"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

dimanche, décembre 31, 2023

2023, la lunga attesa

Eccomi al resoconto finale di questo 2023 in viaggio e dintorni. Devo fare necessariamente una piccola prefazione per motivare e chiarire i pochi viaggi effettuati. Il 2023 è stato decisamente influenzato dal conteggio dei giorni che mi permetteranno ai primi del 2024 di andare in pensione. Per l’anno giunto al termine ne ho utilizzati solo 15 su 32 che mi sono concessi. DI questi 15 ne ho dovuti scalare almeno altri 5 per via della convalescenza di un dente che non ha fatto giudizio sebbene il suo nome sia proprio quello. Alla fine dei conti dei 10 giorni che ho potuto utilizzare in salute, aggiungendo i weekend collegati, mi sono ritagliato quattro piccoli “momenti” almeno tenere accesa la fiammella del numero dei voli. Sono stato in Sardegna, a Zara in Croazia (new entry), a Parigi e naturalmente in Puglia e Basilicata come da post precedente. Ho fatto anche tre “gite” che non ho recensito, la prima da solo a Bergamo e Brescia nell’ultimo giorno di luglio, la seconda in un sabato di agosto a Stresa a trovare la mia amica del cuore Anna e suo marito Paolo e la terza  di due giorni a ottobre per un weekend in montagna al rifugio Valbiandino a Introbio (Lecco) con colleghi e amici e parenti degli stessi. Di queste “fughe” ci sono le fotografie a testimonianza. Tornando alla pura matematica saranno alla fine 8 i voli che ho effettuato, che però non sono il mio minimo storico, in quanto nel 2020 col Covid ne avevo fatti solo quattro. Sono arrivato a quota 478 con 350.000 miglia all’attivo. L’obiettivo intermedio dei 500 voli non è poi così lontano. Cosa dire di questo 2023 ? Un altro anno di transizione. Come ho detto nella piccola prefazione sono stato condizionato dai pensieri in vista della pensione, da sentimenti personali altalenanti, da una salute che comunque si è dimostrata capace di reggere i colpi nonostante arrivassero sberle morali per le piccole arrabbiature che ho esternato e soprattutto per quelle che mi sono tenuto dentro. C’est la vie. Quest’anno purtroppo dovrò anche ricordarlo per la morte di Jimmy Buffett che ci ha accompagnato, con la sua allegria e la sua musica, per un decennio nelle nostre scorribande parigine. Parigi non sarà più la stessa ma continueremo a mantenere alto il suo modo di vivere a Parigi. Quest’anno è stata la prima vera volta senza di lui. E ora cosa succederà nella mia vita dopo il meritato stop del dopo lavoro che arriverà a breve ? La vita avrà nuove sfide e nuovi traguardi da raggiungere. Proprio come il mio lavoro è stato lungo e ricco di sorprese negative e positive mi auguro una pensione altrettanto lunga e spero soprattutto serena. Non chiedo altro. A dire il vero ogni volta che vado dalla Pupa e dal Nick chiedo sempre tre cose : la salute in primis, poi qualche segnale dai sentimenti e poi qualche soldo in più per permettermi di vivere con decenza. In tutti questi anni di lavoro ho conosciuto persone straordinarie, con alcune (donne) ho avuto relazioni importanti, ho imparato molto e ho insegnato altrettanto, di sicuro sono a credito. Ho aiutato sempre tutti e di questo ne vado fiero nonostante qualcuno mi abbia dato per “scontato” e ne abbia approfittato. Le mie ancore di salvezza sono gli amici che sono fratelli e fratelli che sono amici. Pochi, pochissimi ma eccezionali. So che potrò contare su di loro e loro su di me. Inizia una nuova vita. Voglio spremere ogni secondo della stessa perché credo di essermi “limitato” in questi anni nonostante non lo abbia fatto vedere. Spero, naturalmente con la salute dalla mia parte, di ricominciare a fare i miei piccoli viaggi vagabondando per l’Europa e chissà togliendomi qualche piccolo sassolino intercontinentale. Obiettivo del prossimo anno, sempre con la buona salute a farmi compagnia, sarà quello di sistemare tutto ciò che in questi anni ho tralasciato. Sono la casa, la lettura, l’ascoltare musica e dedicarmi a ciò che mi fa stare bene per prendermi quelle piccole gioie che mi merito. Mi impegnerò duramente per questo sempre tenendo conto dei segnali positivi che spero mi arriveranno chiari e emotivamente forti. Prossima uscita : pensione !

