Luton Airport. Nord di Londra. Inganno letteralmente l'attesa per il volo di rientro e col mio iPad abbozzo una prima stesura di quanto ho vissuto emozionalmente in questo lungo weekend di metà ottobre.
Londra non delude mai. In qualsiasi periodo dell'anno, in qualsiasi giorno della settimana, con qualsiasi tempo meteorologico é un'autentica certezza, una conferma continua. Ormai sono dieci anni consecutivi che ci ritorno, che sia per una partita del Chelsea, che sia per un concerto, che sia per vivere particolari festività, che sia per scappare da Milano in cerca di un luogo sicuro, Londra mi ricarica immediatamente e velocemente. Chi è stanco di Londra è stanco della vita avevo letto sul mio calendario appeso nella stanza di lavoro. La citazione é perfetta, nessun dubbio, nessuna trappola.
Londra ti colpisce per la sua vivacità, per il suo essere frenetica, per le possibilità che offre, per l'essere così avanti nei tempi a discapito delle sue tradizioni che mantiene inalterate e per le quali talvolta ti scontri col pensiero di contraddizione. Londra così colorata anche quando il cielo è grigio. Londra così popolata da far sembrare abitanti e turisti dei piccoli pesci in un grande acquario cittadino, dove ti puoi sentire e vedere come un salmone che risale la corrente per andare alla ricerca del tuo habitat rischiando di morire, mentre qui si va alla ricerca del vivere, della gioia di esistere. Londra che ogni anno diventa sempre più cara economicamente e che non ti lascia alcuna risposta se non quella del "si vive una volta soltanto". Non si bada a spese se la vuoi vivere bene e in fondo per qualche giorno non puoi tirarti indietro.
Armatevi ordunque di una buona carta di credito e lasciatevi andare alle emozioni, al piacere, al gusto e alla felicità di vivere. In queste cose sono sempre pronto, qualsiasi viaggio io debba affrontare. È già penso al prossimo. Per Londra sono sempre preparato anche se il viaggio arriva all'ultima ora. In questo caso è stata l'ennesima sconfitta della mia squadra di calcio il Chelsea, in un contrastante e incerto inizio di campionato. Non ci ho pensato due volte. So di essere un portafortuna dei Blues. I numeri parlavano chiaro. Dal 2006 fino all'ottobre scorso ho assistito a sette partite del Chelsea tutte vittoriose. Mi sono detto : "urge mia presenza alla prossima partita interna". Uno scambio di messaggi e di telefonate con l'amico Gary Staker e il posto in gradinata era già mio. Quante cose si possono compiere in un weekend a Londra ?
Intanto arrivando durante le ore del tea afternoon un salto immediato a Covent Garden é la prima cosa da fare per immergersi nella London di inizio novecento. A seguire una felice camminata verso Leicester Square con un occhio ai cartelloni per captare la presenza di qualche attore di passaggio a teatro (Nicole Kidman ...) o al cinema (l'attesa per la premiere del nuovo 007), poi un primo salto veloce a Piccadilly Circus per comprare la maglietta originale del Chelsea da Lillywhites e un altro per gustarmi un doughnut o donut (ciambella col buco allo zucchero). Piccole cose che ti riempiono di gioia. Carnaby Streeet è lì a due passi, tassativo transitarci. Questa volta mi sono fermato subito nel negozio di Liam Gallagher "Pretty Green" dove ho adocchiato e immediatamente acquistato un giaccone di color mix verde/marrone che si ispira allo stile e alla cultura mod degli anni ’60. La mia carta di credito sta dando il meglio e io non mi tiro indietro. Che soddisfazione ... come citava una vecchia canzone del compianto Pino Daniele. Ritorno sull’elegante Regent Street importante strada di forma arcuata e mi dirigo verso Oxford Street.
