Tutti i binari portano a Roma parafrasando il famoso detto sulla città eterna. In meno di tre ore, che sia il Frecciarossa (come nel nostro caso) che sia l'Italo, viaggiando a 300 all'ora si raggiunge la capitale guardando fuori dal finestrino senza le attese, i controlli di sicurezza e le navette per e da gli aeroporti. Comodo, veloce e soprattutto ti ritrovi già nel centro della città. Natale a Roma quest'anno. Dopo l’impareggiabile Napoli e la sorprendente Bari siamo di stanza nella città definita anticamente "Caput Mundi", capitale del mondo. Il gruppo é quello storico di Natale con il Nick, Vito, Betty, Edoardo e "moi". Gli anni passano per tutti ma il peso si fa sentire soprattutto per l’età anagrafica del Nick che ci costringe a dover prenotare e prendere taxi per tutti per ogni spostamento, a partire naturalmente dal primo che dalla Stazione Termini ci porterà all'Hotel Barberini. Una fugace sbirciata a piedi ai margini della Fontana di Trevi e un altro taxi ci porterà a Trastevere dove Vito, consigliato da amici, aveva prenotato un tavolo all'Impiccetta, un ristorante-trattoria dove regnano sovrani i piatti della cultura tradizionale gastronomica romana. Il menù è perfetto per addentrarsi subito nella cucina della Roma de "noantri". Alla voce primi piatti c'é il trionfo dei tonnarelli e degli spaghetti nelle versioni cacio e pepe, gricia, amatriciana e carbonara. Ma sono le porzioni, chiamate taglie, a far la gioia dei commensali, partendo dalla small (120 gr.) transitando dalla medium (250 gr.) fino ad arrivare a quella forte la Fabio (esagerata fondina di 400gr.). Ho subito pensato al mio amico Luca che quando siamo insieme a un tavolo imbandito mi chiede sempre se finisco il piatto che ho davanti nella speranza di potermi aiutare a "pulirlo". L'anteprima ai gustosi primi piatti è presentata dai sublimi antipasti in cui eccelle l'insalata di puntarelle. Sarà anche Natale, saranno anche giorni di festa ma già un altro pensiero corre ai chili che a fine soggiorno avrò messo in cascina. Le mie diete pre e post viaggi sono state una costante di quest'anno ma le ho vissute con grande fatica. Il sole caldo si abbatte su Roma e per noi abituati al gelo di Milano è una vera manna. Si ritorna in hotel, sempre in taxi, per sistemare i bagagli e per accompagnare i postumi del dopo pranzo. Il Nick resterà nella sua dimora fino all'orario di cena, mentre il resto della truppa cercherà, senza risultati, di smaltire i primi piatti dell'Impiccetta camminando verso il punto più alto della scalinata di Trinità dei Monti. Il panorama é straordinario con le cupole di Roma in evidenza. Dal basso le fotografie con la luce del tramonto sono meravigliose. Il clima pre-natalizio é in fervore e sulla Via del Corso che porta a Piazza del Popolo é tutto un susseguirsi di persone alla ricerca degli ultimi luccicanti pacchetti regalo. Rientriamo in hotel a prelevare il “Cavaliere” e poi con un ennesimo taxi ritorniamo in zona trasteverina per vivere l'affascinante mondo di “Meo Patacca”, un ristorante d'altri tempi con menù tradizionale con abbacchio e maialino. Un quartetto di artisti locali ci delizierà per tutta la cena con canzoni e stornelli romaneschi talvolta accompagnati dai nostri cori. Il primo giorno a Roma é terminato e il taxi ci riporterà in hotel. Vito, Edoardo e io, non paghi e desiderosi di sgranchirci le gambe, passeggiamo per la Roma di sera per immortalarci davanti la Fontana di Trevi illuminata. Il risveglio del giorno dopo sarà quello della vigilia di Natale. Dalla terrazza dell’hotel hanno preparato la colazione con l’eccezionale vista a 360 gradi su Roma. Il nostro programma, cambiato in corsa, prevede la visita di Castel Sant’Angelo sulla sponda destra del Tevere. Ci arriviamo naturalmente in taxi e sarà un’autentica piacevole sorpresa. Quanta storia è passata tra le sue mura. Arrivate fino alla stupefacente la terrazza, che dona una delle viste più belle di Roma. Divertitevi con il siparietto dei gabbiani che si avvicinano senza paura alla ricerca di cibo. Incuriositevi scoprendo che la statua del maestoso angelo che sormonta il monumento è quella dell’Arcangelo Michele nell’atto di rinfoderare la spada. Il passo verso la Basilica di San Pietro è breve e ci aspetta l’Angelus con la benedizione di Papa Francesco. E’ un’autentica emozione quella di essere sulla piazza nell’attesa dell’apparizione del Santo Padre dalla finestra che abbiamo visto solo in televisione. E’ arrivata l’ora di pranzo. Il taxi prenotato ci lascerà in Piazza Navona. Il pranzo a base di pasta si farà sentire e i suoi effetti lasceranno il segno sul peso di tutti. Ancora taxi e ancora