Post's song : "Cantaloupe Island" performed by Herbie Hancock

mercredi, décembre 27, 2023

I panzerotti di Natale

A distanza di cinque anni, rieccoci per questo Natale nel Sud d’Italia. Allora c’era anche il nostro Nick il “filantropo” di famiglia. Questo Natale è stato un vero e proprio omaggio ai miei splendidi genitori. Il Nick era nato a Bari ed è proprio nel capoluogo pugliese che abbiamo scelto la base della nostra prima notte. “Nostra” perché a condividere insieme a me questa piccola splendida vacanza c’erano anche Vito, Betty ed Edoardo. Il tempo giusto di lasciare i nostri effetti personali nello splendido B&B che Vito aveva prenotato vicino alla Cattedrale di San Sabino e abbiamo dato inizio al tour all’inseguimento dei “panzerotti perduti” in tutti questi anni, da quando la mamma non c’è più. Il ricordo di quelli che ci faceva mamma Pupella si è scatenato al primo morso di questa meraviglia gastronomica, tipica dello street food barese, alla panetteria “La Pupetta”. Per chi non lo sapesse il panzerotto, a forma di mezzaluna, è un piccolo calzone fritto fatto con l’impasto della pizza e riempito con mozzarella e sugo di pomodoro nella versione tradizionale. Mamma Pupella era bravissima nel prepararli, leggeri e deliziosi. Ne gustavamo in gran quantità e addirittura li mangiavamo anche freddi il giorno dopo. Sì perché il panzerotto va mangiato bollente e ci sono delle tecniche per evitare di scottarsi e di sporcarsi. Il siparietto sulla tecnica di consumarlo è nato proprio dopo il primo morso di Vito che si è sporcato il maglione. Vista la bontà ne abbiamo preso subito un altro e in serata abbiamo replicato lo stesso numero in una friggitoria nella Bari Vecchia con una “birretta” fresca come giusto abbinamento per tradizione. Alla fine della vacanza saranno sette i panzerotti degustati e tutti e sette ci hanno ricordato il sapore delle serate in casa col fritto che inondava meravigliosamente locali e indumenti. In questa vacanza natalizia abbiamo finalmente visitato con tranquillità e bel tempo le splendide città della Puglia e della Basilicata. La prima intensa giornata a Bari l’abbiamo trascorsa ripassando il “passato” immergendoci nella parte vecchia. I vicoli erano stati allestiti con tavoli dove erano presenti per la vendita le orecchiette nelle varie forme, i taralli nelle tante versioni e le “carteddate” (piccoli dolcetti tipici del Natale), il tutto preparato dalle donne di casa locali. Immancabili la visita alla Basilica di San Nicola e la degustazione di un piatto di orecchiette con una purea di cime di rape  accompagnate da un rosso amabile. Nel pomeriggio per rilassarci dalle camminate per la città siamo andati al cinema a vedere l’ultima straordinaria opera di Woody Allen “Un colpo di fortuna” girata a Parigi. Inizio  vacanza col botto ( … e col panzerotto). Il giorno dopo la destinazione principe era Matera. Sulla strada abbiamo fatto una piccola sosta culinaria ad Altamura per assaggiare il famoso pane, con un piatto di capocollo, sfornato dall’Antico Forno di Santa Caterina (anno 1391). Eccoci a Matera, finalmente tutta a nostra disposizione. Alloggio in un incredibile “affittacamere” praticamente sul Duomo con una vista sui “Sassi” da togliere il fiato. I Sassi di Matera sono due quartieri di Matera, Sasso Caveoso e Sasso Barisano, formati da edifici e architetture rupestri scavati nella roccia della Murgia materana e costituiscono il centro storico dichiarato patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1993. Un autentico presepe e visto il periodo di visita direi la perfetta location.  