La Apple ha cambiato l’ingresso principale del suo store e l'ha peggiorato : mi domandò il perché. Sarà temporaneo o il post Steve Jobs fa danni anche nel restyling dei suoi stores ? Mi auguro sia la prima ipotesi. Oxford Street é sempre super affollata, sembra già Natale e in effetti le luminarie sono in preparazione. Per cena avevo prenotato un tavolo presso il Royal China di Queensway come da suggerimento della Dottoressa di Chirurgia Vascolare che ha preso a "cuore" la mia salute per la pressione ballerina. Cucina impeccabile, anatra arrosto gustosissima, servizio eccellente. Un posto lontano dalla Chinatown turistica, un posto per ritornarci in compagnia per poter dividere in maniera conviviale autentiche prelibatezze cinesi. La prima giornata, in fondo solo qualche ora, é terminata. Chi ben comincia ... Sveglia Lele sei a Londra. Corri a deliziarti con un “english breakfast” di rito. Uova, pancetta (oltre la mia), salsiccia, funghi, pane tostato, burro salato e marmellata di arancia.
Così si affronta la giornata, così ci si prepara per Londra. L'itinerario del giorno mi porta a Westminster Palace per attraversare il ponte sul Tamigi e catapultarmi sulla parte che ultimamente preferisco (come a Parigi anche qui é la riva sinistra ...). Per il pranzo avevo prenotato un tavolo con veduta impareggiabile sul fiume in una zona leggermente decentrata. Una lunghissima passeggiata mi condurrà poi in un viaggio nel gusto davvero notevole. Il mio incedere sul selciato coperto da alberi sotto la ruota gigante bianca mi fa attivare i buoni pensieri e le buone intenzioni. Mi ricordo di quel piacevole film con Dustin Hoffman (ci assomiglio un po' ?) ed Emma Thompson. Supero ponti dopo ponti, mi addentro nel mercato di Borough, assaggio formaggi inglesi, cammino e penso a ruota libera. Il Tower Bridge sovrasta il mio panorama, scatto una foto d’autore e visito il Museo del Design (piccola delusione così come quello di Copenhagen).
Anche qui mi domando : ma se il design fa parte della bella vita estetica, perché non lavorare su questo e sulla semplicità d'insieme ? Bah. Copro le due miglia rimaste, come da indicazione del Gps dell'iPhone ormai all'ultimo viaggio (Cinzia lucida il nuovo che sto tornando ...), in perfetto orario con la prenotazione al The Narrow di proprietà di Gordon Ramsay, seconda prova dopo l’At Claridge di qualche anno fa in coppia. Vista sul Tamigi attraverso la terrazza con belle vetrate, ottima cucina britannica rivisitata, personale attento e cordiale. Cos'altro ? Questa volta "chapeau" sir Ramsay. Terrina con cetrioli, salmone abbinato a peperoni e chorizo piccante, semifreddo al torroncino con lamponi. Menù a prezzo fisso a 25 sterline con un bicchiere di vino (ho scelto un bianco) abbinato. Splendido rapporto qualità prezzo. Rientro in hotel in zona King's Cross da anni la mia preferita nei viaggi solitari.
L'iPhone ha bisogna di carica non come me che ho l'ispirazione a mille. Un buon caffè con il bollitore in dotazione alla camera (con pannine incluse naturalmente) e una navigazione su Internet a 360 gradi per organizzarmi il giorno perfetto di domani. Vito mi spinge, e lo ringrazio pubblicamente, per abbinare la partita dei blues a un evento musicale e Londra ne ha ben d'onde. La scelta cadrà, e non poteva essere la migliore possibile, sull'ultimo concerto in terra britannica del tour di Graham Parker and The Rumour all'O2 Forum di Kentish Town a sole tre fermate di underground da King's Cross. Vado in un internet point, acquisto e stampo il biglietto. Fiero del raggiungimento dello scopo raggiungo il binario 9 e 3/4 della stazione di King's Cross e mi faccio scattare una foto "volante" col carrello che oltrepassa il muro in puro stile Harry Potter. Ora posso chiudere gli occhi, dormire e sognare. É sabato, il giorno perfetto sta per prendere vita. É sabato e a Notting Hill va in scena il mercatino di Portobello Road. Mi reco presto, quando ancora stanno preparando le bancarelle di antiquariato e quelle per i turisti d'ordinanza.
