Noi lo abbiamo sempre amato negli anni per le sue interpretazioni nei film che adoriamo e per il connubio con il vino che lui produce. E’ stato come coronare un piccolo sogno. Una settimana prima della partenza per Parigi mi ero imbattuto nella visione su Sky del film-documentario sulla sua vita “Depardieu contro tutti” e in un particolare frammento avevo intravisto l’uscita in moto dal portone di una casa nella via, a Montparnasse, dove lui è proprietario di un ristorante. Ne avevo parlato con i miei compagni viaggiatori e avevamo deciso di transitarci davanti per scattare un'instantanea con lo sfondo della sua abitazione. Mai avremmo pensato di trovarci poi a contatto con il grande artista. Nella prima occasione ci siamo parlati a distanza, tra il marciapiede e il piccolo cortile del suo appartamento, per colpa del furgone del giardiniere che ne ostacolava l’entrata, rimandando l’incontro al giorno seguente. E così è stato. Noi armati di emozione, biciclette e macchine fotografiche abbiamo atteso il suo arrivo in moto davanti al portone e lì si è scatenata davvero tutta la nostra gioiosa ammirazione.
Tolto il casco Gérard si è lasciato andare a una simpatica conversazione nella quale abbiamo cercato di condensare, in pochi minuti, tutto il possibile per ricordargli alcuni aneddoti con il cuoco Agostino del Ristorante Trattoria il Focolare di Barano d’Ischia e del nostro cerebrarlo durante le scorribande enogastronomiche nei suoi locali parigini. Gli abbiamo anche chiesto di alcune curiosità in merito alle sue proprietà a Lecce, in Sicilia e nella Loira e sui nomi dei ristoranti. Un incontro breve ma intenso dove l’emozione avrebbe potuto giocare un brutto scherzo mentre poi tutto è filato come in un incontro fra vecchi amici. Le fotografie scattate insieme e il video girato ne sono state la prova evidente di gioia e entusiasmo vissuto nell’evento. Grazie Gérard per averci regalato un grande momento di vita.
Questi tre giorni nella città che amo più delle altre mi sono bastati ancora una volta per ribadire che la vita ti può regalare sogni, speranze, idee, buoni propositi, emozioni, riflessioni e perché no anche dare fiamma alle illusioni del futuro. Tre giorni di vero spasso, di vera gioia di vivere. Tre giorni intensi con la fortuna anche del tempo meteorologico che ci ha deliziato con un sole caldo e che ci ha permesso di passeggiare e di pedalare festosamente sugli adorabili “boulevard” o nelle piccole “rue” di Parigi.
Abbiamo colto l'occasione per celebrare gli artisti che riposano nei cimiteri “famosi” di Montparnasse (il nostro mentore Serge Gainsburg, Philippe Noiret, Charles Baudelaire, Samuel Beckett e la coppia Sartre-De Beauvoir) e di Pere Lachaise (Edith Piaf, Georges Moustaki, Henry Salvador, Amedeo Modigliani e la coppia Montand-Signoret). Abbiamo onorato con tanto di pranzi, pause caffè e cene la “noblesse oblige della cultura di Parigi” vissuta in locali storici dove hanno presenziato tra gli altri ancora Serge Gainsburg, Ernest Hemingway e naturalmente il nostro Gérard Depardieu. (Le Bistrot de Paris, Le Pré aux Clercs e L’Ecaille de la Fontaine). E cosa dire della sorprendente serata vissuta nel ristorante Le Vieux Belleville ? Qui, cenando, abbiamo interagito cantando tutti insieme, e addirittura ballando (Edoardo), con l’artista locale Minelle che con le sue fisarmoniche e la sua voce caratteristica ci ha deliziato con canzoni famose francesi e tradizionali musette. Tra l’altro proprio adiacente il ristorante si può godere di un tramonto panoramico sulla città con tanto di Tour Eiffel illuminata in bellavista. Il resto dei tre giorni è stato vissuto nell’attesa prima, e la presenza poi, del concerto di Jimmy Buffett che quest’anno ha toccato nel vivo il mio stato emotivo. Abbiamo “visitato” grandi hotels (Westin e George V), abbiamo timbrato il cartellino del Bistrot Las VIctoires, abbiamo richiesto alla Madonna della Medaglia Miracolosa in Rue du Bac di proteggerci, abbiamo riposato in piccoli parchi o in grandi giardini e infine abbiamo “respirato" la città pedalando piacevolmente da un arrondissement all’altro lasciando all’istinto le varie destinazioni.