Matera è stata anche l’occasione per conoscere Cristina, l'amica di Edoardo che lavora in un hotel scavato nella roccia, con camere allestite in grandi grotte. Suggestivo ai massimi livelli e con un’atmosfera che riporta al passato. A proposito di “passato” la mia citazione di questo viaggio per via di molte circostanze di vita è stata “il futuro è il passato”. Bisogna tornare indietro, dare meno credito alle nuove tecnologie e ai nuovi comportamenti di vita. E’ l’unica via di uscita per non farsi prendere e soggiogare dalla superficialità e dalla sottocultura. Tornando al presente eccoci tutti e cinque (si è unita a noi Cristina) seduti al tavolo all’aperto sulla terrazza panoramica del ristorante Conzato. Qui ci hanno coccolati e deliziati con prelibatezze tipiche lucane, passando dai peperoni cruschi all’insalata di pane, dalle fave e cicoria alla salsiccia zampina, dai salami tipici ai dolcetti della tradizione. Due bottiglie di Primitivo Doc hanno accompagnato il tutto prima del rituale brindisi con l’amaro Lucano. Che dire ? Straordinario pranzo con i racconti e i consigli di Gaetano sulle note dei piatti preparati da Nicola. Non sembra nemmeno Natale viste le temperature. Il locale è un posto incantevole da tornarci e ritornarci, cosa tra l’altro che faremo nell’ultimo giorno qualche ora prima del rientro. Il pomeriggio è stata una passeggiata a perderci nei vicoli dei Sassi di Matera, mentre la serata si è conclusa all’Osteria Malatesta, seppur “pieni” del pasto di mezzogiorno, con il contorno di un duo jazz con cover di canzoni di Natale. Da tornarci a stomaco vuoto perché i piatti che “giravano” davano l’idea di una buona cucina locale. Il giorno dopo, salutata temporaneamente Cristina e sempre baciati dal sole e dalla splendida temperatura, abbiamo raggiunto dapprima il Parco Regionale della Murgia  delle chiese rupestri con splendido affaccio sullo skyline di Matera  e poi siamo partiti alla volta di Taranto dove siamo arrivati per l’ora di pranzo. Pranzo a base di pesce alla Trattoria della Zia Franca. nel cuore della Taranto Vecchia. Fantastici anticipasti a base di impepata di cozze “settembrine”, di insalata di polipo, di un piccolo fritto misto e di coccioli di mare (murici). A seguire due primi piatti tipici della cucina tarantina, i cavatelli e i tubettini con cozze e vongole. Il pane caldo (il migliore di questo viaggio) ha fatto sì che ogni piatto è stato concluso con una “scarpetta” di una bontà indescrivibile. Rapporto qualità-prezzo davvero unico. Il post pranzo lo abbiamo consumato nel vedere alcune attrazioni di Taranto, dal famoso ponte girevole al Castello Aragonese, dalle colonne doriche al Palazzo del Governo con un’architettura di “regime”. Lasciata Taranto all’ora del buio subito dopo il tramonto ci siamo diretti alle Tenute “Al Bano" Carrisi di proprietà del cantante dove Vito aveva prenotato per la terza notte. Il luogo è incredibile, una masseria immersa tra uliveti e vigneti, un autentico villaggio resort completo di tutto. Il tempo di una perlustrazione di orientamento nella tenuta e siamo pronti alla cena al ristorante Don Carmelo per una grigliata di carne anticipata da polpettine di manzo al sugo e da un carpaccio di angus. SI prosegue nel giorno della vigilia per il sud ionico del Salento transitando attraverso due cittadine di mare. La prima è stata Gallipoli girandola a piedi costeggiando le mura panoramiche affacciate sul mare e inoltrandoci nel suo centro storico. Qui abbiamo assaggiato la “puccia salentina” (pane tipico) farcita di pomodorini e mozzarella. La seconda è stata Santa Maria di Leuca dove l’Ionio incontra l’Adriatico, per un pranzo a base di pesce (alici fritte e un primo piatto fatto con pasta locale, le sagne ritorte con gamberi e cozze) annaffiate da un bianco fresco frizzante della casa. I panorami lungo la strada per Lecce (notte della vigilia) saranno bellissimi e vedremo in sequenza gli scorci di Tricase e Santa Cesarea Terme. Proseguiamo verso Lecce. Arriveremo nel tardo