Scelta azzeccata, evito la folla che arriverà in mattinata inoltrata, respiro e vivo il quartiere che nel film con Hugh Grant e Julia Roberts é ben rappresentato. Cerco e trovo la casa dove veniva festeggiato il protagonista Will al 91 di Lansdowne Road. Urge visione immediata al rientro. Ma urge in primo luogo l'appuntamento con Gary Staker all'uscita dello spogliatoio del Chelsea. Vestito di tutto punto da vero supporter dei Blues incontro Gary e questa volta a differenza delle altre mi fermo per più di mezz'ora a parlare con lui. A tutto campo, dal Chelsea a Mourinho, dal lavoro, alle vacanze, dalla famiglia agli eventi futuri. Piacevole, cordiale, speciale direi. La nostra foto insieme che scandisce gli anni che passano sarà il suggello all'incontro.
Sorridenti entrambi, nelle nostre mise blue Chelsea, speranzosi per la partita a venire. Consegna del biglietto e presa di posizione sullo sgabello in alto dietro la porta dove Diego Costa, nel primo tempo, con un facile goal toglierà di mezzo la sofferenza del gioco e il patema delle mancate vittorie precedenti. Che gioia. Finirà due a zero grazie a un’autorete propiziata sempre da Diego Costa. I risultati parlano chiaro, porto fortuna. Con un sms successivo la gara mi propongo a Gary quando andrò in pensione per un abbonamento ad interim per accertata glorificazione. Tra la fine della partita e l'inizio del concerto di Graham Parker non mancano molte ore e le utilizzo per le solite ricariche elettriche in hotel.
È ora siamo al culmine della giornata perfetta. In un solo giorno, a distanza di poche ore, in una delle mie due città preferite da sempre, ho assistito e goduto alla partita della mia squadra di calcio prediletta e al concerto dell'artista musicale a me più caro (l'unico del quale ho tutti i dischi). Concerto strepitoso. Il vecchio Graham Parker e la sua band storica (The Rumour) hanno tracciato una lista di canzoni che viaggia nel mio e nel loro tragitto di vita. Tre sole hits del nuovo album e il resto é storia della musica. Graham é in gran forma, balla, scherza, gode anche lui della bellezza del sound di autentico rock. Dopo due ore ininterrotte arriva il coprifuoco del locale. Alle ore 23 si chiude. Il pubblico e la band avrebbero voluto un "one more". Il mio "one more" sarà la prossima volta che tornerò a Londra. Quando ho bisogno di rigenerarmi, quando ho bisogno di ispirazione che le donne della mia vita possono affievolire, eccomi pronto. Londra arrivo. Chelsea cerca di vincere, i pretesti per tornare non mi mancheranno. Londra non si visita, si vive.
Londra ti colpisce per la sua vivacità, per il suo essere frenetica, per le possibilità che offre, per l'essere così avanti nei tempi a discapito delle sue tradizioni che mantiene inalterate e per le quali talvolta ti scontri col pensiero di contraddizione. Londra così colorata anche quando il cielo è grigio. Londra così popolata da far sembrare abitanti e turisti dei piccoli pesci in un grande acquario cittadino, dove ti puoi sentire e vedere come un salmone che risale la corrente per andare alla ricerca del tuo habitat rischiando di morire, mentre qui si va alla ricerca del vivere, della gioia di esistere. Londra che ogni anno diventa sempre più cara economicamente e che non ti lascia alcuna risposta se non quella del "si vive una volta soltanto". Non si bada a spese se la vuoi vivere bene e in fondo per qualche giorno non puoi tirarti indietro.
Armatevi ordunque di una buona carta di credito e lasciatevi andare alle emozioni, al piacere, al gusto e alla felicità di vivere. In queste cose sono sempre pronto, qualsiasi viaggio io debba affrontare. È già penso al prossimo. Per Londra sono sempre preparato anche se il viaggio arriva all'ultima ora. In questo caso è stata l'ennesima sconfitta della mia squadra di calcio il Chelsea, in un contrastante e incerto inizio di campionato. Non ci ho pensato due volte. So di essere un portafortuna dei Blues. I numeri parlavano chiaro. Dal 2006 fino all'ottobre scorso ho assistito a sette partite del Chelsea tutte vittoriose. Mi sono detto : "urge mia presenza alla prossima partita interna". Uno scambio di messaggi e di telefonate con l'amico Gary Staker e il posto in gradinata era già mio. Quante cose si possono compiere in un weekend a Londra ?
