Il titolo del racconto prende spunto da due piccoli personaggi Jeannala e Seppala (la piccola Jeanne e il piccolo Joseph in alsaziano) nati sotto l’ispirazione, e poi plasmati dalla sua matita, del designatore autodidatta francese David Grandmaire. Idealmente ci hanno dato il benvenuto nel loro mondo il giorno del nostro arrivo a Riquewihr, un incantevole borgo tra i più affascinanti dell’Alsazia, regione dell’est della Francia. Il grafico li ha disegnati con il costume tradizionale alsaziano che riflette il territorio, l’accoglienza e la generosità di questa grande regione. Attraverso la loro sorprendente semplicità invitano a far parte delle loro avventure infondendo la gioia di vivere e il buon umore. Questo viaggio condiviso con Anna e Umberto detto Bumby ha racchiuso proprio la gioia di vivere e il buon umore. Il pretesto del viaggio era il concerto dei Toto, storico gruppo musicale americano formatosi a Los Angeles alla fine degli anni settanta con uno stile apprezzato da un pubblico variegato. Anna e Umberto lavorano insieme a radio LatteMiele, lei come conduttrice e lui come regista. Sono passato nel giro di pochissimi giorni dalla regia televisiva della Grecia con Andrea a quella radiofonica della Francia con Umberto. Bumby è il mio grande amico di vecchia data (dal 1987) con il quale condivido lo storico scambio di sms mattutini con l'augurio di buona giornata. Con Anna, Umberto e Luca ci ritroviamo quasi mensilmente a quelle cene all’insegna del nostro universo di buon umore. Ridere fa bene e anche in questo viaggio ne abbiamo avuto conferma con tanti piccoli divertenti aneddoti. Prima tappa di questa “fuga musicale” di tre giorni è stata proprio Riquewihr di cui sopra. Il villaggio sembra uscito da un libro di favole con le sue viuzze strette e acciottolate, le pittoresche e colorate case a graticcio tonalità pastello, la torre e la fontana. Riquewihr ha ispirato gli illustratori Disney per disegnare il villaggio di Belle, la protagonista del lungometraggio animato “La Bella e la Bestia". Questo minuscolo villaggio è uno scrigno di meraviglia e bellezza, immerso in un incantevole paesaggio collinare ricoperto di vigneti. All’arrivo all’ora di pranzo, dalla lista del menù, abbiamo gustato, condividendola, la immancabile “tarte flambée alsaziana" (Flammekueche) accompagnandola con la dissetante birra locale e nel caso di Anna con una fresca Coca-Cola. La Flammekueche non è nient’altro che una torta salata (spianata di pasta di pane leggerissima) a metà tra una pizza e una focaccia: molto gustosa e saporita e farcita, nella versione base, da formaggio, cipolle e pancetta. Nel dopo pasto, dopo che Anna ha cercato insistentemente un “ninnolo” nel negozio di Natale aperto tutto l’anno, ci siamo recati a Eguisheim, già da me visitata con sorpresa nel viaggio “Tour de France” con Vito e Betty (Edoardo ci aveva appena lasciati per partire per il Perù). Eguisheim è un altro borgo gioiello nominato tra “Le Plus Beaux Villages de France” (i villaggi più belli di Francia). È il tipico villaggio da fiaba, con le case color pastello a graticcio dette colombages, le botteghe tradizionali con le insegne pendenti in ferro battuto e le cicogne bianche appollaiate sui tetti (nonostante il caldo di questo periodo siamo riusciti ad avvistarne due). Al termine del giro concentrico del villaggio ci siamo imbattuti nel primo temporale con conseguente corsa all’auto in dotazione, la Mercedes nera del Cappe (il figlio di Umberto) per trovare rifugio. Da qui in poi, ogni giorno a venire, l’acqua ha fatto capolino sulle nostre teste e sui nostri indumenti. Il concerto dei Toto era previsto per le ore 21 preceduto dalla performance di Nena (cantante tedesca degli anni ottanta) e quindi abbiamo cenato velocemente a Colmar con un piatto di würstel e patatine e naturalmente tre boccali di birra (piccoli per Anna e per me e grande per Bumby). Ci siamo. Il concerto dei Toto è alle porte. Lo scenario del Theatre de Plein Air di Colmar diventa una vera e propria Scala della Musica. Ognuno di noi sceglie la sua canzone preferita e per un’ora e mezza assistiamo a un’esibizione straordinaria dove i Toto dimostrano la loro grandezza e professionalità che solo delle leggende della musica possono offrire. Nel cielo ci sono i lampi del temporale che non vuole smettere ma la musica li surclassa e non fa sentire il rumore dei tuoni. La mattina seguente il concerto, dopo una colazione alla boulangerie-patisserie Kouglopf & Cie di Riquewihr dove abbiamo gustato un croissant al burro che ha rasentato la perfezione per