Quando si è in viaggio si perde la cognizione del tempo, i minuti diventano ore e i giorni settimane, soprattutto se le destinazioni cambiano quotidianamente. Ci si ritrova a fare commenti del tipo : “sembra che siamo in viaggio da tanto tempo” mentre in realtà si era partiti solo il giorno prima e via discorrendo. Questo è il bello del viaggio. Di contro talvolta sembra che avvenga il contrario con considerazioni del tipo : “il tempo è volato” e faremmo di tutto per fermarlo. Già il tempo … Con il passare degli anni il tempo diventa sempre la moneta più preziosa, quella che non cambieremmo mai con un qualsiasi bene materiale. Vorremmo avere tempo per fare tante cose e forse di tempo ce ne sarebbe se riuscissimo a sfruttarlo al meglio come a esempio stare in dolce compagnia, gioire dei piccoli piaceri della vita o vivere intensamente un viaggio. Questa prefazione è ciò che mi è passato per la mente in questo recente viaggio nella zona del Beaujolais. Con Vito e Betty ho condiviso, in molte occasioni da circa vent’anni, a Milano e provincia la festa del Beaujolais Nouveau, famosissimo vino novello francese. Ci eravamo ripromessi col “tempo” di andarla a vivere sul posto, nel cuore di questa zona della Francia dove i vitigni sono parte integrante e inscindibile della vita dei suoi abitanti. La regione del Beaujolais è situata a Nord del dipartimento del Rodano, fra Lione e la Saona-Loira. Questo territorio è la patria del Gamay, un vitigno profumato e leggero alla base del Beaujolais, diffuso in molte parti d’Europa e dove qui raggiunge alti standard. Come appena scritto fino a un po' di anni fa Milano aderiva con la Francia alla cordiale celebrazione, l’avvento del Beaujolais Nouveau, il più famoso e più pubblicizzato dei vini novelli del mondo e salutarne il suo arrivo il terzo giovedì del mese di novembre. Infatti come vuole la tradizione il primo Beaujolais Nouveau adatto a essere bevuto lascia il suo luogo di produzione alla mezzanotte del terzo giovedì di novembre, a pochissimo tempo dalla vendemmia. In quel preciso momento, detto "déblocage", i camion colmi di bottiglie e damigiane partono dalle cantine per portare il vino in tutta la Francia e all'estero. Nelle settimane precedenti il déblocage del vino novello francese, sulle vetrine di enoteche, ristoranti, brasseries e bistrot compaiono adesivi o cartelli (“Le Beaujolais Nouveau va arriver”) che ne annunciano l'imminente arrivo e dal sospirato terzo giovedì dell'undicesimo mese dell’anno vengono rimpiazzati con la scritta pomposa "Le Beaujolais Nouveau est arrivé!”. E’ un invito a festeggiare, a stappare bottiglie, a fare un brindisi in spensieratezza con un vino non straordinario ma allegro e amichevole. Basta questo per far rinnovare una consuetudine gioiosa, che parla di ottimismo e di condivisione. Il Beaujolais Nouveau è adatto a un aperitivo in compagnia o a un pasto non troppo impegnativo. Ho presentato con buona enfasi, tipica dei francesi, il pretesto del viaggio e ora ne racconto le varie tappe che ne hanno caratterizzato la buona riuscita. La prima sosta è stata doverosa per un pranzo a Courmayeur a base di una sorprendente zuppa valdostana (verdure, fonduta e pane raffermo). Ottimo anche il digestivo genepì locale a concludere il pasto. La prima vera importante destinazione di questo viaggio novembrino è stata Annecy, nel dipartimento dell’Alta Savoia. Erano anni che non ci tornavamo e l’arrivo nel tardo pomeriggio, nelle ore che precedono il tramonto, è stato entusiasmante. Le luci che arrivavano dai lampioni cittadini hanno creato un’atmosfera magica e l’aria fresca di montagna ha amplificato la suggestione. Annecy affacciata all’omonimo lago è caratterizzata dai romantici canali che la attraversano. Il suo centro storico è incantevole, con passaggi e stradine acciottolate da percorrere senza un preciso programma fino ad arrivare al Palais de l’Ile, il suo edificio più famoso e sicuramente uno dei più fotografati di Francia. Dal ponte passerella che si trova proprio davanti al palazzo si scattano fotografie