I riad sono un’oasi di tranquillità insolita rispetto a quello che accade fuori.
I
l primo riad che avevo scelto era praticamente nascosto nei vicoli in prossimità della piazza principale, la famosa Jamaa El Fna attorno alla quale si sviluppa la città vecchia ed i noti souk: mercati coperti che si articolano su tante viuzze. Siamo nella Medina, nella città vecchia (racchiusa entro le mura), la “città rosa” per via del colore delle case e dei palazzi dichiarata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La piazza di giorno è “quasi” normale, ma nel tardo pomeriggio qualche ora prima del calare del sole diventa un vero teatro del mondo, luogo pulsante animato e popolato da incantatori di serpenti con i suoni strozzati dei loro flauti, danzatori neri con i tamburi tribali, acrobati, ballerini uomini travestiti da donne, cantastorie, colorati portatori di acqua, ammaestratori di scimmie, tatuatrici di hennè, venditori di tutto (arance spremute, pozioni, datteri, spezie e dentiere …) tutti pronti ad adocchiare il turista per lo scatto immortale di una foto (in genere a pagamento) : un vero circo a cielo aperto.

L’apice viene raggiunto al tramonto e fino a notte fonda con l’ingresso delle bancarelle gastronomiche munite di tavoli.
Con pochi dirham (moneta locale) si può mangiare di tutto, dal pesce fritto agli spiedini di carne, dalle patatine alle melanzane schiacciate (le mie preferite), dal cous-cous ai panini con uova sode patate e formaggio tutti pressati rigorosamente con le mani, dalle olive speziate alle zuppe locali, alle lumache bollite ai dolci tipici, ecc.ecc. non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Se non ci fosse questa piazza credo che Marrakech non sarebbe così speciale.
Al mio arrivo tutto mi sembrava così surreale. L’aspetto era quello di una popolazione post-bellica che transitava dalla piazza per dirigersi chissà dove.
E’ un altro mondo e qui "gli altri siamo noi" come avrebbe detto Umberto Tozzi.
Oltre alla piazza e adiacente la stessa ci sono i souk profumati di spezie e traboccanti di merci.
Le mura della città di colore rosa le ho ammirate con il City SightSeeing (il bus a due piani che fa servizio portandoti a vedere tutti i monumenti di rilievo).
Nelle varie escursioni gastronomiche ho anche provato il piatto tradizionale chiamato Tajine (nella versione di pollo) stufato agrodolce di carne (montone o pollo) o pesce cotto nell’apposito recipiente di terracotta a forma di piramide e i dolcetti triangolari di pasta sfoglia al miele (una vera goduria per il palato). L’altro sfizio è stato per il corpo con la visita a un hammam con un massaggio e un gommage all’olio di argan (albero diffuso solo nella zona sud ovest del Marocco) inclusi.
Nel mezzo della mia quasi settimana (dal lunedì al sabato) a Marrakech mi sono permesso anche un’escursione con cena pernottamento e prima colazione a Essaouira sull’Oceano Atlantico.
Con un pullman diretto (più o meno) e una distanza di quasi 170 km. coperta in “sole quattro ore” (compresa mezz’ora di pausa pranzo senza ticket restaurant …) sono arrivato in questa città esposta sull’Atlantico chiamata anche la città del vento. La brezza costante dell‘Oceano (non troppo forte per fortuna) e il sole caldo (non afoso grazie al cielo) hanno donato al mio viso una bella “abbronzatura/scottatura” nella zona fronte/naso.
Essaouira è più piccola e meno frenetica di Marrakech. E’ una gradevole e suggestiva località sul mare (con spiagge bellissime e chilometriche) dove gli amanti del windsurf di tutto il mondo si danno appuntamento per le loro evoluzioni.
Il rosa è il colore di Marrakech mentre qui predominano il bianco e il blu (simili a quello della Grecia). Proprio questi colori tipici e l’ottima posizione di Essaouira attirano gli artisti e i turisti di tutto il mondo. E’ circondata da una possente cinta muraria intervallata da una serie di porte che consentono l’accesso al cuore della città. Ha anche il suo souk colorato. Il porto è un luogo veramente pittoresco. Al rientro dei pescherecci l’attività si fa frenetica con i pescatori che scaricano quanto hanno ricavato dalla giornata di lavoro, i gabbiani che stridono e i passanti che si fermano a guardare lo spettacolo. Tra la piazza principale e il porto si trovano una serie di bancarelle straripanti di pesce fresco che i venditori sono pronti a cucinarvi come preferite. Sedetevi ai loro tavoli, godetevi il pesce, osservate il viavai di gente e soprattutto deliziatevi gli occhi con lo spettacolo del tramonto.
In questo viaggio ho parlato “bene” (così dicevano gli interlocutori) il francese. Ho conosciuto una coppia di Nizza, Alain e Nicole, nel primo riad di Marrakech con la quale ho fatto conversazione durante il rito del tè pomeridiano e della prima colazione;
a loro devo l’indicazione del ristorante Le Foundouk e qualche suggerimento per questa piacevole vacanza con un tempo meraviglioso in terra d’Africa. Pìù del mio scritto in questo post valgono le fotografie (talvolta ripetitive) raccolte nel link “tutte le foto dei miei viaggi”.
Scene di vita e paesaggi marocchini, con la luce senza uguali del calare del sole. InshAllah.
Scene di vita e paesaggi marocchini, con la luce senza uguali del calare del sole. InshAllah.
Post’s song : “Rock in the Casbah” performed by The Clash.
34/9
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