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samedi, décembre 31, 2022
Un anno di transizione il 2022
Natale itinerante nell'Italia Centrale
L’ultima “vacanza” dell’anno, sulla scia delle due precedenti, è stata un viaggio itinerante sul territorio dell’Italia Centrale sempre a bordo della Micra in compagnia di Betty Vito ed Edoardo. E’ iniziato tutto a Pàvana, sulle colline tra la Toscana e l’Emilia ed è terminato a Modena festeggiandolo con gnocco fritto, salumi e Lambrusco. Pavna e Mòdna, in dialetto scritto, sono le due località legate al cantautore e scrittore Francesco Guccini. La prima è dove ha trascorso la sua infanzia e dove vive tuttora, la seconda è dove è nato. Noi avevamo disegnato, fantasticando, un incontro col poeta “prestato alla musica” e, seguendo le orme dei Re Magi, siamo riusciti nell’intento portandogli in dono una bottiglia del suo vino preferito, il Gewürztraminer, e le mie miniature di Nutella per lui, per la moglie e per il suo nipotino. E’ bastato citofonare alla sua abitazione, attendere l’apertura del cancello, arrivare alla sua porta e accettare il suo invito a entrare in casa. La fortuna è stata dalla nostra parte e le fotografie di rito hanno testimoniato l’evento emozionante. Inizio elettrizzante di questo viaggio natalizio. Dopo la parentesi Pàvana, abbiamo deciso di dirigerci verso Lucca per concludere e gioire della giornata. L’impatto è stato sorprendente ed è facile restare affascinati da come questa città si sia conservata così bene nel tempo. Lucca è racchiusa all’interno di una cerchia muraria; si presenta come un piccolo scrigno, bisogna solo aprirlo e scoprirne i suoi tesori. Chiese, vicoli, torri, piccole piazze, campanili, botteghe artigianali dove prevalgono quelle con prodotti di pelletteria. Lucca è un concentrato di arte, storia e cultura dove la sua piazza simbolo, quella dell’Anfiteatro, per la sua singolare forma ellittica, ne diventa il suo ombelico. Sorta sulle rovine dell’antico teatro romano, oggi è completamente circondata da una schiera di case che le fanno da cornice. In serata, dopo aver vagato alla ricerca di angoli e vedute particolari, ci siamo fermati per cena a base di calde zuppe locali. Il mattino seguente dopo aver dato una “ripassata” di Lucca con la luce del giorno abbiamo proseguito per arrivare all’ora di pranzo a Badia al Pino in provincia di Arezzo dove ci attendevano i colleghi-amici di Edoardo della compagnia Butterfield and Robinson che opera nel settore delle vacanze attive itineranti di prestigio. Dopo le presentazioni e il pranzo insieme, la visita della loro struttura operante in Toscana ha suggellato l’incontro con i saluti e gli auguri in vista del Natale. La parte restante della seconda intensa giornata, tra uliveti e vigne, l’abbiamo trascorsa prima a Bagno Vignoni località ubicata nella splendida Val d’Orcia, famosa per la sua piazza principale che è una grande vasca termale e in seguito a Montepulciano in provincia di Siena, borgo medioevale arroccato su un colle dal quale la vista si perde tra le stupende colline toscane. Il centro storico si snoda lungo ripide stradine in salita che portano fino alla cima del borgo. Qui abbiamo consumato un’ottima cena annaffiata dal vino nobile di Montepulciano. Terzo giorno : la vigilia di Natale. Giornata all’insegna dell’emozione passando dalle rive del lago Trasimeno al bellissimo borgo umbro di Spello, dove abbiamo pranzato in modo eccelso con una scelta a base di baccalà (arrosto e in zuppa) e di gnocchi di patate al profumo di tartufo nero di Norcia. La distanza verso la nostra destinazione “principe” del Natale è di soli quindici minuti di strada. Assisi ci stava aspettando. Il tempo di riporre i nostri bagagli all’hotel da Angelo ci siamo diretti per la missione/sorpresa/incontro con Padre Mario, il nostro affettuoso pro-cugino francescano una vera istituzione ad Assisi. Il suo nuovo rifugio è alla Basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi, famosa per la “Porziuncola” la piccola chiesetta situata all’interno della stessa. La Porziuncola è annoverata tra i luoghi francescani più importanti: tra le sue mura San Francesco comprese la sua vocazione, accolse Santa Chiara e i primi frati, e ricevette il cosiddetto Perdono di Assisi. Dopo aver cercato in ogni angolo della Basilica la minuta ma illuminante figura di "Mario", quasi fosse una caccia al tesoro, ecco finalmente l’incontro all’uscita della stessa. Mario è rimasto emozionalmente sorpreso della nostra venuta e noi abbiamo provato le sue stesse sensazioni raccontandocele poi a un tavolo all’aperto, visto il clima mite di questi tempi, davanti un aperitivo frizzante. Dopo esserci dati appuntamento con Mario per il pomeriggio del giorno di Natale noi abbiamo