Un arcobaleno che dura un quarto d’ora non lo si guarda più … citava Goethe. Prendo spunto da questa citazione per parlare della bellezza. Nella vita ci si abitua a tutto, anche alla bellezza. Credo sia indiscutibile quello che ho appena scritto. Bisognerebbe cercare sempre di vedere la bellezza, su tutti i fronti, con occhi nuovi, ma non è facile. Si invecchia e il tempo passa troppo velocemente. Ecco perché sento il bisogno di cercare cose nuove, posti nuovi, di vivere nuovi mondi. Sento proprio il desiderio di mettermi alla prova, di scoprire, di respirare la novità soprattutto nella scelta dei viaggi. E’ bellissimo immaginarmi in un posto dove non sono mai stato e sorprendermi dalla bellezza e dall’entusiasmo che scatena la conoscenza. La vecchia e cara Europa mi regala sempre delle piccole perle inaspettate. Le mie nuove esperienze nascono sempre nella ricerca di nuove nazioni e anche in questo caso di nuove capitali. Nel mio elenco delle novità mi ero soffermato più di una volta sulla città di Skopje, la capitale della Macedonia del Nord e in questo periodo visti gli aumenti ingiustificati sul fronte turismo di località più gettonate si è rivelata la scelta giusta, come già altre volte mi era capitato. Lasciata la mia scrivania d’ufficio al termine del turno del venerdì, col treno per Malpensa e con il volo diretto della Wizzair mi sono ritrovato, esattamente a mezzanotte, nella capitale macedone. L’impatto con i suoi monumenti illuminati meravigliosamente dalle luci artificiali è stato di bellissimo effetto visivo. Lungo il fiume Vardar mi stavano aspettando per ospitarmi su un galeone convertito in un hotel attraccato proprio davanti all’imponente Museo Archeologico della città. La mia stanza sottocoperta ha reso il tutto ancora più suggestivo. Splendida location proprio all’entrata del pieno centro storico di Skopje. Il galeone ha due terrazze e al mattino la prima colazione è servita all’aperto con un panorama sorprendente. Mi sono alzato prestissimo per godermi ogni ora della giornata. Il tempo è semplicemente meraviglioso con un cielo terso e con un sole caldo. Il primo giro di perlustrazione mi ha immediatamente fatto capire che Skopje è la città delle statue. Ce ne saranno almeno un migliaio. Col piano di riqualificazione del 2014 hanno cercato di rendere l’urbanistica più appetibile al viaggiatore che mescolandosi col passato diventa una vera e propria “macedonia” di stili. Per molti appare kitsch dandole il soprannome di Las Vegas dei Balcani mentre ai miei occhi si è manifestata piacevole e intrigante, sicuramente particolare e singolare rispetto alle capitali d’Europa visitate. All’angolo del mio “galeone” c’è la Macedonia Square, il cuore pulsante della nuova Skopje, al cui centro troneggia la mastodontica statua in bronzo del guerriero a cavallo (omaggio ad Alessandro Magno). La statua si trova al di sopra di una fontana piedistallo dove di sera è possibile vederne i giochi d’acqua e di luce. Tutto il contesto fa parte di quel profondo intervento di restyling cui accennavo nelle righe precedenti, in questo caso con lo scopo di donare a Skopje una piazza degna di una capitale. Su tutto quello che ho visto nei due giorni della mia visita si possono esprimere pareri differenti a seconda del proprio gusto architettonico; per molti, come detto, può risultare un po’ eccessivo ma al loro intento di rafforzare un’identità nazionale non si comanda. Così come l’Arco di Trionfo, che fa il verso a quello parigino, che si intravede dalla piazza stessa. Nei giorni precedenti il mio soggiorno avevo cercato sul web “le cose da vedere” e “i piatti locali da gustare” che sono il connubio di molti miei viaggi. Ho cercato proprio di seguirne i punti principali anche per darmi una traccia su cui “lavorare”. Ho anche scoperto che Madre Teresa di Calcutta è nata proprio qui a Skopje e a Lei è dedicata una casa museo memoriale, oltre alla fedele statua davanti la stessa. Il fiume Vardar divide questa parte della città con quella del vecchio bazar. Basta superare il ponte ad arco esclusivamente pedonale (il Ponte di Pietra), eredità del periodo ottomano, per addentrarsi nel cuore antico di Skopje, quello del vecchio bazar. Vivace e vitale proprio come la voglia di riprendersi il proprio ruolo di centro culturale e sociale della città. E’ sullo stile di quello che avevo visto a Sarajevo. E’ un caravanserraglio, o meglio ancora, un luogo di ritrovo. Qui vengono ospitati i tradizionali laboratori degli artigiani e dei bottegai, oltre alle rivendite di oggettistica di tutti i tipi dove “brilla” ed è proprio la parola giusta per definirla la “via dei gioiellieri”. Nella zona del vecchio bazar si trovano anche le principali moschee di Skopje, come la grande moschea del Pascià Mustafa. Attorno al bazar ci sono anche il vecchio Kale (castello) e gli hammam (i bagni pubblici, le antiche terme) recentemente trasformati in una splendida galleria d’arte nazionale. Per vivere in pieno la città di Skopje bisogna passare nel vecchio bazar all’ora di pranzo e provare i “kebapi e i tavce”. I kebapi sono un trito di carne leggermente speziata che prendono una forma cilindrica e si cuociono alla grigia. Il profumo dei Balcani è tutto dentro questo piatto da abbinare ai “tavce” fagioli al forno tradizionalmente presentati in un piatto di terracotta. L’unità base di misura dei kebapi è di numero 10 ma io ho iniziato il battesimo della cucina macedone con la versione da 5. Questi due piatti li ritroverete in tutti i piccoli ristoranti “a vista per la cottura degli stessi” del vecchio bazar. Questo antico centro pulsante della città è anche un elogio alla lentezza quando decido di fermarmi in uno dei vecchi locali per degustare una tazzina di caffè turco. L’ho apprezzato in più di un’occasione preferendo quello zuccherato senza sentire il bisogno di dover aggiungere il mio “latte freddo a parte”. Nell’elenco delle cose da non perdere a Skopje ce ne era una anche nei dintorni. Con un taxi mi sono fatto portare quasi in cima al monte Vodno, nell'antico villaggio di Nerezi. Qui ho trovato un affascinante monastero risalente al XII secolo che al suo interno ospita un'incredibile serie di affreschi in stile bizantino dedicati alla Passione di Cristo. Si tratta della chiesa di San Panteleimon dedicata all santo patrono dei medici e lavorando in un Poliambulatorio era quasi un atto dovuto. Il ritorno al centro storico di Skopje l’ho percorso a piedi sotto un sole cocente. Due ore di camminata, una sfida brillantemente vinta. Quello di Skopje è stato un piccolo viaggio che rifarei esattamente con gli stessi tempi e le stesse modalità di quanto ho vissuto. Mi affascina scoprire nuovi posti, nuova gente, nuovi mondi, nuovi profumi, nuovi azzardi gastronomici. La bellezza del riferimento iniziale del racconto sta proprio nella ricerca e nell’esplorazione della novità.
Post's song : "Only when you leave"" performed by Spandau Ballet
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