All’interno del titolo di questo racconto/diario di bordo sono racchiuse tutte le emozioni vissute nelle nostre “vacanze romane”. Il primo viaggio di questo 2025 era contraddistinto, prima della partenza, da almeno due pretesti e da altrettante novità. I pretesti erano la Mostra sulla Nutella al Maxxi (Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo) e lo spettacolo di Maurizio Micheli al Teatro Nino Manfredi al Lido di Ostia. Le novità erano il Cimitero Monumentale del Verano e il Palazzo della Civiltà all’EUR. Su questi punti fermi abbiamo costruito intorno questa bellissima vacanza romana. Tre sono stati i giorni intensi, oltre cinquanta i km di camminate, tre le gustose soste culinarie, due a pranzo al Ristorante Impiccetta nostro punto di riferimento per la tradizione culinaria romana e una divertente cena nel post-teatro al Lazzarella “Sapori Napoletani” di Lido di Ostia con l’artista amico Maurizio Micheli. A questi numeri si sono aggiunte le tante piccole meraviglie di Roma e gli incontri sorprendenti che hanno reso la vacanza una vera fuga dal quotidiano. Siamo partiti di mercoledì con il treno veloce mattutino della compagnia ferroviaria Italo che in appena tre ore, trascorse quasi senza accorgercene, ci ha trasportati nella capitale d’Italia. Armati di un piccolo zainetto, della app di Google Maps sui nostri cellulari e coadiuvati dalla colorata Guida Cartonville del Touring Club, all’uscita della stazione Termini, Betty Vito e io abbiamo cominciato a esplorare la frenetica Roma camminando per quasi un’ora in direzione Trastevere. Qui a Trastevere ci siamo fermati per pranzo al Ristorante Impiccetta, già testato molti anni fa nel periodo di Natale insieme al Nick e a Edoardo. E’ il nostro luogo sicuro di Roma per deliziarci con le specialità tipiche della gastronomia romana. La scelta come antipasto con la cicoria ripassata e il filetto di merluzzo fritto si è dimostrata azzeccata per bontà. A seguire gli abbondanti, per inciso erano la versione piccola, tonnarelli cacio e pepe e alla gricia. A Milano questi primi piatti sono le nostre scelte nell’Ostaria (osteria) Volemose Bene nella versione mezzemaniche. La base di “cacio e pepe” diventa l’apripista per le rielaborazioni della “gricia”, della “carbonara” e della “amatriciana”. Guanciale per la gricia, guanciale e uova per la carbonara e guanciale e pomodoro per l’amatriciana. Questi quattro primi piatti sono la certezza e il calore della tradizione. Non esiste nessuna trattoria romana che non serva queste specialità. La tradizione della cucina romana è una cosa seria e noi lo stiamo vedendo a Milano nella crescita sempre positiva e propositiva di nuovi ristoranti o trattorie di impronta capitolina. Una vera e propria colonizzazione romana a Milano sotto il profilo gastronomico. Con tanto ben di Dio in corpo, sempre a piedi, abbiamo raggiunto nel dopo pranzo la nostra casa/base prenotata in zona Piazza Navona. Qui si è divisa, ma solo per un’ora e mezza circa, la mia strada e quella di Vito e Betty. Io mi sono diretto al Maxxi per visitare la mostra allestita per festeggiare i 60 anni della Nutella. Era un dovere per me entrare a far parte di un viaggio iniziato 60 anni fa (1964) e che non finirà mai. E’ la storia della crema spalmabile più famosa del mondo, nata in un piccolo laboratorio di pasticceria di Alba, nel centro delle Langhe, e diventata nel tempo un’icona indiscussa di italianità. La mia storia con la creazione personalizzata delle etichette della Nutella è datata 1999; da un quarto di secolo è diventata il mio gioiello a livello grafico, testimoniata dalle tante istantanee di grandi cuochi, di artisti dello spettacolo, di scrittori, di sportivi, di medici, ma anche e soprattutto di amici e conoscenti. Un vero e proprio passaparola che ha determinato negli anni il commissionarmi le etichette personalizzate in tutti i formati in occasioni di eventi, di incontri e festeggiamenti vari. Mentre io mi inoltravo nel mondo Nutella Betty e Vito si dirigevano