Anno 1976 mese di settembre. Grazie all’invito dello zio Michele, fratello maggiore di mio padre, scoprii insieme ai miei genitori e a Vito, l’isola di Ischia. 40 anni dopo, sempre insieme a Vito e con il seguito di Betty ed Edoardo abbiamo deciso di festeggiare quei giorni. L’isola è cambiata in tutti questi anni ma è ancora un incanto. La base scelta, come nei tre anni precedenti a giugno, è quella dell’Aragona Palace Hotel Terme. All’arrivo alla reception Carmen, quasi a celebrarne l’evento, ci annuncia l’upgrade delle camere riservandoci due deliziose e spaziose stanze all’ultimo piano con terrazzino privato. Il cambio di “abito” e il rituale “brindisi” ischitano danno simbolicamente il via alla vacanza e ai festeggiamenti. La piscina d’acqua calda all’aperto ci aspetta ed è proprio lì a “due passi due” dalle nostre camere. Ci si immerge e il corpo sente i benefici del rilassarsi. CI si lascia andare e si cerca di non pensare al ritmo quotidiano di Milano (Betty, Vito e io) e di Copenhagen (Edoardo). Il sole del pomeriggio è ancora alto e ce lo godiamo insieme all’invitante piatto di bocconcini di mozzarella come merenda. Attendiamo che l’ombra del tramonto prenda il sopravvento sulla grande vasca per recarci allo spazio termale dell’hotel dove l’acqua della sorgente regala alla piscina una temperatura da relax e a noi una fiacchezza in senso figurato da “pascià”. Si rientra nelle camere e con addosso l’accappatoio in dotazione si guarda il panorama del piccolo porto dai terrazzini. La giornata non è ancora finita, dobbiamo dare inizio alle celebrazioni e lo facciamo con una cena alla Trattoria il Focolare di Barano d’Ischia. Piatti all’altezza della fama come già evidenziato lo scorso anno con i racconti dello chef Agostino (questa sera assente giustificato) e dei suoi aneddoti su Gerard Depardieu. Le varie portate degli antipasti sono di una delizia unica. Il taxi ci riporterà all’hotel transitando per piccole strade che costeggiano l’acquedotto illuminate dal chiarore della luna. Magia pura. Nei giorni a seguire il nostro programma, felicemente accompagnato dalla brezza marina e dal sole caldo di settembre, ci porterà al Parco Termale del Negombo sulla baia di San Montano, al Beach Club “Giardino Eden” di Cartaromana in un contesto naturale idilliaco, con lo scenario straordinario dei grandi scogli sul Castello Aragonese e all’autentica scoperta del Hotel Club la Scannella a sud dell’isola. Se cercate il silenzio, se cercate di isolarvi dal mondo, l’Hotel Club la Scannella è il posto giusto. Un vero paradiso costruito sulla costa rocciosa e selvaggia su uno specchio d’acqua limpido immerso nella natura. Tre piccole piscine di acqua calda (due termali e una mista con acqua di mare) vi delizieranno per l’intera giornata insieme ai piatti di pasta in padella dal sapore mediterraneo che a pranzo vi faranno sentire come a casa vostra con la terrazza a diretto contatto con il mare. In questo angolo di paradiso ci si arriva attraverso una lunga scalinata dalla frazione San Leonardo di Panza nel comune di Forio o a scelta in barca dal borgo di Sant’Angelo. Nei giorni che si trascorrono a Ischia si viene sempre coccolati : dalla bellezza dei posti, dai sapori della cucina campana, dalle attenzioni del personale dell’Hotel Aragona Palace, dai racconti e dagli aneddoti dei tassisti e dal relax delle piscine di acque termali. E’ una meta imprescindibile delle vacanze estive, che sia a giugno o che sia a settembre. Così come Mykonos in Grecia che quest’anno abbiamo “saltato” solo per celebrare i doverosi 40 anni di Ischia. Da Ischia a Parigi è solo questione di un traghetto che ci condurrà a Molo Beverello a Napoli, di un tassista eccezionale che ci “scaricherà” all’Aeroporto di Capodichino, di una sosta con bocconcino di mozzarella di bufala da 125 gr. a testa da addentare in attesa del volo Easyjet che in due ore ci porterà al tramonto a passeggiare per le strade della capitale di Francia. La nostra camminata tradizionale quest’anno è partita dall’Hotel Montparnasse Alesia per raggiungere la Senna sul ponte che la separa dal Louvre. Con il solo bocconcino ischitano di