freschezza e bontà, ci siamo diretti, attraversando distese di vigneti, verso Kaysersberg un altro villaggio tra i più caratteristici dell’Alsazia sulla strada dei vini. Purtroppo arrivati a destinazione, fermi al parcheggio, un forte temporale ci ha fatto desistere dal visitarlo. La decisione unanime, dopo aver aspettato una ventina di minuti giusto il tempo di vedere una cicogna sul tetto di una torre, è stata quella di proseguire il viaggio verso Strasburgo dove avevamo prenotato per la seconda notte alsaziana. Dall’hotel al centro storico la distanza è di soli quindici minuti che abbiamo coperto a piedi con i nostri zainetti con all’interno piccoli ombrelli e giacchette impermeabili. Il tempo meteo sembrava aver fatto giudizio e invece, arrivati sotto l’imponente cattedrale, ci siamo dovuti arrendere all’ennesimo acquazzone cercando di ripararci con quanto in nostro possesso. Nonostante avessimo accelerato il passo verso il ristorante adocchiato per il pranzo ci siamo naturalmente inzuppati a dovere i pantaloni e le scarpe. Pranzo con pietanze particolari come il rosti di patate e gli spatzle (gnocchetti) abbinandoli alla birra artigianale locale. Terminato il lungo temporale siamo ritornati nelle nostre stanze per una piccola sosta decisi a riprendere, da dove eravamo rimasti prima della grande ondata di pioggia, la visita di Strasburgo, questa volta con il sole a farci compagnia. Perfettamente asciutti eccoci finalmente di nuovo sotto la Cattedrale di Nostra Signora di Strasburgo. La cattedrale è un magnifico esempio di costruzione in pietra arenaria dei Vosgi (grès rouge des Vosges). Questa pietra, tipica delle zone renane, le conferisce il colore rossiccio che caratterizza anche altre costruzioni situate in città. Oggi si distingue da molte altre cattedrali gotiche data che è particolarmente evidente la mancanza di una delle due torri campanarie. L’effetto della sua imponenza, anche grazie all’altezza (142 m.), è dovuto all’effetto contrasto con le case a graticcio che la circondano. Continuiamo nella zona pedonale per dirigerci verso la Petite France il quartiere storico di Strasburgo. Petite France è un vivace polo turistico, noto per le strade lastricate, i canali, le case a graticcio ben conservate e i ristoranti tradizionali. Stanchi delle camminate della giornata (undici i km percorsi registrati con l’ausilio del mio iPhone) siamo ritornati, questa volta senza essere spinti dalla necessità di trovar rifugio dalla pioggia, nelle nostre stanze in hotel non prima però di “litigare” divertendoci con i totem dei parcheggi adiacenti le strade intorno all’hotel. Provare per credere avrebbe detto qualcuno. Il prezzo segnato sullo schermo ci segnalava un determinato orario che però non corrispondeva con la stampa della ricevuta da esporre in auto. Abbiamo fatto almeno una decina di tentativi, cambiando postazioni ma niente da fare. Tra una sosta e l’altra doveva passare almeno un’ora ma questo lo schermo non l’ha mai accennato. Premere il tasto verde per accedere al servizio, premere il tasto col numero uno per inserire la targa dell’auto (GS814SS), inserire le monete per il tempo necessario e via dicendo. Conclusione : ci hanno fregato un po’ di soldi e lo stesso avverrà il giorno dopo in Germania esattamente a Friburgo in Brisgovia. Strasburgo si trova in un punto strategico, al confine con la Germania e vicino alla Svizzera. La destinazione per le ultime ore del nostro piccolo ma intenso viaggio era quella di Friburgo in Brisgovia soprattutto per provare la schnitzel (cotoletta impanata) con accompagnamento di patatine fritte e annaffiando il tutto con la birra locale sempre nelle quantità ormai conosciute (piccolo boccale per Anna e per me e grande per Bumby). Gli ultimi km di un viaggio di rientro in auto sono sempre quelli più tristi e lunghi e percorrerli sul territorio svizzero ha reso il tutto ancora più scoraggiante. Ma non tutto è perduto si direbbe e la cena finale in territorio di Bregnano, al ristorante Il Maestrale, ci ha restituito quel buon umore e quella gioia di vivere che hanno contraddistinto il bellissimo viaggio. Il viaggio col pretesto di un concerto è sempre buona cosa, ma la condivisione dello stesso in buona compagnia vale più di qualsiasi biglietto di uno spettacolo. Alla fine, tornando all’incipit del racconto, i nostri nomi sono diventati Annala, Bumbala e Michala, piccola Anna, piccolo Umberto e piccolo Michele. Sul mio piccolo non c’erano dubbi.
Post's song : "Hold the line" performed by Toto
7-8/24
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