prima verso Piazza Navona e poi in direzione Fontana di Trevi dove ci eravamo dati appuntamento per ritrovarci insieme. Da qui è partita una lunga camminata che ci ha portato sul Lungotevere all’ora del tramonto con la meravigliosa scenografia che stava illuminando Castel Sant’Angelo e il Cupolone della Basilica di San Pietro. Cammina … cammina … siamo arrivati all’interno della Basilica. Maestosa, affascinante, suggestiva, un vero e proprio capolavoro che tocca i sentimenti in questi giorni accentuati dalle precarie condizioni di salute di Papa Francesco. Visitare di sera la zona di San Pietro è davvero un appuntamento da non perdere. All’uscita l’ennesima passeggiata in versione notturna ci porterà in zona Pantheon per un aperitivo con piccoli tranci di pizza e un boccale di fresca birra. La serata la concluderemo davanti lo schermo televisivo della “nostra casa” a vedere insieme il documentario sul percorso artistico e di vita dell’amico Edoardo Bennato. Che ricordi ! Che emozione rivedere il filmato del concerto a San Siro (Milano) del 19 luglio del 1980 e sapere che Vito e io eravamo lì nel backstage per tutto il giorno. Il tempo corre sia negli anni che nei giorni ed eccoci pronti ad affrontare una nuova alba. Il programma stabilito era intenso e così non abbiamo perso tempo prendendo un autobus da Via del Corso verso il Cimitero Monumentale del Verano che da sempre era nel nostro taccuino delle visite future. Il Cimitero del Verano, con il suo patrimonio di opere d'arte e con le sepolture di centinaia di personaggi illustri del mondo artistico, storico, letterario, musicale, cinematografico, teatrale costituisce un vero e proprio museo all’aperto. E’ un luogo di rare memorie ed emana un fascino che ha ricordato per grandezza il Père Lachaise di Parigi. Il nostro preferito rimane sempre quello di Montparnasse a Parigi che visitiamo in ogni soggiorno nella capitale francese, quasi fosse il nostro “giardino di casa”. Al Verano, con la cartina regalataci dal centro di accoglienza all’ingresso, abbiamo inseguito e trovato le tombe di Vittorio Gassman, di Raimondo Vianello, dei fratelli De Filippo, di Alberto Sordi, di Nanni Loi, di Gigi Proietti, di Ennio Morricone, di Aldo Fabrizi, di Vittorio De Sica, di Nino Manfredi, di Marcello Mastroianni, di Maurizio Costanzo e di Rino Gaetano. Due ore e mezzo di visita. Per l’immensità del cimitero e la quantità delle sepolture ci siamo persi quelle di altri personaggi. Il tempo è tiranno e dovevamo raggiungere il Lido di Ostia per lo spettacolo pomeridiano di e con Maurizio Micheli nella pièce teatrale “Nessuno è perfetto” in scena con Elisabetta Mandalari. Al Lido di Ostia si arriva con la metropolitana (Metromare) al costo irrisorio di 1,50.- euro. (un euro e cinquancentesimi). Incredibile la fortuna che hanno i romani, in mezz’ora sono al mare senza lo stress della guida. Noi ci arriveremo il tempo giusto per uno spuntino con tavolo all’aperto da Insolito Food & Drink. Il grosso cartello fuori dal locale ci invitava ad assaggiare il cuoppo fritto napoletano di pesce e noi non ci siamo fatti sfuggire l’occasione accompagnandolo con calici di prosecco e di un bianco fermo. Per un buon caffè abbiamo solo attraversato la strada perché nel locale di fronte, il Krapfen Paglia, c’era ad aspettarci un vero krapfen artigianale per concludere nel migliore dei modi questa pausa pasto. Una vera goduria in entrambi locali. Le piccole gioie della vita sono proprio queste. Prima di assistere allo spettacolo, dopo aver depositato gli zainetti nella casa prenotata per la notte, ci siamo concessi una piccola passeggiata sul Pontile di Ostia. Uno sguardo allo skyline di Ostia, dove gli edifici hanno tutti la stessa altezza, un altro alla statua di Nettuno che sembra emersa dalle onde del mare e con il profumo del mare e una leggera brezza abbiamo respirato un’aria da anni sessanta anche grazie alla musica di sottofondo che proveniva dalle casse di un appassionato chansonnier locale. Sembrava che il