iniziato a vivere il “Natale” di Assisi con una doppia visita con le luci e le luminarie artificiali, prima e dopo la pizza della vigilia. Assisi a Natale si presenta e si veste di luce e di colore dove le rievocazioni della Natività sono le protagoniste con i presepi di tutti i generi. Bellissime le proiezioni artistiche sulle principali chiese di Assisi. Assisi ci è apparsa come un presepe naturale e il Natale qui si fa sentire in maniera importante e suggestiva. Le camminate del giorno si faranno sentire fino a notte inoltrata e il rientro in hotel sarà davvero ristoratore. Quarto giorno : è Natale. Dopo la prima colazione, immersi in una nebbia avvolgente, abbiamo fatto visita prima alla piccola chiesa di San Damiano e poi con un’ennesima camminata in salita ci siamo diretti verso la Rocca Maggiore che domina Assisi e la valle sottostante. Bellissimo lo scorcio sulla Basilica Superiore di San Francesco d’Assisi dove le istantanee fotografiche si moltiplicano. Si ritorna all’Hotel da Angelo per il pranzo di Natale tradizionale con specialità umbre e un graditissimo piatto di cappelletti in brodo di cappone che replicheremo in serata insieme a Mario dopo il pomeriggio trascorso al “suo” convento di Rivotorto costellato di racconti francescani intervallati da quelli familiari. Quinto giorno : Santo Stefano. Si parte in direzione della Piana di Castelluccio di Norcia, una piana meravigliosa che incanta la vista e richiama a paesaggi da cinema. Da ritornarci nel periodo della Fioritura (delle lenticchie), tra fine maggio e la metà di luglio, dove la magia prenderà maestosamente forma e visione. Uscendo dalla Piana si incontra il cartello del passaggio dall’Umbria alle Marche e noi ci prodigheremo per arrivare ad Ascoli Piceno per l’ora di pranzo. Durante il percorso transiteremo anche davanti a strutture letteralmente devastate come conseguenza dei terremoti passati. Eccoci ad Ascoli Piceno, novità per tutti. Passeremo per il salotto buono della Piazza del Popolo con il Palazzo dei Capitani del Popolo e poi ci perderemo tra i vicoli alla ricerca di una buona tavola per il pranzo di Santo Stefano. Vivremo una splendida pausa ristoratrice presso l’osteria “il Vinattiere” con un pasto a base di specialità marchigiane-abruzzesi di ottima qualità e gusto presentato e descritto in maniera eloquente dal proprietario Piero. Superbi anche i vini e l’olio della zona. All’uscita ci dirigeremo nella Piazza antistante la Cattedrale di Sant’Emidio per una un’occhiata finale della città. Non c’è sosta in questo viaggio emozionante in questa parte dell’Italia Centrale e quindi si riparte verso il mare adriatico. Con il mare sulla destra dei finestrini continuiamo il nostro viaggio in direzione Ravenna, altra novità per tutti. Ci arriveremo giusto in tempo per una passeggiata serale pre-cena. La città capitale dei mosaici ispirò il sommo Dante Alighieri durante gli ultimi anni di vita e lungo le vie del centro storico si succederanno le luminarie con i versi della Divina Commedia. Troveremo ristoro in serata per una cena all’enoteca Ca’ de Vèn nel cuore di Ravenna, in un palazzo quattrocentesco nei pressi della tomba di Dante e dei principali siti legati alla figura del Sommo Poeta. La Ca’ de Vèn costituisce un punto di ritrovo per ravennati e viaggiatori di passaggio, trasmettendo un fascino d’altri tempi e un atmosfera di convivialità. Dal menù sceglieremo : cappelletti ripieni di parmigiano in brodo di cappone, pappardelle ai funghi porcini, piadina allo squacquerone, cicoria ripassata, zuppa inglese e ciambella romagnola abbinati al Lambrusco di zona. Sesto giorno : il rientro. Come a Lucca rivedremo Ravenna con la luce del giorno. Decidiamo di dare lustro ai famosi mosaici bizantini. Vedremo quelli bellissimi delle Basiliche di Sant’Apollinare Nuovo e di San Vitale intervallandoli con una visita a un piccolo laboratorio adiacente la nostra base al Palazzo Galletti Abbiosi, un tempo residenza di un Conte ravennate per poi diventare un orfanotrofio femminile che sarà infine convertito a hotel. La conclusione del nostro viaggio di Natale avverrà a Modena come citato a inizio racconto, davanti a un leggerissimo e squisito gnocco fritto. E’ stato un viaggio ricco di emozioni, di panorami, di racconti, davanti a primi piatti gustosi, eccellenze dello scenario gastronomico regionale italiano. Più che un racconto ho descritto questa vacanza con appunti di viaggio. Le emozioni che si vivono non sono facili da raccontare e scrivendo mancano tutte quelle sfumature, quei profumi, quelle sensazioni che si provano giorno dopo giorno. Si arriverà in un futuro prossimo ad avere un dispositivo con queste caratteristiche ? Chi vivrà vedrà.
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12/22