Parigi è Parigi e, nonostante la buona personale conoscenza, continua a stupire. Come ho già scritto non smetterà mai di piacermi, mai. Amo tutto di Parigi, anche le cose che il turista trova negative; chi la conosce bene come me riesce a trovare in ogni piccolo angolo una adorabile sorpresa di vita. La gioia di vivere è un comune detto della Francia e qui a Parigi io glielo riconosco. Quest’anno abbiamo anche goduto dell’assaggio del “foie gras scottato accompagnato da un fantastico Monbazillac del 2010”; che altro ? Ripenso a tutti questi anni continui di Parigi (dal 2003 ininterrottamente), alla rilettura con autentica emozione degli scritti passati. Ricordo ancora con gioia il primo viaggio in camper e la nostra sosta notturna a Place de La Concorde del 1979, i trascorsi con Silvia nel 1989, quello con gli amici Medina e Pezzoni, con i fratelli Ferrario (Lucio il migliore e Momon), con la mia amica del cuore Anna, con la mia grande amica e in quel momento collega Cinzia sotto le luci del Natale e soprattutto questi ultimi quasi dieci anni insieme a Vito Betty ed Edoardo con il pretesto dei concerti musicali o anniversari importanti. Sogno di portarci una nuova fiamma per farle comprendere, uscendo dagli schemi del turismo di massa, l’anima di questa fantastica città che amo e conosco più di tutte le altre, Milano compresa. Quando scrivo di Parigi mi emoziono, "balbetto" nel battere sulla tastiera nonostante il fiume in piena e cerco di immortalare nero su bianco quanto più possibile per descrivere il momento che ho vissuto. Parigi mi incanta ogni volta e ogni volta troverò un pretesto per tornarci … in attesa della pensione dove verrà inevitabilmente scritto il mio destino-sogno.
Parigi è Parigi e, nonostante la buona personale conoscenza, continua a stupire. Come ho già scritto non smetterà mai di piacermi, mai. Amo tutto di Parigi, anche le cose che il turista trova negative; chi la conosce bene come me riesce a trovare in ogni piccolo angolo una adorabile sorpresa di vita. La gioia di vivere è un comune detto della Francia e qui a Parigi io glielo riconosco. Quest’anno abbiamo anche goduto dell’assaggio del “foie gras scottato accompagnato da un fantastico Monbazillac del 2010”; che altro ? Ripenso a tutti questi anni continui di Parigi (dal 2003 ininterrottamente), alla rilettura con autentica emozione degli scritti passati. Ricordo ancora con gioia il primo viaggio in camper e la nostra sosta notturna a Place de La Concorde del 1979, i trascorsi con Silvia nel 1989, quello con gli amici Medina e Pezzoni, con i fratelli Ferrario (Lucio il migliore e Momon), con la mia amica del cuore Anna, con la mia grande amica e in quel momento collega Cinzia sotto le luci del Natale e soprattutto questi ultimi quasi dieci anni insieme a Vito Betty ed Edoardo con il pretesto dei concerti musicali o anniversari importanti. Sogno di portarci una nuova fiamma per farle comprendere, uscendo dagli schemi del turismo di massa, l’anima di questa fantastica città che amo e conosco più di tutte le altre, Milano compresa. Quando scrivo di Parigi mi emoziono, "balbetto" nel battere sulla tastiera nonostante il fiume in piena e cerco di immortalare nero su bianco quanto più possibile per descrivere il momento che ho vissuto. Parigi mi incanta ogni volta e ogni volta troverò un pretesto per tornarci … in attesa della pensione dove verrà inevitabilmente scritto il mio destino-sogno.
Post's song :"One particular harbor" performed by Jimmy Buffett
9/17