Rileggendo i miei scritti dall’inizio della creazione del blog si può intravedere la crescita del mio entusiasmo per i viaggi e per la vita. Un entusiasmo generato dall’amore, dalla curiosità e dalla costante voglia di vedere oltre. Ogni tanto mi rivedo come un Tintin in carne e ossa alle prese con il suo lavoro di reporter. Lo spirito d’osservazione e la sete di conoscenza mi portano a capire la cultura delle città con cui entro in contatto. Prima di partire per un viaggio alla scoperta di una nuova città cerco una piccola base di informazioni sulla quale “lavorare” per poi vivere al meglio la straordinaria quotidianità del posto. Nel diciannovesimo secolo visse in Francia un prolifico fantasioso romanziere, un uomo di grande talento dotato di una curiosità insaziabile che spingeva il suo sguardo oltre i confini della realtà. Fantasticare, sognare, amare nuove scoperte, guardare sempre avanti. Mi ritrovo nel suo spirito di sacra curiosità. Si trattava di Jules Verne e nacque a Nantes. Nantes è la porta d’ingresso alla valle della Loira e alla Bretagna, ed è riconosciuta come capitale europea del buon vivere. Ed è stato proprio così. L’ho trovata ospitale, aperta al futuro, amabile, in una parola semplice … bella. Il motto di Nantes, impresso in latino sullo stemma comunale è “Favet Neptunus Eunti” : Nettuno favorisce il viandante. Nettuno protegge il viaggiatore. E per uno come me diventato negli anni anche un “gastronauta”, amante del viaggio e sempre alla ricerca e alla scoperta della cultura del buon cibo e del buon bere questo è il posto giusto per celebrare la “reputazione” di città del buon vivere. E per farlo avevo messo in programma la prenotazione di un tavolo, per la cena nel giorno del mio arrivo, nella brasserie La Cigale definita come la più bella del mondo dal celebre attore francese Jean Louis Trintignant. Il locale, con un clima da belle époque, risale al 1845 e accoglie gli ospiti in sale stile Art Nouveau presentando un menù di classica tradizione francese con una spiccata prevalenza, per la vicinanza al mare Atlantico, per il pesce dove regnano ostriche, crostacei e plateau di frutti di mare. Non bisogna dimenticare di ordinare una buona bottiglia (per me un bicchiere) di Muscadet il più famoso dei vini bianchi secchi di Nantes. La storia di Nantes narra di sovrani di Bretagna e nel castello dei Duchi di Bretagna (Château des Ducs de Bretagne) in stile medievale-rinascimentale ebbero la residenza Duchi e Reali. Il Castello è l’ultimo della Loira prima dell’oceano Atlantico e può essere anche una buona base di partenza per visitare tutti gli altri più o meno celebrati. Ma l’architettura e i paesaggi di Nantes fino ai giorni d’oggi raccontano tante altre belle storie che ho cercato di renderle mie nei tre giorni di sole e cielo azzurro nei quali ho soggiornato. Sulla scia dei trascorsi di Parigi e Tolosa ho utilizzato il sistema di noleggio di biciclette disponibile in più punti della città e, armato della mia “due ruote”, ho iniziato a respirare la città. E così al mio arrivo, dopo un pranzo frugale a base di galette, crepe e sidro autenticamente bretoni, ho iniziato, parafrasando il titolo di un celebre romanzo di Verne, il mio giro di Nantes in tre giorni. Prima destinazione : Les Machines de l’Ile. Superato il ponte sulla Loira ci si ritrova nell’isola fluviale di Nantes e si entra in uno spazio urbano ai confini con l’immaginario. E’ qui che Nantes si ricorda di essere stata un tempo una città di mare. E’ qui che hanno reinventato la città. E’ qui che Nantes si è creata un vero laboratorio d’arte, dove un tempo sorgevano i cantieri navali. Ed è proprio qui ci aspetta il divertente mondo degli animali-macchine generati dalla fantasia di Jules Verne sulla falsariga della scienza progettuale di Leonardo da Vinci. L’attrazione principale è l’enorme elefante meccanico (alto dodici metri) con una pelle di legno e un cuore di metallo che passeggia sull'area antistante i cantieri con movimenti di conturbante disinvoltura, dispensando acuti barriti e spruzzando dalla proboscide vapore acqueo verso i turisti che incontra sul cammino. Il grande elefante è il patriarca di questo zoo meccanico che annovera anche uccelli e insetti giganti. Proseguendo verso il vicino estuario si sviluppa un altro itinerario artistico