scenografiche a ogni ora della giornata e di sera come è capitato a noi, grazie alla speciale illuminazione, l’effetto è impareggiabile. Tutta questa magia l'abbiamo poi festeggiata con una cena al ristorante Le Chalet con interni caldi in legno e dove si gustano i piatti tipici della cucina savoiarda come la tartiflette da noi scelta, a base di patate, formaggio Reblochon, pancetta affumicata e cipolla; l’abbiamo abbinata a un ottimo Pinot Nero della Savoia. Che giornata meravigliosa. La mattina al risveglio una piccola passeggiata per sgranchire le gambe ci ha portato verso il Ponte degli amori (Pont des Amours) situato all'ingresso del canale Vassé sul Lago di Annecy. E’ giovedì e si parte per raggiungere l’obiettivo del viaggio, l’arrivo del Beaujolais Nouveau proprio lì dove è nato. Prima di arrivarci però ci siamo concessi una sosta culinaria e culturale a Bourg-en-Bresse. La cittadina è famosa per il pollo di Bresse, considerato come il più buono al mondo. Il cibo è parte fondamentale di un viaggio e provare le specialità locali permette di immergersi completamente nella cultura e nella tradizione locale : il pollo di Bresse ne è una prova. La qualità delle carni è dovuta all’alimentazione su pascoli erbosi e ha come caratteristica estetica quella di avere i colori della bandiera francese : cresta rossa, piumaggio bianco candido e zampetta blu. Viene proposta “à la creme de morilles” (salsa a base di fungo spugnola) dal gusto inconfondibile. Bourg-en-Bresse è nota anche per il grande Monastero di Brou. Si riparte dopo il pranzo e qui ci aspettava “un’inaspettata” seconda magia immersi nelle vigne del Broully. Avevamo prenotato due camere alla Maison des Vignes di Charentay come punto di partenza per Beaujeu e la scelta è andata oltre le aspettative per location, gusto nell’arredamento e cordialità della proprietaria Edwige. Dalle finestre delle nostre stanze i filari dei vitigni Broully sembravano richiamarci e noi li abbiamo accontentati con una scampagnata fino alla cima. La stessa l’abbiamo ripetuta il mattino seguente dopo una succulenta colazione a base di ottimi prodotti freschi e deliziosi. La festa del Beaujolais Nouveau ? La nostra speranza era rivolta a un happening gioviale e ricco di sorprese. Il tutto però era avvenuto un minuto dopo la mezzanotte di giovedì. Quando siamo arrivati nel tardo pomeriggio (come da avvenimenti passati di Milano e dintorni) erano allestite poche bancarelle e quindi ci siamo recati alla Maison du Terroir beaujolais, struttura turistica situata nel cuore della storica capitale del Beaujolais a Beaujeu. Qui abbiamo assaggiato tre diverse bottiglie di altrettanti produttori. Una bottiglia intera l’abbiamo poi bevuta accompagnando la cena all’interno del mulino a vento di Romanèche-Thorins. La Micra di Vito ci porterà il giorno dopo a Lione dove trascorreremo parte della giornata suddividendola tra la mattinata nella zona vecchia, con la sorpresa della marionetta di Guignol e la visione dei fantastici murales cittadini e suggellandola in serata con una magnifica cena al Bistrot de Lyon a base di zuppa di cipolle, salsiccia di Lione il tutto abbinato a un rosso Côtes-du-Rhône. Nel pomeriggio avevamo fatto una deviazione nella sorprendente Vienne affacciata sul Rodano e caratterizzata dal periodo romano (vedi lo splendido Tempio di Augusto e Livia incastonato nell’architettura cittadina), da quello medievale (Cattedrale di San Maurizio) e da piccole botteghe artigianali legate alla musica. L’ultimo step del viaggio è stato dedicato ad Aosta in orario di pranzo. La splendida giornata meteo ha evidenziato la bellezza dei suoi monumenti storici e dove il Teatro Romano con lo sfondo delle bianche montagne innevate lascia il viaggiatore semplicemente senza fiato. Un viaggio ricco di sorprendenti visioni, con atmosfere magiche e con l’ennesima esaltazione delle papille gustative nelle escursioni enogastronomiche nell’eterna sfida tra l’Italia e la Francia.
Post's song : "If it's life" performed by Sting
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