pomeriggio, con tanto di luminarie e di canti natalizi in Piazza Duomo, e il mattino seguente godendo delle decorazioni del riconoscibile “barocco” leccese e con i colori dei suoi edifici che vanno dal bianco al giallo ambrato. La sera della vigilia, per restare leggeri, un panzerotto mozzarella pomodoro (qui si chiama calzone) e un pasticciotto, dolce della zona fatto con pasta frolla e farcito con crema pasticcera e una punta di amarena, hanno certificato le tradizioni culinarie della Puglia e del Salento. Finalmente è arrivato il giorno di Natale. L’appuntamento clou è per il pranzo a Martano al Ristorante Armonia del Sapore dove opera lo chef Roberto Cornacchia, amico di Edoardo, conosciuto durante il suo lavoro stagionale con la Butterfield & Robinson. La Butterfield & Robinson si occupa di viaggi con pacchetti con tour a piedi e in bicicletta con sistemazioni di lusso ed esperienze enogastronomiche. Prima di arrivare a Martano ci siamo concessi una bellissima sosta a Otranto addentrandoci nei suggestivi vicoli del centro storico nel borgo che prima degli altri vede il sole tutte le mattine, essendo il punto più a est dello stivale italiano. E’ veramente molto bella, circondata dalla sue mura e affacciata sul bellissimo mare del Salento. Il pranzo di Natale è stato all’altezza del suo chef cui ho regalato, commissionatami da Edoardo, la mia Nutella nel formato classico da 450 gr. Come si conclude una bellissima vacanza in Puglia ? Dormendo in trullo, questa è la risposta. Ci ha pensato Vito prenotando in corsa a Locorotondo. Trullo formato da tre coni con tutto l’occorrente per star bene, dalla bottiglia di vino rosso come benvenuto, alla dotazione di prodotti dolciari per la prima colazione. Per chi non lo conoscesse il trullo è un tipo di costruzione conica in pietra tradizionale della Puglia (vedi Alberobello). In serata abbiamo visitato la cittadina di Locorotondo, a un chilometro e mezzo dal trullo, con le tradizionali luminarie del Natale, con le luci e gli addobbi che creano una magia unica e inimitabile in un’atmosfera di incanto nel “borgo delle meraviglie”. I “due” panzerotti a testa seduti all’aperto hanno festosamente suggellato la giornata di Natale. Sarà invece il pranzo di Santo Stefano a Matera a regalarci l’ultima “chicca” al ristorante Conzato per festeggiare la vacanza con un menù “veloce” a base di involtino al sugo di pomodoro (in pugliese si chiama braciola) e una zuppa lucana (fagioli, funghi e salsiccia con crostoni di pane tostato) il tutto annaffiato da un vino rosso della Basilicata (moro) lo Spaccasassi con un blend straordinario di vitigni : Cabernet, Merlot e Primitivo. Matera ci ha stregato e abbiamo salutato Edoardo che sarà ospite fino ai primi giorni del nuovo anno in compagnia di Cristina. E ora via verso l’aeroporto di Bari con la “nostra” Panda color cemento per il volo di ritorno, la vacanza è terminata. Una vacanza, per chi ha letto fino in fondo questo racconto, all’insegna delle bellezze di questa parte d’Italia in perfetto connubio con le delizie dell’enogastronomia locale. Più che un racconto di viaggio ho scritto una recensione su ciò che abbiamo mangiato e bevuto, ma tant'è. Avevo messo in preventivo almeno due chilogrammi in più per il mio peso e invece la bilancia mi ha premiato con solo 200 grammi. Questa è vita. Visitare la Puglia con un tempo meteo primaverile significa ammirare i suoi paesaggi nel massimo del loro splendore e della loro bellezza. Il cuore del Salento, tra terra e mare, regala autentiche perle tra i profumi delle distese di uliveti, di vigneti, e di quelli dell’aria salmastra provenienti dalle rive che lo bagnano. Il ritorno in queste terre è doveroso.

Post's song : " Viva la mama " performed by Edoardo Bennato

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