hotel. Io non rientro in camera. Decido di incamminarmi in direzione Monte Capitolino (Campidoglio), passando davanti al Monumento al Milite Ignoto, dando uno sguardo distaccato al balcone di Piazza Venezia, brutto ricordo dei tempi del fascismo. Raggiungo la vetta del Campidoglio, uno dei Sette Colli su cui venne fondata Roma. Qualche piccolo passo ancora e si apre davanti ai miei occhi la vista dei Fori Imperiali che mi farà dire di aver fatto bene a non riposare in hotel. La giornata è splendida e il sole ancora alto. L’aria di Roma mi piace e camminare da solo con i miei pensieri, come da sempre faccio nei miei viaggi in giro per l’Europa o per il mondo, è puro relax. Quando ritornerò in albergo mi confronterò col mio compagno di stanza, il nipote Edoardo da Copenhagen, sui comportamenti nelle relazioni affettive. Siamo sulla stessa barca e la cosa mi fa felice vista la ragguardevole differenza di età. 06-3570 pronto taxi ? 06-6645 pronto taxi ? Abbiamo bisogno di una vettura per cinque grazie, siamo all’Hotel Barberini di Via Rasella, 3. Attesa e conferma con messaggio vocale della sigla del taxi e dei minuti di arrivo. Buonasera “ci porti a vedere questo benedetto Colosseo” riprendendo alla lettera la frase del principe De Curtis nel film “Totò, Peppino e la Malafemmina” al loro arrivo a … Milano. L’illuminazione dell’anfiteatro Flavio (Colosseo) è bellissima e le mie fotografie altrettanto. Concludiamo il giro turistico arrivando con la metropolitana a vedere prima la Piramide di Roma e poi con l’ennesimo taxi (alla fine vi ragguaglierò sul conto totale di quelli presi) a vedere da fuori il Pantheon e Montecitorio. Siamo a breve distanza dall’hotel. Vito e io decidiamo di camminare raccontandoci ancora qualche aneddoto, gli altri tre in taxi direzione Barberini. Ci concediamo una cena sul terrazzo del ristorante dell’hotel prima di ripartire ancora tutti insieme e ancora in taxi verso la Basilica di Santa Maggiore per la Messa di Natale. All’arrivo la folla in coda per i controlli di sicurezza ci fa cambiare destinazione e assisteremo alla “lunga” funzione nell’adiacente Chiesa di Sant'Alfonso all’Esquilino. E’ finalmente Natale. Ultimo taxi del giorno nella notte inoltrata per riportarci a “casa”. Il giorno di Natale si apre con le foto in sequenza alla Bocca della Verità e con la sorprendente visita alla maestosa Basilica di San Paolo fuori le Mura, una delle quattro Basiliche Papali di Roma. Bellissimi i mosaici della stupenda facciata e all’interno nella fascia immediatamente sopra gli archi che dividono le navate, c’è l’incredibile serie dei tondi “medaglioni” contenenti i ritratti di tutti i 266 pontefici, da San Pietro a Papa Francesco realizzati con la tecnica del mosaico su sfondo oro. A fine visita un taxi di corsa ci porterà ancora in Piazza San Pietro per assistere in diretta insieme a una folla gremita alla benedizione Urbi et Orbi dell’ormai familiare Papa Francesco. Per il tradizionale pranzo di Natale Vito aveva prenotato un accogliente tavolo al Ristorante Boncompagni con un menù a base di tortellini in brodo, agnello al forno e bollito. Per la serata avevamo riservato cinque poltrone in quarta fila per il concerto spettacolo di Massimo Ranieri “Malia napoletana” al Teatro Quirino. Due ore di canzoni in un viaggio nel tempo magico napoletano degli anni ’50 e ’60 magistralmente interpretate dall’eterno “scugnizzo” Massimo accompagnato da una straordinaria band di musicisti jazz. Nel dopo teatro Vito Edoardo e io andremo a rendere onore per la seconda volta in versione “luci della notte” alla Fontana di Trevi. La fontana, una delle più celebri al mondo, è un simbolo universalmente noto di Roma, una vera icona della città. La sua magnificenza e la sua fama non rimasero ignorate dal mondo del cinema e il suo sfondo fu “attore protagonista” in una delle scene più famose del cinema italiano nella “La dolce vita” di Federico Fellini. Noi la ricordiamo anche come fondale per lo strepitoso divertente dialogo in “Totòtruffa 62” dove Totò vende, spalleggiato da Nino Taranto, la fontana a uno sprovveduto turista americano, fingendo di esserne il legittimo proprietario. Il giorno di Santo Stefano è anche il giorno del nostro rientro, anticipato come orario, a Milano. Tutte le strade porteranno anche a Roma ma è anche pur vero che al rientro dei viaggi ci riportano, ahimè, sempre a Milano, città che non amo ma che da cinquantasei anni “ci vivo”. Dimenticavo … alla fine il numero dei taxi presi è stato di ventitré (23). Habemus taxi !
Post's song : "Roma Capoccia" performed by Antonello Venditti
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