mozzarella in corpo la fame ha raggiunto il limite che la divide dal Cafè Bistrot Victoires, il nostro riferimento di culto gastronomico a Parigi. Una bottiglia di champagne, delle uova in cocotte al formaggio Blue e quattro tartare di salmone appena scottato ci sazieranno a dovere. Il passaggio da Ischia a Parigi è quasi in simbiosi con quello dall’estate all’autunno. Questo passaggio si chiama “equinozio d’autunno” ed è il periodo più bello dell’anno per me. Clima, servizi e locations perfetti. Esplode la gioià e' viverè (napoletano), la joie de vivre (francese). Parigi e settembre. Parigi e Jimmy Buffett. Parigi e i velos. Tre giorni pieni, cosa volere di più. Non perdiamo tempo ordunque. Indossiamo la camicia a disegno floreale (la mia nuova per l’occasione) e sazi di croissants au beurre della colazione partiamo alla ricerca delle biciclette da utilizzare in giornata, che in queste bellissime giornate diventa una vera e propria caccia al tesoro. A zonzo per la città passando davanti ai famosi monumenti con soste dovute per il pranzo (galettes e crepes bretoni), per piccoli acquisti e per riposarsi nei parchi. Il destino da noi scelto ci porterà in serata al Cigale, luogo ormai d’obbligo per i concerti di Jimmy Buffett a Parigi. Il destino non gestito da noi ci farà pensare e ripensare ai tragici fatti di terrorismo dello scorso novembre. Non è facile, ma non ci si deve fermare. La musica del grande Jimmy aiuta in questo e ritrovarsi a scalpitare allegramente sul pavimento, battere le mani, muoversi a ritmo sulle incalzanti canzoni “caraibiche”, vestiti a festa per l’occasione con camicie o magliette floreali, con ghirlande, pinne di squalo, occhiali con bicchieri da cocktail e il tutto per ben due ore di concerto. I brutti pensieri si allontanano, la gioia di vivere è più forte. La domenica in bicicletta, ci regalerà, per il blocco auto, una Parigi alternativa. Ci dirigiamo verso la Tour Eiffel per ammirarla da una prospettiva diversa e poi una lunga pedalata sui grandi boulervards con l’unica sosta all’ora di pranzo al "Bouillon Chartier”. Il glorioso ristorante esiste da 300 anni e nel 1896 è stata inaugurata la veste odierna. La gente, a cena, fa una lunga coda per entrarvi. La curiosità è tanta. La base del successo, nonostante il passare del tempo, è quella di offrire un pasto economico e semplice di cucina francese in un contesto gioioso e gradevole. Nel grande locale di impronta “art deco" ho assaggiato un classico pollo con patate fritte servito da camerieri vestiti con il tradizionale "rondin" (gilet nero) e grembiule bianco. Le ordinazioni vengono scritte a mano dagli stessi sulla tovaglietta di carta di ogni tavolo, che serve poi come "foglio di calcolo" per fare il conto. Una vera e propria istituzione della gastronomia parigina. Il ritorno alla base, nel tardo pomeriggio, permetterà a Vito e Betty di assistere allo spettacolo dei burattini di Guignol e a Edoardo e a me di far riposare i muscoli dopo la “grand boucle” cittadina. L’ultimo giorno nella capitale d’oltralpe lo dedichiamo alla passeggiata dentro il cuore di Parigi, la caratteristica Ile St-Louis e alla corsa in bicicletta verso Place Vendome dove finalmente abbiamo visto dall’interno la nuova “faccia” del Ritz. Ogni volta che ritorno a Parigi, da solo o in compagnia, mi entusiasmo. Adoro questa città. Mi fa sognare, mi fa star bene. Mi stimola, mi sorprende, mi esalta. I buoni propositi e i sogni al ritorno spaziano in maniera elettrizzante. Studiare il francese, acquistare un monolocale in una mansarda a Montparnasse, scoprire ogni giorno la bellezza della vita, viaggiare per scovare nuove emozioni. Il giorno prima della partenza per questa settimana di “stacco” ho compiuto gli anni. Nello status di whatsapp ho scritto : le point de non-retourn, il punto del non ritorno. E’ arrivato il momento giusto per pensare a me, gli anni passano troppo velocemente e aspettare l’inaspettabile è solo una infruttuosa perdita di tempo. Il diamante splendente tornerà.
Post’s song Ischia : “I can’t stop thinking about you” performed by Sting
Post’s song Parigi : “Brown eyed girl” performed by Jimmy Buffett
9/16