Negli anni precedenti il 2020, viaggiando molto, mi ero sempre detto che in fondo essermi portato avanti col numero e con le destinazioni era un assoluto vantaggio in previsione della pensione che più o meno fra tre anni dovrebbe arrivare. Mai avrei pensato di fermarmi, e naturalmente non solo io, per un maledetto virus che ci tiene in ostaggio dai primi di marzo. Da quel momento è cambiata la vita quotidiana di tutti e per molti addirittura è finita. Nei miei racconti di questi anni, molte volte ho ritagliato uno spazio per i miei pensieri e i miei propositi raccolti durante le passeggiate. Sempre positivi e sempre propositivi. Vedendo un film francese ho scoperto un libro dal titolo “Le passeggiate del sognatore solitario”. Le fantasticherie del passeggiatore solitario di J.J. Rousseau sono al tempo stesso un'autobiografia e una riflessione filosofica per mezzo di variazioni su alcuni dettagli sulla sua vita. Riflessioni sulla natura dell’uomo e del suo spirito. Con questo libro, Rousseau cerca di presentare la filosofia della visione della felicità, attraverso un relativo isolamento, una vita tranquilla e, soprattutto, un rapporto armonico con la natura, sviluppato dalla passeggiata, dalla contemplazione. Queste fantasticherie dovrebbero cercare di suscitare nel lettore un sentimento di empatia tale da permettere, attraverso le sue tracce, di conoscere meglio sé stessi. Non l’ho ancora letto ma intravedendo dalle presentazioni in rete, potrebbe essere come indossare un abito perfettamente su misura. Già, l’essere da soli, il vivere da soli; il pensare in solitario quest’anno è stato il mio vero programma di viaggio. E sempre quest’anno, a malincuore, non sono andato a Londra e a Parigi. Quattro viaggi 4. Il primo, sull’onda degli anni precedenti, destinazione isola di Malta. In un colpo solo una nazione nuova e una capitale nuova, La Valletta. Era gennaio, ero partito bene. Grand hotel in stile anni ’20 del secolo scorso proprio per celebrare l’entrata negli anni ’20 del duemila. Poi è scoppiata la pandemia del Covid-19 proprio mentre ero in procinto di partire per un’altra isola, quella di Cuba con base nell’hotel dove soggiornò Hemingway a L’Avana. Attraverso lo scambio di email con l'ambasciata italiana a L’Avana avevo preso la decisione finale di non partire per le troppe incognite del viaggio. Poi un buio assoluto rattristato dalla scomparsa del Nick avvenuta in maniera disumana proprio per il contorno dovuto alla pandemia che non ci ha permesso di vederlo, di assisterlo, di salutarlo per l’ultima volta. Ho ripreso a viaggiare solo nel periodo autunnale (settembre-ottobre) ritagliandomi delle fughe in Italia differenziandole per caratteristiche. Così San Candido e le Dolomiti, Palermo e Trieste con un piccolo sconfinamento in Slovenia, mi hanno regalato delle vere pillole di felicità. Quelle che vorrei regalarmi in futuro. Ogni giorno penso di svegliarmi in uno dei tanti hotel che mi hanno ospitato in questi quindici anni di viaggi. In fondo sono sempre stato un sognatore e continuerò a esserlo. DI certo questo periodo della nostra vita, se ne usciremo indenni, lascerà una nuova impronta sul nostro carattere. Sono momenti nei quali le riflessioni vanno oltre i normali comportamenti. Io mi sono posto mille domande in questo periodo così incerto, così nebuloso, così infelice. Ho provato attraverso tante digressioni di esplorarmi un po’ di più; il tempo e le restrizioni me lo hanno permesso. Sono tornato indietro ripensando al passato. Che vita sto facendo ? Potevo avere tutto, avevo tutto, poi dall’oggi al domani non avevo più niente. Ho dovuto costruirmi una seconda vita, giorno dopo giorno. Ho dovuto accettarla, ho dovuto farmela piacere. Ho incontrato nuove persone, ho trovato un nuovo lavoro, ho modificato il mio stile di vita, mi sono adattato camaleonticamente. Sono caduto e mi sono rialzato, hanno cercato di farmi cadere di nuovo e di nuovo mi sono rialzato. Credo comunque di essere sempre stato fortunato. A distanza di quasi vent’anni mi sono accorto che il destino aveva deciso un’altra strada e io ho cercato di deviarla sempre in modo tale di cercare di essere felice. Ma io sono veramente felice ? Non credo. Mi mancano troppe cose, avrei voluto altre cose. Faccio in modo che quelle che ho mi piacciano, ho bisogno di cose semplici, piccole ma appassionanti, curiose, in una parola … belle. Mi merito tutto ciò ? Non lo so. Ho fatto sicuramente degli errori, la maggior parte dei quali per il mio carattere. Un carattere che personalmente ritengo speciale, ma che sicuramente non va bene per tante cose. Ho voglia di tranquillità e questo nostro periodo di vita non può offrirmela. Si tratta solo di aspettare. Quanto ? Il giusto. Non un giorno di più non un giorno di meno. I viaggi mi hanno regalato delle fughe, dei momenti piacevoli, condivisi per lo più con me stesso. Ho bisogno di un’alternativa al viaggio. La troverò o verrà lei a cercarmi ? Io devo cercare solo la semplicità, devo riuscire a saltare quegli ostacoli che ogni tanto mi mettono davanti. Non posso cercare di modificare il destino, devo solo assestarlo ogni qualvolta prende una strada tortuosa. Credo che i miei pensieri in solitario, siano pensieri in comune con tante persone. Persone che da questo periodo di vita troveranno molti spunti per affrontare il ritorno alla normalità. Che il 2021 sia un anno veramente di rinascita e di stimolo, non solo per me. Che il vaccino ci aiuti. La salute come bene primario, speriamo mi assista anche quest'anno. Voglio solo il bene per me e per chi mi vuol bene. Pochi ma buoni. Dalle piccole cose si può costruire un futuro migliore. Ho scelto per la canzone di questo post un pezzo suonato al pianoforte da Johannes Bornlöf dal titolo veramente emblematico “As the years go by” letteralmente tradotto in “col passare degli anni”. La frase mi è piaciuta che ho deciso di utilizzarla anche come titolo di queste righe. Col passare degli anni si capiscono molte cose, sta a noi utilizzarle al meglio.
PS come regalo di Natale mi sono comprato uno scrittoio bianco che diventerà il mio nuovo spazio per i lavori grafici e per i miei, spero, nuovi racconti in viaggio.
Post’s song : “As the years go by “ performed by Johannes Bornlöf