sempre al limite del surreale. Io ho visitato solo l’inizio che parte dai grandi anelli luminosi di Daniel Buren nel porto di Nantes. Sull'altra sponda del fiume c'è sempre la vecchia Nantes delle cattedrali e della nobiltà che mi aspetta e vado a curiosare tra le vetrine del “Passage Pommeray", una delle più antiche e belle gallerie commerciali di Francia. Si tratta di un splendido passaggio coperto in stile liberty su tre piani dove ho trovato, tra gli altri, un negozio specialista di camicie con stampe originali. Da qui proseguite verso l’elegante Place Royale. Alzate gli occhi e ammirerete le facciate della Basilica di Saint Nicolas, della chiesa di Sainte-Croix e poi perdetevi nei vicoli del quartiere pedonale di Bouffay, il cuore medievale di Nantes. Lasciate la vista del Castello alla vostra destra e proseguite verso la Cattedrale di Nantes (St.Pierre et St.Paul), sullo stile gotico di Notre-Dame di Parigi. Ora abbassate gli occhi e seguite la linea verde che vi condurrà fino al Jardin des Plantes, un’oasi verde nel cuore della città con un orto botanico e una serra d’eccellenza. La linea verde tracciata in terra serve a indicare l'itinerario delle principali attrazioni di Nantes. E sono tante. Dall’oasi verde, superata la stazione ferroviaria adiacente, vi troverete di fronte a le Lieu Unique. L’ex fabbrica dei biscotti Petit Beurre LU ora è diventata un centro di arte contemporanea e un luogo di eventi e spettacoli a Nantes. Da non perdere la visita al Musée d’Arts di Nantes che ha riaperto i battenti dopo sei anni di chiusura per i lavori di ristrutturazione. Il nuovo edificio dedicato alle Belle Arti si presenta all’esterno con un’elegante facciata che ricorda il Metropolitan di New York e all’interno un patio centrale in vetro e una collezione di oltre dodicimila opere dove tra le altre sono esposte quelle di Ernst Delaunay, Picasso, Kandinsky, Monet, Rodin e Renoir. Cercate ancora colori, sapori e curiosità di Nantes ? Prendete l’ascensore della moderna Tour Bretagne e salite fiduciosi fino al 32° piano dove troverete un’enorme cicogna ad attendervi. E’ la star del "Le Nid” un locale dove i sedili e i tavolini sono a forma di uova (della cicogna); a esaltare il tutto c’è una splendida ed impagabile vista a 360 gradi del panorama della città. Oppure prendete il piccolo battello dalla stazione marittima e in dieci minuti di tragitto vi ritroverete sulla riva sinistra della Loira, dove c’è il villaggio di pescatori di Trentemoult con le sue case multicolori. Ancora per chi ama il calcio come il sottoscritto potrete andare al moderno Stadio de la Beaujoire e assistere a un match del campionato francese di Ligue 1. Per la cronaca il Nantes ha perso con un goal a zero contro l’Amiens. E dire che mi ero premunito di una maglietta con lo stemma della squadra di casa. Una strana curiosità è quella della Chiesa di Notre-Dame de Bon-Port la cui cupola viene inserita in molte fotografie come emblema della città, mentre viene totalmente ignorata nelle cose da vedere nei siti in rete. La cupola è modellata sulla base di quella dell’Hotel des Invalides di Parigi. Come avrete letto tanti elementi contribuiscono alla vivacità culturale di Nantes, alla sua energia e al suo fulgore. Nel raggio di un chilometro vi troverete raggruppati un elefante gigante, un castello del XV secolo, un delizioso e rilassante giardino botanico, una cattedrale imponente e tanto altro ancora. Vi basta una bicicletta, l’entusiasmo per la vita e per il buon vivere. Più visiterete questa città e più avrete voglia di conoscerla in tutti i suoi angoli. E’ un luogo adatto per ritornarci. Anche per cimentarmi a sorseggiare di nuovo il bianco Muscadet, a deliziarmi assaporando il gusto meraviglioso del mio piatto preferito, il foie gras scottato, a gustare l’eleganza delle appetibili capesante, a esagerare con il pane croccante (baguette) e il burro salato e a riprovare la leggerezza del Crémet Nantais, una specialità dolce di Nantes fatta con panna, albume e crema di formaggio, da abbinare a frutti freschi di stagione. Nantes è stata per me una piacevole sorpresa come lo è del resto il risveglio ogni mattina. La vita è una continua scoperta.
Post's song : "Don't make me wait" performed by Sting & Shaggy
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