e video di Betty fatta circolare immediatamente sul Social
Network. La giornata, sempre all'insegna di un tempo meteorologico
perfetto, è ormai al termine. La lunga ma sempre piacevole
passeggiata ci riporterà al nostro hotel dove tre quarti della
truppa andrà a letto e dove Edoardo sempre in compagnia
dell'inseparabile ukulele passerà fuori praticamente tutta la notte
invitato a una festa di amici parigini. Beata gioventù. E' domenica
e il tempo si mantiene meraviglioso. Cerchiamo un café aperto nel
giorno di festa per “le petit dejeuner” e ne troviamo uno
caratteristico dal quale esce il profumo dei croissants caldi. Ci
serve energia perché l'itinerario domenicale prevede il tragitto
sempre in bicicletta verso il Parc de Buttes-Chamont, un grandissimo
giardino in città a nord-est. La conformazione è particolare con
salite e discese di manto erboso, piccoli laghetti, una cascata e il
tempietto della Sibilia luogo mistico dell'esoterismo della Parigi
del diciannovesimo secolo. Di nuovo in sella verso Place de la
Republique con sosta pranzo a base di cozze della catena Leon de
Bruxelles. Il rientro finale in hotel ci fa pedalare sul lungoSenna.
Parigi è unica ed è una gioia per me conoscerla bene. Non serve la
guida, serve solo l'istinto. Per il resto si respira l'aria della
grande metropoli a misura d'uomo, dove la gioia di vivere è sempre
dietro l'angolo delle rues e dei boulevards, dentro i bistrot o nei
giardini della città. Parigi è Parigi e la Francia è la Francia.
Elogio con lode a cotanta bellezza di vita.
Post's song : "Cheesburger in paradise" performed by Jimmy Buffett
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