Intanto arrivando durante le ore del tea afternoon un salto immediato a Covent Garden é la prima cosa da fare per immergersi nella London di inizio novecento. A seguire una felice camminata verso Leicester Square con un occhio ai cartelloni per captare la presenza di qualche attore di passaggio a teatro (Nicole Kidman ...) o al cinema (l'attesa per la premiere del nuovo 007), poi un primo salto veloce a Piccadilly Circus per comprare la maglietta originale del Chelsea da Lillywhites e un altro per gustarmi un doughnut o donut (ciambella col buco allo zucchero). Piccole cose che ti riempiono di gioia. Carnaby Streeet è lì a due passi, tassativo transitarci. Questa volta mi sono fermato subito nel negozio di Liam Gallagher "Pretty Green" dove ho adocchiato e immediatamente acquistato un giaccone di color mix verde/marrone che si ispira allo stile e alla cultura mod degli anni ’60. La mia carta di credito sta dando il meglio e io non mi tiro indietro. Che soddisfazione ... come citava una vecchia canzone del compianto Pino Daniele. Ritorno sull’elegante Regent Street importante strada di forma arcuata e mi dirigo verso Oxford Street.
La Apple ha cambiato l’ingresso principale del suo store e l'ha peggiorato : mi domandò il perché. Sarà temporaneo o il post Steve Jobs fa danni anche nel restyling dei suoi stores ? Mi auguro sia la prima ipotesi. Oxford Street é sempre super affollata, sembra già Natale e in effetti le luminarie sono in preparazione. Per cena avevo prenotato un tavolo presso il Royal China di Queensway come da suggerimento della Dottoressa di Chirurgia Vascolare che ha preso a "cuore" la mia salute per la pressione ballerina. Cucina impeccabile, anatra arrosto gustosissima, servizio eccellente. Un posto lontano dalla Chinatown turistica, un posto per ritornarci in compagnia per poter dividere in maniera conviviale autentiche prelibatezze cinesi. La prima giornata, in fondo solo qualche ora, é terminata. Chi ben comincia ... Sveglia Lele sei a Londra. Corri a deliziarti con un “english breakfast” di rito. Uova, pancetta (oltre la mia), salsiccia, funghi, pane tostato, burro salato e marmellata di arancia.
Così si affronta la giornata, così ci si prepara per Londra. L'itinerario del giorno mi porta a Westminster Palace per attraversare il ponte sul Tamigi e catapultarmi sulla parte che ultimamente preferisco (come a Parigi anche qui é la riva sinistra ...). Per il pranzo avevo prenotato un tavolo con veduta impareggiabile sul fiume in una zona leggermente decentrata. Una lunghissima passeggiata mi condurrà poi in un viaggio nel gusto davvero notevole. Il mio incedere sul selciato coperto da alberi sotto la ruota gigante bianca mi fa attivare i buoni pensieri e le buone intenzioni. Mi ricordo di quel piacevole film con Dustin Hoffman (ci assomiglio un po' ?) ed Emma Thompson. Supero ponti dopo ponti, mi addentro nel mercato di Borough, assaggio formaggi inglesi, cammino e penso a ruota libera. Il Tower Bridge sovrasta il mio panorama, scatto una foto d’autore e visito il Museo del Design (piccola delusione così come quello di Copenhagen).
Anche qui mi domando : ma se il design fa parte della bella vita estetica, perché non lavorare su questo e sulla semplicità d'insieme ? Bah. Copro le due miglia rimaste, come da indicazione del Gps dell'iPhone ormai all'ultimo viaggio (Cinzia lucida il nuovo che sto tornando ...), in perfetto orario con la prenotazione al The Narrow di proprietà di Gordon Ramsay, seconda prova dopo l’At Claridge di qualche anno fa in coppia. Vista sul Tamigi attraverso la terrazza con belle vetrate, ottima cucina britannica rivisitata, personale attento e cordiale. Cos'altro ? Questa volta "chapeau" sir Ramsay. Terrina con cetrioli, salmone abbinato a peperoni e chorizo piccante, semifreddo al torroncino con lamponi. Menù a prezzo fisso a 25 sterline con un bicchiere di vino (ho scelto un bianco) abbinato. Splendido rapporto qualità prezzo. Rientro in hotel in zona King's Cross da anni la mia preferita nei viaggi solitari.