tempo si fosse fermato. Dal Pontile al Teatro Nino Manfredi la distanza è breve. Qui abbiamo assistito al divertente spettacolo di Maurizio Micheli e poi insieme a lui e al produttore Enzo Sanny abbiamo cenato nel locale di marchio inconfondibile napoletano “Lazzarella” con antipasto di polpo con contorno di friarielli ripassati e con un trionfo di pasta alla genovese e di paccheri patate e provola. La degna conclusione è arrivata con un babà alla crema. Potremmo tranquillamente definire la nostra giornata culinaria come “aria di Napoli sulla costa laziale”. Il risveglio per l’ultimo giorno di vacanza è stato baciato dal sole pieno e dal cielo limpido. Colazione su una terrazza affacciata sulla costa e poi una lunga passeggiata sul lungomare per riprendere il metromare alla stazione “Stella Polare”. La seconda novità segnata nella nostra agenda è proprio sulla linea del metromare alla fermata “Eur Magliana”. Si tratta del Palazzo della Civiltà. Il palazzo è un edificio monumentale che si trova a Roma nel moderno quartiere dell’EUR. L’edificio è a pianta quadrata e si presenta come un parallelepipedo a quattro facce uguali, con struttura in cemento armato e copertura interamente in travertino; presenta 54 archi per facciata (9 in linea e 6 in colonna) e in ragione di ciò ricevette il soprannome di Colosseo quadrato. Per la sua particolare architettura e il suo richiamo alle forme monumentali della Roma antica, il Palazzo della Civiltà Italiana è stato spesso usato come ambientazione di produzioni cinematografiche, televisive e spot pubblicitari. Noi lo abbiamo usato come sfondo per la foto del racconto. Dal Colosseo moderno a quello antico basta prendere la metropolitana linea B dall’Eur. All’uscita della stazione ci troviamo di fronte il maestoso anfiteatro e soprattutto l’immensa folla di turisti in coda per visitare anche i Fori Imperiali adiacenti. Noi proseguiamo imperterriti a piedi verso Via Condotti per vedere Piazza di Spagna e la scalinata della Trinità dei Monti. Siamo in prossimità dell’ora di pranzo e torneremo a Trastevere nel “nostro” ristorante di fiducia, l’Impiccetta. Replica pari pari dell’antipasto del primo giorno, con cicoria ripassata e filetti di merluzzo fritti, un assaggio di polpette al sugo e una leggendaria, per l’eccellente del gusto, lasagna al forno. Oltre allo speciale rapporto qualità-prezzo, nel finale Giordano, che ci ha servito l’intero pasto, ci ha omaggiato di bicchierini di amari speciali a base di arancia e ciliegia. Che bello passeggiare per Roma partendo dal dopo pranzo di Trastevere. Un salto a Piazza Campo de’ Fiori, l’incontro con il regista Ferzan Özpetek con tanto di istantanee ricordo e quello con Luigi “Grechi” (fratello di Francesco De Gregori) prima della sua serata di racconti e musica nel locale “Polmone Pulsante”; Qui abbiamo incontrato anche Lucio Bardi, musicista e amico di Vito conosciuto negli anni ottanta quando accompagnava Edoardo Bennato. Un ultimo sforzo per le nostre gambe e arriveremo di nuovo alla Stazione Termini dove si concluderà il cerchio magico di questa felice “tre giorni” capitolina. Le comode poltrone della carrozza business di Italo (in upgrade) e il servizio con un bicchiere di prosecco e un pezzo di focaccia renderanno ancora più liete le tre ore, letteralmente volate, che ci separano alla nostra quotidianità milanese. A Roma è impossibile non camminare, è quasi un atto dovuto per immergersi completamente nella storia di questa grande città. Tutto ciò che è girato proprio intorno ai km di camminate registrati nelle app (applicazioni) dei nostri cellulari è stato qualcosa di fantastico. Siamo stati bene in questo primo viaggio dell’anno, conformati anche dal tempo meteo gradevole, e confidiamo possa essere una buona rampa di lancio per quelli a venire. Le emozioni, che citavo a inizio racconto, devono essere vissute, tutte. E noi lo abbiamo fatto.
Post's song : "Vacanze Romane" performed by Matia Bazaar
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