L'iPhone ha bisogna di carica non come me che ho l'ispirazione a mille. Un buon caffè con il bollitore in dotazione alla camera (con pannine incluse naturalmente) e una navigazione su Internet a 360 gradi per organizzarmi il giorno perfetto di domani. Vito mi spinge, e lo ringrazio pubblicamente, per abbinare la partita dei blues a un evento musicale e Londra ne ha ben d'onde. La scelta cadrà, e non poteva essere la migliore possibile, sull'ultimo concerto in terra britannica del tour di Graham Parker and The Rumour all'O2 Forum di Kentish Town a sole tre fermate di underground da King's Cross. Vado in un internet point, acquisto e stampo il biglietto. Fiero del raggiungimento dello scopo raggiungo il binario 9 e 3/4 della stazione di King's Cross e mi faccio scattare una foto "volante" col carrello che oltrepassa il muro in puro stile Harry Potter. Ora posso chiudere gli occhi, dormire e sognare. É sabato, il giorno perfetto sta per prendere vita. É sabato e a Notting Hill va in scena il mercatino di Portobello Road. Mi reco presto, quando ancora stanno preparando le bancarelle di antiquariato e quelle per i turisti d'ordinanza.
Scelta azzeccata, evito la folla che arriverà in mattinata inoltrata, respiro e vivo il quartiere che nel film con Hugh Grant e Julia Roberts é ben rappresentato. Cerco e trovo la casa dove veniva festeggiato il protagonista Will al 91 di Lansdowne Road. Urge visione immediata al rientro. Ma urge in primo luogo l'appuntamento con Gary Staker all'uscita dello spogliatoio del Chelsea. Vestito di tutto punto da vero supporter dei Blues incontro Gary e questa volta a differenza delle altre mi fermo per più di mezz'ora a parlare con lui. A tutto campo, dal Chelsea a Mourinho, dal lavoro, alle vacanze, dalla famiglia agli eventi futuri. Piacevole, cordiale, speciale direi. La nostra foto insieme che scandisce gli anni che passano sarà il suggello all'incontro.
Sorridenti entrambi, nelle nostre mise blue Chelsea, speranzosi per la partita a venire. Consegna del biglietto e presa di posizione sullo sgabello in alto dietro la porta dove Diego Costa, nel primo tempo, con un facile goal toglierà di mezzo la sofferenza del gioco e il patema delle mancate vittorie precedenti. Che gioia. Finirà due a zero grazie a un’autorete propiziata sempre da Diego Costa. I risultati parlano chiaro, porto fortuna. Con un sms successivo la gara mi propongo a Gary quando andrò in pensione per un abbonamento ad interim per accertata glorificazione. Tra la fine della partita e l'inizio del concerto di Graham Parker non mancano molte ore e le utilizzo per le solite ricariche elettriche in hotel.
È ora siamo al culmine della giornata perfetta. In un solo giorno, a distanza di poche ore, in una delle mie due città preferite da sempre, ho assistito e goduto alla partita della mia squadra di calcio prediletta e al concerto dell'artista musicale a me più caro (l'unico del quale ho tutti i dischi). Concerto strepitoso. Il vecchio Graham Parker e la sua band storica (The Rumour) hanno tracciato una lista di canzoni che viaggia nel mio e nel loro tragitto di vita. Tre sole hits del nuovo album e il resto é storia della musica. Graham é in gran forma, balla, scherza, gode anche lui della bellezza del sound di autentico rock. Dopo due ore ininterrotte arriva il coprifuoco del locale. Alle ore 23 si chiude. Il pubblico e la band avrebbero voluto un "one more". Il mio "one more" sarà la prossima volta che tornerò a Londra. Quando ho bisogno di rigenerarmi, quando ho bisogno di ispirazione che le donne della mia vita possono affievolire, eccomi pronto. Londra arrivo. Chelsea cerca di vincere, i pretesti per tornare non mi mancheranno. Londra non si visita, si vive.
Post’s song : “Hold back the night” performed by Graham Parker and The Rumour
10/15